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Autore: Mave    09/10/2013    2 recensioni
Era la terza figlia di Nicola II, ultimo zar di Russia. Bellissima e dolce, quasi angelica, da figlia indesiderata si ritroverà ad essere una donna coraggiosa nei tumulti della Rivoluzione.
Genere: Drammatico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista
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Aveva solo undici anni Maria quando credeva di essersi innamorata follemente per la prima, e forse unica, volta.

Allora quei sentimenti nuovi e confusi che le facevano battere il cuore avevano avuto bisogno della comprensione e del conforto materno.

" Ho notato che da un po' di tempo sei triste ma non mi chiedere perché non possiamo piacere a tutti. Cerca di non lasciare che i tuoi pensieri si soffermino troppo a lungo su di lui. Lo sai, ti vuole bene come ad una sorellina e vorrei aiutarti a non darti tutta questa pena. Sii coraggiosa e rallegrati e non lasciare che i tuoi pensieri si soffermino così tanto su di lui. Non va bene e ti rende ancora più triste!"

Le parole di Aleksandra, allora, erano state sufficienti a far scordare i primi patimenti d'amore, quella cotta infantile, alla piccola Maria.

Ora, però, era tutto diverso.

"Sposerò un soldato un giorno..."

Soleva dire la granduchessa e quella profezia le sembrò potesse avverarsi quando a Mogilev, nella sede di guerra, durante una visita allo zar e ad Alexei.

Lui si chiamava Nikolai Dmitrievich Demenkov, era un ufficiale della giornata presso la sede dello zar. Aveva gli occhi grigi come l'acqua della Neva nei giorni più tempestosi dell'inverno russo, e il sorriso di un ragazzino.

Era giovane, temerario, fedele e bellissimo. Maria Nikolaevna se ne innamorò follemente appena i suoi zaffiri pacifici incrociarono lo sguardo burrascoso del giovane soldato.

Il cuore della granduchessa aveva preso a battere forte come non mai.

"Sua Altezza imperiale..."

Le si era rivolto, la prima volta, il giovane Demenkov. La terzogenita dello zar aveva chinato la testa, pudica, ignorando Anastasia che già aveva capito e sghignazzava poco distante da lei.

"Qual è il vostro nome?"

Si era subito informata Maria, senza tradire la sua empatia verso gli altri.

"Nikolai Dmitrievich Demenkov, vostra Altezza!"

Aveva risposto il soldato. Era poco più che un ragazzino, poteva avere qualche anno in più di lei.

"Posso chiamarvi Kolya?"

Aveva azzardato la timida Mashka volendo qualcosa che fosse soltanto loro.

"Certo sua Altezza. Kolya sembra un diminutivo molto carino!"

Maria era scoppiata a ridere come non aveva mai fatto prima in presenza di un uomo.

"Sei così giovane. Siamo così giovani, mi fanno sentire vecchia tutti quei titoli altisonanti. Ti va di chiamarmi Mashka?"

Non aveva detto Maria Nikolaevna, non aveva usato il patronimico con cui era conosciuta nelle sfere più intime.

Kolya e Mashka le suonavano così personali e unici, così comuni e pieni d'amore.

Kolya chinò lo sguardo e non rispose nulla. Non voleva preoccuparsi delle reazioni dello zar o delle distanze sociali che lo rendevano indegno della bella Mashka.

Era un momento magico, il momento di un amore tra ragazzi.

Non sapeva che Maria, tornata a Carskoe Selo avrebbe sempre chiesto notizie di lui nelle lettere che avrebbe scritto allo zar.

E non poteva sapere che la principessa sognatrice avrebbe firmato, scherzosamente, quelle missive "Signora Demenkov".

   
 
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