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Autore: SimpleButEffective__    09/10/2013    0 recensioni
Cosa sarebbe se,se fossi rimasta lì,se il mio destino non fosse stato deciso senza che io potessi mettere parola? Capovolta in un mondo che non mi appartiene,che non sento mio e nel quale non posso essere felice. E se..
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io:Devo farvi vedere una cosa! Papa:Certo tesoro,dicci pure. Io:Sapete già che non vado molto d’accordo con i miei compagni di classe e che non ho amici.. Mamma:lo sappiamo bene,in realtà io e papà stavamo pensando di cambiarti scuola o magari di trasferirci in un’altra zona di Roma in modo tale da poterti far instaurare nuove amicizie,che ne pensi? Io:Non mi sembra giusto che voi dobbiamo rinunciare alla case e alle vostre comodità per me,anche perché io avrei qualcosa da proporvi! Papa:ok,di cosa si tratta? Io:Oggi pomeriggio stavo girando un po’ su internet e all’improvviso si è aperta la finestra di un sito di un’agenzia di viaggi all’estero per ragazzi che organizza vacanze studio e anni scolastici all’estero. Ho scaricato il documento con i luoghi e i costi delle partenze e volevo proporvi se…ecco… Mamma:Vorresti fare un anno all’estero,non è vero? Io:Mi piacerebbe,ecco! Papa:Ma amore sai ce si tratta di una faccenda delicata,non possiamo decidere così su due piedi! Io:Certamente,lo capisco,a me piacerebbe tantissimo partecipare e partire negli Stati Uniti! Mamma:Stati Uniti?Mi sembra abbastanza lontano.. Io:Lo so mamma,ma pensaci sarebbe un’opportunità per imparare ancora più profondamente la lingua e un modo per ritrovare le mie origini: sarebbe un’esperienza costruttiva in tutti i sensi! Papa:Non lo so,ora,così su due piedi,ti posso solo dire che ci penseremo,ok? Io:Sisi,va bene! *drin,drin,drin,drin* Mamma:Tesoro sono impegnata,potresti andare a rispondere tu? Io:Ok..pronto?...pronto?...pronto,chi è? …: affacciati alla finestra! Io:Chi sei? …:il tuo peggior incubo,affacciati alla finestra! Attaccai subito la cornetta del telefono e corsi di fretta e furia verso la finestra della mia camera,mi affacciai urlò di scendere subito giù altrimenti le cose si sarebbero messe male,anzi molto male;mi disse di scendere minacciandomi mi mandare a fuoco la mia Vespa. Mi feci coraggio e dissi a mia madre che sarei tornata subito e di non preoccuparsi. Io:...Umberto? che ci fai qui? Vattene via subito! Umberto: Piccola non sei contenta di vedermi,eddai non avere paura non posso farti niente tanto non siamo da soli! Infatti da dietro l’angolo del palazzo spuntò la sua comitiva e notai subito che uno di loro aveva in mano un barile di benzina e che tutti gli altri avevano dei piccoli fiammiferi. Io: Che cosa vuoi?Lasciami stare e vattene! Umberto: Forse non hai capito che qui quella che se ne deve andare sei tu! Io: Umberto lasciami,lasciami e vattene! Umberto:Mettiamola così,se io adesso me ne vado e ti lascio stare tu non dovrai mai più farti vedere in giro,ne tantomeno a scuola! Mi hai capito o non ti è chiaro il concetto? Io:Tu e la tua combriccola di amici non siete nessuno per dirmi che cosa io debba o non debba fare! Umberto:Allora la vuoi mettere così eh! Ragazzi fate quello che dovete fare! In un men che non si dica ritrovai la mia Vespa buttata per terra che andava a fuoco ed Umberto ed i suoi amici che,codardamente,scappavano via ridendomi contro. Mia madre si accorse dell’accaduto e la sentii urlare a mio padre di scendere immediatamente giù! Ero sotto shock,non sapevo ne cosa dire ma sapevo perfettamente che se quel mostro di persona in questo momento fosse stata davanti ai miei occhi non saprei cosa gli avrei potuto fare,gli avrei sfogato tutta la mia rabbia,forse sarebbe stata la prima volta in tutta la mia vita in cui mi sarei fatta valere,ma non è stato così. Papa:Oh mio dio Lauren,che cosa è successo? Le lacrime iniziarono a bagnarmi il viso Io: Papa portami via di qui…sigh…per favore portami via! Quelle furono le uniche parole che uscirono dalla mia bocca,ero troppo sconvolta! Mio padre mi riportò sopra a casa e mi lasciò nelle mani di mia madre mentre lui scendeva giù per cercare di spegnere quell’incendio. Mamma:Lauren che cosa sta succedendo? Io:sigh…mam..ma io n..n..n..on posso vi..vire così Mamma:Dimmi solo chi è stato? Io:Um..ber..to! Lo odio,mamma lo odio con tutta me stessa! Mamma:Umberto,chi è? Io:Bocci,Umberto Bocci! Al suono di quel nome mia madre si irrigidì,si alzo e si diresse in cucina:non capì quella sua reazione,ma in quel momento era l’ultimo dei miei pensieri. Papa:Dobbiamo parlare,quello che è successo stanotte mi ha aperto gli occhi,nostra figlia qui è in pericolo,non so perché quei ragazzi le facciano tutto questo male,ma ho intenzione di indagare,o quanto meno di denunciarli! Mamma:Non chiamare la polizia,non siamo nella posizione di farlo! Papa:Che intendi? Mamma:Bocci,ti ricordan qualcosa questo nome? Papa:Oh mio dio,non mi dire che… Mamma:Purtroppo si!
  
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