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Autore: Neurotica    05/04/2008    3 recensioni
What if... AU : Sirius viene dichiarato innocente quando Harry ha 6 anni. Lui e Remus lo crescono insieme e cercano Codaliscia.NO SLASH! Traduzione della bellissima storia di neurotica di fanfiction.net
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Remus Lupin, Sirius Black
Note: Traduzione, Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 29
TRUTHS
Capitolo 29


Remus era in piedi vicino alla finestra della cucina, guardando il sole che tramontava sugli alberi, come aveva fatto tante volte quando era giovane. Si girò per guardare l’orologio sul muro dietro di lui. 5:56. Con un lieve sospiro, Remus si avvicinò ai fornelli e cominciò a mescolare la pozione bollente nel calderone nero. Appena il contenuto cominciò a bollire, tirò fuori un bicchiere dalla credenza, e lo riempì di pozione.

“Salute” mormorò alla cucina, prima di tapparsi il naso, e ingoiare la pozione antilupo in pochi sorsi.

Mentre ingoiava l’ultima goccia, un pop risuonò dietro di lui. Guardò con la coda dell’occhio, ma non si girò. Remus mise il bicchiere nel lavandino e si girò trovando Sirius che ghignava a lui dal tavolo della cucina.

Remus sorrise e si sedette di fronte a lui. “Perché ci hai messo tanto? Ho pensato che ti fossi perso” lo stuzzicò.

“Nah, Harry non voleva che me ne andassi, è ancora un po’ titubante a trascorrere la luna piena da solo” disse Sirius sentendo un pizzico di colpa per aver lasciato solo il suo figlioccio.

Remus annuì “Non posso biasimarlo, ma questa è stata una tua idea”

“Sì lo so. Però io e Molly ci abbiamo messo lo stesso venti minuti per convincerlo a staccarsi, e altri dieci prima che mi lasciasse andare. Alla fine Fred e George sono entrati e si sono offerti di portarlo a volare. Non credo di averlo mai visto cambiare umore così velocemente” disse Sirius ridacchiando.

Remus rise e guardò di nuovo fuori dalla finestra.

“Hai preso la pozione?”chiese Sirius.

“Sì Sirius” disse Remus ruotando gli occhi.

“Hey, sto solo vigilando sul tuo benessere” disse sulla difensiva.

Remus ridacchiò “Lo so. Forza dovremmo andare giù. Non mi va dover riparare tutti i mobili del piano di sopra domani mattina.

Sirius annuì e si alzò, attraversando la stanza e mettendo la sua bacchetta vicino a quella di Remus sul bancone della cucina. Si diresse verso la porta della cantina e la tenne aperta per Remus “Dopo di te!” disse ghignando.

Remus roteò gli occhi e colpì Sirius dietro la testa, ma si diresse giù per le scale.

“Mi hai fatto male sai” disse Sirius massaggiandosi la testa, e seguendo Remus per le scale.

“Passaci sopra...” mormorò Remus togliendosi i vestiti e mettendoli su una mensola vicina, in modo tale che non si rovinassero durante la notte. Si legò una coperta intorno la vita e si sedette sul pavimento.

Sirius raggiunse la fine delle scale e si guardò intorno. “Sai dovremmo aggiustare un po’ questo posto. Potremmo mettere un bel tappeto al centro della stanza, così non dovresti stenderti sul pavimento di cemento. E anche una nuova luce, non quella singola lampadina del cavolo appesa al soffitto che hai. Saresti sorpreso di vedere che differenza”

Remus alzò lo sguardo dal punto sul pavimento che stava guardando “Sirius?”

“Sì”

“Stai zitto”

Sirius tirò fuori la lingua infantilmente, facendo ridere Remus “Idiota” mormorò.

Sirius si sedette ai piedi delle scale e osservò il respiro di Remus accelerare, mentre lui diventava più pallido. Passò qualche altro minuto e Remus diventò più teso.

“Ora…”mormorò.

Sirius si alzò, girandosi verso il muro, e si trasformò nel grosso cane nero. Le sue orecchie si rizzarono mentre ascoltava i lamenti di dolore di Remus, desiderando di poterlo aiutare in qualche modo. Da quando avevano passato la prima luna piena come animagi, Remus non aveva voluto che guardassero la sua trasformazione. Non avevano mai capito perché. Insomma quanto poteva essere terribile? Questo era stato finché una volta durante il settimo anno Sirius e James avevano sbirciato un po’. Non  era stata una bella vista e, dopo quella volta, Sirius e James rimasero girati finché era finita. Nessuno dei due poteva sopportare di vedere il loro amico in così tanto dolore.

Un basso ringhio  sostituì le urla di dolore, dopo quelle che sembrarono ore, e Felpato si voltò. Lunastorta era girato dall’altra parte del muro, accucciato da un lato, e respirando affannosamente.

Lentamente Felpato attraversò la cantina e colpì Lunastorta dietro la testa con il muso. Il lupo mannaro girò dolorosamente la testa, e fissò il cane negli occhi. Felpato abbaiò piano e si allontanò velocemente da Lunastorta. Se i lupi mannari avessero potuto roteare gli occhi, Lunastorta lo avrebbe fatto. Si alzò tremante su tutte e quattro le zampe, sovrastando l’altro canino. Felpato abbaiò più forte, e colpì scherzosamente Lunastorta con la zampa.

Come risposta, anche Lunastorta abbaiò,e morse leggermente la zampa. Felpato fece un suono che assomigliava ad una risata e si gettò sul lupo mannaro.

I due animali lottarono per un po’. Lunastorta faceva attenzione a non mordere o graffiare il suo amico. Appena finirono, entrambi respiravano affannosamente, con le lingue che penzolavano dalle loro bocche.

Felpato si diresse nell’angolo della cantina, e cominciò a bere da una grande ciotola d’acqua che era stata messa lì precedentemente quel giorno.

Lunastorta si sedette sul pavimento della cantina, e guardò fuori dalla piccola finestra, con la luce della luna piena che entrava e lo riscaldava in un modo che non aveva fatto da anni.

Appena quattro mesi prima aveva guardato fuori dalla stessa finestra, aspettando che i suoi amici lo raggiungessero. Quello era stato il momento in cui aveva individuato Codaliscia, dopo quello la sua vita era cambiata per sempre. Se aveste detto a Lunastorta o alla sua parte umana, prima che la luna sorgesse quella notte, che presto un suo amico lo avrebbe raggiunto,probabilmente vi avrebbe morso.

Lunastorta sorrise in un modo che potevano fare solo i lupi mannari. Le cose si erano aggiustate dopotutto.

Si sentì un colpo morbido vicino a Lunastorta, appena Felpato si sedette vicino a lui. Moony lanciò uno sguardo al suo amico e vide che anche lui stava guardando fuori dalla finestra, probabilmente pensando le sue stesse cose.

Felpato cominciò a ululare una melodia profonda e addolorata. Lunastorta seguì il suo esempio. Era un momento triste per entrambi, poiché si ricordarono di colui che non sarebbe tornato mai più da loro. Il grosso cervo che rimaneva nelle ombre, e guardava i due animali lottare e giocare, per poi roteare gli occhi alla fine, e condurli orgogliosamente attraverso il tunnel e i giardini di Hogwarts.

I due amici finirono la loro canzone e si stesero silenziosamente sul pavimento, addormentandosi velocemente.

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Sirius era seduto silenziosamente vicino a Remus, guardando il suo amico respirare pesantemente dopo la trasformazione. Aveva coperto Remus con una coperta calda, e ora stava aspettando che si svegliasse.

Remus aprì lentamente gli occhi.

“Giorno” disse Sirius piano senza l’ombra di un sorriso sulla faccia.

“Giorno” gemette Remus. Si sedette con l’aiuto di Sirius e tirò le coperte più su sul suo corpo.

“Buon Halloween” disse Sirius seccamente senza guardare Remus.

Remus guardò alla faccia triste del suo amico e sussurrò con lo stesso tono “Buon Halloween”

I due rimasero seduti persi nei loro pensieri per un momento, prima che Sirius si alzasse e attraversasse la cantina. Prese un paio di boxer e un paio pulito di jeans che era andato a prendere per Remus dopo la sua trasformazione all’alba.

“Grazie” disse Remus prendendo i vestiti da Sirius. Li indossò, e accettò la mano che stava porgendo Sirius per alzarsi dal pavimento freddo.

I due si diressero velocemente per le scale e nella cucina.

“A che ora dobbiamo andare a prendere Harry” chiese Remus appoggiandosi al bancone della cucina.

“Dieci” rispose Sirius con voce piatta, prendendo il cibo per preparare la colazione.

Remus annuì e studiò il suo amico per un momento. Sembrava essere giù di tono quel giorno, e la ragione era più che ovvia: quello era il primo Halloween per Sirius da quello di cinque anni prima, quello che aveva cambiato le vite di tutti in modo peggiore.

Remus permise a Sirius di preparare in pace la colazione, mentre si faceva velocemente una doccia. Appena ebbe finito e si vestì, Remus tornò in cucina e cominciò a mangiare un pasto di cui aveva veramente bisogno. Sirius stava mangiando a malapena, preferendo spostare le uova intorno al piatto con la forchetta, ma Remus non chiese niente a riguardo.

“Sei sicuro che dobbiamo portarlo?” chiese Sirius fissando il suo succo di zucca.

Remus finì di masticare il suo toast prima di rispondere.” Sì sono sicuro. È grande abbastanza per capire, non è mai stato lì e penso voglia vederli” rispose piano.

Sirius annuì prima di alzarsi e svuotare completamente la sua colazione nell’immondizia. “Bè faremmo meglio ad andare. Sono quasi le dieci” disse in una voce che molti avrebbero considerato casuale se non avessero conosciuto il mago per tutta la vita.

Remus finì velocemente la sua colazione e mise il piatto nel lavandino. “CI vediamo lì” disse prendendo la bacchetta e smaterializzandosi alla tana.

Sirius rimase nella cucina vuota, perso nei suoi pensieri. Alla fine annuì risoluto prese la sua bacchetta e seguì Remus.

Quando arrivò alla porta di ingresso della casa dei Weasley, Molly aveva appena aperto la porta.

“ Buon Giorno Molly” disse Remus

“Buon Giorno ragazzi” disse Molly con un sorriso stanco. “Entrate Harry è in salotto con Ron e gli altri”

Sirius e Remus seguirono Molly nella casa. Harry stava giocando ad una versione per bambini di scacchi magici con Ron. Uno dei pezzi di Ron aveva appena spezzato la regina di Harry in due, e il bambino dai capelli rossi agitò le braccia in aria trionfante.

“Ho Vinto!” gridò.

Harry fissò stupito la scacchiera. “Hai barato.” Dichiarò.

“Non è vero!” rispose Ron.

“Sì invece!”

Remus, Sirius e Molly guardarono divertiti i due bambini di sei anni che discutevano.

“Ti sembra familiare Felpato?” ghignò Remus.

Sirius rise attirando l’attenzione di Harry lontano da Ron. “Troppo familiare” borbottò mentre Harry si buttava sul suo padrino.

“Ti sei divertito Harry?” disse Remus arruffando i capelli del bambino.

“Sì! Siamo andati a volare e abbiamo fatto scherzi a Percy e giocato a scacchi” disse Harry molto velocemente.

“Spero non ti abbia dato troppo fastidio Molly” disse Remus alla donna dai capelli rossi.

“Oh no,no, per niente” disse movendo la mano “è stato un vero caro”


“Non credo che stiamo parlando dello stesso Harry che si trova qui…” Sirius sbuffò giocoso, spingendo Harry su un lato.


“Hey!” disse Harry oltraggiato.

“Hey!” lo imitò Sirius.

Remus sorrise ai due. “Okay bambini è ora di andare. Saluta i Weasley Harry.”

Ciao Weasley!” disse Harry nel salotto. I bambini risposero al saluto ed Harry si giro nelle braccia di Sirius, guardando Molly.”Arrivederci signora Weasley. Grazie per avermi fatto stare qui”


“Quando vuoi Harry caro” disse calorosamente.” Ci vediamo presto ragazzi” aggiunse a Sirius e Remus.


I due maghi salutarono tutti e si smaterializzarono tutti e tre a casa.


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Sirius, Remus ed Harry,camminarono lentamente attraverso il prato verde in completo silenzio. Tutti e tre erano avevano i loro vestiti neri migliori e le loro espressioni erano cupe. Entrarono dai grandi cancelli di acciaio nero, e seguirono Remus che era l’unico di loro ad essere già stato lì. Bellissime tombe riempivano il cimitero per quelli che erano morti durante il regno di Voldemort. Era un posto completamente magico, ed era diventato una triste necessità durante gli ultimi anni della guerra. Camminarono sul sentiero di pietra, fino all’angolo più lontano del cimitero, dove raggiunsero un grande  monumento commemorativo di granito.


Sirius sentì salire un nodo alla gola appena lesse le iscrizioni sulla pietra.

James Harold Potter – Lily Marie Potter

10 Gennaio 1960 – 19 Maggio 1960

31 Ottobre 1981

Genitori devoti e amorevoli

Amici stupendi e leali.

Amati da tutti quelli che hanno avuto il privilegio di conoscerli.

Era troppo semplice per i gusti di Sirius. L’iscrizione non diceva niente della gioia che Lily portava entrando semplicemente in una stanza, o del modo in cui James li faceva ridere anche in periodi bui quando non c’era nessuna speranza di sopravvivere. Non era abbastanza per dire al mondo quanto fossero stati veramente fantastici Lily e James. Sirius non pensava di essere capace a trovare parole adatte nella lingua inglese, o in qualsiasi altro linguaggio comunque, per descrivere cosa avevano significato per lui. Sperava che lo sapessero…

Remus tirò su col naso e condusse Harry ai piedi delle tombe. Harry mise una dozzina di rose bianche sull’erba davanti ai genitori e fece un passo indietro prendendo la mano di Sirius e Remus nelle sue.

“Vuoi un minuto Sirius?” chiese piano Remus.

Sirius annuì e sentì Remus portare via Harry per dargli un po’ di privacy. Si inginocchiò lentamente, cercando di trattenere le lacrime il più possibile.

“Hey voi due” sussurrò. Si guardò intorno per un momento, non essendo sicuro di come cominciare. Non l’aveva mai fatto prima, e c’erano tante cose che voleva dire. Vide Remus ed Harry non troppo lontano, guardando le altre tombe. “ Spero che voi due possiate vederlo ora. Sono passati pochi mesi, ma è già cambiato così tanto da quando siamo andati a prenderlo dai Dursley.

“So che siete entrambi arrabbiati con me per averlo fatto andare lì, ma ci ho provato,davvero. Lo volevo prendere e crescerlo come se fosse stato mio dall’inizio. E mi dispiace tanto se non ci sono riuscito. Mi dispiace di non essere diventato il vostro custode segreto quando me l’avete chiesto. Mi dispiace per non essere stato vicino a Remus in tutti questi anni. Spero che possiate perdonarmi un giorno” Sirius si fermò, senza preoccuparsi di asciugare le lacrime sulla sua faccia. “Ci stiamo provando sapete, io e Moony. So che non stiamo facendo un ottimo lavoro come avreste fatto voi, ma ci stiamo provando.

“Vi assomiglia così tanto. A volte fa quasi paura. Assomiglia a te Ramoso” disse piano. “Ma ha gli occhi di Lily, e il suo temperamento. Ed è anche dannatamente intelligente. Sarà un mago dannatamente bravo quando andrà ad Hogwarts. E scommetto quello che vuoi che sarà una star della squadra di Quidditch. Mi dispiace Lil, ma non c’è modo che quel bambino faccia parte del club delle gobbiglie” sorrise.

“Mi mancate entrambi. Ogni giorno. Spero che lo sappiate. E dovete anche sapere che voglio bene a tutti e due.” Sirius si alzò e si avvicinò alle tombe. Si abbassò e baciò la punta.

Sirius si asciugò con le lacrime con la manica,e raggiunse Remus ed Harry.

“Stai bene?” chiese Remus.

Sirius annuì lievemente “Sì sto bene. È il tuo turno”

Remus lo superò, stringendoli la spalla passandoli davanti,e andò a parlare con Lily e James. Sirius lo guardò per un momento prima di voltarsi verso Harry. Il suo figlioccio si era seduto sotto un grande albero, guardandosi intorno con occhi spalancati. Sirius si chiese per un momento se Harry stesse avendo dei flashbacks su Codaliscia e Voldemort. Ma invece di tirare fuori l’argomento, Sirius andò a sedersi vicino a lui.

“Vuoi parlarci anche tu dopo Remus?” Sirius chiese piano ad Harry.

Harry alzò lo sguardo e scosse le spalle. “Non so cosa dire” ammise.

“Qualsiasi cosa tu voglia. Tutto quello che ti viene in mente. Non devi neanche parlare se non vuoi, essere lì è abbastanza.” Disse Sirius.

“Ma loro non possono sentirmi vero?”

Sirius sorrise e guardò il cielo blu. “Ti possono sentire Harry. Sono sempre con te, non te lo dimenticare mai”

Harry ci pensò per un momento “ Voglio farlo” sussurrò.

“Okay”

Remus ci impiegò un po’ di più rispetto a Sirius. Ovviamente Remus era stato più spesso lì e non aveva problemi a trovare argomenti di cui parlare. Quando raggiunse l’albero, Remus sorrise tristemente attraverso i suoi occhi rossi.

“Siamo pronti?” chiese con la voce piuttosto roca.

“Harry vuole dire prima –ciao-“ disse Sirius.

Remus annuì, e aiutò Sirius e Harry ad alzarsi dal pavimento prima di tornare da Lily e James. “Va avanti Harry. Va tutto bene” lo incitò Remus, facendo un passo indietro per far passare ad Harry un po’ di tempo da solo con  i suoi genitori.

Sirius e Remus guardarono silenziosamente Harry che si sedeva a gambe incrociate davanti alla tomba di Lily.

Dieci minuti dopo Harry si alzò e tornò da Sirius e Remus con lacrime silenziose che scendevano dai suoi occhi verdi splendenti. Sirius prese in braccio il suo figlioccio senza dire una parola, e lo consolò mentre lasciavano il cimitero.

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Più tardi quella sera, dopo che Harry era andato a letto, Sirius e Remus erano seduti in silenzio sul divano, sfogliando vari album di foto. Il silenzio era rotto occasionalmente con una risatina per una foto particolare.

Sirius girò l’ultima pagina dell’album  che stava guardando e fece un grande sorriso. Era possibilmente la foto più bella che aveva visto fino a quel momento. Lily e James erano al centro, Con James che faceva rimbalzare Harry nelle sue braccia. Harry ridacchiava occasionalmente mostrando gli unici due denti che aveva a quel tempo. Sirius guardò Lily che strinse le braccia intorno ai suoi due ragazzi e li stringeva forte. Tutti e tre sembravano così felici e liberi. Harry non poteva aver avuto più di dieci mesi quando avevano fatto quella foto.

Guardando la sua famiglia, Sirius non pensava nemmeno a quello che era accaduto. Era stato così preso dai bei ricordi, che non aveva pensato alle cose negative per la prima volta in cinque anni.

“Stai bene?” chiese di nuovo Remus.

Sirius annuì, senza distogliere lo sguardo dalla foto “ Sì per la prima volta in cinque anni penso di stare veramente bene” girò la testa e rispose al sorriso che gli stava facendo Remus.

“Ti ha fatto bene parlare con loro vero?”

“Sì davvero. Sono stato sorpreso di quanto mi sia sentito bene. Ho sempre pensato che le persone fossero stupide a parlare con una pietra che non ti risponde. Ma ora ho capito perché lo fanno. Disse Sirius.

“Sì” disse Remus guardando il camino acceso.

I due amici rimasero seduti insieme, parlando dei loro ricordi per un’altra ora prima che Sirius si alzasse.

“Bè è meglio che vada a letto. Moody vuole parlarmi di qualcosa domani, mooolto presto”  disse Sirius non molto contento  “Ci vediamo domani mattina Moony”

Remus sorrise “Notte Felpato. Sono contento che tu abbia deciso di andarci oggi” disse seguendo Sirius nel corridoio.

Prima di entrare nella sua stanza, Sirius si voltò e sorrise “ Sì anche io”.

Remus continuò a camminare verso la sua stanza, si mise a letto e fissò il soffitto. Si addormentò quella notte sognando un cervo, un lupo e un cane che si rincorrevano in una grande foresta con un castello magnifico come sfondo.

Siamo quasi alla fine della prima storia, domani mattina metterò online l’epilogo, se riesco metterò il primo capitolo di Lies domani sera, così vi lascio qualcosa prima di partire… per il resto dovete aspettare domenica prossima sorry! L’autrice ringrazia tutti per i compimenti, continuate a recensire!P.s certo aggiornerò anche lies tutti giorni! non voglio lasciarvi con il fiato sospeso per troppo tempo...

  
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