Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: la luna nera    09/10/2013    2 recensioni
Io non volevo combattere. Volevo essere semplicemente Urania. E basta.
Ma mi resi conto che fuggire faceva di me una codarda e quella parte di me rimasta assopita per tanti anni mi stava continuando a chiamare.
Ed io dovevo rispondere.
Estrellon, luogo al di fuori del tempo e dello spazio, era la mia casa. Lì avrei ritrovato il mio passato, la verità su me stessa e la forza per annientare quel nemico contro cui le altre essenze di stella già combattevano. Estrellon, mondo magico in cui crescono piante dagli straordianri poteri, fra le quali si nascondono i dink e si intrecciano storie, amori, passioni che una volta accarezzate non si dimenticano mai più.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I PENSIERI DELLE STELLE
 

 
MARIK
 
Sono stata una stupida.
Ho sbagliato tutto.
Avrei dovuto trovare il coraggio di uscire alla luce del sole.
Ed ora ho perso anche Zac dopo le mie amiche.
Nessuno si fida più di me.
Non so che fare.
Forse dovrei lasciare Estrellon e tornarmene sulla Terra, riprendere l’università e la mia vecchia esistenza…
Tutti questi pensieri affollavano la mia mente, togliendomi il sonno e l’appetito.
Ogni tanto sbirciavo attraverso la finestra del mio soggiorno, spostando leggermente la tenda perché nessuno mi notasse.
Estrellon pareva una città fantasma.
Ogni tanto qualche dink svolazzava, ma anche la loro luce mi pareva più spenta del solito.
O forse ero io quella spenta?
 
All’improvviso udii un fortissimo boato!
Un attacco del nemico?!
 

 
HORY
 
Che situazione del cavolo…
Non riesco a non pensare a quello che è accaduto.
Sono ore che con questo strofinaccio passo e ripasso sopra la mensola del camino.
E’ diventata uno specchio da quanto l’ho lucidata.
Bah, che situazione!
Mi lasciai cadere sulla poltrona fissando il soffitto.
Materializzai una sfera di plasma stellare fra le mie mani, iniziai a giocarci come fosse una palla, ma ben presto mi annoiai.
Restarmene lì con le mani in mano mi faceva saltare i nervi!
Se il nemico avesse attaccato, cosa avremmo fatto ora che fra di noi il rapporto di fiducia si era incrinato?
Avevamo sospeso anche gli allenamenti…
 
 All’improvviso udii un fortissimo boato!
Un attacco del nemico?!

 
 
PHAES
 
Stupida.
Stupida.
Stupida.
Devo correre senza fermarmi.
Devo smaltire tutta la rabbia che ho dentro.
Forse così tornerò ad essere lucida.
Tutte le volte che uscivo per la mia quotidiana ora di jogging me lo ripetevo senza sosta.
Stupida.
Stupida.
Stupida.
Sarei una stupida a mollare tutto.
Ho già mollato un sacco di cose in passato. E mi hanno fatta diventare quella che sono adesso: una che non si tira indietro anche se si sente terribilmente ferita.
Accidenti a loro!
Tenerci tutto nascosto!!
Grrrr!!!
Forte! Devo correre più forte!!!
 
All’improvviso udii un fortissimo boato!
Un attacco del nemico?!
 

 
BRITT
 
Neanche nelle riviste di gossip più aggiornate ho mai letto tanti avvenimenti.
Heeron che pianta Urania per una sciacquetta da quattro soldi,
Marik e Zac che si amano tenendo tutto nascosto ai migliori amici,
Zenit come inghiottito da una voragine invisibile,
il meraviglioso giardino che sta cadendo a pezzi…
Uff… Sono talmente amareggiata che non riesco neanche a darmi lo smalto né a farmi le sopracciglia.
Forse dovrei tornare a casa per un po’.
Una seduta rigenerante al centro estetico potrebbe tirarmi su il morale.
Sentii le mie labbra piegarsi in un sorriso malinconico. Ma a chi la stavo dando a bere? Non sarebbero serviti quintali di creme rigeneranti o un milione di sedute di massaggi per farmi ritrovare ciò che avevo perso: la fiducia nelle altre e in quello che avevo costruito fino a quel momento.
Mi buttai sul letto.
 
All’improvviso udii un fortissimo boato!
Un attacco del nemico?!

 
 
MICHIE
 
Stavo stabilmente sul divano da diversi giorni ormai, in compagnia di un plaid rosa e dalla foto che mi ritraeva con Harry sul Tower Bridge.
Ogni tanto una lacrima mi bagnava il volto.
Dentro di me sentivo un mare di amarezza, nostalgia, voglia di fuggire.
Mi mancava Londra, mi mancava Harry.
Ma dentro al mio cuore sentivo che il mio posto era ancora ad Estrellon.
Avrei tanto voluto che le mie Lacrime di Vega potessero restituire la fiducia reciproca a tutti noi, ora più che mai ne avevamo bisogno. 
Strinsi ancora più forte il plaid. Non avevo freddo, ma quella sua morbidezza in qualche modo mi rassicurava e mi trasmetteva protezione.
 
All’improvviso udii un fortissimo boato!
Un attacco del nemico?!

 
 
ISETTE
 
Erano giorni che non preparo neanche un misero pasticcino.
Giocherellavo con il cucchiaio di legno senza concludere niente.
Tutte le mie pentole e i miei vassoi erano desolatamente vuoti.
Forse dovevo provare a cucinare qualcosa, forse mi avrebbe aiutato a distrarmi.
A quale scopo però?
Chi poteva venire qui ad abbuffarsi di bigné?
Ero pronta a scommettere che tutti avevano lo stomaco chiuso come me.
Forse dovevo prepararmi un succo di barbabietola e melanzane… bleah.
Direi che era meglio un caffé senza zucchero.
 
All’improvviso udii un fortissimo boato!
Un attacco del nemico?!

 
 
HAYA
 
Cinque-sei-sette-otto
Ops! Sono scivolata di nuovo.
Riproviamo.
Cinque-sei-sette-otto
Ahia… Niente, oggi non è giornata.
Oggi e basta?
Da quando abbiamo litigato non riesco a fare neanche mezza piroetta.
Afferrai il mio asciugamano, quello che i miei genitori mi avevano regalato in occasione del mio primo spettacolo. Per me era come un portafortuna. E in quel momento me ne sarebbe servita tantissima.
La concentrazione che avevo acquisito per  raggiungere il mio livello di potere dell’essenza della stella Spica stava vacillando. Tutta la grinta nel contrastare l’attacco alla mia vecchia scuola di danza, con la mia adorata sorellina schiava del nemico, ora non scorreva più nelle mie vene.
Mi tolsi le scarpe da ballo e le riposi nell’armadio.
 
 
All’improvviso udii un fortissimo boato!
Un attacco del nemico?!

 
ZAC
 
Fissavo da giorni il monitor spento del computer. Come un perfetto imbecille.
Come se stessi aspettando qualcosa. Già, cosa però?
Marik?
Una delle ragazze?
Un cenno di rappacificazione?
Schiacciai inconsciamente un tasto del computer che si accese all’istante.
Sullo schermo si aprì l’ultimo programma che avevo consultato: il motore di ricerca stellare… Davanti al quale io e lei ci scambiammo il nostro primo bacio.
Osservai tutti i puntini luminosi che passavano davanti ai miei occhi.
Stelle
Stelle
Ancora Stelle
Tutte quelle stelle che avevano litigato fra loro.
Tutte
Tranne Yona!
Semplice coincidenza?
Chiesi al motore di individuare la neo stella Yun.
Rimasi stupito quando il risultato fu negativo.
Forse dovevo scaricare altri aggiornamenti…
Niente.
Dopo tutta la procedura, il risultato della ricerca restò immutato.
 
 
All’improvviso udii un fortissimo boato!
Un attacco del nemico?!

 
 
URANIA
 
Che fosse tutto finito?
Il mio cuore lo era.
Heeron mi aveva piantata.
Mi sentivo molto instabile in quei giorni. Passavo dalla depressione più nera alla rabbia più esplosiva. Potevo essere pericolosa, molto pericolosa perché non rispondevo delle mie azioni.
Quel povero cuscino che tenevo sul letto era zuppo di lacrime.
In un angolo della mia camera stavano i resti di tutto quello che avevo lanciato negli attimi di follia.
Cosa stavo a fare ancora lì ad Estrellon?
L’unico amore della mia vita non mi voleva più fra i piedi.
Quel meraviglioso rapporto di complicità e fiducia con le mie amiche non esisteva più.
Forse dovevo fare le valigie e tornare alla casa famiglia.
 
Improvvisamente sentii un rumore provenire dal mio armadio.
Mica esistevano i topi ad Estrellon?!
Non mi faceva schifo nulla, tranne quei maledetti roditori.
Aprii con il cuore in gola ed un piccolo dink schizzò fuori. Cacciai un urlo e caddi a terra.
“E tu chi ci facevi lì dentro?” Chiesi al piccolino dopo che mi fui ripresa dalla sorpresa e dallo spavento. Notai che aveva uno strano oggetto fra quella specie di petali. “Cos’hai lì?”
Il dink lasciò cadere sul mio letto quell’oggetto: era un medaglione, uno di quelli che all’interno custodiscono una foto.
Lo raccolsi e lo aprii. I miei occhi si inondarono di lacrime quando vidi la foto dei miei genitori. Da quel medaglione proveniva una melodia dolcissima e terribilmente familiare. Se solo avessi ricordato dove l’avevo sentita….
Chiusi gli occhi e, invocando il potere del cielo stellato, tentai di recuperare il ricordo legato a quella musica.
“Dormi dormi piccolina/ guarda in cielo la stellina/ cerca sempre e solo il vero/ non lasciare il tuo sentiero/ Non ti devi scoraggiare/ se vorrai, potrai brillare/ Brillerai lassù nel cielo/ liberandoti da ogni velo.”
Ma certo!
La filastrocca di mia madre!
Ora ho capito! Ha un significato ben preciso!
Se voglio brillare nel cielo, devo liberarmi dal velo di mistero e di tutte quelle cose poco chiare accadute da quando Yona è arrivata ad Estrellon.
Sono pronta a scommettere che la mia non è solo gelosia perché mi ha soffiato il ragazzo.
Dietro quella dolce faccina si nasconde ben altro.
E lo scoprirò.
 
Uscii di casa come una furia.
La prima cosa da fare era irrompere nel palazzo di Zenit e scoprire perché non si era fatto più vivo.
Se fosse stato a meditare forse si sarebbe arrabbiato e ne avrei scontato le conseguenze.
Ma il gioco valeva la candela. Era troppo il tempo in cui non si era fatto vivo.
Mi posizionai davanti all’ingresso principale, strinsi i pugni concentrandomi al massimo fino a che l’energia delle stelle non raggiunse il livello che volevo.
“Supremum Stellaium!!!!”
Feci partire un bolide che con un boato assordante sventrò il portone del palazzo.




 
Ciao!!
Capitolo troppo colorato? Beh, visto che le cose precipitano, ho voluto smorzare un po' i toni...
Come sicuramente avrete intuito, questi pensieri sono fra loro contemporanei e convergono tutti nell'istante in cui Urania sferra il suo attacco.
Cosa scoprirà?
Grazie a tutti quelli che passano e commentano!!!
Kisses

 
La Luna nera
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: la luna nera