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Autore: kannuki    11/10/2013    1 recensioni
Non ha alcuna arma con se, non può difendersi e non può neppure replicare il giochetto che ha fatto con Rose a suo tempo. Ora che Katherine ha assunto la cura per l'immortalità, non è certa che torni indietro, una volta morta... ed è piena di verbena, fattore che rende nullo qualsiasi tentativo di salvarla! Resisterà, farà quello che ha sempre fatto con Klaus: ignorerà Marcel e scapperà alla prima occasione... e se proverà a morderla, avrà una bella sorpresa.
Comincia come la seconda parte di 'Meet EM at 2:00 pm', incrocia 'Hannibal' e Will Graham a Baltimora e prosegue con 'The Originals' a New Orleans. Nessun Elijah è stato pugnalato in questa storia. ^^
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Hayley, Katherine, Pierce, Klaus
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Backover'
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Annaterra: sto seguendo il filone degli Originals (di gran lunga superiore a TVD, a mio avviso), d'ora in avanti la storia si svolgerà tutta a New Orleans. Kath, a differenza di Elena, si mette nei guai ma si salva da sola e i fratelli M sono ben lontani dai fratelli S, per nostra fortuna! ;) Ho cambiato l'intro per dare una visione globale della storia. Buona lettura!


Katherine POV

L'ira mi annebbia, rendendo difficile tenere chiusa la bocca. L'adrenalina si riversa nel sangue e mi mantiene attiva e vigile. Mi sta mostrando agli altri come se fosse roba sua, il bastardo. Come se fossi un fottuto trofeo di guerra! Non ho alcuna arma con me, non posso difendermi e non posso neppure replicare il giochetto che ho fatto con Rose a suo tempo. Ora che ho assunto la cura per l'immortalità, non sono certa di tornare indietro e sono piena di verbena, fattore che rende nullo qualsiasi tentativo di salvarmi somministrandomi il sangue di vampiro. Mfp! Già! Non c'è nessuno, in questa città, disposto a lacerarsi una vena per me. Neppure Klaus. Neppure dopo tutte le sue belle parole e i giuramenti di amore eterno! Solo stata così stupida da lasciarmi imbambolare da lui e dal moccioso e ho abbassato la guardia. Nessun problema, resisterò. Manterrò il profilo basso e condiscendente. Farò quello che ho sempre fatto con Klaus: ignorerò Marcel e scapperò alla prima occasione. C'è parecchia gente nel locale, ma solo alcune sono marchiate con un timbro nero. Sono destinati alla cena e prima o poi, toccherà anche a me.

Angelo, per me il solito. Tu cosa prendi?”

Una tisana alle erbe.”

Non è uno scherzo, è esattamente quello che mi andrebbe in questo momento. Insieme ad un antidolorifico, penso massaggiando il collo dolorante. “Uno scotch...”

Marcel sorride, infila due dita nella tasca del giubbotto ed estrae un sacchetto di verbena. Devono aver frugato nei bagagli – anche nelle tasche segrete, maledizione! - per trovarla.

Certa roba è illegale, nel mio quartiere” mormora gettando il sacchetto al barista che si affretta a farlo sparire dietro il bancone.

Seguo il volo delle erbe magiche salvavita con un moto di disappunto, il mio sguardo finisce nelle due pozze castane di Hayley che voltano su Elijah, immobile come una statua di pietra, ed infine su Klaus, che sta osservando tutto con un'espressione indecifrabile.

La lascio vivere per riguardo alla nostra amicizia.”

Marcel mi spinge avanti, come se fossi una bamboletta, atterro su uno sgabello vuoto vicino Hayley, Elijah mi sposta la bottiglia davanti e si disinteressa completamente della faccenda. Quando il vampiro si allontana, una lama arrugginita mi pungola sotto le costole, riattivando le gambe. Devo fuggire, fuggire, fuggire...

Dove vai, resta qui.”

Esco dalla trance salvavita che mi ha guidata per cinquecento anni e lo guardo. Sta scherzando?!

Fa quello che ti dico, senza fare storie e senza fare di testa tua. Muovi un altro passo e diventerai la cena di qualcuno.”

Sono piena di verbena.”

Per ventiquattro ore” mi ricorda Elijah, voltando piano la testa e ridendo sotto i baffi. “Fra ventiquattro ore ti ritroverai in ginocchio ad abbaiare alla luna, se te lo chiederanno.”

E scommetto che tu sai lì a goderti la scena” sussurro, provocatoria. “Dovevo fare quella telefonata...”

Dovevi confidare in me.”

Piantala con la gelosia, ho cose più importanti di cui occuparmi. La mia mente sta lavorando a vuoto, tutti gli scenari crollano inesorabilmente quando il fattore 'umanità' si mette di mezzo. Sbircio alle mie spalle e una scarica di paura mi attraversa il corpo. Devo calmarmi, il battito del cuore è come un richiamo sottomarino per vampiri. Cazzo, eccoli lì... sono tutti lì... stanno solo aspettando lo schiocco di dita del loro padrone per...

Calmati.”

Gli resterò in gola, a questo bastardi...” sussurro e il tocco deciso di Klaus mi fa uscire dallo stato di intontimento e paura. Abbasso lo sguardo sul bancone pieno di bicchierini sporchi. “Me ne andrò, ma ne porterò via un bel po'...”

Kath, sei una di famiglia. Nessuno ti toccherà.”

Di famiglia?! Li guardo, uno alla volta. Persino Elijah annuisce debolmente e mi sfiora la spalla.

Beh... resto di sale... cinquecento anni di rapporto amore/odio che si trasforma in affetto. Curioso, penso sedendo compostamente al bancone. Dovrei offrigli da bere, ora?

***

Li sento parlare fra le nebbie del sonno e dello scotch. Tengo gli occhi socchiusi e il mento puntato sui palmi delle mani, immobile sullo sgabello per non perdere l'equilibrio. Non ho più la resistenza di un tempo. E' passata solo un'ora – a quanto dice il barista carino che ha continuato a lanciarmi occhiate per tutto il tempo – ma ho percepito lo scorrere del singolo minuto. Devo andare in bagno. Atterro malamente sui tacchi. Hayley muove un passo verso di me, ma ci ripensa. Perché non è casa a badare al piccolo? “Per controllare un uomo... si deve controllare ciò che gli è più caro...” biascico. Ehi, ci ho dato dentro con l'alcool e non me ne sono accorta. “Il moccioso...”

Sta dormendo. C'è la babysitter con lui.”

Già...” sghignazzo. “La babysitter...”

Elijah fa una smorfia, ma il dubbio gli distende i lineamenti. Scambia un'occhiata con Hayley che sta già imboccando la via contraria, mi ordina di non muovermi e le corre dietro. Un'altra volta. Cristo, non riesce proprio a staccarsi da quella gonnella! Barcollo fino alla toilette, lo specchio mi rimanda una brutta immagine che stento a riconoscere e fra l'alcool e il sonno, ho solo voglia di chiudere gli occhi e abbandonarmi alle tenebre. Klaus si è unito a Marcel. Sono strani, gli uomini. Un momento prima sono lì a piantarsi i denti nel collo, e un momento dopo sono di nuovo amici. Stanno facendo i cascamorti con una biondina dall'aria posata che non sembra intenzionata a cascarci per niente. Sono stordita ma mi accorgo che il banchetto è cominciato. Nessun umano viene prosciugato interamente. Si prendono un poco di sangue e poi li guariscono, mesmerizzandoli. Ordino un bicchiere d'acqua e il barista mi guarda di traverso. Impicciati dei tuoi affari! Se vomito, elimino anche parte della verbena che ho ingerito la mattina. Se non ne assumo altra entro ventiquattrore, resterò scoperta.

Che ne dici di pagare il conto, bella mia?”

Bella mia. “E quanto sarebbe?”

Sarebbe un bacio.”

Bella mia?

O anche due. In effetti tre è il numero perfetto, ma a tentare la sorte...”

... si rischia la morte” concludo, in punta di labbra. E' quell'Angelo?! Quello che ho conosciuto in Italia?

Il barista posa la mano sulla borsetta e la fa cadere dalla sua parte. A differenza di Klaus che preferisce eliminare le sue amanti, io li abbandono con un bel ricordo e le saccocce piene. E' per questo che la fortuna gira sempre dalla mia parte. Ci so fare... e a quanto ricordo, quell'Angelo è pieno di fuoco...

***

Ma che stanno facendo quei due?”

Klaus risucchia una guancia, ignorando la richiesta curiosa di Camille. I vampiri di Marcel sono poco discreti e sebbene il tavolo sia discosto e la visuale alla donna offuscata dalla presenza dei due uomini, un certo movimento è stato notato lo stesso. Come lui ha notato il flirt che Katherine ha instaurato con il barista dall'aria italiana. Rivuole la verbena, pensa sogghignando sotto i baffi. Kath è capace di tutto, anche di portarselo a letto. Il pensiero lo infastidisce, tira indietro la sedia con stizza. Ha fatto il terzo incomodo per un tempo sufficiente a capire l'interesse del vampiro. Ora deve pensare ai propri affari. “Un altro giro, Camille?”

Sono a posto, grazie.”

Marcel?”

Un gesto vago. E' assorbito dalla donna e non lo vuole fra i piedi. Molto bene, pensa adocchiando la chioma riccioluta di Katherine e il suo bicchiere d'acqua.

Katherine lo sente ancora prima che la tocchi. Immediatamente dimentica il barista e la verbena nella borsetta, trattiene il fiato e alza il mento, socchiudendo le labbra. “Portami a letto, sto crollando dal sonno...”

Ah, ecco. Per un momento si era illuso. “Sei ospite di Marcel, non posso portarti via senza il suo consenso.”

Allora guarderà” sussurra agguantandolo per la camicia e rimettendosi in piedi. “Guarderanno tutti.”

Klaus POV

Le sue labbra sono piene, calde e gonfie. Sanno di liquore ed incitano a mordere. Percorro tutta la schiena e mi fermo sulle natiche. Afferro, stringo ed individuo elastici e tessuti impalpabili sotto i jeans aderenti. Dov'è finito il ridicolo vestitino estivo tanto comodo da sollevare?

Ehi ehi ehi! Questo è un locale rispettabile!”

Marcel ci raggiunge, sorridente come se avesse vinto la lotteria. Mi stacco a fatica della mantide religiosa, scocciato per l'interruzione ed eccitato come un caimano in calore. Katherine reagisce come una ragazzina sorpresa dalla madre col più fico della scuola. Non è una novità che fatico a comprenderla. La trattengo contro di me, quando cerca di allontanarsi. I muscoli si induriscono uno ad uno. Non mi vuole più. “Aspettami qui.”

Non ci penso proprio!” sussurra con sguardo lucido e bramoso.

E' talmente bella che non mi trattengo. Infilo le dita fra i suoi capelli e li stringo alla base della nuca. “Fa quel che ti dico.”

Voglio andare a casa” sibila, implacabile. “Me ne posso andare, vero paparino?”

Marcel la ignora, ha capito come trattarla. Quando mi fa un cenno col pollice, abbandono Katherine al suo assurdo malumore. Mi arrendo, faccia quel che vuole della sua vita. Che si faccia pure ammazzare!

Te la fa sospirare, eh?”

Eh. Sollevo le spalle ma la mia espressione parla chiara.

Dai, portatela via. Il piano superiore è libero. ”

Marcel allunga lo sguardo verso il tavolo. Camille è ancora seduta. Capisco la sua urgenza di tornare da lei. E' una conversazione piacevole, Camille. Equilibrata. Tutto il contrario della pazzoide che mi sta aspettando al bancone! Quando mi vede, alza gli occhi al cielo. Le darei io un buon motivo per alzarli!

Non ho potuto trattenermi!”

Tu non ti trattieni mai” sibilo prendendola per la vita. L'urto del suo corpo mi eccita nuovamente. Katherine fa una smorfia. Non sono per niente delicato, no. Non se lo merita. “Il piano è cambiato. Resterai ospite di Marcel.”

Avevi un piano?”

Io ho sempre un piano. Siete voi che li fate saltare!”

Sentiamo questo favoloso piano.”

Ormai è andata, ringrazia solo la tua linguaccia.” La costringo a camminare verso le scale che conducono al piano superiore e non la mollo un istante.

Non è l'uscita questa” mormora guardandosi attorno. “Dove stiamo andando?”

Nei miei appartamenti privati.” La ignoro, salgo i gradini a due a due, ansioso di togliermi dalla folla. Scommetto che non ha mai smesso di pensare a come svignarsela.

Katherine POV

Il corridoio su cui si affaccia la porta tagliafuoco è costellato di quadri. Klaus si dirige con scioltezza verso l'ultima porta sul fondo. All'interno, non noto niente di speciale, solo un enorme pouf quadrato e solido in tono con il divano angolato della stanza. La finestra è chiusa. La apro e mi affaccio, decidendo per un'altezza impossibile da superare per il corpo umano. Non ci sono neppure le scale antincendio. Merda! penso, richiudendola con un tonfo che lacera il silenzio. Klaus sta scrivendo sul cellulare. Mi mostra il messaggio senza proferire verbo.

'Dov'è Elijah?'

Microspie, eh? Cancello e scrivo. 'E' andata a casa con Hayley. Controllo babysitter'.

'La babysitter è una delle streghe'

'Ti fidi di lei?'

'Mi sono mai fidato di qualcuno?'

Mai fidarsi delle streghe. Fisso l'enorme divano, individuo i piedini, decido ad occhio e croce una robusta solidità e mi muovo verso la camera da letto. Al suo interno trovo un baldacchino enorme, seta e damasco, trofei di caccia e... oh dio... è la riproduzione quasi esatta della camera del castello, manca solo il camino...

... solo il camino. Vero?”

Il suo respiro mi sta sfiorando l'orecchio, inghiotto la saliva e la lingua e mi aggrappo allo stipite.

Klaus torna a scrivere, ma la smorfia non lascia presagire nulla di buono.

'Questo posto è mio. Il locale, la casa di Marcel. E' tutta roba mia.'

E non ha un'uscita segreta, lo sciocco? La porta si chiude alle mie spalle e gli ultimi rumori del locale vengono annullati del tutto. Sento solo il battito del cuore e il respiro affannoso.

Klaus mi sfiora. Sussulto.

Che ti succede? Hai bevuto troppo?”

Succede che non ho modo di difendermi. O di fuggire. Avevo un piano, fino a due minuti fa. Avrei usato le lenzuola per calarmi dalla finestra e sarei fuggita il più lontano possibile. Non sarei tornata mai più a New Orleans... ed ora... questo...

'Devo restare almeno un paio d'ore. Marcel crede che ci stiamo dando da fare e non posso deludere le aspettative del mio 'amico'.'

E' ben condito di sarcasmo, quel messaggio. Annuisco, sentendomi più che mai nei guai. 'Io non resto qui'.

Klaus mi studia, mentre strappo le lenzuola dal letto e le lego insieme.

'Come fai con la gente là fuori?'

'Sono piena di verbena, non mi morderanno.' Come si faceva quel maledetto nodo marinaro? Ah, sì... “Resti a guardare o mi dai una mano?”

'Te la sto dando, una mano. Sto impedendo che Marcel ti uccida, costringendomi a cavargli il cuore dal petto.'

Che cosa tenera da dire ad una ragazza. 'Non devi preoccuparti per me. Ho cinquecento anni di fughe disperate sulle spalle.'

Klaus abbozza la risposta, gettando il cellulare sul letto. “Ti saresti portata a letto il barista pur di riprenderti la verbena?”

Infilo le dita nella tasca posteriore e gli lancio il sacchetto. “Già fatto.”

Ed io che credevo di doverti aiutare ad uscirne. Come hai fatto?”

Mi sono portato a letto il barista. Non sono una sprovveduta, ho le mie conoscenze.”

Pura fortuna.”

Ho creato una rete di salvataggio per sfuggirti, non sarà un vampiro fico e culturista a fermarmi.”

Ma ora sei umana...”

... e piena di verbena.”

E' l'unica cosa che ti salva in questo momento.” Klaus mi gira intorno, lento, sfiorandomi con piccoli tocchi che mi accendono tutta. La sua voce è insinuante e invogliante. “Lo trovi fico?”

Non è proprio il momento, tesoro. “Ha il suo fascino. Deve essere un maschione a letto.”

Devo chiedergli di raggiungerci?”

Stringo bene il nodo principale. “Molto spiritoso.”

Hai iniziato tu.”

Sai cosa credo?” borbotto dirigendosi in salotto “Credo che tu sia invidioso. Lui è riuscito dove tu hai fallito. Non ti fa un po' incazzare?”

Klaus passa dalla tranquilla eccitazione alla furia pura. Ho toccato un brutto tasto. Mi affretto a completare il cappio e spero che tenga nella discesa. E che Klaus non mi raggiunga prima. Gli strizzo l'occhio, avvicinandomi alla finestra aperta. “Ci si vede, cuoricino.”

Non reggerà. Ti ammazzerai ed io non potrò aiutarti.”

Guardo di sotto. Cazzo se è alto... “A tentare la sorte non si rischia sempre la morte.”

Sacrosanto, ma non dormi da ventiquattro ore, sei ubriaca e non ti reggi in piedi. Le sferzate di adrenalina non durano mai a lungo.”

Se mi fermo, desidero solo dormire. O morire. Un vero dilemma shakespeariano. “Hai un piano?”

Più di uno.”

Il primo cosa prevede?”

Rifai il letto e vattene a dormire.”

Ha ragione. Se non riposo almeno un po', non potrò essere lucida per affrontare il problema. Annuisco, stanca morta. Infilo piano la gamba dentro, la seta scivola sotto il palmo della mano e la schiena si inclina all'indietro. Che strana sensazione... è come cadere.

  
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