Fanfic su artisti musicali > Big Bang
Segui la storia  |       
Autore: moredream84    08/10/2013    9 recensioni
Seoul...Pieno inverno...Anno corrente 2012...
La giovane Melany -bloccata nella grande metropoli Asiatica a causa di uno spiacevole incoveniente- si trova costretta a lavorare per guadagnarsi da vivere e riuscire a tornare nella sua madre patria.
Solo che la vita inaspettatamente le ha riservato qualche scherzetto in più, e quindi si ritrova a rimanere coinvolta con il Korean Idol più famoso di quella città, che scoprirà non essere propriamente il più gentile della terra...
Ma cosa accadrà quando lei -costretta dagli eventi- dovrà rimanere a stretto contatto con il giovane e si renderà conto che lui è uno tra i ragazzi più cinici e maleducati che ci possano essere?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G-Dragon, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                               
                                                          






******************
[Seoul - Stazione radiofonica - Presente]



                                                                                                                                     -...Per tanto un come-back dei Big Bang non ci sarà...-



La frase decisa che Young-Bae aveva detto senza alcun timore, aveva lasciato ai presenti ben poche illusioni su quello che speravano fosse solamente un brutto scherzo. Arrivati a quel punto era inutile continuare a girare intorno alle parole e cercare di essere più soft possibili -cercando di non causare uno shock improvviso dei presenti-, così pensò che fosse arrivato il momento di intervenire a favore dell'amico...

<< Quindi...>> Iniziò il presentatore <<...Ci volete far capire che i Big Bang stanno per dichiarare uno scioglimento? >> Gelo...Nello stesso istante in cui quell'uomo aveva pronunciato quella terribile domanda -a cui Young-Bae non aveva minimamente pensato- era calato il gelo. Perchè lui non c'aveva pensato, si era solamente concentrato nel voler a tutti i costi prendere le parti dell'amico e far sì che la colpa -se il gruppo non avrebbe fatto un come-back- non ricadesse tutta su di lui.
Ma probabilmente aveva sbagliato, e forse aveva suggerito 
-involontariamente- ai presenti, che la conclusione di quella decisione fosse uno scioglimento del gruppo.

<< Non stiamo parlando di uno scioglimento >> Disse intervenendo prontamente Seung-Hyun, nel tentantivo di risollevare la situazione. Ma il modo in cui aveva preso parte -anche lui- alla conversazione, aveva lasciato sospetti. E quindi invece di riportare la situazione alla normalità, gli aveva dato una bella spinta verso il punto di non ritorno.
E di fatti eccolo là ciò che non avrebbero voluto vedere -e soprattutto sentire-. I
 piccoli singhiozzi delle fan -rassegnate e dispiaciute per un ritiro dalle scene del leader, ma da una parte consolate dal fatto di aver ancora tutti gli altri membri per loro- si erano appena tramutati in un brusio crescente, colmo di ansia e disperazione da parte di quest'ultime. 
Young-Bae capì di essere proprio nel bel mezzo di una crisi di panico, nel momento in cui il brusio, iniziò a farsi sempre più forte e incontrollato.

No, non stavano dichiarando uno sciogliemento! Eppure, visto che le canzoni dei Big Bang venivano scritte e composte da Jiyong stesso, ai loro occhi non poteva sembrare altro che uno scioglimento. Perchè cosa sarebbero stati i Big Bang senza il produttore G-Dragon?

Young-Bae si guardò attorno con sguardo preoccupato, pensando a qualsiasi cosa che potesse servire per risolvere quella situazione che stava iniziando a prendere una brutta piega.

<< E' la verità...>> Intervenne la voce pacata di Jiyong <<...Non stiamo parlando di uno scioglimento...>> Facendo bloccare per un istante tutto quel caos. E il silenzio iniziò nuovamente a padroneggiare la situazione, concentrando l'attenzione tutta su di lui <<...Il volermi allontanare dal mondo della musica non riguarda i Big Bang...>> Aggiunse <<...Riguarda solo Jiyong >> E sorrise placidamente.

Young-Bae fissò l'amico con occhi sorpresi.
Lo conosceva bene, anche troppo! Ma tutte le volte, era assolutamente sorprendente vedere come fosse abile nel riportare la situazione -scivolata in picchiata verso il vuoto- su di un punto stabile. Un punto, che avrebbe -però- giovato primariamente a lui...

E la sua mente tornò indietro con i ricordi...




******************************

[Seoul - Villa dei ragazzi - Qualche mese prima]



La fine dell'ultimo concerto dell'Alive tour si era concluso da sole poche ore, e aveva tracciato una linea ben marcata su quello che poteva essere l'inizio della fine.
Di fatti si era concluso con la peggiore delle notizie, che -a suo parere- avrebbe potuto causare uno dei peggiori sconvolgimenti emotivi che -il suo migliore amico Jiyong- avrebbe potuto ricevere...
E sì, era molto preoccupato. Perchè Jiyong senza dire una parola si era alzato da terra -scostandosi da gelido muro su cui si era appoggiato- e se n'era andato via lentamente, a capo basso, ignorando lui -Young-Bae- che continuava a chiamarlo per sapere dove era diretto. E per questo aveva tutte le giuste motivazioni per essere preoccupato! Perchè conosceva Jiyong, e sapeva bene quanto fosse capace di compiere una pazzia, se solo gli fosse girata per la testa. E non ci avrebbe pensato...L'avrebbe fatta!
Così Young-Bae -senza altra alternativa che aspettare- fissò per l'ennesima volta l'orologio al suo polso..."Le 04:00"...E sbuffò. Erano passate la bellezza di quattro ore, e neanche si era degnato di avvisare, facendoli tutti aspettare una qualche notizia. E spostò lo sguardo, fissando altri ragazzi che -a differenza sua- dormivano profondamente sparpagliati sull'immenso divano di casa loro. A turno avevano provato a chiamarlo, con scarsi risultati. Il telefono faceva diceva la stessa noiosissima frase tutte le volte che provavano a chiamare "siamo spiacenti, il numero da lei composto potrebbe essere spento o non raggiungibile". E allora non avevano altra scelta che aspettarlo lì, tutti insieme, nella speranza di vederlo tornare presto.


<< Young-Bae...>> Una voce appena soffiata, sussurrò il suo nome, riportandolo alla realtà <<...Che ore sono?...>> Domandò con voce leggermente assonnata.

<< Sono appena le quattro >>

<< Jiyong? >> Domandò con un pizzico di preoccupazione.

E scosse la testa << Ancora non è rientrato >>Sospirando leggermente.

<< E' colpa mia...>> Disse con gli occhi -ancora una volta- colmi di lacrime <<...Non avrei dovuto precipitarmi da voi in quel modo...>> Disse passandosi una mano sul viso <<...Io...Se non avessi agito d'impulso, magari lui...>>

<< Non dirlo...>> Disse interrompendola immediatamente <<...Hai agito così perchè eri sconvolta...>> Spostandole la mano da davanti gli occhi <<...Non devi darti nessuna colpa >> Sorridendole leggermente, con voce pacata. La vide annuire tristemente, non aggiungendo nessun altra parola, sciugando una piccola lacrima scesa sulla sua candida guancia.

E continuò a osservarla sentendo quel costante fremito guizzargli nello stomaco, avendo la consapevolezza che lei fosse tornata, e che non lo stesse per niente tenendo lontano. Contemplando quanto potesse essere veramente bella avvolta nella sua immensa fragilità. E le strise forte la mano, carezzando dolcemente la sua pelle, con il pollice <<...Sono contento che tu sia venuta da noi >> Facendo intrecciare le dita con le sue.

Per un breve istante vide Miyuki rimanere ferma a fissarlo, con gli occhi ancora lucidi, spostando poi lo sguardo sulle loro mani strette fra loro << Non merito di essere trattata bene da te...>> Disse sibilando leggermente <<...Ti ho detto delle cose brutte in passato...>> Abbassando la testa in segno di colpevolezza <<...Come puoi dire di essere felice >>

Lo sguardo di Young-Bae ricadde -anch'esso- sulle loro mani intrecciate, percependo il desiderio della ragazza nel volerle mantenere tali, sentendo la presa di lei stringere sempre di più la sua mano.
Diceva di non meritare la sua gentilezza, di sentirsi in colpa, eppure continuava a stringere forte la sua mano. Una stretta che gli lasciava intuire quanto lei -nonostante si sentisse in difetto- non volesse per niente al mondo lasciarlo andare. E sorrise, capendo finalmente che Miyuki -come anche lui- desiderava stare insieme.
E socchiuse gli occhi, beandosi per qualche istante di quella bellissima sensazione -propagatasi per tutto il suo petto- che gli faceva battere il cuore all'impazzata...Fino a fargli fare un'improvvisa confessione << Ho desiderato per tanto, troppo, di averti qui...>> Disse alzandole leggermente il viso, solo per poterla guardare negli occhi <<...E mi chiedi come posso essere felice? >> E rimase per un'interminabile frazione di secondi a fissarla...Fino a farle imporporare le guance...Fino a farle distogliere ancora una volta lo sguardo, incapace di riuscire a sostenerlo.


<< Fino a questo punto? >> Bisbigliò lei, parlando più con se stessa, che con lui.

<< "Fino a questo punto" cosa? >> Chiese Young-Bae, con tono amorevole, carezzandole la testa.

<< Ti piaccio fino a questo punto? >> Domandò riprendendo a guardarlo.

Non aveva bisogno di pensare troppo per dare una risposta decisa a quella domanda. Young-Bae sapeva bene quanto realmente gli piacesse, e non aveva motivo alcuno, da doversi trattenere dal farglielo sapere << Sì >> E fu allora, che -rimanendo con gli occhi fissi nei suoi- dalla sua bocca uscirono le due lettere dell'alfabeto più decise che mai avesse potuto dire...E si avvicinò a lei, cercando nelle sue labbra, il più dolce dei baci...Quello che per troppo tempo aveva desiderato, non sperando più di poterlo assaporare...

                                                                                                                                                                                     -...Slam...-



...Quando improvvisamente sentì la porta d'entrata richiudersi, facendogli intuire che qualcuno era appena tornato a casa. Magari lo stesso qualcuno, per cui era preoccupato, e che lo aveva fatto aspettare con ansia.
Young-Bae si voltò 
immediatamente, e vide la figura di Jiyong avvolta in una leggera penombra. E in un secondo schizzò in piedi << Jiyong! >> Esclamò preoccupato portandosi di fronte a lui.

L'amico lo fissò con sguardo indolente, rimanendo in silenzio, fissando poi gli altri ragazzi alle sue spalle che continuavano a dormire. E riprese a guardarlo << Perchè siete tutti quì sul divano? >> Domandò con aria blanda.

<< Come sarebbe a dire "perchè"...>> Disse Young-Bae crucciando le sopracciglia <<...Sei sparito all'improvviso, avevi il telefono staccato, e domandi "perchè"? >> Continuò infastidito, per quell'atteggiamento ingenuo che Jiyong aveva adottato facendo finta di non capire perchè fossero tutti lì.

Jiyong si tastò nelle tasche con aria indolente << Era scarico...>> Rispose pacato <<...Il telefono era scarico...>> Disse giustificandosi.
E Young-Bae, resosi conto -da quella risposta data a forza- che la voglia dell'amico di voler discutere fosse pari a zero, sospirò lasciando correre. E non aggiunse altro, rimase solamente in silenzio a guardalo. Perchè tutte le domande che gli frullavano per la testa in quel momento, avrebbero riportato la mente di Jiyong su quell'argomento che non voleva prendere <<...Mamma che stanchezza...>> Disse a un certo punto l'amico, stiracchiandosi un pò, cercando di alleviare -come al suo solito- la tensione <<...Forse è meglio che vada a letto...>> Continuò, portandosi una mano davanti alla bocca, per coprire uno sbadiglio <<...E forse sarà meglio che anche tu vada a dormire >> E così dicendo -come se non fosse accaduto niente, come se il suo evitare/fare finta di niente, non avesse a che fare con il suo stato emotivo grandemente ferito- Jiyong gli appoggiò una mano sulla spalla, dandogli una piccola pacca, come a volerlo rassicurare. Che tutto andava bene, e che non avrebbe dovuto preoccuparsi, che sicuramente se la sarebbe cavata.
E fu in quel preciso istante -quando lo affiancò per dirigersi nella sua camera, al piano superiore- che i suoi occhi incrociarono quelli lucidi e dispiaciuti di Miyuki.
E immediatamente lo vide bloccarsi a fissarla, come se avesse appena visto un fantasma. Che prima -quando aveva portato gli occhi sugli altri ragazzi- non aveva avuto modo di vederla, dato che Young-.Bae le stava davanti coprendo la sua sagoma.

<< Jiyong...>> Disse la ragazza con un filo di voce <<...Mi dispiace...>> Con occhi colmi di lacrime <<...Io...>> Disse deglutendo <<...Mi dispiace davvero tanto >> E una lacrima le solcò ancora una volta il viso, facendo crucciare il suo bel viso per le lacrime.
Quel "mi dispiace" Young-Bae lo aveva percepito bene. Dentro c'erano racchiuse un'immensità di parole che -al momento- Miyuki non riusciva a pronunciare. Racchiudeva quel "scusami" per essere piombata lì all'improvviso, averlo insultato, e avergli dato malamente quella cattiva notizia, quel "non è vero che è colpa tua" con cui l'aveva accusato per l'improvvisa scomparsa di Mel, e quel "so che anche tu stai soffrendo" che non aveva pronunciato neanche mentre piangeva appoggiata al suo petto.

Parole che non erano uscite dalla bocca di Miyuki, ma che era sicuro fossero arrivate al cuore di Jiyong.

E di fatti, proprio quando non se lo sarebbe mai aspettato, quando il viso di Jiyong parve essere ancora più bianco del solito, quando credeva che il suo animo fosse così a terra da non riuscire più ad avere la forza di rialzarsi, che lo vide fare qualche passo verso la ragazza << Non fare così...>> Disse piano, appoggiando una mano sopra i capelli di Miyuki <<...Non è colpa tua >> Accarezzandoli leggermente nel tentativo di farla tranquillizzare, facendola solamente piangere ancora di più per la sua amorevole gentilezza, che sicuramente lei -dopo le cattiverie che gli aveva riservato- non credeva di ricevere.

Young-Bae rimase fermo, immobile, a osservare quella scena che sul serio metteva una tristezza infinita <<...Miyuki-chan...>> Disse chiamandola affettuosamente <<...Dai, non piangere più...>> Appoggiando le mani sopra le sue spalle <<...Vedrai che riuscirò a riportarla quì da noi...>> Sorridendo leggermente.

<< E come puoi...>> Disse la ragazza piangendo <<...Lei non si farà trovare facilmente >> Passandosi una mano sopra le lacrime.

<< E' per questo che è bisogno del tuo aiuto...>> Disse con voce determinata <<...Miyuki, devi aiutarmi...>> Fissandola con lo sguardo più serio che mai avesse potuto avere <<...Ho bisogno che tu stia dalla mia parte questa volta >>


Non sapeva cosa Jiyong avesse in mente per riportare quella ragazza lì, ma di una cosa era sicuro...Che se lo aveva detto, ci sarebbe anche riuscito...





                                                                                               (********************)






***********************
[Seoul - Stazione radiofonica - Presente]




Il radiofonico lo guardò con occhi sbarrati, come se quello che aveva appena detto, fosse la fesseria più grande che mai avesse potuto dire << E' uno scherzo, vero? >> Domandò incredulo, fissandolo negli occhi.

<< No...>> Rispose Jiyong, inspirando serenamente <<...Mi pare di aver già chiarito la mia posizione al riguardo anche in altre interviste...>> Disse pacato <<...Avevo detto che non avrei continuato a fare la stessa cosa per sempre >> Aggiunse, dando un'occhiata fugace alle sue unghie -adesso- ben curate.
Sì, dal suo comportamento strafottente avuto nel corso degli anni, sapeva che nessuno avrebbe mai creduto alle parole che aveva appena pronunciato -come neanche lui c'aveva mai creduto-. Però questa volta stava dicendo la verità...


<< Incredibile >> Disse perplesso il fonico -quasi bisbigliando-.

E ancora un immenso silenzio ad addensare tutta l'aria che li circondava, rendendola così pesante da poterla tagliare a fette. E per l'ennesima volta Jiyong sospirò, fissando il microfono posto davanti a lui, come se quell'oggetto fosse l'unico a trovare la sua scelta sensata << Io...>> Iniziò a dire indugiando, insicuro se aggiungere altro, fosse giusto <<...Ho delle responsabilità più importanti adesso >> Continuò facendosi serio.

Come poteva il talentuoso G-Dragon, mollare tutto quello per cui aveva sempre lavorato così sodo, solo per crearsi una famiglia? Era solo per quello, o c'era altro?

Quella era la probabile domanda che tutti i presenti -scettici- sicuramente si stavano ponendo. Sì, perché nessuno avrebbe anteposto alla fama, i soldi, e la fortuna, il volersi creare una famiglia.

Ma lui non si chiamava nessuno. Lui era Kwon Jiyong. E la piega che aveva preso la sua vita era diventata diversa, da come lo era prima. Perché non si trattava solo di lui, di Mel, e di quello che provava per lei...Si trattava anche di un'altra persona, di cui non poteva fregarsene...

...Di cui lui non voleva fregarsene...






*******************
[Rho, paesello vicino Milano (Italia) - Qualche mese prima]



Jiyong guardava fuori dal finestrino -con immensa curiosità- lo scorrere del paesaggio così diverso dalla sua Seoul. Aveva sognato da sempre di poter visitare quel paese che gli piaceva tanto, assaggiare la cucina tipica del posto, farsi qualche foto in un luogo storico. Era sicuro che l'entusiasmo e l'eccitazione, non sarebbero mancate, eppure -adesso che si trovava esattamente lì- non provava niente di tutto ciò.
Quello che sentiva era solamente il battito del suo cuore tamburellare nel suo petto talmente forte, da provocandogli quello stato di agitazione che lo rendeva totalmente nervoso.

Che cosa le avrebbe detto? Che cosa avrebbe fatto? E se lei non lo avrebbe riconosciuto?

Jiyong scosse la testa, cercando di mandare via quell'assurdità di pensieri...


                                                                                                                                            -...Mel...(disse Miyuki indugiando per qualche

                                                                                                                                                secondo)...Lei si è fatta sentire (continuò deglutendo)...
                                                                                                                                            ...Dice che sta bene...-



...Chiuse gli occhi per un istante, ripensando all'immensa sensazione di sollievo che aveva provato, venendo finalmente a conoscenza -dopo tre, lunghi, mesi- che Mel stava bene...


                                                                                                                                                    -...Mi ha detto dove abita adesso...

                                                                                                                                                      (e abbassò lo sguardo)...Ma la sua voce

                                                                                                                                                       aveva qualcosa di strano...-



...E senza neanche pensarci sue volte -senza avvertire né il suo manager, né il CEO della YG- si era fatto dare da Miyuki il nuovo indirizzo di Mel, e aveva prenotato il primo volo diretto in Italia il più in fretta che poteva...Perchè lei aveva qualcosa che non andava, probabilmente stava male, e lui non voleva perdere troppo tempo.
Che già ne aveva perso anche troppo!

Perché tre mesi non era così pochi -come alcuni pensavano- e poteva essere successo di tutto. Solo il pensiero di immaginarsela lì, in quella grande città, tutta da sola, sentiva il cuore accelerare ancora una volta, fino a fargli male...


                                                                                                                                             -...Non mi ha voluto dire che cos'è successo...(disse Miyuki
                                                                                                                                                 con voce tremante)...Ma sò che c'è qualcosa che non va...-



...E se Miyuki -che era la sua migliore amica- diceva che Mel aveva qualcosa di serio che non andava, Jiyong non aveva niente per cui avrebbe dovuto dubitare. Ci credeva! Alla fine lei era così trasparente, da non poter nascondere quello che la turbava, neanche dietro un telefono. E sospirò...Pensando ancora una volta a quel lato del suo carattere, che per davvero gli mancava, e guardò fuori dal finestrino distratto dai suoi mille pensieri. Sul serio non vedeva l'ora di arrivare, per poterla vedere..."Quanto mancherà ancora?"... Proprio mentre se lo domandava, sentì la macchina rallentare gradualmente fino a fermarsi.
Con occhi sorpresi e impazienti si voltò, fissando la schiena dell'autista, che -lentamente- lo vide voltarsi verso di lui, sorridendogli cordialmente, e indicando l'edificio posto alla loro destra.

Jiyong sospirò profondamente, cercando di attenuare il nervoso che iniziava a farsi sentire sempre di più << Thanks...>> Disse, abbozzando un mezzo sorriso al conducete <<...How much do i owe you?...>> Provò a dire, nel tentativo di farsi capire. Perché -visto che l'uomo aveva provato a comunicare con lui solo a gesti- dubitava fortemente che parlasse almeno una parola d'Inglese.
E di fatti, lo vide indicare il display del tassametro, mostrandogli l'importo dovuto -dandogli la conferma certa che no, il tizio non parlava per niente Inglese-.
Jiyong sorrise ancora una volta, tirando fuori dalla piccola borsetta a tracolla -che si portava sempre dietro quasi fosse un portafortuna- il portafogli, pagando il tassista <<...Goodbye >> Disse dopo avergli porto i soldi, salutandolo con un breve inchino. E aprì la portiera dell'auto scendendo dal taxi. 

<< Good luck >> Gli disse l'uomo sorridendo. Con sua immensa sorpresa forse qualche parola d'Inglese la sapeva! Quella stessa parola che a Jiyong parve la più sensata che potesse ricevere. Così gli sorrise ancora una volta, richiudendo la portiera dell'auto. E lo vide ripartire
 lentamente, continuando a fissarlo fino a quando non scomparve dietro l'angolo di quella piccola strada..."Che gentile"...Pensò. La gentilezza di quella persona sconosciuta, gli parve come se fosse arrivata al momento giusto, proprio nel momento in cui lui sentiva il bisogno di essere incoraggiato. Perchè non era facile essere lì, e non era facile incontrare Mel...


                                                                                                                            -...Mi ha detto espressamente che non vuole tu sappia niente di lei...- 


...Sapeva che Mel non lo voleva vedere. Sicuramente era ancora arrabbiata. E forse gli avrebbe urlato contro intimandogli di andarsene via. Probabilmente non le sarebbe importato se si era fatto tanti km solo per vederla. Ma anche a lui non importava...Doveva vederla...E doveva parlarle...Anche se fosse stato per soli cinque minuti, c'era qualcosa che lui ci teneva a farle sapere.

Così inspirò ancora una volta -profondamente- e fissò l'edificio di fronte a lui. Fece qualche passo in avanti, dirigendosi verso l'entrata di quel negozio, soffermando il suo sguardo sulla vetrina dove erano esposti un'immensità di bei vestiti. E quasi senza rendersene conto, portò lo sguardo oltre i manichini esposti.
Aveva notato anche a colpo d'occhio che quegli abiti non erano di un tessuto particolarmente elegante, ma quello che lui cercava, non erano certo gli abiti di marca.
Così, senza pensarci due volte entrò dentro, guardandosi ancora una volta in giro...Solo con la speranza di poterla scorgere, tra i tanti indumenti...

<< Can i help you? >>

...Jiyong spostò immediatamente lo sguardo -perso verso la vastità del negozio- e lo rivolse verso la giovane commessa vicino a lui << Oh sì...>> Rispose in un Inglese perfetto, cercando di riprendersi leggermente <<...Sto cercando una ragazza di nome Melany...>> Disse fissandola serio <<...Mi hanno detto che lavora qui >>

La giovane gli sorrise gentilmente << E' da quella parte...>> Disse indicando nella direzione dietro le sue spalle <<...Sta sistemando quegli abiti laggiù >>

E fu in quel preciso istante che -voltandosi- vide la figura di una ragazza carina, indaffarata a piegare alcune maglie. Una figura totalmente diversa da quella che conosceva lui. I lunghi capelli -quelli che lui amava tanto accarezzare- avevano lasciato posto a un caschetto sopra la spalla, e la solarità del suo delicato viso si era spento.
Il suo dolce sorriso, quello che riusciva a scaldargli il cuore, era decisamente sparito. Miyuki aveva ragione, Mel stava male, si poteva percepire benissimo anche da lontano, anche se lei non diceva niente -o non faceva niente-.

E il cuore di Jiyong si strinse forte, facendosi piccolo piccolo, sentendo il desiderio crescente di volerla salvare da quello che la stava facendo stare così male.
Si rendeva conto che piombare lì, avrebbe aggiunto altra tensione allo stato d'animo di Mel, ma lui non poteva farci niente, doveva parlarle, e strapparla da quella solitudine che lei aveva ricercato, allontanandosi da tutti.




                                                                                                   (********************)





*********************
[Ascoltando la radio - Presente]




<< La verità è che non sono più bravo a comporre come lo ero prima...>>

Immersa nel verde di quel giardino, continuava a dondolarsi lentamente, mentre ascoltava l'assurda intervista che stava avendo luogo proprio in quel momento, trasmessa da una radio via internet...

<<...Non riesco a scrivere musica se il mio pensiero è rivolto a qualcos'altro >>

...E una lacrima le rigò il delicato viso << Pazzo >> Bisbigliò piano, sentendo ancora la voce di Jiyong -in sotto fondo- parlare. E si passò una mano sugli occhi, asciugando le lacrime. Era incredibile f
ino a che punto lui si era dovuto arrivare...

Stava accadendo ancora una volta.

La pazza follia di quel ragazzo le stava scorrendo davanti agli occhi. Esattamente come già era successo qualche mese prima. Quando se lo era visto apparire improvvisamente davanti agli occhi...




*********************
[Rho, paesello vicino Milano (Italia) - Negozio di abbigliamento Cinese (sconosciuto) - Qualche mese prima]



Una giornata iniziata male, sarebbe finita anche peggio. Così diceva sua madre, così diceva suo padre, ed era esattamente così che la pensava anche lei.
Era sempre stata convinta che questo "detto" avesse un fondo di verità. Vuoi per le esperienze passate -che le avevano confermato quanto queste parole avessero ragione-, vuoi per il suo essere negativa -che probabilmente la rendeva più goffa, facendole così, causare da sola le situazioni rovinose-, insomma, poco contava, se la giornata iniziava male, finiva altrettanto male. Questa era una legge, e come tale -lei- non poteva sfuggirgli.

E quella mattina -oltre a sentirsi più male del solito emotivamente, ed essere perseguitata dalla voglia costante di vomitare- aveva finalmente ritirato le analisi del sangue, che non avevano dato per niente buone notizie. L'unica cosa che avrebbe voluto fare, era quella di distendersi sul divano e lasciarsi andare alle lacrime...


                                                                                                                                                 -...Mel sei sicura che vada tutto bene?...-


...No, le cose non andavano bene, se lo era sentito che c'era qualcosa che non funzionava in lei, e avrebbe tanto voluto dirlo anche a Miyuki, solo che non ne era sicura, e poi non voleva farla preoccupare inutilmente. Anche perché se le avesse detto quello che la preoccupava, Miyuki non avrebbe esitato un istante in più a insistere per farla tornare in Corea, combinando chissà quali casini.

E lei a Seoul non ci voleva più tornare...Perché c'era lui...Perché non lo voleva mai più incontrare...Perché voleva che le ferite si rimarginassero...Perché voleva stare bene...

Ma continuava a stare male. Perchè, anche se non lo aveva davanti, continuava a pensarlo immensamente. Quello che provava per lui era ancora vivo dentro di lei, e non poteva ignorarlo, e non poteva sfuggirgli. I pensieri continuavano a tornare al passato, a quando stavano insieme, a quando passava insieme a lui le sue serate, a quando gentilmente continuava a dirle quanto gli piacesse....Continuava a pensare a quanto la sua voce fosse veramente bella, quando prendeva quel tono sospirato...

<< Hai tagliato i capelli...>>

...Quello stesso tono che aveva preso la voce di quel ragazzo che aveva appena parlato, attirando la sua attenzione. E immediatamente si voltò a guardare...

<<...Ti stanno bene >> Disse il ragazzo Asiatico di fronte a lei, fiorandole inaspettatamente i capelli.
Mel sbattè perplessa le palpebre. Non riusciva a capire se quello che aveva davanti, fosse realmente Jiyong, o il frutto della più brutta delle fantasie <<...Sono contento di vederti >> E le sfiorò delicatamente il viso.

No, quella non era la sua fantasia. Quello era proprio Jiyong! Il tono con cui parlava, il modo sottile che usava per rompere quello strato di gelo fra loro, e la gentilezza delle sue dita mentre le sfiorava una guancia, identificava chiaramente il fatto che quello era proprio lui! 
E le venne da piangere...
Sentì gli occhi iniziare a pungere, e il naso pizzicare grandemente...Il cuore iniziò la più folle corsa di battiti che avesse mai sentito, e lo stomaco si strinse in una morsa così stretta da farle male, da spezzarle il fiato.
Perché ancora una volta -quando credeva di poter dimenticare tutto e iniziare una nuova pagina della sua vita- ciò che la faceva stare male si ripresentava davanti ai suoi occhi, e ricominciava a torturarla sadicamente...




                                                                                                 (********************)






*****************
[Seoul - Stazione radiofonica - Presente]



Lo sguardo perplesso del conduttore radiofonico continuava a spostarsi da lui, agli altri membri del gruppo, come se silenziosamente stesse chiedendo a loro come mai avessero approvato una simile decisione senza dire niente.

<< Il tuo pensiero è rivolto ad altro?...>> Domandò a un certo punto, sbattendo leggermente le palpebre <<...E non riesci più a comporre musica, giusto?...>> Continuò a dire fissandolo incredulo, facendo un altra breve pausa. E si schiarì la voce, appoggiando i gomiti sul tavolo <<...Penso che tutti i fan vogliano sapere la motivazione per cui hai deciso di rinunciare così, alla tua carriera, non credi? >> Che era come dire "adesso ci dai una motivazione plausibile a questa scelta così insensata!".

Jiyong sorrise, leggermente divertito dalla situazione che aveva mandato in tilt tutte le persone lì presenti -come anche probabilmente quelle in ascolto-, e accavallò le gambe con una lentezza quasi irritante, appoggiando le dita -incrociate fra loro- su di esse, pronto ad andare più a fondo nelle spiegazioni.

Perché in realtà moriva dalla voglia di dire a tutti il "perché" di quella situazione << La motivazione dici?...>> Domandò retorico, sistemandosi un pò più comodamente sulla sedia <<...Beh, è perché voglio essere una persona presente per coloro che amo...>> Affermò con sicurezza, lasciando andare la bomba <<...E il mio lavoro non me lo permetterebbe visto che impegna tutto il mio tempo >> Facendo impallidire immediatamente il conduttore.

E ancora una volta un brusio sconcertato -da parte delle fan presenti in studio- disperdersi nell'aria.

...Perché sì, Jiyong stava lasciando la musica, per le persone che amava...E questo -adesso- era chiaro a tutti...




**********************

[Rho, paesello vicino Milano (Italia) - Negozio di abbigliamento Cinese (sconosciuto) - Qualche mese prima]



"Bellissima..."

Quella fu la parola che solcò la mente di Jiyong mentre continuava a fissare gli occhi lucidi e sorpresi di Mel. Aveva aspettato per così tanto tempo di ricevere sue notizie, che aveva creduto di diventare pazzo. E adesso eccola, davanti a lui, con la sua solita espressione smarrita e disarmata. Quell'espressione che a lui era sempre piaciuta, e lo aveva fatto spingere sempre più in là, solo con la voglia di conoscerla un pò di più. Che di ragazze come lei non ce n'erano, e il suo viso imbarazzato, alle prese con un ragazzo un pò troppo sfacciato e audace, era ciò che di più meraviglioso avesse mai visto << Mi sei mancata >> Riuscì a dire a mala pena, sentendo il fiato spezzarglisi in gola. Perchè il cuore gli batteva forte e gli faceva così male, e più la guardava, più vedeva quanto realmente lei avesse dipinti sul viso i segni di una sofferenza. Aveva l'impressione che da un momento all'altro Mel sarebbe scoppiata a piangere.
Gli occhi lucidi e le gote imporporate, gli mostravano chiaramente quanto lei fosse stata colpita dalla sua improvvisa visita, che certo non si sarebbe aspettata.
Così -senza dire altro- continuò a carezzarle il viso. Perchè realmente le parole non avrebbero potuto spiegarle quello che Jiyong stava provando in quel momento...In quell'istante che finalmente poteva averla davanti, in carne e ossa
.
Sì, decisamente Mel -per tutto quel tempo che non era stata lì insieme a lui- aveva avuto un controllo assoluto sul suo cuore, tanto che avrebbe creduto di sentirlo fermare nel petto da un momento all'altro, per la troppa felicità...

<< Perché sei qui >>


...Ma improvvisamente una frase gelida -forse di una Mel diversa da quella che conosceva- gli venne rivolta con durezza, facendo sgretolare immediatamente tutta quella positività che stava iniziando ad annidarsi nel suo povero cuore, facendo contorcere il suo stomaco.
Di fatti la ragazza -che solitamente avrebbe reagito con timidezza- detta quella frase, aveva scacciato la sua mano, facendogli palesemente capire che non voleva essere toccata. E Jiyong si fissò la mano, stranito da quell'azione che lo aveva lasciato spiazzato.

<< Perché sei venuto qui >> Domandò ancora una volta con glaciale indifferenza.

Jiyong ingoiò a vuoto, davanti a una presa di posizione così ferrea. Dove erano finiti gli occhi lucidi? E le guance arrossate per l'emozione?

..."Sciocco"...Pensò.

Certo non avrebbe potuto aspettarsi un'accoglienza diversa da quella. Non dopo quello che era successo a Seoul, non dopo che lei era venuta a sapere del suo tradimento, e che era anche stata la causa della sua fuga << Te ne sei andata così all'improvviso...>> Disse fissandosi ancora la mano, stretta adesso in un pugno <<...Avevo bisogno di vederti...>> Portando lo sguardo dritto negli occhi <<...Non potevo lasciare la situazione così >> Facendo una lunga pausa, mentre continuava a fissarla.
E scrutava nei suoi occhi -sempre stati limpidi e sinceri-
 di scorgere quel piccolo varco, che potesse permettergli di fargli spazio in quel muro di ostilità che lei aveva eretto. Perché alla fine lo sapeva, l'odio che Mel gli stava riservando, non era altro che un modo inconscio per punirlo del male che le aveva fatto. Un modo per non permettere a lui -e a nessun altro- di ferirla ancora una volta. E tutto ciò che aveva bisogno di sapere, era cosa sarebbe servito, per poter abbattere quel muro.

<< Lasciare la situazione così?...>> Domandò lei con una punta di rabbia <<...Non c'è niente di cui parlare...>> Mordendosi le labbra <<...Adesso devo lavorare, lasciami in pace >> E la vide voltargli le spalle, allontanandosi da lui velocemente, prendendo quei pochi capi di abbigliamento lasciati malamente scompagnati nei camerini lì vicino.

Jiyong fece un sospiro profondo, fissandola camminare di spalle per qualche secondo. Certo non avrebbe mai pensato di doversi confrontare con una Mel così ostile, ma dopo tutti quei chilometri che aveva percorso solo per lei, non avrebbe certo rinunciato così facilmente! E così -prepotentemente- iniziò a seguirla << Non posso lasciarti in pace...>> Disse affiancandola, afferrandola per un braccio solo per farla fermare <<...Dobbiamo parlare >> Facendola voltare verso di lui.

Ma la sua reazione, ancora una volta lo lasciò spiazzato << Lasciami!...>> Disse lei strattonando bruscamente il braccio. E fu in quell'istante che gli occhi di Jiyong si sbarrarono, vedendo le lacrime scendere palesemente dagli occhi di Mel <<...Cosa vuoi Jiyong?! L'assoluzione?...>> Domandò lei crucciando le sopracciglia <<...E' questo che non riesce a darti pace?...>> Domandò lei con voce decisa <<...Sto bene...Starò benissimo...>> Disse fissandolo dritto negli occhi <<...Quello che voglio è, essere lasciata in pace...>> Continuò abbassando lo sguardo <<...Voglio dimenticare tutto, e voltare pagina >>

E un'immensa rabbia -per le parole che Mel aveva appena pronunciato- iniziò a scorrere vorticosamente nel sangue di Jiyong << E' davvero questo che vuoi?...>> Domandò trattenendo il nervoso <<...Dimenticare tutto? >> Stringendo forte i pugni.

<< Sì >> Rispose lei con voce flebile, mantenendo gli occhi bassi.

Pur di non affrontare l'argomento, lei avrebbe preferito dimenticare tutto, voltare pagina e cancellare quello che c'era stato fra loro. Tutto quello che erano stati insieme.

Certo, scappare dal problema sarebbe stato molto più semplice, non avrebbe dovuto pensare a niente, solo a ripartire da zero..."Vigliacca!"... Era quello che lo faceva innervosire più di tutto! La sua maledetta paura di dover affrontare i problemi, solo per paura di essere ferita!
E glielo stava per dire, le labbra di Jiyong si erano increspate solo per dirle quanto odiava questo lato del suo carattere. Perchè era un'egoista! L'unica cosa di cui si preoccupava, era non essere ferita da nessuno, e per questo motivo allontanava tutti, persino le persone che l'amavano davvero. Non aveva neanche provato ad ascoltarlo, a capire quanto realmente anche lui ci stesse male per questa situazione! Aveva solamente dato per scontato che il suo essersi presentato lì, era solo un modo per mettere a tacere la sua sporca coscienza. Non aveva minimamente pensato che lui era lì solo perchè le era macata da morire, perchè si sentiva soffocare senza di lei, e perchè la notte non riusciva più a dormire sapendola da sola da qualche parte. 

Aveva dato per scontato che lui era solamente un bastardo e che non gli importava niente di lei, ed era scappata, senza tenere conto invece dei suoi sentimenti...

<< Scusate...>> Ma prima che potesse dire qualsiasi altra cosa, l'altra commessa -quella che Jiyong aveva incontrato all'entrata- era piombata improvvisamente nella loro animata conversazione <<...Tutto bene? >> Domandò fissando prima Mel, e poi lui.

<< S-Sì, è tutto ok...>> Rispose immediatamente Mel. E fece silenzio, riprendendo a fissare il pavimento, lasciando spazio a quell'alone di tensione che creava solo disagio.

La ragazza li fissò perplessa, ancora una volta << Dovreste fare pace...>> Osservò senza il benchè minimo senso di discrezione, lanciandogli un'occhiataccia <<...Stressarsi non farà bene né a te, né a lui...>> E la frase che -con dolcezza- la giovane aveva rivolto a Mel, fece crucciare immediatamente le sopracciglia di Jiyong, che per davvero non riuscì a capire a quale "lui" si stesse riferendo la giovane commessa...Visto che non era lui, quel "lui"...

<< Smettila Meiling >> Esclamò in preda al panico Mel, ammiccandole un'occhiata. E fu in quell'istante che Jiyong capì che c'era qualcosa che non tornava, qualcosa che lei teneva nascosto, e che non voleva fargli sapere...


                                                                                                                               -...Non lo so...La sua voce era strana...Sono sicura

                                                                                                                                   che c'è qualcosa che non vuole dirmi...-




...E si ricordò immediatamente della parole preoccupate che Miyuki aveva detto.

<< Comunque mi ha mandato qui il capo...>> Disse la ragazza riprendendosi, e cambiando -in modo goffo- argomento <<...Ha bisogno di te in magazzino >> E voltando con noncuranza le spalle a entrambi, se ne andò via, tornandosene dietro il bancone della cassa. Che poi il suo modo impacciato di voler riprendere la situazione, aveva confermato -senza alcun dubbio- a Jiyong, che stavano malamente nascondendo qualcosa.

<< Devo lavorare...>> Disse Mel freddamente, riprendendosi la sua attenzione <<...Torna a casa >> E la vide dileguarsi frettolosamente, andando verso quello che era -forse- il magazzino.

Jiyong rimase per qualche secondo immobile, cercando di metabolizzare la stranezza della frase che l'altra ragazza aveva detto..."Non farà bene nè a te, nè a lui"...Riflettendo anche sulla reazione esagerata che Mel aveva avuto subito dopo...

...E in quel momento, davanti ai suoi occhi, apparve la risposta alle sue domande.

L'unica persona che avrebbe potuto parlare e dargli qualche spiegazione in più -visto che Mel non voleva saperne niente di dirlo- si trovava proprio al bancone vicino l'uscita...








NOTE DELL'AUTRICE: Ok, ok, avevo detto che questo era l'ultimo capitolo...Ebbene, non è così! Ho constatato che sarebbe stato troppo complicato, e così indovinate? Ho deciso di tagliare -ancora una volta- il capitolo in due. ^w^
In realtà sono seriamente preoccupata per voi, e per il fatto che ci stiate capendo qualcosa...Spero di sì... T____T

Ho voluto dare quel piccolo spazio a Tae e Miyuki, visto che nel capitolo precedente ero stata un pò tirchia. Ho pensato che non fosse giusto concludere la loro agognata storia in quel modo, con un semplice abbraccio, così ho aggiunto qualcos altro. Spero che il tutto sia risultato scorrevole e lineare.

Ah sì, giusto, come avrete sicuramente notato, si intuisce poco poco che il motivo che spinge Ji a lasciare le scene non è solamente la sua voglia di stare con Mel, sarebbe troppo banale, e privo di qualsiasi fondamento (visto e considerato che avrebbero potuto stare insieme ugualmente anche se lui fosse rimasto un idol).
Cmq non è detta l'ultima parola...Potrei stravolgere nuovamente il finale! XD

Ad ogni modo, che ve ne pare di questo capitolo? Vi siete fatte un'idea di cosa possa essere successo? Siete almeno un pochino incuriosite? Insomma fatemi sapere il vostro parere su questo capitolo...Se vi è piaciuto, non vi è piaciuto, lo avete trovato interessante, oppure paranoico... ^w^

Passo ai ringraziamenti, meritatissimi, per quelle dolcissime lettrici che hanno recensito il capitolo precedente "GiuliaJoon, B1A4ever, Infinity, RiRidolce, SamanthaGD, clacla89, Nitta, ImAdreamer99 e Luna_Pazza"...Vi amo dal profondo del cuore, per le splendide recensioni! GRAZIE!!

Ovviamente i miei ringraziamenti vanno anche a tutti quelli che silenziosamente continuano a seguire questa fic, ormai al termine...A questi ultimi voglio dire solamente una cosa: "sappiate che la fic sta finendo e le opportunità per recensire e farmi sapere cosa vi piace -piaciuto- di questa fic, si riducono a poche opportunità. se volete uscire dall'anonimato e rendere felice una povera -stressata- ragazza che ama scrivere, ne sarei veramente contenta".

Detto questo, vi mando un bacione a tutte quante siete, rimandando il nostro appuntamento all'ultimo capitolo...

La vostra Appler ^3^



 
  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Big Bang / Vai alla pagina dell'autore: moredream84