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Autore: Miss_Slytherin    07/10/2013    10 recensioni
"Lilian Luna Potter, diversa dagli altri Potter. Fredda, crudele, insensibile, apparentemente senza cuore. Questa è la sua storia, la storia di un Giglio che non è un Giglio, non è puro, non è innocente". Dal primo capitolo: "...vedo ambizione, desiderio di gloria…intelligenza anche…poi…uno spiccato senso di autoconservazione…e se non mi sbaglio quella dovrebbe essere una punta di cattiveria mista ad astuzia…".
Genere: Generale, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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                                                           CAPITOLO 59

                                                             Villa Malfoy


Lily non riusciva a dormire, nonostante si fosse messa sotto le coperte da più di un'ora, a giudicare dalla sveglia sul vecchio comodino di sua madre. Le parole di James continuavano a risuonare nella sua mente, e benché ci stesse provando con tutte le sue forze Lily non riusciva a scivolare fra le braccia di Morfeo.

Sentiva il disperato bisogno di parlare con Glorya e Cassiopea, ma sapeva che gli Zabini passavano le vacanze sempre dai parenti di Blaise. Però...Cassiopea doveva essere a casa. Si era lamentata per giorni della grande festa che i suoi avrebbero dato, sostenendo che per una volta le sarebbe piaciuto passare un Natale normale.

E naturalmente, dove c'era Cassiopea c'era Scorpius. Forse fu questo che convinse Lily a scostare le coperte per scendere dal letto e andare all'armadio; si infilò un paio di jeans, un caldo maglione rosso e gli stivali neri scamosciati, ed infine prese la bacchetta.

Cercando di fare meno rumore possibile per non svegliare gli abitanti della Tana, scese in cucina, che era deserta ma non completamente buia, dato che i nonni lasciavano sempre un fuocherello acceso a riscaldare l'ambiente.

Lasciò vagare lo sguardo sulla stanza circostante fino ad individuare, posato sul caminetto, il barattolo di Polvere Volante che i nonni tenevano sempre pieno. L'aprì, ne prese una manciata e, dopo essersi posizionata ben centrata davanti al camino pronta a saltarci dentro disse, con voce chiara:

-Villa Malfoy!-

Non viaggiava da tempo con la Polvere Volante e per questo fu molto infastidita dalla sensazione di essere risucchiata da un enorme imbuto; prese a girare velocemente, con un forte rombo nelle orecchie e a quel punto, per esperienza, si ricordò di tenere gli occhi chiusi e le braccia strette al corpo, per evitare spiacevoli urti. Dopo un tempo che le parve infinito, finalmente toccò terra, suo malgrado non con molta grazia.

L'ambiente in cui era atterrata era completamente buio e prima ancora di pensare di alzarsi dal pavimento, Lily estrasse la bacchetta dalla tasca dei jeans e sussurrò: -Lumos-.

La punta si accese e Lily prese a puntarla sulla stanza intorno a lei con circospezione; dopo qualche istante capì che si trovava nella sala da pranzo e decise che era il momento di alzarsi dal freddo pavimento di pietra. A istinto, pensò che la camera di Cassiopea fosse al piano superiore, e così, cercando di essere il più furtiva possibile, uscì dalla sala da pranzo per avventurarsi al piano superiore. Tuttavia, lungo il corridoio c'erano almeno una mezza dozzina di porte, tutte uguali; non c'era nessun segno particolare a indicarle quale fosse quella di Cassiopea o quella di Scorpius.

Sarebbe stato alquanto imbarazzante irrompere nella stanza dei signori Malfoy...e magari beccarli in atti compromettenti! Cercando di non pensare ai signori Malfoy intenti alla copulazione, Lily avanzò lungo il corridoio, interrogandosi sul da farsi.

Alla fine, decise che avrebbe aperto una porta a caso, e che Merlino gliela mandasse buona! Un po' agitata, posò la mano sul pomello della terza porta, e con delicatezza girò, pregando che nulla cigolasse. Evidentemente gli elfi di Villa Malfoy lavoravano bene, perché la porta si aprì senza cigolii inquietanti e l'attimo dopo Lily si ritrovò immersa nell'ennesimo ambiente buio; si fece luce con la bacchetta ancora accesa, che gradualmente le mostrò l'interno della camera. Fortunatamente non era capitata in quella dei signori Malfoy, a giudicare dal letto singolo che si trovava al centro, ma da quella distanza non riusciva a capire chi fosse il suo occupante.

Si avvicinò con passo felpato, senza puntare la bacchetta direttamente sul viso del dormiente (non sarebbe stato certo un buon risveglio, pensò Lily) e, quando fu a pochi centimetri di distanza, capì che si trattava di Scorpius.

Per qualche minuto, Lily rimase a guardare i suoi lineamenti decisi, la linea del naso ben dritto, le labbra così invitanti...per un attimo, il suo bisogno di sfogarsi con qualcuno passò in secondo piano, e così Lily si chinò su quello che effettivamente ora era il suo ragazzo, e sfiorò le sue labbra con le proprie. Evidentemente Scorpius doveva avere il sonno leggero (o si era addormentato da poco) perché bastò quel leggero contatto per fargli aprire gli occhi. Si fissarono per qualche attimo, Lily con fare colpevole e Scorpius confuso, poi lui la riconobbe.

-Lily?! Come sei arrivata qui? Cos'è successo?- domandò, tirandosi su a sedere.

-Ho usato la Polvere Volante da casa dei miei nonni. Io...avevo bisogno di parlare e Glorya non c'è a casa, così ho pensato a Cassiopea. Ma non sapevo dove fosse la sua stanza e così sono entrata in una a caso e...-

-...ci hai trovato me- concluse lui al posto suo con un sorriso.

-Dai, vieni qui. O forse preferisci andare da Cassiopea?- chiese ancora, attirandola a sedere sul letto. Per tutta risposta, Lily lo abbracciò, lasciandosi andare alle sensazioni che provava in quel momento, anche se in generale lei e la spontaneità avevano sempre viaggiato su rette parallele. Forse fu quello che fece capire a Scorpius quanto lei fosse sconvolta, e così la strinse più forte, aspettando che Lily iniziasse a parlare quando si fosse sentita pronta.

-Ho litigato con James...e credo di aver combinato un pasticcio con Albus- disse infine Lily e sentì Scorpius irrigidirsi appena fra le sue braccia; lo lasciò andare, per poterlo guardare in viso mentre parlava.

-Devo venire lì e sfidare qualcuno a duello?- scherzò Scorpius, per farla ridere. Lily rise, ma poi un brivido la fece tremare leggermente.

-Sai che a casa tua si congela?- domandò retoricamente, stringendosi le braccia intorno al corpo.

-Puoi infilarti sotto le coperte- le propose pomposo, come se le stesse facendo una grande concessione.

-Quale onore!- lo derise infatti lei, sfilandosi gli stivali per raggiungere Scorpius sotto la calda trapunta.

Una volta entrambi al calduccio, Lily poggiò la testa sul petto di Scorpius e gli raccontò della cena della vigilia.

Lui l'ascoltò in silenzio, ma quando arrivò la parte che riguardava Marìkaa domandò, stupito:

-Cos'ha fatto Albus?! Ti ha davvero proposto una cosa del genere?-

-Sì. Insomma, lui si era accorto che a te Marìkaa non piaceva davvero, e che io ero...come dire...-

-Cotta di me?- si vantò Scorpius.

-Stavo per dire interessata!- rise Lily, per poi concludere:

-...e così ha solo pensato di volgere la situazione a suo vantaggio-.

-Astuto, per essere un Grifondoro- commentò Scorpius.

-E quindi tu sei delusa per quello che ti ha detto James, e hai paura che anche Albus ce l'abbia con te perché Marìkaa ti ha sentito dire quelle cose- riassunse poi, cercando di tirare le fila della conversazione.

-Esatto. Giuro che però non avevo visto Marìkaa! So che Albus non mi crederebbe, ma non volevo ferirla, anche se la detesto. Non me ne sarebbe venuto nulla in tasca, ora che tu stai con me. Ed io non faccio mai nulla senza avere il mio personale tornaconto- spiegò Lily, suonando cinica persino alle proprie orecchie. Eppure lei era fatta così.

-Oh lo so...e credo che lo sappia anche Albus- disse Scorpius, serio.

Tacquero entrambi, Scorpius perchè pensava alla cosa più giusta da dire o da fare per far stare meglio Lily, lei perché riviveva nella mente il litigio di quella sera. Non riusciva a capire perché ci stesse così male...ma forse, era perché non era abituata a dare così tanta importanza a James, realizzò l'attimo dopo.

-Sai, penso che James sia meno incline al perdono di Albus, e che per questo lui non ti abbia davvero perdonato per essere quella che sei- disse Scorpius, rompendo il silenzio. Da qualche parte nella casa risuonarono i rintocchi di un orologio, dai quali Lily capì che si erano fatte le due del mattino. Non aveva idea di quando fosse arrivata a Villa Malfoy, né di quanto tempo fosse passato da quando si era infilata sotto le coperte di Scorpius.

-Non posso cambiare me stessa. Ci sto provando, credimi...tutta questa storia del coma, e poi papà che a momenti moriva mi ha davvero scossa, e mi ha fatto capire quanto io sia legata a tutti loro. Però...questo non può cambiare quello che sono davvero. Non posso passare dall'oggi al domani dall'essere una persona cinica e fondamentalmente orribile ad essere una persona tutta zucchero e sorrisi. Non posso, e non credo neanche di volerlo- replicò Lily, sistemandosi meglio addosso a lui.

-Non puoi essere quella che non sei, Lily. Devi essere te stessa, a qualsiasi costo, perché l'unica persona alla quale non potrai mai mentire sei proprio tu. E poi, non penso che mi piaceresti se grondassi zucchero filato da tutti i pori!- sdrammatizzò Scorpius, per poi posarle un bacio fra i capelli. Lily rise, sentendosi incredibilmente più leggera. Era abituata al fatto che Scorpius fosse sarcastico, decisamente testardo e permaloso e anche un po' machiavellico a dirla tutta, ma non era abituata a quel suo lato comprensivo, a quella sua capacità di starle vicino senza invadere mai i suoi spazi.

-Ti posso chiedere una cosa?- domandò Lily, tornando seria.

-Se proprio devi...comincio ad aver sonno, sai?- ribatté ironico.

Lily ignorò le sue parole, e proseguì:

-Perché mi hai quasi sempre chiamata Lilian, anche se il mio nome completo è Lily Luna?-

-Ci sono milioni di Lily al mondo, è un nome molto comune. Ma ragazze come te...ce ne sono poche, e perciò ci voleva un nome raro. E per me sei sempre stata diversa da tutte le altre, che fossi una seccatura come ai primi anni, o la ragazza che desideravo come negli ultimi due...- rispose Scorpius, dopo un attimo di riflessione.

Lily era stupita, non l'aveva mai vista in quel modo...senza sapere cosa ribattere, alzò il viso verso di lui, in un chiaro invito, invito che Scorpius colse immediatamente.

Come era accaduto neanche una settimana prima -anche se a Lily sembrava trascorso un secolo da quando lei e Scorpius si erano trovati da soli nella stanza del Saint Patrick- Lily prese piena consapevolezza del fatto che in quel momento c'erano solo lui e lei in quella camera. Con il cuore che batteva veloce mentre ricambiava il bacio di Scorpius, Lily si chiese che cosa lui si aspettasse da lei. Confusa, ma in pace con se stessa, aderì maggiormente al suo corpo, lasciando che fossero i sentimenti, e non la ragione, a guidare i suoi gesti.

Anche Scorpius non sapeva cosa aspettarsi, mentre sentiva il corpo magro di Lily contro il suo; anche se c'erano strati di vestiti a separarli, gli pareva di poter percepire lo stesso il calore della sua pelle. Le passò una mano fra i capelli, mentre Lily gliene posava una dietro la nuca per attirarlo maggiormente a sé.

Il bacio si stava facendo sempre più profondo, e Scorpius si accorse con imbarazzo che qualcosa si stava muovendo...aprì un occhio per vedere se anche Lily aveva percepito la cosa, ma lei pareva totalmente presa dal bacio. Alla fine Scorpius non resistette più e dolcemente allontanò le proprie labbra da quelle di Lily; entrambi avevano il fiato corto.

-Lily, Lily...prima o poi mi farai impazzire- disse, con il cuore che batteva veloce.

-È proprio quello che voglio- affermò Lily, con un sorriso malizioso.


                                            ******


A Lily faceva male la nuca. Non era esattamente un mal di testa, era come se si fosse addormentata con la testa posata sul legno anziché sul cuscino. E poi, sentiva eccessivamente caldo, considerando che alla Tana c'era sempre qualche spiffero e che lei aveva l'abitudine di scalciare via coperte e lenuzola in qualsiasi stagione si trovasse. Confusa, aprì prima un occhio e poi l'altro, cosa che la portò ad una conclusione: non era nella sua stanza della Tana.

Estremamente perplessa, si tirò su a sedere, notando che indossava un paio di jeans ed un maglione al posto del solito pigiama di flanella che teneva sempre alla Tana. Ed in un attimo, realizzò che quella era la stanza di Scorpius, nella quale lei si era introdotta la notte prima alla ricerca di conforto dopo la lite con James.

-Non mi sono addormentata qui- disse ad alta voce, cercando di convincere se stessa. In quel momento le implicazioni di quella situazione le piombarono addosso: sua madre che veniva a svegliarla e non la trovava nel suo letto, Draco Malfoy che magari veniva a chiamare suo figlio per la colazione e la beccava lì, i nonni impazziti di preoccupazione...

-E invece sì. E devo dire che ti agiti molto durante il sonno- le rispose la voce di Scorpius, entrato in quel momento con un vassoio fra le mani. Sopra vi erano poggiati una teiera d'argento, due tazze di porcellana finemente ricamate, due bicchieri colmi di succo di zucca e svariate leccornie, fra cui un piatto con dei biscotti al cioccolato e tre o quattro fette di pane tostato con la marmellata di fragole.

-Mi hai portato la colazione! Ma che dolce...- esclamò Lily, con gli occhi che brillavano.

-Non sono dolce. L'ho fatto perchè di certo non potevi scendere a fare colazione con noi. E poi ha preparato tutto l'elfo domestico- cercò di sminuirsi Scorpius, burbero.

-Ma che ore sono? Devo tornare a casa, possibilmente senza essere scoperta dai tuoi genitori e prima che a mia madre prenda un infarto multiplo- disse Lily, infilandosi gli stivali e tentando di mangiare una fetta di pane allo stesso momento. Le tende della camera di Scorpius erano ancora tirate, perciò era impossibile stabilire l'ora guardando fuori dalla finestra.

-È appena l'alba. Direi che abbiamo ancora un'oretta prima che casa mia prenda vita- rispose Scorpius.

-E cosa ci fai sveglio a quest'ora?- gli domandò Lily, che aveva rallentato i gesti per iniziare a fare una colazione normale.

-Non mi hai fatto dormire per più di dieci minuti di fila! Sempre a muoverti, scalciare, agitarti...- si lamentò Scorpius, esagerando un po' per prenderla in giro.

-Addirittura! E che sarà stato mai...- rise Lily, versando il tè in entrambe le tazze. Per un po' nessuno dei due disse nulla, e fecero colazione in tranquillità. Quand'ebbero terminato, Scorpius spostò il vassoio semi vuoto sulla scrivania e si avvicinò a Lily.

-Cos'è quella faccia seria? Stai per dirmi che hai una malattia terminale?- gli domandò lei, con un sorrisino.

-Macchè! Stavo semplicemente per dirti Buon Natale!- scoppiò a ridere Scorpius.

-E lo fai con la faccia adatta ad uno che si trova al capezzale di un caro amico morente?- lo derise ancora Lily, prima di gettargli le braccia al collo e dire a sua volta:

-Buon Natale anche a te, comunque-.

-Grazie. Ho un regalo per te- replicò Scorpius, tirando fuori dal comodino un sottile pacchetto avvolto in una carta color cremisi. Lily lo fissò stupita, ed anche un po' imbarazzata: lei non aveva certo con sé un regalo per Scorpius! E poi, dove lo aveva trovato? Quando l'aveva incartato? Se fosse stata una cosa premeditata, le avrebbe dato il regalo l'ultimo giorno di scuola, perchè di certo non poteva prevedere che lei sarebbe piombata a casa sua nel bel mezzo della notte di Natale.

-Oh. Grazie- riuscì a dire solamente. Prese il pacchettino e lo scartò con delicatezza, per rivelare un sottile astuccio di legno scuro. Sempre più sorpresa ed imbarazzata, lo aprì e a quel punto spalancò gli occhi per la sorpresa: dentro c'erano due bellissimi braccialetti d'argento, intrecciati finemente l'uno all'altro a formare una spirale; dal centro pendeva un ciondolo a forma di giglio, di un bel rosso acceso. Era evidentemente stato stregato, perchè i suoi colori erano troppo vividi per poter essere di semplice pietra, ed inoltre i petali si aprivano e si chiudevano delicatamente, come mossi da una leggera brezza. Era semplicemente stupendo.

Lily rimase senza parole per qualche momento, rapita dalla bellezza del gioiello, ma Scorpius fraintese il suo silenzio.

-Non ti piace? Perchè se non ti piace posso benissimo...- iniziò a dire, scrutandola vagamente ansioso.

-È bellissimo, davvero. È...- lo interruppe Lily, senza sapere trovare le parole giuste nella fretta di rassicurarlo. Pensando che forse i gesti l'avrebbero aiutata più delle parole, tese il polso sinistro e chiese:

-Me lo puoi mettere, per favore?-

Rincuorato, Scorpius annuì, per poi eseguire quanto gli era stato chiesto con molta delicatezza. Soddisfatta, Lily rimase a rimirare il dono con un sorriso sulle labbra, finchè le tornò in mente che lei non aveva nulla con cui ricambiare il gesto.

-Io temo...di non avere un regalo per te- ammise, piuttosto imbarazzata.

-Beh, sei venuta qui- rispose Scorpius con un'alzata di spalle ed un sorriso sghembo, -non avrei potuto chiedere di meglio-.


Note dell'autrice:


Devo ammettere che non so da dove cominciare.

So che è passato un anno -oddio, un anno!- e che molto probabilmente non ci sarà nessuno a leggere questo nuovo capitolo di una storia, che, devo confessarlo, non pensavo avrei mai più aggiornato.

Posso dire molte cose a mia discolpa, e sicuramente qualche spiegazione ve la meritate, che ci siate oppure no. Prima di tutto ci sono gli impegni che tutti noi abbiamo: nel mio caso mi sto per laureare (speriamo, mancano due esami) ed è stato davvero un anno intenso fra esami, tesi di laurea ed esperienze all'estero (studio lingue straniere); e purtroppo tutto questo, unito alla vita sociale ed i problemi di tutti giorni ha sottratto davvero tanto tempo alla scrittura. Ma oltre a questo, il vero motivo è che non credevo più nella storia, non la sentivo più come mia, non riuscivo più a immedesimarmi con Lily, cosa che mi aveva sempre permesso di scrivere dandole quella personalità che tanto mi e vi piaceva. Mi mancava la fantasia, quell'inventiva che ci vuole per tirare fuori qualcosa di decente, temevo di scivolare nel banale, e così ogni volta che scrivevo qualcosa pensavo: questo fa schifo, non posso ripagare tutta l'attesa delle persone che mi leggono con questa roba! Qualche volta ho pensato anche di cancellare la storia così, senza dire nulla, ma poi mi sono ricreduta...alla fine è stata la mia prima storia qui su EFP e dentro di me c'è ancora la voglia di finirla. Ho anche creduto che la storia avesse perso di fascino dopo tanti capitoli, e più passava il tempo più sapevo che non avrei avuto il coraggio di postare un nuovo capitolo (che ho scritto a metà mesi fa) così ho lasciato passare un anno, e di questo mi dispiace davvero tanto.

Vi chiedo scusa per avervi fatto aspettare così tanto, senza neanche mettere un avviso, e non smetterò mai di dirvi quanto mi dispiace.

Ma ora sono qui, con un nuovo capitolo, che spero vi possa piacere.

Sarebbe ipocrita da parte mia promettere che d'ora in poi sarò regolare nell'aggiornare, ma ci proverò davvero, oltre che per voi anche per me stessa, perchè questa storia merita un finale.

Detto questo, devo chiedere scusa anche alle persone che un anno addietro recensirono l'ultimo capitolo: non mi sono mai resa conto di non avervi risposto, e questa è un'altra cosa di cui dispiacermi.


Credo di aver finito, per oggi.

Con affetto, ma soprattutto con grande rammarico e dispiacere, sempre vostra


Miss_Slytherin


  
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