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Autore: WingsForFly_    09/10/2013    1 recensioni
-e se gli provassi a scrivergli una lettera?- mi chiese Rose con un fare da finta scienziata.
-una lettera?- le domandai sbarrando gli occhi.
-si, una lettera, in anonimo.- affermò sicura di ciò che diceva.
-ma no... non andrà bene.- le dissi io poco sicura e facendo scomparire la finta lampadina che si era immagginata vicino la testa.
-hai solo paura.- mi disse lei prendendomi una mano. Io la scrollai.
-ma paura di cosa?- domandai io non capendo a cosa si riferisse.
-hai paura del futuro.- mi disse lei poggiandomi una mano sulla spalla. Scrollai anche quella.
-del futoro? Io non ho paura del futuro.- affermai poco convinta girando i tacchi e andandomene, correndo verso casa.
-pensaci...- mi urlò quando ancora potevo sentirla.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quinto Capitolo

 
 
Non ero affatto pronta per quel pomeriggio... sapevo che dopo quella mattina sarebbe stato tutto tremendamente imbarazzante, ne ero consapevole, ma non ero pronta.
-Ciao!- mi salutò sorridente Liam non appena misi piede in palestra.
-ciao...- risposi senza dargli molto peso. Lui mi guardò e poi mi indicò di avvicinarmi a lui. Era seduto su una vecchia cattedra, probabilmente era nel ripostiglio e lui l'aveva messa lì. Mi sedetti su una sedia che lui aveva preso per me e senza avvicinarmi troppo cominciammo a parlare.
-allora...avevo pensato ad alcune cose per il ballo, però non so se vadano bene...- disse guardando su dei fogli che aveva tra le mani, probabilmente erano appunti.
-posso vedere?- gli chiesi guardando prima i fogli e poi lui...
-certo!- mi disse sorridente mentre mi passava i fogli. Io li presi e poi senza fare troppo rumore mi avvicinai alla cattedra. Cominciai a scrutare i fogli e non mi ci volle molto per capire cosa aveva pensato Liam. Erano degli schizzi, e devo ammettere che erano fatti davvero male.
-si, lo so... non sono un gran chè in arte...- mi disse grattandosi la testa. Era quasi come se mi avesse letto nel pensiero. - ma spero che si sia capito cosa c'è disegnato.- disse sorridente, un sorriso pieno di imbarazzo. Io lo guardai e per poco non mi immergevo nei suoi occhi.
-si, si capisce... e devo ammettere che è davvero una bella idea e si, hai ragione... sei una schiappa in arte.- dissi senza persarci su due volte. Subito me ne pentii. Lui mi guardò sbalordito. Avevo paura che sarebbe successa la stessa cosa del giorno precedente, avevo paura che mi avrebbe sbraitato contro senza ritegno e che sarei finita per tornare a casa piangendo come il giorno prima, ma quando scoppiò a ridere tutte le mie idee sul fatto che Liam fosse una persona orribile sparirono. E con lui, risi anche io.
-hai ragione, sono una schiappa!- disse imitandomi e ridendo contemporaneamente.
-si, lo sei...- continuai io ridendo a mia volta. Ma poi ad un tratto ci fermammo entrambi e ci guardammo fissi negli occhi per quelli che secondo me furono minuti interi ma che invece furono poco più di 3 secondi.
-hem... potrei rifarlo io...- proposi per sciogliere l'imbarazzo.
-sai disegnare?- mi domandò lui quasi sorpreso.
-si, da grande studierò arte a parigi...- affermai sicura e anche sfacciata visto che non me lo aveva neanche chiesto.
-parigi? Hai delle grande aspettative per il futuro, noto...- mi disse quasi proccupato all'idea di vedere tutti i miei sogni infrangersi.
-si, e ti assicuro che le realizzerò tutte.- affermai sicura - e tra queste ci sei anche tu.- dissi a bassa voce, così a bassa voce che quasi non lo sentì neanche io.
-dai allora, vediamo quanto sei brava...- mi disse porgendomi un foglio e una matita. -non ho una gomma per cancellare, ma se sei così tanto brava quanto credi, credo che non ce ne sarà bidogno.- mi stuzzicò lui invogliandomi a dare il massimo.
-ok, allora dimmi cosa disegnare, descrivimi tutto, nei minimi dettagli.- dissi con acidità e anche con superiorità. Presi il foglio e lo posizionai davanti a me poi presi la matita e ne controllai la punta. Tutto apposto.
-comincio?- mi domandò lui sedendosi al mio fianco. Ma se dovevo disegnare non dovevo far finta che lui non ci fosse, altrimenti tutta la mia concentrazzione sarebbe andata a puttane.
-s-si...- balbettai insicura.
-allora, il ballo si terrà nel giardino e sarà completamente arredati con lampadine in stile giappone, ci saranno ovunque...- disse gesticolando- Poi con l'aiuto di qualcuno metteremo dei pali in legno su cui attaccarci delle stelle, sarà tutto pieno di stelle, comprese quelle del cielo vero e proprio... il banchetto disegnalo quì.- mi indicò un punto sul foglio. Io non avevo ancora disegnato nulla, lo avrei fatto dopo la sua descrizzione.- i tavoli saranno a cerchio tutti in torno alla pista da ballo, poi metteremo un palco e qualcuno ci cantera e al centro della pista da ballo ci metteremo una fontana.- disse lui convinto.
-una fontana? e come?!- chiesi io non trovando un filo logico.
-si, una fontana... mio zio è un'idraulico, chiederò a lui di aiutarci.- disse sorridendomi. Ricambiai il sorriso.
-ok, ma quale sarà il tema del ballo... non ne abbiamo ancora parlato.- gli disse cominciando a scrivere su un altro foglio tutte le indicazioni: tema.
-hem... si, stelle in cielo e in terra?- mi domandò lui. Ma non non mi piaceva... era assurdo.
-no, notte stellata.- gli disse cominciando a scrivere senza prima avere una sua conferma.
-si, strepitoso.- mi disse sorridendo come un'idiota ma poi si sorfermò sul foglio su cui stavo scrivendo...
-hai una bella scrittura, mi sembra di averla già vista.- mi disse guardando il foglio e poi me. Cazzo, ero nella merda.
-ma è impossibile, io e te non siamo mai stati in classe insieme.- affermai mentre l'ansia mi mangiava.
-si, infatti...- disse. Salva. -dai allora, disegni?- mi incitò lui posandomi la penna da mano e mettendoci una matita. Io annuii e poi feci come mi disse.
 
-sei davvero brava...- mi disse fissando il disegno meravigliato. Io sorrisi in uno stato di imbarazzo.
-grazie!- dissi guardando compiaciuta il mio disegno.
-questo lo faremo vedere al preside, ma ora andiamo... sono le 18.15- mi disse prendendo il suo zaino e il mio da terra e passandomelo.
-si, andiamo.- e così dopo aver spento le luci della palestra ci dirigemmo verso l'uscita.
-ci vediamo domani allora, io vado... - dissi salutandolo con un cenno di mano mentre mi incamminavo verso casa.
-aspetta, ti do un passaggio.- disse attirando la mia attenzione ma stando fermo dov'era.
-no, grazie... non ce nè bisogno.- dissi girandomi verso di lui e sorridendogli.
-no dai.. non preoccuparti... vieni ti do io un passaggio.- disse avvicinandosi e prendendomi lo zaino dalle spalle.- ti accompagno io.- affermò prendendomi per mano e andando verso la macchina.
-se proprio insisti...- dissi salendo in macchina dopo che lui mi aveva aperto lo sportello. La mia felicità era alle stelle, sentivo che il cuore sarebbe scoppiato di lì a poco. Lo fissavo mentre guidava con concentrazione senza distrarsi, fin quando non si voltò verso di me e mi sorrise.
-allora, dove abiti?- mi domandò lui dopo essere riuscito ad uscire da quello stretto parcheggio.
-vai dritto e poi ti indico io.- disse mentre sentivo le guancie andarmi a fuoco. Dovevo parlare, dovevo dirgli qualcosa, quel silenzio mi stava innervosendo. - e tu? cosa hai intenzione di fare dopo la scuola?- gli chiesi ritornando sulla pista del discorsi di qualche ora prima.
-non lo so... ci sono tante cose che vorrei fare... Vorrei essere il capitano della nazzionale, vorrei fare il ballerino, lo scritore, il cantante... - poi lasciò la frase in sospeso e mi guardò sorridendo.
-il capitano? il ballerino? lo scrittore? il cantante?... ma tutti e 4 insieme?- gli chiesi prendendolo in giro.
-ovvio che si... mentre gioco a football farò un gol ballando e penserò alle emozioni che ho provato cantando- mi disse ridendo.
-e lo scrittore?- gli chiesi tra una risata e l'altra...
-a quello non ci ho ancora pensato... ma quando lo farò ti farò sapere.- mi disse dolcemente.
-certo che ti accontenti di poco...- gli feci notare ironica. Lo osservavo e lo vidi sempre più concentrato a guardare la strada.
-ora dove devo andare?- mi chiese senza voltarsi e guardando l'incrocio che aveva d'avanti.
-a destra.- gli dissi continuando a pensare al nostro discorso
-forse ma mi basterebbe anche avere una famiglia, una tutta mia...- disse tornando a guardarmi e rispondendo alla mia domanda. Mi sorrise e io ricambiai. Si accontentava anche di avere una famiglia, si, era la dolcezza.
-con una moglie super bella e una figlia super star!- ci giocai io provocandolo.
-magari- disse scoppiando a ridere.
-aspetta, aspetta...quella era casa mia.- dissi guardando la mia domora dallo specchietto. Lui fece una manovra e in un attimo ero fuori casa mia.
-ma abiti di fronte a Louis...- notò lui. -bastava che me lo dicevi e avrei capito subito... ma fa niente, è stato bello parlare con te.- mi disse mentre eravamo in macchina.
-si, lo è stato, grazie ancora per il passaggio.- dissi provando ad aprire lo sportello.
-di niente, ci vediamo domani...- mi disse guardandomi da dietro il finestrino che aveva da poco abbassato.
-ciao!.- e così mi diressi verso casa
-ciao!- mi salutò anche lui prima di sfrecciare via.
In quel momendo capii che mi ero sempre sbagliata, l'umore di una persona poteva cambiare dalla mattina alla sera.
 
Non appena entrai in casa mi diressi correndo in camera mia. Dovevo.
Presi un foglio e con tutte le emozioni che avevo in quel momento, cominciai a scrivere. Dovevo.
 
Caro Liam,
Spero che le cose ti vadano bene. Ogni mattina ti vedo a scuola e la strano voglia di venirti vicino a parlarti è tanta, ma so che non posso, non per ora. Oggi ti ho visto in palestra mentre eri intento a preparare le cose per il ballo, fai un buon lavoro. Suppongo che tu ti sia sentito in imbarazzo vedendo la mia prima lettera, mi scuso, non ho trovato altro modo per dartela. E no, non sono Susanne. Ho deciso, in ogni lettera ti metterò un indizzio per farti capire chi sono.
indizzio del giorno: Sono una ragazza.
forse è un indizzio banale, ma è l'unica cosa che posso dirti.
Ci vediamo in giro, o almeno, ti vedrò in giro.
 
Sei una persona meravigliosa.
xx
 
Mi aspettavo di più, credevo che sarei riuscita a scrivere di meglio, ma proprio non sapevo cosa scrivere. Mi buttai sul letto fissando il soffitto inconsapevole di quanta gioia avessi dentro di me in quel momento. Ci avevo parlato e ci avevo scherzato come se fossimo dei vecchi amici, o anche una coppia. Mi sentì il cuore esplodere. Io e Liam una coppia. No, suonava male. Simona e Liam. Liam e Simona. Oddio, suonava male, in entrambi i modi. Ma no, dovevano suonare bene insieme. E ci sarei riuscita, li avrei fatti suonare io bene. Ci avrei pensato io.
 
-quindi mi stai dicendo che ieri quel coglione di Liam si è scusato e ti ha dato un passaggio?- mi chiese Rose mentre ci incamminavamo verso scuola.
-si, e sono la persona più felice del mondo.- dissi pensando a Liam. Lei scoppiò a ridere notando la mia espressione iper contenta.
-hai raccontato tutto a Niall?- le domandai.
-si...- mi chiese lei cercando di non finire la frase.
-e?- lei chiesi curiosa.
-e lo voleva ammazzare.- disse seria. Io scoppiai a ridere... Adoravo Niall e la sua protezione nei miei confronti e quelli di Rose ma dire che avrebbe ammazzato Liam era una cosa che mi sapeva di impossibile, era come un topo vicino ad un elefante.
-hey bionde!- ci chiamò Niall... parlando del diavolo spuntano le corna. Io corsi subito a sulutarlo e con l'allegria che mi portavo dietro lo abbracciai anche pensando a quanto fosse esaggeratamente tenero.
-non per fare la guasta festre... ma Niall, io ho i capelli rossi e Simona castani quindi è come se non avessi chiamato noi, io non ti saluto!- disse Rose mettendo il broncio.
-scusa... - disse disciogliendo l'abbraccio.
-no, scuse non accettate.- disse Rose girandosi dall'altra parte.
-hey rossa!- la chiamò Niall e come se niente fosse successo Rose si fiondò tra le sue braccia e scoppiai a ridere.
-passaggio?- ci chiese Louis rovinando il momento.
-certo!- rispose Rose lasciando Niall e salendo in macchina seguita poi da noi.
-ma dico io, hai 19 anni... quando te la comprerai una macchina?!- chiese Rose a Zayn acidamente.
-quando pioverà e non si bagnerà a terra.- rispose lui ironico ammiccando verso Rose. Lei scrollò la testa.
-che stupido... - gli disse poggiando la testa sullo schienale su cui era seduto Louis e vicino a lui c'era Harry.
-guarda che neanche io ho la macchina... e anche io ho 18 anni.- le fece notare Harry.
-vabbè, ma è diverso... se ci sei tu in macchina per me non è un dispiacere, in quanto a zayn invece...- disse guardando Zayn con odio. Harry e il resto della macchina scoppiò a ridere, tutti tranne Zayn.
-certo che mi ami proprio...- disse Zayn sorridendole, ma lei quel sorriso lo prese come una sfida.
-non ti amerò neanche se tu fossi l'ultimo ragazzo sulla faccia della terra!- affermò più acida di prima.
-ma questo è un duro colpo al petto, credo che morirò.- ci scherzò Zayne con un tono d'attore e imitando un uomo colpito al petto e poi morto.
-meglio!- rispose Rose a tono... Tutti risero, ma ancora una volta Zayn non lo fece. Troppo impegnato a vissare Rose mentre rideva, la fissava come meravigliato.
 
Arrivammo a scuola e subito diventai ansiosa. Come avrei fatto a dargli la lettera? Non ne avevo idea. Dovevo parlare con Louis. Lo feci scendere dalla macchina e poi lo trascinai con un braccio verso di me.
-hey, hey... cos'è successo?- mi domandò lui mentre per poco non perdeva l'equilibrio.
-ho bisogno del tuo aiuto.- affermai poco convinta.
-il mio aiuto?- mi chiese sgranando gli occhi.
-si, ne ho bisogno...- dissi aprendo lo zaino.
-e cosa dovrei fare?- mi chiese guardandomi mentre ero concentrata a cercare la fatitica lettera nel mio zaino.
-per prima cosa stare zitto e farmi parlare e per seconda, promettermi che non lo dirai a nessuno e sopratutto, promettimi di non ridere.- dissi afferrando la lettera e guardandolo con pietà. Lui mi guardò interrogativo, non capendo a cosa mi riferissi.
-allora? me lo prometti?- gli chiesi guardandolo nei suoi grandi occhi blu. Annuì poco convinto. -mi fido- dissi più per autoconvincermi che perchè lo pensassi davvero.
-Liam mi piace da sempre... e sono stata io a mandargli la lettera.- dissi tutto dun fiato strizzando gli occhi per non vedere la sua aspressione, ma poi li aprii e notai le sue labbra distorcersi per cercare di non ridere. - NON ridere- dissi tappandogli la bocca con un pizzico.
-ok ok, non lo farò, ma così mi fai male- disse con le labbra ancora chiuse dalla mia mano.
-me lo hai promesso.- gli feci notare guardandolo leggermente delusa.
-si, lo so e puoi fidarti. Ma comunque, non capisco, cosa dovrei farci io in tutto questo...- disse cercando delle spiegazioni lo sguardo.
-devi mettere questa lettera nello zaino di Liam- tissi porgendoiela. -ho bisogno del tuoi aiuto e a malincuore, so che se non mi aiuti tu, non lo farà nessuno.- dissi aspettando che la prendesse. Ma era fermo e mi sembrava che non volesse prenderla -ti prego...- dissi fecendogli gli occhi da cucciola. Lui guardò prima me e poi la lettera e ancora la lettera e poi me. -guarda che se non vuoi aiutarmi basta dirmelo.- dissi ritirando la lettera verso di me con un espressione terribilmente delusa, cosa che notò anche lui.
-dai, ti aiuto...- disse prendendomi la lettera di mano quando io mi ero ormai voltata di spalle. Sorrisi inconsciamente quando notai che l'aveva presa.- ma sappi che se succede qualcosa io non ne voglio nessuna colpa.- continuò lavandosene le mani. Mi voltai verso di lui e lo abbriacciai in preda ad una crisi di affetto.
-grazie, grazie, grazie.- dissi saltando più che felice e scoppiando a ridere.
-prego, prego, prego.- disse Louis saltando con me dopo poi essere scoppiato a ridere. Ad un tratto qualcosa ci interruppe, qualcuno ci interruppe.
-siete di buon umore oggi? o c'è qualcosa tra di voi che dovrei sapere?- domandò Rose alzando un sopracciglio a quella scena.
-c'è che io amo troppo tuo fratello!- dissi schioccandogli un bacio sulla guancia e salterellando verso l'entrata. Ma dietro Rose c'era qualcun'altro, solo che io, in preda all'allegria, non me ne accorsi.

 
                                                               ~ ~ ~       

Lo so, avrei dovuto pubblicare ieri ma sono stata male, ho la febbre da domenica e non ho forze. Stamattina mi sono svegliata e la febbre mi era scesa di un po così ho colto l'occasione per aggiornare :)
Volevo dirvi che ci sono rimasta davvero male per non aver ricevuto neanche una recensione, davvero, credevo che lo scorso capitolo fosse carino, ma bho, forse mi sono solo illusa.
Ci tengo davvero tanto a questa storia, sia per il fatto che è la prima che scrivo e poi anche perchè mi piace la trama e il resto, davvero, ci tengo troppo per abbandonarla.
Quindi vi supplico di cagarla e di recensirla, davvero, ve ne sarei infinitamente grata.

E con questo ho detto tutto, il prossimo lo metterò lunedì o anche prima, dipende dalle recensioni.

Ora vi saluto, ho un mal di testa tremendo.
Ciao!

-WingsForFly-
      


 
  
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