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Autore: ichigo_sakura    10/10/2013    6 recensioni
Salve a tutti! Questa FF parla di, ovviamente, Raf e Sulfus! Già, questa storia racconta di come trascorreranno la nostra coppietta il secondo anno di scuola! Cosa succederà? riusciranno a continuare la loro storia in segreto... oppure il loro amore verrà messo alla prova da qualcosa... o da qualcuno? Ma sopratutto "come" trascorreranno l'anno? Beh, insomma: Nuovo anno, nuovi terreni, nuovi amori e nuova storia!! ^^
(è la mia prima FF su Angel's Friends quindi mi piacerebbe avere tanti pareri, ma siate clementi!! ^//^")
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti, Raf | Coppie: Raf/Sulfus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era davvero sera. Di già.
Tutto il giorno di quel sabato l’avevo passato con le mie amiche al Sognatorio, in versione angelica e mai mi era sembrato più strano avere le ali.
Ma ora ero lì, nella mia stanza col mio bel vestito ad aspettare che il mio cavaliere venisse a prendermi.
Ero vestita da Dama del Lago, non avevo accettato il consiglio di Sulfus vestendomi da Ginevra. Sarebbe stato un affronto.
Era, il mio, un lunghissimo vestito sbracciato, stretto in vita che poi scendeva morbido fin sotto i piedi, verde acqua con sfumature che andavano dal verde più intenso all’azzurro. La schiena era quasi completamente nuda, infatti mi sentivo un po’ esposta, ma a coprirlo, anche se solo in parte, c’era uno scialle azzurro trasparente. La mia maschera era relativamente semplice, di quelle che s’allacciano dietro alla testa, era azzurra ricamata d’oro, con qualche piuma della stessa sfumatura d’azzurro qua e là che spuntava tra i capelli. Per l’occasione mi ero tinta il ciuffo, normalmente rosso, facendolo diventare dello stesso colore di quando usavo il Prisma Fly.
I capelli erano lisci, senza boccoloni, il che li faceva sembrare ancora più lunghi. Al collo non portavo nulla, nessun gioiello, neppure gli orecchini, l’unica cosa era la collana di Sulfus, che però tenevo ben nascosta sotto il corpetto del costume.
 
Roberto arrivò preciso alle otto e un quarto, con una lussuosissima macchina nera, con tanto di autista. Quando lo vidi arrivare probabilmente avevo gli occhi fuori dalle orbite.
-Hei, Chérie, che ti aspettavi?- mi disse abbassando il finestrino oscurato.
-Non lo so, una zucca?- risi alludendo a Cenerentola.
Lui rise e mi aprii la portiera, scendendo prima lui dalla stessa. Era vestito da cavaliere, portava lo stemma di Camelot sulla maglia, sopra una canotta di ferro dall’aria pesante. Sulle spalle si faceva spazio sontuoso, un enorme mantello rosso che arrivava fino alle caviglie e sul volto una semplice maschera nera –Non questa sera, my lady. Sta sera l’incantesimo non finirà a mezza notte- mi disse facendomi salire.
-Allora, grazie my lord- sorrisi io accomodandomi sul sedile posteriore.
 
Quando entrammo nell’enorme sala mi sentii osservata. Ero a braccetto con Roberto e tutti mi fissavano, ma sui loro volti c’erano sguardi interrogativi… che non avessero capito che eravamo noi? Il pensiero mi fece sorridere, mi faceva sentire davvero… beh, non so.
-Allora, è una mia impressione o ci stanno osservando tutti?- chiesi con voce titubante.
-No, ti sbagli. Stanno osservando tutti te- rispose lui portandomi via dall’ingresso e guidandomi verso il tavolo delle bibite, dove un gruppetto di ragazzi chiacchierava allegro.
-Me?- chiesi sgranando gli occhi mentre mi versava un po’ di finto punch.
-Eh già. Sai, quando ho visto quell’abito addosso al manichino ho pensato che fosse grazioso, però, quando sei uscita fuori da quella porta, questa sera, credevo fossi un angelo- sorrise arrossendo ancora, non lo facevo un tipetto così timido e dolce.
-Grazie…- sorseggiai un po’ di quel finto punch analcolico, cercando di non arrossire o almeno di non mettermi a ridere.
-Oh Alte Sfere! Raf! Sei stupenda!- mi chiamò Uriè da dietro, seguita dalle altre.
-Ciao ragazze!- dissi abbracciandole.
-Sei venuta… sono contenta!- mi sussurrò all’orecchio Uriè in modo che le altre non sentissero.
-Hei, chi è il tuo misterioso accompagnatore?- chiese Dolce scoccando un’occhiata poco discreta a Roberto.
-Lui è Roberto… un mio compagno di classe e carissimo amico- gli sorrisi, ma lui non ricambiò, anzi, sembrò rattristarsi.
-Allora Roberto, ti possiamo rubare la tua Dama per un momento?- chiese Miki prendendomi sotto braccio.
-Se me la riportate tutta intera- e così dicendo s’allontanò dirigendosi da qualche suo amico.
-Bene, bene! È proprio carino il tuo terreno!- Dolce si sventolò teatralmente col ventaglio che aveva in mano. Era vestita tutta in rosa, da dama di corte.
-Già, grazie-.
-E sei proprio carina tu! Ma perché non ci sei venuta con Sulfus?- chiese ingenuamente Dolce.
-Io… ecco…- al solo sentire il suo nome il mio volto scatto dietro gli sguardi delle mie amiche, alla ricerca del ragazzo.
-Scusate ragazze- interruppe una voce.
-Ma vorrei invitare la mia Dama a ballare- continuò il ragazzo e prima che potessi ribattere, mi ritrovai a ballare un lento con Roberto.
-Scusami Raf, ma ho sentito la conversazione… e ho pensato che non ne volessi parlare… ti vedevo in difficoltà…-
-No, non ti scusare, mi hai salvato da una situazione diffi… hai, aspetta! Mi avevi detto che non sapevi ballare!- dissi guardando le nostre figure che si muovevano sinuose tra le altre, Roberto mi guidava in maniera perfetta. Senza che me ne fossi neppure accorta eravamo al centro della sala con le altre persone che ci fissavano.
-Ho mentito… oops- mi fece pirolettare e mi portò in casquè.
-Perché lo avresti fatto?!- Gli chiesi tirandomi su e continuando a ballare.
-Beh, pensavo che non saresti stata dell’umore per ballare con me… visto e considerato che ti sembra strano persino prendermi per mano… quindi ho pensato che il modo migliore per non farti sentire in dovere di accettare un mio invito era dirti che non sapevo ballare- concluse lui.
-E poi, volevo fare la battuta!- rise ricordando quando mi aveva detto che se avessimo ballato assieme mi sarei ritrovata senza piedi.
-Che antipatico che sei!- risi io, ma da quando Dolce aveva nominato Sulfus non facevo altro che guardarmi attorno.
Ogni volta che giravamo era un’ottima occasione per guardare attraverso la sala. A destra, a sinistra, vicino al bancone delle bibite… nulla. Non c’era.
-Ti vedo distratta… cerchi qualcuno?- mi chiese rallentando il passo.
-Cosa?! Ah! No, figurati… tutto a posto!!- mi trovai a balbettare spiazzata.
-Hai la faccia tutta rossa… direi che hai bisogno di riposarti…- mi disse portandomi fuori dalla pista da ballo.
-Si, hai ragione- annuii puntando dritta ad una sedia vuota, ma continuando a guardarmi attorno.
-Ti trovo ancora un po’ accaldata. Sai, sul balcone c’è una bella arietta. Perché non esci un po’?- mi strizzò l’occhio e m’indicò l’enorme terrazza.
Li per li non capii cosa stesse facendo, ma m’alzai e mi diressi fuori, mentre lui continuava a sorridermi da lontano.
Ero quasi arrivata alla terrazza, ma continuavo a guardarmi attorno, finché, fatto qualche passo fuori, all’aria aperta, non mi scontrai con qualcuno. Eppure, ero sicura che fosse deserta.
-Mi dispiace… ero distratta- disi abbassando lo sguardo.
-Non è la prima volta- quella voce calda e maliziosa mi convinse ad alzare lo sguardo.
Di fronte a me si presentava un ragazzo, aveva lunghi capelli blu sciolti sulle spalle e scompigliati sulla nuca (per la gioia di Aliaaara ^^ ndIcchy<3), era vestito normale, con una semplice maglietta rossa e dei jeans lunghi, ma sul volto aveva una bella maschera ricamata, nera a forma di farfalla.
-S… Sulfus?!-
 
Come ha fatto… perché è… Roberto… lui lo sapeva! Ma certo, ora capisco l’occhiolino! Lui sapeva che si trovava qui…! Grazie!
 
-Mi hai riconosciuto, Raf… anche se stasera, in realtà, mi chiamo Massimo, la maschera l’ho rubata a lui… non mi facevano entrare senza- sorrise, vidi i suoi occhi brillare sotto la maschera.
-Tu hai riconosciuto me!- dissi sconcertata.
-Ho fatto l’errore di non riconoscerti una volta… e fu un disastro. Non rifarò lo stesso errore- fece qualche passo sulla veranda, appoggiandosi al muretto e osservando le stelle.
Io lo seguii –Già, me lo ricordo…- dissi malinconica. Quella fu la prima volta che gli mentii così spudoratamente.
-Ho bisogno di parlarti…- gli dissi avvicinandomi.
-Va bene… ma ti va se balliamo nel frattempo?- mi invitò porgendomi la mano.
-Vuoi ballare con me?- gli chiesi un po’ sbigottita.
-Vedi qualcun’altra qui alla quale potrei chiederlo?- mi rispose prendendomi sotto braccio e avvicinandomi a se.
-…- cominciammo a ballare, ma eravamo entrambi fuori tempo, come se lui non volesse seguire la musica, c’era un altro ritmo che ci guidava, lo sentivo chiaramente. Era il battito del suo cuore a segnarlo.
-Sulfus… io…-
-Shh!- mi zittii lui
-Prima voglio parlare io- ballare con lui era diverso dal ballare con Roberto. Nonostante i suoi passi fossero incerti e il suo sguardo fisso sui piedi per non sbagliare, era come se stessi volando. Sì, mi stavo librando in aria abbracciata all’uomo che amavo.
-Okay… parla-.
-Sono stato un coglione-.
 
La premessa mi piace…
 
-È vero, però, che noi due non avremo mai un futuro assieme…- continuò.
-No, Sulfus! Non devi dire…-
-E forse, quando tutto sarà finito… lo Stage, la scuola… ognuno tornerà al proprio mondo. Forse ci dimenticheremo l’uno dell’altra: io incontrerò una bella Devil, una di quelle toste… ma poi finirà, come tutte le mie altre storie, invece tu… tu incontrerai un bell’Angel, che ti farà perdere la testa e saprà amarti come meriti… e come io non portò mai fare, metterai su famiglia con lui e sarai felice- si fermò per qualche istante e si allontanò da me, intrecciando le dita con le mie, mi guardò per un’istante, uno solo… ma fu come se non mi avesse guardato per una vita intera. Poi, riprese a ballare.
-Questo… non succederà mai…- ma m’ignorò per la seconda volta.
-Ma, quello che voglio dire è che… se anche solo… mi rimanesse un’ora, una misera ora, da passare su questo modo… non ci sarebbe nessun luogo dove vorrei stare, se non qui… e non ci sarebbe persona, Angel o Devil con la quale vorrei essere, al di fuori di te!- mi strinse forte a se, accarezzandomi i capelli e nascondendo il volto tra essi.
Poi si staccò, guardandomi ancora negli occhi –Posso capire… che tu sia arrabbiata con me, che tu non voglia più vedermi… mi sono comportato da vigliacco… ma ho capito il mio errore e mi dispiace immensamente! Mi dispiace anche di averti interrotto… cosa volevi dirmi?- disse un po’ timoroso.
-…-
-Raf… ti prego non essere arrabbia…-
-TI AMO!- gli saltai letteralmente addosso, avvinghiandomi al suo collo e baciandolo, con passione. Dopo qualche momento di sconcerto, mi cinse la schiena, mi sfiorò i capelli con una mano e contraccambiò il bacio.
-Non sceglierei… per nessuna ragione al mondo, qualcun altro al di fuori di te!-
 
in poco tempo ci ritrovammo a correre tra la gente che ci guardava malissimo, ma non ci importava, finché il mio sguardo non ricadde su Roberto e allora chiesi a Sulfus di aspettare un momento e lui lo fece.
-Roberto!- lo chiamai allontanandomi un po’ da Sulfus.
-Raf… l’hai trovato…- disse accennando un sorriso.
-Sì… e devo ringraziare solo te. Sei il più caro am…-
-Hei, hei!- mi fece segno di rallentare con le mani.
-Vuoi farmi morire qui davanti a tutti? Perché se continui a dire quella parola, ti assicuro che alla fine succederà!- mi disse con un sorriso amaro sulle labbra.
-Mi dispiace…-
-No. Non è colpa tua, non si può costringere la gente a provare ciò che non prova, te l’ho già detto: se tu sei felice, lo sono pure io!- mi sorrise.
-Hai solo scelto il cavaliere sbagliato… sono contento che te ne sia resa conto. Ed ora, in via del tutto eccezionale, ti sciolgo dalla mia promessa!- fece una piccola riverenza.
Io lo abbracciai forte. Sentivo la sua esitazione, ma dopo qualche secondo si rilassò e contraccambiò l’abbraccio.
-Mi farai davvero morire…- gli sorrisi e mi allontanai a passi veloci, verso la persona che amavo.
-Raf!- mi chiamò Roberto. Quando mi voltai vidi che mi stava lanciando qualcosa di piccolo e nero.
-Mi auguro che il tuo ragazzo sappia guidare, perché ho mandato a casa l’autista!- presi al volo l’oggetto e notai che erano le chiavi della lussureggiante macchina nera che ci aveva accompagnato.
Mimai un grazie con le labbra e mi girai. Presi la mano di Sulfus e tutto divenne, finalmente, perfetto.
 
 

 
 
Mi dispiace per tutta l’attesa che vi ho fatto patire!!!!! Scusatemi!!! * Si inchina ripetutamente davanti al computer implorando perdono *.
Mi dispiace anche che il capitolo, nonostante tutta l’attesa non si a quel gran ché, né in lunghezza né in contenuto. Però il prossimo capitolo sarà meno deludente, anche se… nah, non vi anticipo niente!
Allora, siete felici che si sono rimessi assieme??? Mi auguro di si! Per qualunque reclamo, insulto alla mia puntualità o, magari, complimento… inserite una recensione, grazie!!!
Un bacio,
Icchy<3



 Ho inserito l'immagine del bacio tra Raf e Roberto, spero sia stato gradito... Già che ci sono, quale vi piace di più?
  
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