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Autore: Fink    11/10/2013    1 recensioni
Perchè anche il cuore di Severus Piton può battere di nuovo per amore.
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie 'Può la musica risollevare gli animi?'
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Burning love (Elvis Presley)




Titolo: Burning love
Personaggi: Severus Piton
Coppie: Nessuna
Contesto: II Guerra magica/libri 5-7
Raiting: Verde
Tipologia: One-Shot
Parole: 566
Nota: seguito di "Hot for teacher"



Mai.
Non ci sarebbe stata mai nessun’altra nel suo cuore.
Lily. Solo e per sempre Lily.
Continuava a ripetere mentalmente quel nome come un mantra; come se in quel nome fosse racchiuso un incantesimo antico che gli permettesse di isolarsi dal mondo, dal pensiero della guerra imminente, dai suoi colleghi ad Hogwarts e soprattutto da lei.
Non sapeva spiegarsi come, o perché, fosse accaduto e questa cosa lo indispettiva molto, poichè odiava non poter dare una spiegazione razionale alle cosa, ma era accaduto e lui ricordava perfettamente il quando. Il momento esatto nel quale l’aveva guardata con occhi diversi; l’attimo in cui quella piccola e saccente so tutto si era trasformata in un battagliero membro dell’Ordine.
E mentre la vedeva crescere e cambiare giorno per giorno e diventare una donna, percepiva un nuovo sentimento germogliare dentro quel suo vecchio e arido cuore: un sentimento che credeva sopito da anni e che mai pensava potesse risvegliarsi, dopo aver stretto tra le braccia il corpo esanime di Lily.
Lo sentiva bruciare più intensamente del marchio nero che aveva sul braccio, ed era un fuoco che aumentava rabbioso quando la vedeva cingere Weasley e Potter in un abbraccio.
La osservava spostarsi una ciocca di ricci ribelli mentre parlava con Ginevra Weasley e con l’eccentrica Lovegood in riva al Lago Nero, invidiando le due ragazze a cui rivolgeva una risata cristallina.
Sembrava l’unica che riuscisse a formulare frasi sensate durante le sue lezioni o che si permettesse di discutere alcune sue scelte durante le riunioni dell’Ordine e la cosa lo irritava molto, ma riusciva a riprendersi la sua rivincita quando la redarguiva facendola arrossire e quella sfumatura sulle guance abbronzate dal sole, la rendevano ancora più adorabile ai suoi occhi.
A volte, in biblioteca, la guardava mordicchiarsi un labbro mentre era concentrata nella lettura di un testo o mentre cercava di risolvere dei complessi calcoli di Artimanzia, desiderando porre fine a quel tormento con un bacio e dandosi dell’idiota subito dopo.
Non poteva cedere a certi sentimenti, non poteva comportarsi come un’adolescente alla sua prima cotta, Hermione Granger era pur sempre una sua studentessa, una Grifondoro e per di più la migliore amica di Potter e lui era un insegnante, una spia e, prima di tutto, un membro dell’Ordine con una missione ben precisa da compiere.
Era e doveva continuare ad essere il mago cinico, bastardo e odiato da tutti: il volto doveva rimanere impassibile, nonostante il tumulto interiore.
E indossare una maschera era una delle cose che sapeva fare meglio, o almeno così aveva creduto, fino a quando non aveva sentito lo sguardo di Silente su di sè.
Gli occhi celesti del vecchio mago, che per anni era stato per lui come un padre, sapevano leggere la sua anima meglio di chiunque altro.
Da settimane il Preside aveva notato dei piccoli cambiamenti, erano segnali quasi impercettibili: uno sbuffo di troppo, uno sguardo soffermatosi per un secondo in più su una chioma leonina o una leggera increspatura delle labbra durante una riunione dell’Ordine.
“Forse non dovrai affrontare tutto questo da solo, Severus.” Gli aveva detto una sera Silente, seduto dietro la propria scrivania, mentre beveva una pozione preparata da Severus.
Quello che infatti Severus Piton non sapeva era che quegli stessi occhi celesti che avevano notato il suo cambiamento, avevano anche osservato lo sguardo sognante di una giovane Grifondoro posarsi sul volto pallido e affilato di un mago dai capelli corvini.







Nota dell'autrice:
Non so, questa volta quetso capitolo mi convince poco. L'ho scritto in vacanza in riva al lago, ma... boh, non so, perciò aspettate un secondo che vado a prendere l'ombrello, torno subito... eccomi, pronta per qualsiasi cosa vorrete lanciarmi.
Commenti, suggerimenti, critiche o quant'altro sono sempre ben accetti.
   
 
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