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Autore: Uzumaki_Devil_Dario    07/10/2013    6 recensioni
Quando il giorno diventa notte, Tokyo cambia e diventa un nuovo mondo: la reputazione si crea nelle competizioni sulle strade e la vita pulsa del motore delle automobili dalle carene fiammanti e dai carburanti pompati al protossido di azoto.
Qui la parola "velocità" è sinonimo di forza e di vita. O sei veloce o non sei niente.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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NdA: un piccolo invito da parte mia prima di lasciarvi alla lettura. Prima di iniziare a leggere, apritevi un'altra finestra su YouTube, cercate la colonna sonora "Reverse Situation" dell'anime e tenetela ferma in pausa. Quando nel capitolo incontrerete questo simboletto del "Play" tra parentesi (►) allora fate partire la musica. Un semplice consiglio per godervi di più la lettura ^^


Neanche chi conosceva abbastanza Neji Hyuga sapeva dire quale fosse il modo di farlo veramente incazzare. Se ti avvicinavi alla sua ragazza, non se ne preoccupava più del necessario, Tenten sapeva come tenere alla larga chiunque non volesse avere vicino - a meno di non essere accerchiata da un intero gruppo di malintenzionati, in quel caso si risolveva tutto con una bella rissa fra questi e tutto il clan Hyuga, dopodiché, dopo averli pestati, si lasciavano andare via strisciando dopo essersi assicurati che avessero imparato la lezione -. Se provavi a rubargli l'auto da corsa, ti metteva alle calcagna tutti i Racer del clan e allora non avevi scampo, prima o poi saresti stato preso e avrebbe lasciato a loro il compito di fartela pagare. Se ti intrufolavi nel suo garage ti faceva mettere al tappeto e poi ti buttava a terra come uno straccio; Naruto stesso aveva provato su di sé le conseguenze di quell'eventualità.
L'Uzumaki stesso non poteva dire di conoscere bene Neji... ma da quel che si poteva raccontare in giro, era stato uno dei pochissimi, se non il primo, a oltrepassare il limite in quel modo. Perfino Hinata non ricordava di avergli mai visto prima di adesso la faccia che aveva mentre scese dall'auto, avanzava a grandi passi verso lei e Naruto e guardava quest'ultimo come se avesse conservato tutta la rabbia della sua vita solo per riversarla su di lui. Tenten gli andava dietro e cercava di farlo ragionare prima che commettesse qualche sciocchezza (lei stessa non aveva mai assistito alla sua rabbia; non sapeva che cosa aspettarsi e questo la metteva in agitazione) ma non c'era verso che lo Hyuga la degnasse d'attenzione, si rimpadroniva del braccio ogni volta che la ragazza lo afferrava per indurlo a fermarsi. Si decise a farlo solo quando fu arrivato vicino a Naruto, abbastanza perché fosse a portata di pugno.
"Uzumaki..." marcò a denti stretti "Ti diverti a prendermi per il culo?"
"Neji, ora basta!" Tenten provò a insistere dopo aver visto che l'amica era nel panico "Ti rendi conto che ora stai esagerando?"
"Sta zitta! Uzumaki, la scorsa volta che ti ho visto ti ho dato un avvertimento, mi pare."
"Ti pare bene." rispose Naruto a tono "E io me lo ricordo anche. Vuoi che lo ripeta? Dai, facciamo sapere anche a Hinata-chan quello che mi hai detto. Se non fossi rimasto lontano da lei, mi avresti chiuso in un cofano e buttato giù dal ponte, correggimi se sbaglio"
"La vogliamo mettere così? Allora perché non le facciamo sapere anche che ti sei intrufolato nel nostro garage per fare la spia sotto i nostri cofani, compreso il suo?"
"Arrivi tardi, stallone, quella storia gliel'ho già raccontata io e le ho anche dette le mie vere ragioni, figurarsi se le andavo a spiegare a te che mi costringevi a terra in ginocchio con i tuoi compari che avevano in mano delle tavole di legno per pestarmi. E guarda un po', lei lo stesso non si fa problemi a continuare a vedersi con me. Tu sei l'unico qui che rompe le scatole, ma sembra che io abbia più palle di te nel raccontarle la verità."
In quello scontro verbale, Hinata si sentiva oppressa continuamente dalla tensione che si era creata. Da lontano, Tenten le rivolgeva occhiate per farle capire che aveva provato a parlare con Neji e a fargli capire, e si scusava per non essere riuscita a evitare quella situazione.
"Non me ne può fregar di meno." rincarò Neji "Adesso prendo Hinata e la porto via con me."
Senza più tante cerimonie, fece per oltrepassare Naruto e raggiungere la cugina che stava dietro di lui, ma il biondo gli sbarrò il cammino col braccio. Abbandonò ogni tono strafottente e cercò di assumerne uno più ragionevole "Aspetta, Neji, aspetta solo un attimo. Se la cosa è fra me e te, a Hinata-chan lasciala tranquilla."
"Mi credi scemo, Uzumaki? Credi che non ne abbia conosciuti di bastardi che si volevano divertire a usarla per i loro comodi? Quelli come te ormai li conosco."
"No, non credo, altrimenti non diresti questo di me. Io non ho intenzione di usare nessuno. Ti ripeto che se pensi che la questione riguardi noi due, allora lascia lei in pace."
"Chi è che dovrebbe lasciarla in pace? Mi pare sia tu quello che le ronza continuamente attorno."
"Non sono mica uno stalker. Diamine, dammi una possibilità con lei!"
"L'unica possibilità che ti do' adesso è quella di andartene via con le tue gambe!"
Alla fine, pur di scavalcarlo, lo Hyuga lo afferrò e lo buttò di lato a terra. Non c'era più nulla che l'ostacolasse dal recuperare la cugina, prenderla per mano senza neanche vedere quanto fosse agitata e trascinarla con sé per farla salire in auto, Hinata cercava pur debolmente di farsi sentire e lo pregava di fermarsi. Tenten volle andarle in aiuto e si piazzò davanti a Neji, decisa ad andare in aiuto dell'amica anche alzando la voce con lui se fosse stato necessario. L'unica voce che invece lo fermò fu quella di Naruto che tornava in piedi.
"Neji Hyuga, ti hanno mai detto che sei un dannato rincoglionito? Credi di far del male a me portandomi via Hinata-chan?" si avvicinò a passo deciso, superò Kiba, Shino e Lee anche prima che provassero a mettersi in mezzo e si trovò di nuovo faccia a faccia con lo Hyuga "Tu non te ne vuoi rendere conto, ma sia io che te vogliamo solo il suo bene. Adesso lo so, anche se solo fino a pochi giorni fa non ci avrei mai creduto. So quello che hai fatto per aiutarla, mi ha raccontato tutto, e ti giuro che fino a quel momento di te pensavo che tu fossi solo un gran bastardo che credeva di poter trattare sua cugina come gli pare e di poterla addirittura tenere sotto chiave. Invece ora capisco che mi sbagliavo."
"Ah, davvero? Sai, anch'io mi sono preso la briga di scoprire qualcosa su di te, Uzumaki: un monolocale con un affitto che a momenti non ti puoi permettere, un lavoro mediocre in un chiosco di ramen e l'unico mezzo di cui disporresti se non possedessi la tua Toyota sarebbe uno scooter senza speranza. Un povero sfigato che vive allo sbando, ecco cosa sei! Hai avuto la possibilità di fare quel che volevi della tua vita e sei finito col ridurtela così. Hinata, invece? La libertà di scelta è proprio quello che non ha mai avuto nella sua vita: sei completamente agli antipodi rispetto a lei, non avete niente da spartire, nulla in comune. Quindi ora spiegami: cosa, esattamente, pensi di aver capito di mia cugina? Ti è forse capitato nella vita di passare uno solo dei momenti schifosi che ha passato lei? Tuo padre e tua madre avevano forse la presunzione di decidere cosa dovevi fare per il resto dei tuoi giorni? Io sono pronto a scommettere tutti miei soldi e anche la mia auto che non è per niente così, che tu non hai nessun motivo per sentirti così affine o anche lontanamente simile a lei. Sei uno sbandato sull'orlo del collasso, Hinata è di sicuro un'occasione più unica che rara per uno come te per avvicinarsi alla famiglia Hyuga... o ai suoi conti in banca! E dopo averti beccato a ficcanasare nella mia autorimessa, vorresti farmi credere che non cerchi di fregare me o Hinata? Questa non me la bevo assolutamente, Uzumaki, perciò la mia risposta è no. Non mi fido assolutamente di te e, fino a prova contraria, non starai a meno di cento metri da mia cugina, mi sono spiegato?"
Se fosse stato per lui, pensò Naruto, avrebbero potuto discutere sulla questione anche per ore e lui ancora ne aveva da dire in merito, parole da ribattere e parole per smentirlo. La verità era che Neji era prevenuto sin da quando lo aveva visto la prima volta, già da prima della faccenda del garage non lo aveva preso di buon occhio e aveva fatto di tutto per allontanare Hinata-chan da lui. Avrebbe potuto anche ribattere così, però la discussione si sarebbe protratta inutilmente e per di più fuorviando il discorso; ciò che ora voleva dire al ragazzo Hyuga era qualcos'altro.
"Ecco perché dico che sei un idiota rincoglionito. Credi di essere migliore delle persone che hanno rovinato la vita a Hinata-chan, vero? Invece stai facendo proprio come loro, se non l'avessi notato. Lei è perfettamente capace di prendere decisioni di testa sua, eppure, ogni volta che ne fa una arrivi tu puntuale e bellamente glielo impedisci. Prima fai l'amorevole cugino che la aiuta a riprendersi da una grossa delusione familiare e dopo le fai rivivere la stessa situazione? Una cosa del genere è così terribilmente palese e nessuno del tuo gruppo se n'é reso conto, né ha avuto la brillante pensata di farlo notare anche a te? Io non vanto certo di essere tanto sveglio, ma voi fate addirittura impallidire!"
Neji non disse niente ma sulla faccia aveva un’evidente titubanza, segno che non stava ignorando le parole dell'Uzumaki e che queste sembravano cominciare a schiarirgli le idee; ma solo di poco, si dimostrò ancora ostile e cercò qualsiasi cosa con cui rispondere. Anche se ci provava, la voce faceva comunque trapelare la sua esitazione "Tu che ne sai che sto commettendo gli stessi errori, eh? Hai forse conosciuto la famiglia di Hinata, sai con esattezza come si sono comportati con lei? Loro non si sono interessati al suo bene, ma io sì, tenendole alla larga gli stronzi come te."
"Se questa è la tua scusa, di' pure quello che ti pare, però non sprecare fiato raccontandola a me. È a Hinata-chan che devi rendere conto del tuo comportamento."
Girandosi a guardare per un attimo la cugina, Neji si accorse che era vero. Lei lo guardò brevemente e poi distolse lo sguardo altrove, tuttavia si capiva che era terribilmente scontenta di lui, delusa perché le stava dimostrando di essere della stessa pasta delle persone da cui l'aveva salvata. Il pensiero gli attraversò la mente ma si impose di scacciarlo subito dopo: era lampante che quell'Uzumaki cercava di fregarlo con le parole e la sensazione che aveva appena avuto vedendo Hinata era per forza dovuta al dubbio che lui gli stava insinuando apposta.
"Te lo ripeto solo un'ultima volta: stai lontano da Hinata."
Per lui la discussione si chiuse lì e riprese a portare con sé Hinata verso la macchina. E ancora una volta, Tenten ostentò la sua opposizione "Per l'amor del cielo, come fai a essere così scemo? Ti rendi conto o no che ti sei ridotto a farti fare la predica da uno che conosce Hinata da molto meno tempo di te ma la capisce molto meglio di te?"
"Non ho intenzione di continuare questa storia. Ora sali in macchina! Salite tutti quanti in macchina!"
"No!" con sorpresa generale, a imporre quel netto rifiuto era stata Hinata, che si era anche liberata con uno strattone dalla presa del cugino e si era allontanata di alcuni passi. Per di più, cercava di mostrare apertamente quello che provava "Non puoi farmi questo, Neji-niisan, non puoi! Non è giusto..."
Però fu come se per esprimersi avesse utilizzato le parole sbagliate, perché l'ultima parve quasi fulminarlo "Giusto? Non ti sembra giusto che io impedisca a questo pezzente di prenderti in giro?"
"No. Tu credi di essere l'unico a meritare la mia fiducia, è questo che non è giusto."
"Basta! Ho detto che la questione si chiude qui e si deve chiudere qui! Non lo ripeterò più: salite in macchina tutti quanti!"
Neanche Hinata lo aveva mai visto dare un ordine con un tono così perentorio e mai che fosse diretto a lei. Il Neji che aveva davanti non sembrava neanche lo stesso che conosceva, era così furioso che le fece crollare la volontà di opporsi a lui che prima aveva raccolto. Non riuscì a dire nulla per ribattere e neanche ce la faceva a muoversi da lì, voleva solo non dover deludere sia le aspettative di Naruto che quelle di Neji. Poiché non riusciva a prendere una decisione, il ragazzo Hyuga la prese per lei e, afferrandole la mano, la condusse fino alla portiera dell'auto, dove le intimò di entrare. Tenten fece come aveva detto ma in modo decisamente contrariato, vedendo come trascinava via Hinata e la costringeva a mettersi in auto. Prima che tutti se ne andassero senza dire più una sola parola, Neji riservò un'ultima occhiata storta a Naruto, dopodiché partì seguito subito dal resto del clan, lasciando lì il ragazzo solo dov'era.
C'erano dei momenti, però, in cui se Naruto decideva che era troppo, allora lo era davvero. E come in uno di quei momenti, si lasciò trascinare dall'istinto e salì anche lui in macchina, mettendo in moto con forza e dando gas con tale foga da incrementare immediatamente la velocità del veicolo. Furente, continuò a tenere premuto l'acceleratore fino a portare in alto i giri del motore, ingranando fino all'ultima marcia, deciso a raggiungere la fila di macchine del clan Hyuga e a sorpassarle prima che sparissero oltre la curva. Fortunatamente, non procedevano a velocità troppo elevata, così le riprese nel giro di poco e passò davanti a tutti loro, sorprendendo i Racer che guidavano e venivano sorpassati così all'improvviso. Quando si fu messo davanti a tutti, lo videro derapare in testacoda per piazzarsi perfettamente di fronte all'auto di Neji, mantenendo una certa distanza, così furono costretti a frenare e fermarsi uno dopo l'altro. Anche se l'asfalto sotto le ruote di Kurama era fumante, queste continuavano a girare mentre l'auto accelerava sul posto, la parte posteriore si agitava a destra e a sinistra, così il demone volpe sulla carrozzeria dava l'impressione che tutto il veicolo fosse realmente una bestia ansiosa di gettarsi all'assalto.
Da dentro l'altra macchina, Neji e Hinata assistevano al comportamento sfrontato dell'Uzumaki: il primo osservava con fastidio, la seconda con preoccupazione. Né loro due né gli altri seppero interpretare perfettamente cosa avesse in mente, di certo non era intenzionato a lasciarli andare via... ma scoprirono subito che ciò che progettava era ben altro.
Dopo aver ruggito a sufficienza, Kurama si decise ad abbandonare la sua posizione e ad avanzare. Sulle prime, pensarono che fosse diventato pazzo e stesse tentando un impatto frontale, poi all'ultimo momento lo videro compiere una larga derapata verso sinistra... e continuò in quella direzione, girando attorno all'auto di Neji fino a tornare al punto in cui il cerchio era iniziato per chiuderlo, però non si fermò e continuò a tenere chiusi i due cugini in quel circolo. Per due, tre, quattro volte girò in derapata attorno a loro, finché non completò il cerchio ancora una volta e si fermò dov'era partito. Della manovra erano rimasti i segni sull'asfalto che circondavano la vettura bianca in un anello di sgommate nere, il fumo che si alzava dal suolo era talmente denso che i Racer in coda dietro persero di vista le due auto avanti. Naruto rimase in macchina ad attendere le loro reazioni, quella di Neji essenzialmente. E come si era aspettato, lo vide uscire dall'abitacolo, più incazzato nero di prima, così uscì anche lui per riceverlo. Non era preoccupato di cosa potesse fargli, perché se lo Hyuga era un vero Racer - nonché uno dei boss dell'Underground - avrebbe potuto rispondere nell'unica maniera che la reputazione gli permetteva.
Chiunque sapeva che l'atto di derapare in cerchio attorno a un'auto poteva essere inteso solamente in due modi: era una mossa atta a corteggiare una splendida ragazza che stava al volante (e questa, se lusingata abbastanza, con un sorriso promettente poteva anche decidere di passarti dal finestrino un foglietto piegato con all'interno segnato il numero di telefono) oppure serviva a lanciare una sfida al Racer di quell'auto, il quale era tenuto ad accettare come se gli fosse stato proposto un duello all'ultimo sangue, avendo la possibilità di scegliere il quando, il dove e il come; al contrario, un netto rifiuto avrebbe solo reso evidente la sua vigliaccheria.
Neji Hyuga non era un vigliacco, questo no, ma come se tutta l'arrabbiatura di prima non fosse stata già abbastanza, adesso era stato sfidato nel modo peggiore che potesse venirgli in mente; questo perché, quando veniva proposta una competizione in quel modo, una specie di legge non scritta vigente tra i Racer diceva che la messa in palio dovesse essere un qualcosa di molto prezioso per entrambi i contendenti, e che ognuno dei due fosse libero di decidere cosa prendere all'avversario come trofeo. Solitamente (o meglio, nella maggior parte dei pochi casi in cui ci si confrontava così), si finiva che ciascuno voleva mettere le mani sull'auto dell'altro, per questo quella manovra, se intesa come sfida a un avversario, in gergo significava "voglio la tua auto"; al contrario, quando veniva usato come rituale di corteggiamento era un messaggio che diceva alla donna corteggiata "voglio te". Neji conosceva abbastanza bene entrambe le espressioni (tempo fa lui stesso aveva usato quella mossa con Tenten) e proprio perché aveva interpretato correttamente il gesto di Naruto non aveva mai covato una rabbia simile. L'Uzumaki lo aveva chiaramente sfidato, ma il vero destinatario del messaggio non era lui, bensì Hinata: quel "voglio te" era riferito proprio alla ragazza. Aveva sfidato lui per avere lei e aveva anche reso ben chiaro quale fosse la vincita che voleva.
"Uzumaki, brutto pezzo di..." gli sibilò quelle parole a un soffio d'aria dal volto mentre lo afferrava per i vestiti e lo teneva giù contro il cofano di Kurama "Tu vuoi proprio che io ti faccia a pezzi, non è vero?"
"Poche storie, Neji. Dal momento che a parole non vuoi capire, ti ho lanciato una sfida e tutto il tuo clan mi è testimone. La raccogli o te la dai a gambe?"
Lo Hyuga lo fissò ancora con una pazzia furiosa negli occhi, trattenne qualcosa che voleva dire ma che nessuna parola avrebbe comunque potuto rendere come voleva. Rimase in silenzio continuando a fremere.

Come Naruto si era aspettato, la risposta del capoclan non poteva che essere una e una soltanto. E come concordato, al suo avversario era concesso scegliere quando gareggiare e su quale strada farlo. Non ci fu bisogno di aspettare molto, poiché come pista aveva scelto quella strada montana; si partiva da una stradina che attraversava una valle aperta e si continuava a scendere fino a raggiungere la strada principale che portava ai piedi della montagna, dove ad attenderli c'era Hinata insieme al resto del clan (solo Tenten era rimasta là sopra per dare il via). Al punto di arrivo, la ragazza Hyuga teneva gli occhi sollevati sul fianco del monte, sapendo che là sopra, da qualche parte, stavano per confrontarsi il cugino a cui non avrebbe mai smesso di essere riconoscente e il ragazzo del quale si era profondamente invaghita: in fin dei conti, forse questo era il modo migliore in cui la questione potesse risolversi senza degenerare ulteriormente, ma anche così non era molto promettente, si trattava pur sempre di due persone a lei care che si erano messe l'una contro l'altra.
Sistemati alla partenza, Naruto e Neji erano nelle rispettive vetture messe di fianco. Da dentro l'abitacolo, Neji si rivolse allo sfidante "Te la sei voluta tu, Uzumaki. Ti rendi conto a chi hai voluto lanciare una sfida del genere?"
"Mettiamo subito le cose in chiaro e poi diamo inizio alle danze." ribatté Naruto "Si arriva fino ai piedi della montagna, giusto? Se ci arrivo io per primo, dovrai smettere di assillare Hinata-chan e mi permetterai di continuare a stare con lei."
"Ma sia chiaro: se vedrai me tagliare il traguardo prima di te, tu con mia cugina avrai chiuso per sempre. Niente incontri a mia insaputa, niente messaggi segreti, neanche uno sguardo... nulla e mai più! Fatti scoprire che le vai ancora dietro o che metti ancora gli occhi addosso, e giuro che la sedia a rotelle te la procuro io stesso. A vita. Siamo intesi, Uzumaki?"
"Parliamo o corriamo?"
Si erano perfettamente intesi. In questa corsa si giocava il tutto e per tutto, senza nessuna regola e nessun pretesto, ognuno poteva fare come voleva fino alla fine. Ambedue i corridori conoscevano il tracciato dall'inizio fino alla fine, anche se esistevano delle deviazioni sapevano in ogni caso come arrivare fino in fondo. Naruto si era allenato con Hinata su tutte quelle strade nei giorni passati, quindi poteva dire di conoscere la zona; il problema era che anche Neji la conosceva, forse anche meglio di lui, perché, secondo quanto raccontato da Hinata, era lì che lui l'aveva aiutata ad affinare il suo talento. Non c'era quindi da chiedersi perché fosse stato scelto proprio quello come tracciato. Oltretutto, visto che si trattava di scendere dalla montagna, quasi certamente la strada era formata da ampi tratti di curve, del tutto poco idonei all'utilizzo del protossido di azoto; le opzioni erano di utilizzarlo tutto sulla partenza per portarsi immediatamente in avanti, oppure scaricare la bombola all'ultimo tratto prima della fine.
Furono riaccesi i motori e Tenten si pose in mezzo, un paio di metri più avanti. Diede una rapida occhiata a tutti e due i corridori, vedendo attraverso i parabrezza quanto intensamente stessero fissando la strada davanti a loro, ansiosi di partire e determinati a ottenere la vittoria. Alzò in alto le mani come segno di prepararsi, segno al quale i Racer accelerarono di più sul posto. Quando le riabbassò di getto dopo una manciata di secondi, le vetture la oltrepassarono sgommando sul terreno, dando talmente tanto gas da innalzare un polverone alla partenza.
Procedettero allineati lungo il primo tratto in un perfetto testa a testa, percorrendo quell'ampia distesa di verde attraversato dalla strada che percorrevano. Quel tratto quasi interamente rettilineo (in realtà si piegava leggermente verso sinistra, ma la differenza era quasi trascurabile) si rivelò notevolmente lungo, intorno a loro c'era soltanto il paesaggio del versante che stavano discendendo a velocità folle, nulla che potesse mettersi come ostacolo davanti o che potessero usare per intralciarsi a vicenda. Continuarono in quell'avanzata parallela, sollevando continuamente polvere e terriccio al loro passaggio, finché non venne il momento di affrontare la prima curva. Neji aumentò la velocità portandosi in vantaggio e, nonostante l'accelerata, riuscì a compiere la curva con una perfetta derapata.
<< Come diavolo fa? >> pensò Naruto osservandolo << Ingrana in quel modo prima di una sterzata così e riesce pure a farla come se niente fosse? Ok, calma... >>
Dopo averla effettuata anche lui, scoprì che nel frattempo Neji aveva guadagnato una distanza considerevole. Non aveva mai gareggiato con un avversario come lui prima di adesso, quindi non poteva sapere che la sua specialità fosse il saper distanziare gli avversari anche nel momento stesso della partenza, se lo voleva. Cominciò a capire perché fosse un capoclan, uno dei boss dell'Underground.
Allo stesso modo, anche Neji aveva realizzato qualcosa sul suo sfidante: che lo aveva sottovalutato. Un qualsiasi altro avversario si sarebbe ritrovato a decine di metri di distanza molto prima di quella curva, e proprio quella era stata l’intenzione di fare non appena la corsa era cominciata. Naruto Uzumaki, invece, era riuscito a rimanergli attaccato fino a quel punto senza mollarlo un attimo. Per distanziarlo era stato costretto a ricorrere a una mossa rischiosa, dando gas in quel modo prima di fare una derapata come quella, persino il Racer di livello più basso sapeva che una cosa del genere era così rischiosa da essere scartata senza doverci neanche pensare. Eppure lui, Neji Hyuga, l'aveva eseguita, messo in difficoltà sin dall'inizio.
Il tracciato continuò a scendere e a diventare sempre più largo, aggirando strettamente un costone di roccia. Quando l'ebbe sorpassato, Naruto ingranò due marce e cercò di spingersi più in avanti per recuperare il terreno perso, anche se era maledettamente difficile a causa delle continue curve in cui rischiava sempre per poco di perdere di vista l'avversario. A un certo punto ci fu un altro rettilineo, occasione più che mai adatta per recuperare, così ingranò ancora di più, guadagnando terreno. Ci andò molto vicino, il guaio era che quasi non si era accorto che subito dopo seguiva un tornante, così dovette rallentare scalando la marcia che aveva inserito. Subito dopo si ripresentò un altro tratto dritto, ma anche quello aveva un secondo tornante alla fine, girato stavolta nella parte opposta. Erano diversi rettilinei messi in successione, collegati da delle strette curve a gomito che richiedevano molta destrezza nelle derapate: una lunga strada che serpeggiava scendendo lungo il fianco della montagna. Se solo fosse riuscito ad affiancarlo, pensò Naruto, avrebbe potuto tentare un sorpasso in curva dall'interno. Fu tentato di usare il nos, ma a parte che avrebbe perso il controllo in dei rettifili così brevi, aveva deciso di conservare quel che aveva prima del tratto finale; fino a quel momento, doveva cavarsela come meglio poteva.
Dopo l'ultimo tornante non seguì un tratto diritto, più avanti c'era una curva che introduceva il percorso in una parte del bosco. Vi si addentrarono e il paesaggio intorno a loro divenne più scuro, gli alberi attorno a loro erano così alti e dalle fronde così fitte che non lasciavano passare molto della luce del sole, tutto quel grigiore scuro dava l'impressione che il cielo stesse annuvolandosi. Di tanto in tanto attraversavano delle zone soleggiate, tornando subito dopo in quelle oscurate, alternando così i momenti di luce e quelli d'ombra. Una delle curve si trovava in una zona illuminata, Neji fu il primo a percorrerla; la manovra fu eseguita alla perfezione, ma nel frattempo il sole si era presentato proprio davanti a lui e per un momento l'aveva accecato. Dopo la curva ebbe qualche titubanza nella guida, negli occhi aveva ancora i riflessi bianchi intermittenti dovuti all’abbagliamento, Naruto ne approfittò per passare in vantaggio. Lo Hyuga se ne rese conto subito e cercò di riprendersi, riuscendo comunque a non lasciare molto distacco all'avversario. Naruto affrontò le curve successive con Neji che lo tallonava, difficilmente riusciva a tenerlo bloccato dietro mentre sterzava, tuttavia lo tenne a bada almeno fino a quando non uscirono del tutto dal bosco. Arrivati a quel punto, la strada di montagna in discesa si congiungeva con quella principale, proprio nel punto in cui lui e Hinata si erano fermati prima che tutta quella storia cominciasse. Sterzò a sinistra e finalmente raggiunse l'asfalto, il vero terreno di battaglia di Kurama, al che accelerò, pur continuando ad avere l'avversario alle spalle. La situazione rimase invariata finché non si presentarono due curve consecutive che formavano un'ampia S; in quel tratto, Kurama affrontò la prima sterzata dall'interno, ma nella successiva si ritrovò all'esterno e così la vettura di Neji ebbe la possibilità di riprendere per sé la prima posizione.
"Maledizione!"
Naruto si ritrovò in coda, ma stavolta riusciva a non farsi distanziare eccessivamente, i fanali posteriori della DB9 rimanevano sempre a non più di un paio di metri davanti a lui. Più avanti la strada diventava un larghissimo arco a sinistra, diede un'accelerata all'auto mentre quella di Neji fiancheggiava la parete rocciosa, così lo sorpassò di nuovo curvando all'esterno. Il sorpasso non fu completo e i due si ritrovarono affiancati in un nuovo testa a testa. Lottarono per la supremazia, gettandosi di continuo fugaci occhiate attraverso i finestrini, ma entrambi non riuscivano a concludere molto.
Si presentò un altro tornante, dove sarebbe stato deciso chi dovesse passare in testa. Naruto si ritrovò a percorrerlo internamente ma la situazione non gli era per nulla favorevole, poiché era una svolta molto stretta e Neji lo tallonava senza pietà. Tentò di resistere più che poteva, ma alla fine perse per un attimo il controllo della vettura e fece un giro in testacoda. Non fu comunque molto grave, poté tornare in posizione quasi subito e prima che il motore si spegnesse, però aveva rallentato in modo preoccupante ed era sul punto di farsi seminare. Accelerò e ingranò più che poté per recuperare terreno, ma si trovava in una situazione così drastica che la tensione stava per fargli perdere la concentrazione, e non contribuiva di certo la vista così lontana dell'auto rivale. Si trovava verso la fine di lungo rettilineo, tuttavia non sarebbe mai stato sufficiente a permettergli di riprenderlo: infatti sparì nella curva in fondo alla strada.
"Dove credi di andare?"
Anche se era ormai irrecuperabile e lontano, Naruto era più che mai deciso a non dargliela vinta in questo modo. Raggiunse anche lui la svolta dietro la quale l'avversario era sparito e si accinse ad affrontarla... venendo sorpreso dall'enorme visuale di un camion che proprio in quel momento stava curvando insieme a lui, arrivando dalla parte opposta.
Quella non era una strada molto frequentata, poiché era in una zona situata molto lontana dal centro urbano, ben poche auto la percorrevano e anche per questo era idonea come tracciato di gara. Ciononostante, a lui era appena capitata la sfortuna di rischiare la collisione con un veicolo così ingombrante proprio nel momento sbagliato e nel posto ancor più sbagliato. Mentre ancora curvava sgommando, girò tutto lo sterzo nella direzione opposta cercando di raddrizzarsi prima del momento giusto, cercando di evitare la collisione, ma ottenne il solo effetto di perdere il controllo del veicolo e, mentre il camion lo sorpassava con un suono basso e assordante, finì in testacoda.
"Oh, merda..."
Peggio ancora, la macchina che continuava a vorticare finì per uscire dalla carreggiata, dove non vi era nessun guard-rail di protezione e sotto c'era il versante montuoso. Non si trattava di un precipizio o comunque di un'altura mortalmente pericolosa o piena di rocce, ma il pendio era ripido e il terreno era irregolare, formato da dossi, cunette e sterri, per non parlare di qualche albero sparso e diversi cespugli. Kurama scivolò proprio lì sotto, trasversalmente all’inclinazione del versante, mentre Naruto cercava in tutti modi di riaccendere il motore e riprendere possesso della vettura... senza alcun successo e senza nessuna speranza di riuscirci.

Dal punto di arrivo della pista di gara era possibile vedere l'ultimo tracciato in lontananza, cento metri di strada che iniziavano dopo un tornante finale. Alzando lo sguardo un po' più sopra, era visibile un altro tratto della strada che fiancheggiava l'ultima discesa della montagna, spariva alla vista dietro un'altura e poi, anche se da lì non si vedeva, arrivava a quella curva decisiva in fondo. Hinata osservava la strada in alto da diverso tempo, quasi mezz'ora, col cuore martellante che non riusciva a calmare nonostante i respiri profondi. Aveva chiesto a Tenten di inviarle un messaggio subito dopo aver dato il via, affinché potesse riferirle chi dei due fosse partito in vantaggio. L'amica aveva risposto dicendo che erano partiti alla pari e, fintanto che aveva potuto vederli prima di avviarsi anche lei per il ritorno, la situazione non era cambiata. Ciò, almeno in parte, fu un bene per la ragazza Hyuga, poiché conosceva l'abilità del cugino di porre subito una netta distanza con gli avversari e aveva saputo che Naruto era riuscito a stare alla pari con lui fin dall'inizio.
Ma questo non la aiutava a stare del tutto tranquilla, ignara dello svolgimento e della situazione attuale della corsa. Manteneva lo sguardo fisso sulla carreggiata che fiancheggiava il versante, avvicinandosi più che poteva per scorgere meglio quale macchina sarebbe apparsa per prima. Non poteva fare altro che questo.
Alla fine, quando cominciava a cedere per l'ansia eccessiva, su quel tratto di strada si rese visibile l'Aston Martin bianca, correva completamente libera senza che nessuno la inseguisse e senza dover inseguire nessuno. Hinata abbassò lo sguardo a terra, sconfortata, vedendo che Naruto non si decideva ad arrivare dallo stesso punto in cui era sbucato Neji, quest'ultimo che ormai si era allontanato troppo fino a diventare irraggiungibile ed era a pochi metri dallo sparire dietro l'altura prima della curva. A quel punto era innegabile che la vittoria fosse assicurata per lo Street Racer Neji Hyuga, anche se il suo avversario si fosse presentato non l'avrebbe mai recuperato prima della fine. Perfino Hinata era sul punto di arrendersi a questa evidenza.
Vroooom! Skreeek!
Da lì, però, si sentirono arrivare improvvisamente in lontananza i rumori di un'altra auto. Non stava arrivando dalla strada da cui era arrivato Neji, bensì da molto più vicino, lungo il fianco ripido della montagna. Aguzzando la vista, Hinata si colmò nuovamente di speranza, scoprendo così una nuova verità sul conto di Naruto Uzumaki: che era capace di fare miracoli! (►)
Kurama sbucò dalla boscaglia situata in quella zona del versante, era impolverata e ricoperta da alcune fronde e anche con diverse ammaccature sulla carrozzeria, ma era ancora ruggente e piena della sua forza. Naruto ne aveva ripreso il completo possesso e aveva continuato a scendere in quel modo assurdo e azzardato fino a ritrovar la strada: proprio quella che ora Neji - ancora incredulo per la maniera in cui stava eseguendo il suo ritorno teatrale - stava percorrendo.
"Sono tornatooo! Hy-aaaah!"
Tornò sull'asfalto, affiancandosi perfettamente all'avversario e, da quel momento in poi, decise che era ora di pretendere il massimo dal suo gioiello a quattro ruote. Dopo aver visto dalla loro posizione sopraelevata che il traguardo era imminente, insieme affrontarono il tratto di discesa che stava dietro l'altura, giocandosi tutto quanto adesso. Sostennero la penultima curva e poi ridiscesero parallelamente tallonandosi come i più agguerriti degli avversari esistenti, spremettero tutto dalle rispettive auto schiacciando al massimo gli acceleratori, tagliando i metri uno dopo l'altro prima dell'ultimo tornante che aggirava lo sperone di roccia. Naruto si sforzò di stare appiccicato il più possibile a Neji fintanto che la U si apprestava, ora era solo questione di aspettare il momento giusto.
<< Prima il freno a mano >> pensò cercando di ricordarsi, cominciò a mettere mano sulla leva << e poi lo sterzo. >>
Quando arrivò l'istante decisivo, dovette rallentare per non affrontare la curva a velocità esagerata, dovendo così concedere un leggero vantaggio all'avversario; dopodiché sollevò con forza il freno di stazionamento e girò tutto il volante a sinistra per mettersi in sovrasterzo. L'intera vettura si piegò trasversalmente e in tal modo derapò lungo tutto il tornante. Anche Neji lo fece con la manovra simile ma eseguita in modo differente, tanto che quella di Naruto si rivelò molto più efficace e gli consentì di sorpassare lo Hyuga dall'esterno. Quando Kurama tornò sul rettifilo finale, Naruto la sistemò in maniera dritta e lì decise di tirare l'ultima stantuffata di nos, avvantaggiandosi di diversi metri. Lo stesso fece Neji, ma poté farlo solo dopo che la sua manovra fu terminata più tardi del suo avversario, così quegli ultimi cento metri non gli furono sufficienti per riprenderlo. Kurama arrivò per prima alla meta e terminò la corsa in sgommata davanti agli spettatori sconcertati del clan Hyuga.
"Sì!" esultò Naruto quasi saltando sul sedile "Ho vinto io, evvai! Ho sconfitto un boss dell'Underground, sono un grandissimo fenomeno cazzuto!"
Scese dall'auto, la prima persona su cui posò gli occhi era Hinata-chan, che gli sorrideva gioiosa e lo guardava con l’ammirazione con cui si guarda un eroe. Gli andò incontro dopo aver deciso di lasciare ogni inibizione e si gettò su di lui, non dicendo nulla ma continuando a essere felice, Naruto sentiva tutto questo nel suo abbraccio.
Neji era uscito dalla macchina, pesantemente sconfitto, e si era avvicinato a loro. I due si accorsero della sua presenza e videro che li guardava come se li stesse valutando da testa a piedi, i Racer dietro di lui faticavano ancora a credere alla sconfitta del loro capoclan, uno dei migliori che ci fosse sulle strade. Alla fine lo Hyuga emise un profondo sospiro e volse per un attimo uno sguardo rassegnato a terra, per poi tornare a guardare Naruto con un'espressione che voleva dare un ammonimento. Si avvicinò a lui per essere più a portata d'udito.
"Se le spezzi il cuore, io ti spezzo il collo" e fece dietro-front dicendo ai suoi compagni che era ora di andarsene, lasciandosi alle spalle i due innamorati intenti a condividere la gioia del momento abbracciandosi ancora.


SPAZIO AUTORE
Ciao a tutti, ragazzi! Finalmente ecco un bell'happy ending per la nostra coppia preferita! Preciso che la storia non è ancora finita, anzi, dal prossimo capitolo si entra finalmente nel clou. Potrei dire che, dopo un anno, siamo arrivati a metà della storia, eh sì.
Dunque, avete seguito il mio consiglio di inserire quella colonna sonora al momento che vi ho detto? Erano mesi che a me frullava nella testa la scena di Naruto che, mentre gareggia con Neji, recupera all'ultimo momento e parte esattamente quella musica (a dire il vero, ero un po' indeciso fra quella e "Heaven-Shaking Event" ma poi la prima si è rivelata più adatta, anche per via del titolo). Sapete da quanto tempo aspettavo di scrivere questo capitolo? Un'attesa infinita, ma finalmente... *__*
Comunque ora vi devo lasciare, spero che questo capitolo vi abbia soddisfatti pienamente, ora le cose cominceranno finalmente ad andare un po' meglio fra Naruto e Hinata :)
See ya, guys!
   
 
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