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Autore: cric13    08/10/2013    5 recensioni
Santana, famosa scrittrice di canzoni e corista di NY, torna a casa per le vacanze natalizie. Non sa che tornando a casa, troverà proprio quello che cerca.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Cross-over, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Brittany si svegliò nella camera di Santana, però da sola. Velocemente andò in camera sua, mettendosi qualcosa di più comodo, che non fosse il suo pigiama. Facendo piano, per non svegliare chi ancora stesse dormendo, scese la scala fino al piano di sotto. Anche qui tutto era silenzioso e della latina non c’era nessuna traccia. Si guardò attorno, nella speranza di vederla.

(Hi) – Non c’è..

Brittany guardò da dove proveniva la voce, sorprendendosi di vedere Hiram in piedi all’isola della cucina, mentre mescolava nella sua tazza il the fumante. Brittany rimase a guardarlo per alcuni secondi, mentre gli occhi dell’uomo non si erano spostati da lei. Non sapeva cosa rispondere, e quegli occhi la mettevano ancora più a disagio.

(Bi) – Io n-..

(Hi) – So chi stai cercando.. Non c’e..

Brittany abbassò gli occhi, come se fosse stata appena beccata a rubare delle caramelle. Gli occhi di Hiram non l’avevano ancora persa di vista e, la sua espressione non sembrava presagire niente di buono.

(Hi) – Puoi sederti qui con me.. Ho fatto del the.. Lei arriverà presto..

Brittany alzò lo sguardo, guardando Hiram che le fece segno con la testa di sedersi sullo sgabello dall’altra parte dell’isola, e posava sul tavolo una tazza vuota. Lentamente, quasi intimorita si sedette, mentre Hiram le versava del the. Prese la sua tazza, attenta a non scottarsi, e iniziò a soffiarci, sempre tenendo gli occhi bassi. Hiram mise di nuovo il bollitore sui fornelli, e riprese a guardare la ragazza, sorseggiando la sua bevanda.

(Hi) – Qualunque cosa stia succedendo..

Brittany alzò lo sguardo dalla sua tazza, guardando l’uomo che oramai aveva smesso di bere, e si era appoggiato ai mobiletti della cucina. La stanza tornò in silenzio e per qualche secondo, l’unico rumore che si poteva sentire era il respiro agitato di Brittany. Hiram abbassò lo sguardo, muovendosi un po’ goffo sul suo posto.

(Hi) – Ovviamente conosco Santana da molti anni, e la considero mia figlia, quindi questo mi permette di dire che sicuramente sta succedendo qualcosa..

Hiram alzò di nuovo gli occhi, ma questa volta Brittany non riuscì a sostenere il peso del suo sguardo, così iniziò a guardare il piccolo vortice formatosi nella tazza, per il suo nervoso mescolamento del liquido con il cucchiaino.

(Hi) – Non mi preoccupa quello che è, quello che vuole fare.. Io voglio solo che sia felice..

Queste parole diedero il coraggio alla ragazza di alzare il volto, trovando un dolce sorrido ad attenderla. L’uomo fece per andarsene, girò il grande tavolo e si fermò proprio accanto a Brittany. Le posò un mano sulla spalla.

(Hi) – E voglio che sia felice anche tu..

Hiram continuò a camminare uscendo dalla stanza, mentre Brittany poteva guardare solo le sue spalle. Ritornò pensierosa al suo the senza accorgersi che l’uomo si era fermato un ultima volta.

(Hi) – Oggi è un giorno particolare.. In qualunque modo lei possa reagire.. Ricordati di questo..

Così Hiram lasciò la stanza, con una Brittany ancora pensierosa e incupita, china sulla sua tazza di the.

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Santana strinse con la mano il soffice e caldo tessuto della sciarpa contro la sua pelle, tentando di coprirsi dalla fredda brezza montana della mattina. Il suo corpo era mosso dai brividi di freddo. Nonostante i guanti e i calzini grossi, le sue mani e i piedi erano dei blocchetti di ghiaccio. Non aveva dormito per tutta la notte. Ma nei suoi scarponi continuava ad andare avanti, passo per passo, immergendosi nella neve che le arrivava sopra le caviglie, come se ormai non ne avesse più il controllo. Non sentiva niente. Ne la stanchezza, ne il dolore, ne la solitudine. Sentiva solo il nulla. Era partita alle prime luci, quando ancora tutti dormivano. Tranne uno. Quando era scesa aveva visto la luce della cucina accesa e ad attenderla c’era Hiram. Non si erano detti niente, solo guardati, e questo era bastato più di mille parole. Poi era uscita.

Nonostante la fatica, ormai era arrivata a casa. Poteva sentire il suo stomaco brontolare, segnale che era l’ora di pranzo. Intraprese il loro vialetto, ancora tutto sporco di neve. Alzò gli occhi, salendo gli scalini. Cercò le chiavi dentro le tasche, quando notò qualcosa di strano. Sul portico, poco distante, sulle sedie esterne che decoravano, un fagotto azzurro stava li, immobile. Santana fece qualche passo, avvinandosi. Avrebbe riconosciuto quel piumino azzurro e quel cappello di lana con le orecchie in capo al mondo.

(Sa) – Brittany?

Fu quasi un sussurro, perché le sembrò che la ragazza stesse dormendo. Con un lamento, lentamente Brittany alzò il suo volto, aprendo tanto quanto una fessura i suoi occhi. Le guance della bionda erano rosse fuoco, gli occhi pesanti e il suo corpo scosso dai brividi.

(Sa) – Brittany che cosa ci fai qui fuori!!?

Santana si inginocchiò davanti a lei, spostandole alcuni capelli dalla faccia, guardando la sua brutta cera.

(Bi) – T-ti ce-cerc-cavo..

(Sa) – Stai tremando! Hai la febbre?

Santana passò la sua mano sulla fronte e poi sulle guance sentendole scottare.

(Sa) – Brittany scotti!! Dobbiamo rientrare..

Le due si alzarono, ma Brittany barcollò e si attaccò a Santana che goffamente la sostenne.

(Bi) – M-mi gira la t-testa..

(Sa) – Forza tieniti a me..

Con qualche difficoltà, Santana portò Brittany in casa fino alla sua camera.
Riuscì a stenderla sul letto, mentre si spogliava del suo giubbotto e camminava per la stanza.

(Sa) – Dove sono gli altri?

(Bi) – S-sono and-dat-ti a sc-sciare..

Santana ritornò con una coperta. Tolse il giubbotto a Brittany e le strinse attorno la coperta, passandole le mani sulle braccia e le spalle per scaldarla. Brittany le sorrise, ringraziandola, anche se i suoi denti continuavano a battere.

(Sa) – Dovresti fare un bagno caldo.. Io intanto ti preparo qualcosa da mangiare così puoi prendere un aspirina..

Brittany annuì, ancora tremolante. Aiutata da Santana, si alzò e assieme andarono nel bagno della casa. Brittany si sedette sul bordo della vasca, mentre Santana faceva scorrere l’acqua calda e preparava degli asciugamani.

(Sa) – Hai bisogno di aiuto?

Brittany non rispose subito, ancora con la testa verso il basso. Negò, ma appena si alzò, barcollò, presa tra le braccia di Santana.

(Sa) – Ok.. Allora.. Siediti di nuovo che ti aiuto..

Brittany si sedette di nuovo sul bordo. Santana si inginocchiò davanti a lei, un po’ goffamente.

(Sa) – Ehmm.. Alza le braccia?!

Brittany alzò le braccia e con un gesto lento, Santana le alzò il maglione, togliendo via anche la maglietta, lasciandola in reggiseno. Piegò i vestiti e li posò sul mobiletto poco distante. Santana arrossì subito, cercando di non guardare il corpo esposto di Brittany.

(Bi) – S-sei tutta r-rossa.. H-hai la feb-bbre pure t-tu?

Brittany rise, e Santana ringraziò che la ragazza fosse in quella condizione.

(Sa) – I pantaloni..

Timidamente Santana allungò le mani, sbottonando e aprendo i jeans della ragazza. Poi Brittany, facendosi forza appoggiandosi sulle spalle della latina, si sollevò di poco, facendo scorrere i suoi pantaloni, fino a che furono del tutto sfilati. Ora Brittany indossava solo il suo completo di intimo rosa.

(Sa) – Ok.. Penso che ora tu possa farti-FARE!.. fare da sola.. Io.. Vado a preparanti qualcosa di caldo, cioè da mangiare.. Dopo vengo.. No, ritorno, se c’e qualche problema puoi urlar- chiamarmi.. Io.. Vado..

Brittany annuì, facendo ciondolare la testa, mentre Santana uscì dal bagno, tirando un sospiro di sollievo.

Andò giù, preparando un po’ di minestra. Con attenzione, una volta fatto, tornò su con il vassoio, appoggiandolo sul comodino, sedendosi poi sul letto in attesa. Aspettò ancora dei minuti, guardando la piccola sveglia sul comodino. Non riuscendo più aspettare, si alzò e si fermò davanti alla porta chiusa del bagno. Facendosi coraggio, bussò.

(Sa) – Hei Brittany hai finito?

Aspettò un qualche secondo e poi sentì un flebile si.
Chiese di entrare, ricevendo ancora una risposta positiva. Lentamente aprì la porta, venendo colpita subito dal vapore creato dall’acqua calda. Passata un po’ la nube di vapore, vide Brittany seduta sul bordo, e un grande accappatoio a coprirla.

(Sa) – Va un po’ meglio!?

(Bi) – Si grazie..

(Sa) – Su vieni, ti devi vestire prima di prendere ancora freddo.. E poi la minestra è pronta..

Santana allungò le braccia per aiutarla ad alzarla, ma Brittany prese una delle mani, legandole alla sua. La strinse con entrambe le mani, e Santana rimase un secondo ferma a guardare quel gesto. Sul suo volto si aprì solo un piccolo sorriso, ma dopo quei giorni a Brittany bastava. Ancora mano nella mano, tornarono fino al letto. Qui Brittany si sedette e con qualche fatica indossò di nuovo il pigiama. Santana rimase di spalle attendendo che la ragazza si cambiasse. Una volta fatto si girò, trovandola già sotto le coperte, ancora tremante. Si sedette accanto a lei e prese il piatto di minestra.

(Sa) – Ti farà bene ed è calda..

Posizionò il piatto sopra la coperta e poi guardò Brittany, ma questa non si mosse, continuando a tremare, ancora completamente sotto le coperte.

(Sa) – Oook.. Va bene.. Apri la bocca..

Entrambe risero. Poi Santana prese un cucchiaio di minestra e con attenzione l’avvicinò a Brittany che lo prese tra le sue labbra. La imboccò fino che la minestra finì. Spostò il piatto e guardò Brittany, i cui occhi pesanti facevano fatica a stare aperti.

(Sa) – Prima di dormire devi prendere la medicina..

Brittany annuì, tentando di rimanere sveglia, mentre Santana andò veloce in bagno a prendere l’aspirina e un bicchiere d’acqua. Brittany prese la sua medicina e poi chiuse gli occhi. La latina fece per andarsene, ma una presa sul suo polso la fermò.

(Bi) – D-dove vai?

(Sa) – Io..

(Bi) – Rim-mani.. Ho f-freddo, mi abb-rac-ci?

Santana semplicemente annuì. Alzò di poco le coperte, scivolandoci sotto, e si distese di fianco all’altra ragazza. Aprì le braccia e Brittany si strinse a lei, appoggiando la testa sul suo petto, in cerca di calore. Santana la strinse, sentendo il corpo di Brittany caldo, ma allo stesso tempo scosso dai brividi. Lentamente incominciò a passarle la mano sulla schiena, sentendola rilassarsi.
Il silenzio della stanza, il respiro lento di Brittany, e il calore delle coperte, presto le fecero prendere sonno anche lei, che pian piano si distese sempre si più, fino a che la sua testa si posò su quella di Brittany, raggiungendola nel mondo dei sogni.

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Poco dopo, in un'altra stanza..

- Vado? Non vado?.. Cavoli mi prenderà per una deficiente.. Ma se non vado sembrerò scortese.. Aaaah accidenti!!

Quinn era seduta sul suo letto, tormentata dal suo pensiero. La sua gamba continuava a muoversi velocemente, e tra le sue mani, posate sul suo grembo, anche un piccolo pacco. Si mordeva il labbro indecisa sul da farsi.
In un attimo di coraggio, si alzò e si diresse fuori dalla sua camera. Tutto era tranquillo. Erano appena tornate da una mattinata sulla pista da sci e snowboard, così tutti erano andati a riposarsi in camera. Fece quei pochi passi lentamente, come se stesse andando al patibolo. Le mani le tremavano. Si fermò davanti alla porta di legno. Prese un grande respiro e poi con la mano bussò. Attese qualche secondo, fino a che sentì una piccola voce darle il permesso di entrare.

Aprì poco la porta, facendo capolino con la testa. Poteva vedere la grande camera rosa tutta decorata, i mobili e una grande poltrona dove riposava la giacca rossa della tuta da sci. Poco distante il letto, su cui Rachel era sdraiata, mentre ascoltava un po’ di musica e leggeva una rivista. Appena vide la nuovo arrivata, che entrò timidamente chiudendo la porta dietro di se, la moretta si alzò dritta, prestandole la sua attenzione.

(Qi) – Io.. Ieri.. Non ho avuto il tempo di impachettare quindi..

Senza altre tante parole, visto che per le poche e confuse che aveva detto le erano costate un immensa fatica, Quinn rivelò da dietro la schiena un piccolo pacco regalo. Rachel si alzò in piedi, guardando la ragazza stupita, tutta rossa in volto, e fece un altro passo verso di lei. Con un sorriso, prese il pacco e lo guardò, alternando anche qualche sguardo alla ragazza davanti a lei. Con un gesto veloce, che prese di sorpresa anche Quinn, che la guardava stranita, Rachel si mosse e andò verso il suo comodino. Aprì uno dei cassetti e ne estrasse anche lei un piccolo pacco regalo.

(Ra) – Ti avevo preso anche io qualcosa..

Ritornò con il regalo e lo porse a Quinn, che lo prese ancora a bocca aperta. Come se stessero aspettando la mossa dell’altra, le due ragazze si guardavano. Scoppiarono a ridere, fino a che Quinn decise di andare per prima. Strappò la carta e ne venne fuori una canottiera. Era nera, e aveva un disegno e la scritta dei Kiss. La alzò vedendola nella sua intera lunghezza, con gli occhi luminosi.

(Ra) – L’ho trovata in un piccolo negozio di dischi..

(Qi) – E’ bellissima..

Rachel abbassò per un attimo lo sguardo, arrossendo, mentre Quinn ammirava il suo regalo. Poi fu il turno della moretta. Strappo la carta, rivelando un libro.

(Qi) – So che ti piacciono quel genere di cose, quindi rovistando tra i libri l’ho trovato e.. Pensavo fosse appropriato..

Rachel sfogliava tra le mani un grande libro intitolato “ I misteri del palcoscenico” in cui illustrati c’erano tutte le caratteristiche di un palco e teatro, gli aneddoti, le curiosità e molto di più. Rachel continuava a guardarlo, sotto gli occhi di Quinn, che aspettava una sua reazione. La ragazza non disse niente, semplicemente si alzò sulla punta dei piedi e posò un soffice bacio sulla guancia della biondina, lasciandola di stucco.
Fu un bacio caldo, soffice e non troppo corto, tanto che Quinn riuscì a chiudere gli occhi sentendo tutto quelle forti emozioni che passavano il suo corpo. Li riaprì quando sentì le labbra di Rachel lasciare la sua pelle, ma le ritrovò a pochi centimetri da lei. I loro occhi si guardarono per qualche secondo, come se ognuno ipnotizzasse l’altro, e di comune accordo, con un gesto veloce, ognuna eliminò la distanza che le separavano. Inizialmente fu un toccarsi di labbra, nessun movimento, solo labbra contro labbra. Ognuna poteva sentire, nonostante la forza di quel gesto, la morbidezza della loro pelle e il gusto. Come se ormai fosse sotto incantesimo, Quinn cercò di approfondire il bacio, e non più sotto il suo controllo, la sua mano lentamente si alzò, per posarsi sul volto di Rachel. Ma in un attimo di lucidità, si rese conto di dove fosse e che cosa stava succedendo. Invece di posarsi sulla guancia della ragazza, la sua mano si posò sulla sua spalla e la spinse, con la forza necessaria, lontana da se.
Entrambe avevano il fiatone, e per qualche istante si guardavano incredule.

(Qi) – Che cosa fai, Berry!?!

Rachel non ebbe neppure un secondo per rispondere, che Quinn si girò e uscì dalla camera, chiudendo la porta dietro di se. Non sapeva cosa stava succedendo, l’unica cosa che sapeva era che doveva uscire da quella camera. Ancora incredula, si appoggiò al legno della porta e pian piano scese, fino a che si trovò seduta a terra. Allo stesso modo, Rachel indietreggiò fino a che le sue gambe toccarono il materasso, lasciandosi cadere sul letto.

(Ra) – Ho baciato Quinn..

(Qi) – Ho baciato Rachel..

Entrambe si portarono la mano alla bocca, per sentire con mano quella sensazione che ancora rendeva le loro labbra sensibili.

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Quando Santana si svegliò era dopo pranzo. Brittany era ancora stretta a lei, ma fortunatamente il suo sonno era tranquillo. Le passò una mano sulla fronte, spostandole qualche capello, sentendo la sua pelle ancora calda, ma meno di prima. Lentamente, per non svegliarla, si alzò, rimboccandole le coperte. Uscì dalla camera e scese al piano di sotto.

(Le) – Santana! Non ti ho vista per tutto il giorno..

Leroy e i Signori Pierce e Sam erano seduti in salotto a guardare il televisore.

(Sa) – Mi dispiace.. Ho fatto tardi..

(Su) – Santana sai dov’è Brittany? Questa mattina non era in casa..

(Sa) – E’ in camera.. Non sta tanto bene.. Penso che abbia preso l’influenza..

Santana vide la faccia preoccupata di Susan e allo stesso tempo il movimento di Sam che si alzò dal suo posto, fece il giro del divano e si avvicinò alla scala. Santana fece un passo laterale e gli si parò davanti, bloccandole la strada. Il ragazzo la guardò un attimo stranito.

(Sa) – Non è il caso di disturbarla.. Sta dormendo..

La latina scandì bene ed ad alta voce le parole, mentre rimase immobile.

(Su) – Hai ragione.. Una bella dormita e passerà tutto..

Sam si girò verso gli altri ancora seduti ai divani, che annuirono all’affermazione di Susan, e tornarono a guardare la televisione, e poi guardò Santana, che, con un sguardo deciso, gli bloccava ancora la strada. Rimase a guardarla per qualche secondo, poi indietreggiò e riprese il suo posto.

(Hi) – Ecco qua le cioccolate!! Santana, perché non vai a chiamare Rachel e Quinn così possiamo iniziare il nostro annuale spettacolo di Santo Stefano?

Santana annuì, guardò per un ultima volta il ragazzo, ormai rimesso al suo posto e andò a chiamare le due ragazze.

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Lo spettacolo che si organizzava il giorno dopo di Natale, denominato “lo spettacolo di Santo Stefano”, era uno dei tanti modi per la famiglia Berry di mettersi in luce. Ed era proprio per questo che in quel momento Hiram e Rachel erano seduti sullo sgabello del grande piano nella taverna, allietando il resto della compagnia con una simpatica cantata tra padre e figlia. Gli altri erano seduti sui divani e le poltrone ad ascoltare e ad battere le mani a ritmo. Finito tutti applaudirono, mentre i due riprendevano posto.

(Le) – Santana perché non ci suoni qualcosa tu?

Incitata anche da Rachel, Santana si alzò in piedi e prese la sua chitarra, sedendosi sullo sgabello del piano. Iniziò ad accordare la chitarra. Al suo fianco sempre il suo inseparabile quadernino dei testi. Era così concentrata a sistemare le corde, che non si accorse neppure del nuovo arrivo in sala.

(Su) – Brittany stai meglio?

Santana alzò la testa, notando Brittany appena arrivata. Aveva i capelli ancora arruffati, il viso stanco, e sotto alla tuta che indossava si poteva notare il pigiama azzurro con le paperelle. La ragazza annuì e si sedette tra la madre e il padre, che subito le offrì un po’ di cioccolata calda.

(Ra) – Che cosa ci canti?!

(Hi) – Magari qualcosa di nuovo.. Un pezzo che Taylor deve ancora fare..

Santana era rimasta imbambolata da quei occhi cielo che continuavano a fissarla. Tanto che alla domande saltò un po’ spaventata. Goffamente riprese a sistemare le corde e poi iniziò a sfogliare il quadernino.

(Bi) – Chi è Taylor?

(Ra) – Taylor Swift!! Santana è la corista e la scrittrice dei testi di Taylor Swift..

Brittany, come anche Sam poco distante, rimase a bocca aperta.

(Sa) – C’e una canzone che Taylor deve ancora sentire.. L’ho scritta poco tempo fa.. L’ho intitolata Red..

Santana iniziò a strimpellare le prime note, prendendo il ritmo. Tutti nella stanza stavano in religioso silenzio.

Loving her is like driving a new Maserati down a dead end street
Faster than the wind
Passionate as sin, ended so suddenly

Santana alzò per un attimo gli occhi dalle corde, guardando verso la bionda poco distante, che la stava fissando.

Loving her is like trying to change your mind
Once you’re already flying through the free fall
Like the colors in autumn
So bright just before they lose it all


La latina chiuse gli occhi, suonando ancora con più forza.

Losing her was blue like I’d never known
Missing her was dark grey all alone
Forgetting her was like trying to know somebody you've never met
But loving her was red
Loving her was red


Brittany non riusciva a toglierle gli occhi di dosso, sia per la voce così graffiata ma allo stesso tempo dolce e calda, sia perchè poteva sentire qualcosa in ogni singola parola, come se fossero riferite a lei.

Touching her is like realizing all you ever wanted was right there in front of you
Memorizing her was as easy as knowing all the words to your old favorite song
Fighting with her was like trying to solve a crossword and realizing there’s no right answer
Regretting her was like wishing you never found out love could be that strong

Losing her was blue like I’d never known
Missing her was dark grey all alone
Forgetting her was like trying to know somebody you've never met
But loving her was red
Oh red burning red

Remembering her comes in flashbacks and echoes
Tell myself it’s time now, gotta let go
But moving on from her is impossible
When I still see it all in my head

Burning red!
Darling it was red!


La sua voce divenne più alta e questa volta non gliene fregava niente se qualcuno o tutti si fossero accorti che lei stesse fissando proprio il soggetto di quella canzone.

Oh, losing her was blue like I’d never known
Missing her was dark grey all alone
Forgetting her was like trying to know somebody you've never met

Santana chiuse gli occhi ancora più stretti, tanto che si formarono delle piccolo rughe sulle sue palpebre, perchè quelle parole erano la pura verità. Era quello che aveva sentito quella sera, e dal primo giorno che aveva visto quell’angelo biondo varcare la porta. Qualcosa da impossibile da dimenticare.

Cause loving her was red yeah yeah red
We're burning red

And that's why she's spinning round in my head
Comes back to me burning red
Yeah yeah

Cause love was like driving a new Maserati down a dead end street


Finì con le ultime note di chitarra, mentre tutti scoppiavano in un lungo applauso e qualche ululato. Ma Santana non poteva sentirli, tanto era concentrata su Brittany, che la guardava con sospesa in aria la sua tazza di cioccolata.
Venne riscossa da Rachel che l’abbracciò complimentandosi. Si alzò, posizionando la sua chitarra di nuovo nella custodia e riprendendo il suo posto sul divano, sentendo sempre due occhi scrutarla.

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Dopo alcune canzoni, con la partecipazione anche della famiglia Pierce, e cenato con una pizza fatta in casa da Susan, decisero di concludere quella tranquilla serata facendo un gioco di società. Rachel corse al piano di sopra, tornando giù con l’enorme scatola del monopoli. Si sistemarono tutti sul grande tappeto, attorno al tavolino, e iniziarono a preparare per il gioco. Dopo qualche bisticcio, soprattutto tra le sorelle Pierce, tutti si divisero a coppie. Santana con Hiram, Leroy con Rachel, Brittany con James e Quinn con Susan, nonostante i suoi sproloquiare sull’incapacità di giocare della madre, fermati da un piccolo scappellottò. Sam, quasi ignorato, per felicità di Santana, e anche di Brittany, venne messo alla cassa.

Leroy iniziò a distribuire i soldi, mentre Susan, aiutata da suo marito, metteva le altre carte sul campo di gioco.

(Ra) – Noi prendiamo il fungo!!

Rachel si alzò in ginocchio, e allungò la mano per prendere il fungo, la pedina più fortunata e che aveva sempre distinto le sue partite. Le sue dita però si scontrarono con quelle di qualcun altro. Alzò lo sguardo e vide che dall’altra parte del tavolino anche Quinn si era allungata a prendere la pedina. Quasi come se si fossero scottate, entrambe ritirarono la mano, abbassando lo sguardo e arrossendo. Santana, che aveva assistito a tutto, mentre i grandi organizzavano il campo di gioco, sorrise guardando la scintilla scoppiata tra le due, congratulandosi con se stessa per esserne stata un po’ l’artefice.

(Sa) – Allora la prendo io!!

Con un gesto veloce si mosse e prese il funghetto, interrompendo quell’attimo tra le due più piccole, quasi svegliate dal sogno. Hiram e Santana si batterono il cinque per la conquista, mentre in sottofondo si sentivano le lamentele delle due litiganti. Una volta tutto pronto iniziarono il gioco.

Questo però non durò a lungo. Proprio come aveva predetto Quinn, lei e sua madre andarono subito in bancarotta. Poi fu il turno di Rachel e Leroy, anche se la moretta aveva tentato più volte Sam a darle un prestito. Il duello si svolgeva tra le altre due coppie. Dopo quelle che sembravano ore, le coppie decisero la resa, ormai troppo stanchi per continuare. Iniziarono a risistemare e poi si dettero la buona notte.

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Santana si fermò a bere una tazza di the caldo. Nonostante fosse stanca, la sua testa stava scoppiando. Spense le luci del piano di sotto, tanto ormai erano tutti andati a letto, e andò nella sua camera. Entrò, era ancora tutto buio, e senza accendere la luce, decise di sdraiarsi sul letto. Fece qualche passo avvicinandosi, poi si fermò, notando di non essere da sola.

(Sa) – Ti stai nascondendo da Sam?

Santana si sedette sul letto e accese la lampada del comodino, rivelando la presenza di Brittany sotto le coperte, dall’altro lato del letto. Alzò le coperte e ci scivolò dentro, rabbrividendo alla sensazione delle lenzuola fredde. Senza volerlo, si avvicinò a Brittany, sentendo il suo calore.

(Bi) – Se stai insinuando questo..

(Sa) – Non insinuo niente..

La stanza tornò di nuovo in silenzio, mentre entrambe guardavano il soffitto in legno. In sintonia, si girarono sul fianco, guardandosi, ritrovandosi ancora più vicine.

(Sa) – Ti senti meglio?

(Bi) – Mi sento stanca, ma la febbre è diminuita..

Santana fece uscire una delle sue mani da sotto le coperte, e la passò sulla fronte di Brittany, spostandole anche una ciocca di capelli, mettendolela dietro l’orecchio. Poi le sue dita passarono sulla guancia, vicino alle labbra, sentendo la pelle della bionda ancora calda. Si spostò ancora in avanti, lasciando solo alcuni centimetri di distanza. Gli occhi di entrambe seguivano quella mano, che leggera correva sulla pelle candida.

(Bi) – Lui non mi interessa..

(Sa) – Non posso rischiare e poi perderti..

(Bi) – Non mi perderai..

(Sa) – In un modo o nell’altro, prima o poi, perdo tutti..

(Bi) – Non mi perderai..

Brittany avrebbe ripetuto quel mantra per tutto la notte se fosse stato necessario. Questa volta fu lei ad avvicinarsi, fino a che la punta del loro naso furono a contatto, come anche il resto del loro corpo. I loro occhi si incontrarono e non riuscirono più a lasciarsi.
Anche Brittany tolse le mani dalla coperta e le posò sul volto di Santana, passandole sotto gli occhi, dove ancora erano segante le sue occhiaie. I polpastrelli passarono sopra le palpebre, costringendo la latina a chiuderle, ma beandosi di quel tocco.

(Bi) – Non mi perderai..

Santana riaprì gli occhi, trovando il suo volto incorniciato dalle mani di Brittany, e quegli occhi azzurri, forse un po’ lucidi per il malessere, risplendere più del solito, risultando ancora più profondi. Quelle parole, ripetute costantemente, entrarono nella testa di Santana, quasi convincendola. Ma quello che rimaneva arrivò dalle labbra di Brittany, che si posarono sulle sue, come per sigillare quella promessa. Fu un bacio lento, un assaporarsi. Ma questa volta non durò così per molto, tanta era la voglia di quell’unione, che ad entrambe era mancata anche da un solo giorno di distanza. Santana si mosse in avanti, sovrastando un po’ Brittany, facendola stendere sotto di se. Brittany aprì le labbra, e Santana raccolse il suggerimento e fece toccare le loro lingue, facendo esplodere entrambe in un gemito di approvazione. Santana si posizionò meglio, con le mani impiantate tra i cuscini accanto alla testa di Brittany. Le mani della bionda si posizionarono sulla schiena di Santana, alzando la sua maglietta, toccando quella pelle calda, riempiendola di brividi. Si staccarono per qualche secondo. Santana passò la punta del suo naso sulle guance e il collo della ragazza sotto di se, respirando il suo odore. Le mani di Brittany erano ancora su di se, e la maglietta era ormai completamente alzata, rivelando la sua schiena. Si guardarono, le loro labbra ancora si sfioravano. Le mani della bionda poi passarono sul davanti, iniziando a sbottonare i bottoni del pigiama. E questo bastò a Santana, rispondendo a tutte le sue domande, iniziandole a baciare il collo. Come la sua maglia, anche il resto dei vestiti pian piano vennero tutti tolti, lasciando solo le loro pelle fresche nude al contatto sotto il piumone caldo che le copriva, separandole da ogni pericolo e qualunque altro ostacolo esterno. Nel silenzio della notte, si lasciarono andare alla passione, scoprendo loro stesse, per la prima volta, accarezzandosi, sospirando, baciandosi, sussurrandosi parole dolci, gemendo, illuminate dalla tiepida luce delle lampada, che le permetteva di ammirarsi nel loro piacere, per tutta la notte, fino a che si fermarono, stringendosi, sfinite, solo fisicamente, ma cariche di sentimenti che le portarono, sospirando, assieme, tra le braccia di morfeo.

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Ecco il capitolo, scusate il ritardo.. Grazie a tutti, chi legge e recensisce.. Ditemi che ne pensate, alla prossima BaciBaci:) P.s C’e anche il nuovo capitolo di Amore a 5 stelle!!

  
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