NB: 'Ma perché non proviamo a scrivere qualcosa in prima persona', mi sono detta, da brava roleplayer. E dunque una notte buia e tempestosa è nato questo. Dave Mustaine POV.
2002, in un qualsiasi Starbucks.
Quegli occhi puntati da ogni parte tranne che nei miei, quelle dita a scandire un ritmo nervoso sul tavolo - sembrava che l'avessi scambiato per il tuo basso - e quell'anonima caffetteria. Parlammo amichevolmente ma ci trovammo a sorridere solo mentre ricordavamo "i bei vecchi tempi".
Era un addio quello, David?
Ti confesserò, non avevo sperato di rivederti così presto, di tornare a sentire le tue mani su di me ed il tuo fiato sul viso, anche in quel modo che sembrava così sbagliato, aggressivo. E ti confesserò anche questo, se soltanto non avessi avuto Justis con me avrei reagito in maniera molto differente: un pugno in faccia non te lo avrebbe levato nessuno, o forse anche due, ma poi avrei zittito le tue minacce con il nostro ultimo bacio.
E adesso fammi causa, dai!
Era un addio quello, David?
Ti confesserò, non avevo sperato di rivederti così presto, di tornare a sentire le tue mani su di me ed il tuo fiato sul viso, anche in quel modo che sembrava così sbagliato, aggressivo. E ti confesserò anche questo, se soltanto non avessi avuto Justis con me avrei reagito in maniera molto differente: un pugno in faccia non te lo avrebbe levato nessuno, o forse anche due, ma poi avrei zittito le tue minacce con il nostro ultimo bacio.
E adesso fammi causa, dai!