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Autore: giuggi_94    08/10/2013    1 recensioni
Zayn e Harry sono fratelli.
Louis, Liam e Niall sono migliori amici.
Louis è il fratello di Alex.
Alex ha una migliore amica, Julie.
*DAL CAPITOLO 6*
"Perchè, dimmi solo perchè ora?" chiesi fra le lacrime
"Non lo so Alex, mi dispiace ma.." mi rispose lui
"Ma niente! Capisci la gravità della cosa? Ti odio!" e me ne andai via correndo. Delusa.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Aaaaa!” non facevo altre che urlare. Amavo e odiavo le montagne russe. Mi facevano sentire libera ma avevo anche paura di cadere e morire come le persone di uno di quei film di cui, in questo momento, non mi ricordo il nome.

 

 

“Sei pronta?” mi chiese Harry prendendomi per mano e catapultandosi sui tonchi. Si, i tronchi, i più grandi che io abbia mai visto.

 

 

“Guarda, sono tutta bagnata!” dico ridendo.

“Bè perché io sono asciutto!” mi risponde seguendo la mia risata. Non lo avevo mai notata ma, aveva due adorabili fossette al fondo delle guance. Lo facevano così tenero. Tenero? Alex riprenditi da quei bei occhi e quel bel sorriso per favore. Ma che sto a dì?

“Vieni!” mi disse lui sedendosi sul prato del parco dei divertimenti.

“Ti è piaciuta questa giornata?” chiede il riccio.

“Che cosa ti rimarrà impresso di oggi?” chiedo sdraiandomi sul prato.

“I tuoi occhi!” quella risposta mi sorprende. Nessuno mi aveva mai fatto un complimento così.

“E a te?” continua

Sospiro sorridendo.

“E’ la prima e ultima volta che salgo su quel coso! Perché ne ho sempre avuto paura.” indico una specie di torre. Ridiamo.

“Io te le farò passare tutte, le paure”

“Guarda che ne ho poche ma, quelle che ho sono, come dire..”

“Io non ho paura invece. Neanche di guardare i tuoi occhi per dieci minuti.” Mi fissa sorridendomi. Ricambio. E ci guardiamo negli occhi.

“Sto sudando. Tu non stai sudando?” chiedo a Harry

“Si” risponde

“Tu stai sudando per il sole?” annuisce. “Bè io no. Ho letto una frase che dice ‘ Se si guarda più di sei secondi una persona negli occhi, lo si fa per due motivi: o si ha un istinto omicida nei confronti dell’altro.”

Ride. “Oppure’ l’altra non la posso dire.”

“A me piace di più la seconda, poi non so a te!” Harry si sdraia vicino a me.

“Hai dei bellissimi occhi” arrossisco.

Mi accarezza la guancia. Ci avviciniamo e ci abbracciamo.

Già, proprio così abbracciamo. Non voglio baciarlo al primo appuntamento; non sarebbe da me e da i miei ideali!

 

Il mio cellulare squilla interrompendo la quiete che si era formata.

Dove sei? Non ti ricordi che stasera viene l’assistente? –Joan-

Cavolo, l’assistente.

“Harry io devo andare” mi alzo e incomincio a camminare.

Lui mi raggiunge ed in pochi minuti ripartiamo per destinazione casa mia.

 

“Scusa, me n’ero dimenticata!” dico entrando in cucina

“Ciao, dove sei stata?” chiede finendo di apparecchiare la tavola in sala da pranzo. L’ aiuto.

“Ero in giro con un amica” dico

“Amica o amico?” mi guarda negli occhi.

“Oh finalmente la signorina è tornata a casa!”

“Ciao Louis! Io vado a prepararmi!” dico sfuggendo a Louis e alle domande di Joan.

 

A cena l’ambiente era tesissimo.

“Vuole altro polpettone?” chiede Joan all’assistente.

“No, grazie!” risponde in modo freddo la signora.

 

Finito di mangiare la signora appunta su un libretto qualcosa, di indecifrabile.

Sale le scale ed arriva alla mia cameretta. La mia stanza è piccola. Giusto il posto per letto, armadio e un tappetino.

La signora scuote la testa e si avvia verso il bagno.

E così via passa in tutte le stanze della casa, dove in questo momento e da anni abito. Scrive continuamente su un piccolo bloc-notes che mi mette una continua ansia.

 

“Grazie!” dice prendendo il suo giubbotto

“Mi rivedrete presto!” aggiunge uscendo dalla porta d’ingresso.

“Cosa vuol dire quella frase?” chiede ansioso Louis

“Non lo so, ma credo niente di buono.” Risponde sua madre sospirando e andando in cucina per finire di mettere a posto.

 

 

“Ehi Louis, posso entrare?” chiedo in pigiama, sull’angolo della porta di camera sua

“Cosa c’è  Alex?” chiede alzandosi dalla scrivania e venendomi in contro.

“Ho paura” abbasso lo sguardo perché i miei occhi cominciano a riempirsi di lacrime.

“Di cosa?” risponde con un tono dolce e mi abbraccia

“Ho paura che mi portino via. Da te, da Joan, da questo paese.” Singhiozzo piano piano e mi accoccolo sul suo petto.

“Ssh andrà tutto bene, vedrai!” mi accarezza i capelli.

 

 

  
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