Capitolo 5
La libreria si affollava di turisti stranieri nei week end di luglio e agosto, perciò Daniele aveva trasformato il magazzino in un reparto per libri in lingua originale, mentre gli scatoloni con i libri nuovi finirono nella camera di Emma, che era andata a vivere in una grande città.
"L'immortalità non è un dono,
l'immortalità è un compimento;
e solo coloro che si sforzano molto
potranno ottenerla" recitò quella sera una voce e Daniele vide un ragazzo di quindici anni sfogliare 'Antologia di Spoon River': il ragazzo appoggiò il volume sulla scrivania di Daniele e tirò fuori il portafoglio.
"Lo prendo, ma si sbrighi prima che...".
"Gustavo, che stai facendo?".
Tre ragazzi si erano affacciati all'interno della libreria e fissavano il loro compagno come se lo avessero visto uccidere un uomo: "Cazzo" ringhiò Gustavo tra i denti mentre Daniele imbustava il libro e prendeva i soldi.
"Ma che diamine ci fai qui? Su spicciati che c'è quella bonona di Emma che fa serata al Rialto Pub" disse uno.
"Lui si è appena offerto spontaneamente per aiutarmi con l'inventario" disse Daniele e Gustavo lo fissò stranito: i tre alzarono le spalle e se ne andarono borbottando qualcosa che suonò come 'Bah, non lo capiremo mai'.
"Grazie mille, vede" e qui abbassò la voce: "I miei mi hanno fregato tutti i libri che ho a casa pur di farmi uscire con loro".
"Beh, i parenti non li puoi cambiare, ma forse dovresti cambiare amici, non trovi?".
"Già".
I due rimasero in silenzio fino a che non rimasero soli nella libreria, poi Daniele disse: "Allora, Gustavo, mi vuoi aiutare o no con l'inventario?".
Note dell'Autrice
Con questo capitolo chiudo la storia.
Ringrazio chi ha seguito in questa mia originale, ci rivedremo presto.
Prossimamente,
Triz
"L'immortalità non è un dono,
l'immortalità è un compimento;
e solo coloro che si sforzano molto
potranno ottenerla" recitò quella sera una voce e Daniele vide un ragazzo di quindici anni sfogliare 'Antologia di Spoon River': il ragazzo appoggiò il volume sulla scrivania di Daniele e tirò fuori il portafoglio.
"Lo prendo, ma si sbrighi prima che...".
"Gustavo, che stai facendo?".
Tre ragazzi si erano affacciati all'interno della libreria e fissavano il loro compagno come se lo avessero visto uccidere un uomo: "Cazzo" ringhiò Gustavo tra i denti mentre Daniele imbustava il libro e prendeva i soldi.
"Ma che diamine ci fai qui? Su spicciati che c'è quella bonona di Emma che fa serata al Rialto Pub" disse uno.
"Lui si è appena offerto spontaneamente per aiutarmi con l'inventario" disse Daniele e Gustavo lo fissò stranito: i tre alzarono le spalle e se ne andarono borbottando qualcosa che suonò come 'Bah, non lo capiremo mai'.
"Grazie mille, vede" e qui abbassò la voce: "I miei mi hanno fregato tutti i libri che ho a casa pur di farmi uscire con loro".
"Beh, i parenti non li puoi cambiare, ma forse dovresti cambiare amici, non trovi?".
"Già".
I due rimasero in silenzio fino a che non rimasero soli nella libreria, poi Daniele disse: "Allora, Gustavo, mi vuoi aiutare o no con l'inventario?".
Note dell'Autrice
Con questo capitolo chiudo la storia.
Ringrazio chi ha seguito in questa mia originale, ci rivedremo presto.
Prossimamente,
Triz