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Autore: wrong girl    02/04/2008    7 recensioni
Sana ha lasciato Heric, senza un apparente motivo. Entrambi decidono di andare avanti, ma a volte i sentimenti sono ingombranti.. E non basta fare una scelta perchè il cuore la segua, lui se ne va per conto suo.
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Naozumi Kamura/Charles Lones, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Sono passate ventiquattro ore dalla partenza di Heric. Ventiquattro ore d'inferno, per un ragazzo costretto a rassegnarsi e per una ragazza che ha appena fatto un salto nel vuoto. Ormai è troppo tardi per tornare a casa, ha fatto la sua scelta, così si trova a dormire nella sala d'aspetto di una lurida stazione, in attesa del mattino, quando alle 8 in punto salirà sul treno. Ma quel luogo non concilia il sonno ed è così fastidiosamente silenzioso che i pensieri hanno piede libero nella sua testa e non le danno tregua, facendo sembrare tutto più difficile e incomprensibile. E se Heric non dovesse più volerla? In fondo è sempre stato una persona molto orgogliosa, avrà interpretato quella fuga come un rifiuto, come dargli torto? Se il ragazzo si fosse stufato, cosa farà? Niente. Si ritroverà da sola, in una città che non è più la sua, senza un lavoro e senza una carriera. Perché, in caso di rifiuto, non sarebbe mai in grado di lavorare e il mondo del cinema non le perdonerebbe mai l'abbandono del film. Come le aveva dato tutto, poteva riprenderselo. Forse avrebbe dovuto aspettare di terminare le riprese prima di lasciare Charles, ma l'istinto le aveva detto che non poteva aspettare. In tre giorni sarebbe potuto cambiare tutto.

***

"Sveglia, signorina!"
Una Sana dall'aspetto più che mai trasandato a causa della notte insonne apre gli occhi ancora limitati dal sonno e si trova davanti un anziano signore. Ha l'aria di essere un dipendente della stazione o qualcosa del genere.
"Che.. che ore sono scusi?"
"Sono le 8 meno 10, tra poco la stazione si riempirà e non posso lasciarla dorm.."
"CHE COSA? Mancano solo 10 minuti!" dopo averlo bruscamente interrotto se ne va, lasciando interdetto l'uomo.
"Ah, giovani d'oggi.." mormora tra sé prima di riprendere la sua attività.
Durante il viaggio, fortunatamente, Sana recupera tutto il sonno perso la notte precedente. Fortunatamente, perché Morfeo, accogliendola tra le sue braccia, le impedisce di pensare.

***

E' ormai mattina inoltrata a Tokyo e la città è immersa nel suo traffico abituale. Anche un ragazzo sta cercando di riprendere a vivere, oggi è il primo giorno della sua vita senza di lei. Ma come si vive senza di lei? Come al solito, solo con un pensiero in meno nella testa. Così si alza dal letto, va in bagno e si guarda allo specchio. Niente da fare, la sensazione di schifo non se n'è andata. "Beh, prima o poi passerà!" pensa Heric lavandosi i denti. Torna in camera da letto pronto a vestirsi, e nota la foto di una buffa ragazzina dai capelli rossi che fa la linguaccia sul suo comodino. Rimane interdetto per qualche secondo prima di prenderla e scaraventarla in fondo a un cassetto, quella cosa deve sparire. Va in cucina per fare colazione e, come tutte le mattine, legge il giornale. Forse non sarà troppo difficile andare avanti, è solo questione di abitudine. Un giorno si sveglierà e si accorgerà che il senso di vuoto è sparito. Sì, bisogna solo avere pazienza.

***

La stazione è affollata. Gente che parte, gente che ritorna. Dopo tanto tempo. Appena messo piede fuori dall'edificio Rossana si ferma sul ciglio della strada. Riconosce la scuola materna che aveva frequentato e, poco lontano, la strada dove, ancora bambina, aveva incontrato un senzatetto e l'aveva portato a casa. Il primo incontro importante della sua vita. Scorge le case azzurrine e gli alti e grigi palazzi che da piccola le facevano così paura, e una sensazione di benessere la pervade. Non averebbe mai pensato di essere tanto attaccata alla sua città. Sente l'asfalto vibrare del suono dei clacson e delle risate, avverte il profumo di cornetti caldi proveniente dalla pasticceria in fondo alla strada. No, nemmeno Tokyo l'ha dimenticata.
D'un tratto gli incubi della sera prima sono spariti lasciando il posto ad un'inaspettata serenità.
Poi però si ricorda il motivo per cui è lì, Heric. Già, dove sarà? E' passato tanto tempo, potrebbe aver cambiato casa e anche numero di telefono. In assenza di prospettive migliori si incammina verso quella che è, o perlomeno era stata, la casa di Heric. Ha un sussulto nel vedere la scritta "Hayama" ben visibile accanto alla porta di casa. Come si aspettava, o forse inconsciamente sperava, l'abitazione è ancora di sua proprietà. Non avrebbe mai avuto il coraggio di venderla, troppi ricordi vivevano ancora tra quelle mura. La prima notte passata abbracciati, il primo vero bacio, la loro prima volta, e anche molte di quelle a seguire, le litigate soffocate poi nelle lenzuola di un letto sfatto, le mille lacrime versate silenziose contro un cuscino, le loro piccole battaglie, i loro giochi.. e sì, anche la fine di tutto. Non si era guardata indietro quando, tre anni prima, uscendo da quella porta si era ripromessa di non entrarvi mai più. E ora si trovava qui, davanti a quella che è stata la "loro" casa, pronta per la verità, la sua resa dei conti. Su, suona questo dannato campanello! E' qui, a meno di un centimetro dal suo dito, perché non si decide a premerlo? Uno.. stringe i denti.. due.. chiude gli occhi.. tre, suona.

***

Driiiin
Heric è seduto sul letto, cerca di leggere la rivista di karate a cui è abbonato, ma il suono del campanello lo distrae dalla sua lettura. "Chi sarà mai? Nessuno sa del mio ritorno, è ancora troppo presto.. Dannato postino!" pensa il ragazzo mentre malvolentieri si dirige verso la porta.
"Senta le ho già dett.."
Le parole gli muoiono in gola quando la vede lì, davanti alla sua porta, con i capelli scompigliati e le occhiaie, ma comunque più bella di come se la ricordava.
Passano secondi lunghi come ore e nessuno dei due si azzarda a dire una parola. Semplicemente si fissano. E' Heric a rompere il silenzio, nonostante il suo cuore abbia perso almeno una ventina di battiti e troppo presto per cantare vittoria, meglio parlarle prima di illudersi ulteriormente.
"Che ci fai qui?" le parole non hanno il suono duro che il ragazzo vorrebbe dargli.
"Sono tornata."
Il biondo non riesce a credere alle sue orecchie. Che sia l'ennesima allucinazione?
"E Charles? E il film?"
"Non mi interessano, prima dovevo vederti."
"Ma.."
"No, lasciami parlare. Sono qui davanti a te ora per dirti che ho finalmente capito quello che voglio. Heric, sei stato il primo ragazzo che ho baciato, e voglio che tu sia l'ultimo."
Il ragazzo non fa in tempo a proferire parola che si trova la bocca occupata dalle labbra di Sana. Dio, quanto le è mancata! Si baciano così, come se non dovessero fare altro per il resto dei loro giorni.
"Ti amo."
Stavolta è Rossana a non crederci.
"Cos'hai detto?" sussurra con le lacrime agli occhi.
"Ho detto che ti amo."
"N-non l'hai mai fatto prima d'ora.."
"No, però.." il ragazzo cerca di giustificarsi.
"..l'ho sempre saputo." è lei a continuare la sua frase.
Perché sì, gli anni sono passati ma in fondo sono sempre loro. Loro che litigano, quasi si picchiano, urlano e fanno casino. Loro che non si capiscono, loro che non si trovano mai d'accordo, loro che sono troppo diversi. Loro che si amano, e all'improvviso tutto il resto non conta.


Sìììì! E' finita, è finita, è finitaaa!
Devo ammettere che, nonostante gli alti e bassi, questa storia mi piace.
I più attenti avranno notato, sia in questo capitolo che nel precedente, delle citazioni tratte dal film "Tutta colpa dell'amore", i cui protagonisti hanno qualche piccolo tratto in comune con Heric e Sana.. ma non troppi eh!
Tra l'altro sto pensando di scrivere una nuova fic, ma la cosa non è che mi convinca molto..
Comunque, a parte queste chiacchiere inutili, che ve ne pare?
Essendo la mia prima long fic (e seconda in assoluto) sono ancora alle prime armi, e ogni critica non può fare altro che migliorarmi!
See ya soon ^^


ps: (ringrazio tutti coloro che hanno recensito, che l'hanno aggiunta tra i preferiti, o che semplicemente l'hanno letta. GRAZIE.GRAZIE.GRAZIE!)




  
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