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Autore: maruja    12/10/2013    5 recensioni
L' Unità di Omicidi della polizia di Tokio, ho uno dei migliori records di arresti di tutta la città. i suoi eccellenti risultati riceveranno l'aiuto di una ragazza con abilità poco comuni e cui carattere enigmatico sembra essere una calamita per i problemi. Unendosi alla squadra, risolverà casi misteriosi, iniziando uno strano rapporto tra detective e collaboratrice.
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: Non-con | Contesto: Nessun contesto
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Il prezzo della fede.

- Non posso credere che abbiano fatto qualcosa del genere in un tempio! –si lamentò Naruto vedendo una serie di graffiti a terra. - Non esiste più il rispetto per i luoghi sacri?

- La società ha sofferto un forte degradazione dei valori. - disse Shino seriamente. - Con lo stress del lavoro, sembra che alcuni genitori non abbiano il tempo per insegnare ai loro figli il significato della fede.

Naruto si mostrava d'accordo, impressionato dalle parole di Shino. Sasuke arrivò da dietro e diede un colpo sulla nuca al biondo per toglierlo dalla sua trance. - Io credo che dobbiamo concentrarci sul lavoro e smettere di discutere di tematiche triviali.

- Sapevo che eri ateo –affermò Naruto negando con la testa– E giurerei che non credevi neanche in Babbo Natale.

- Quelle sono tradizioni occidentali, non credo che un vecchio ciccione, con barba bianca e costume rosso entri dal cammino di una casa.

- Non è solo quello, è l'illusione.

- La fede e l'illusione non sono la stessa cosa. - corresse Sasuke.

- Sei impossibile Sasuke. - Naruto voleva strangolare il suo amico, ma erano proprio in mezzo ad un caso e doveva comportarsi professionalmente.

Allora, cosa abbiamo qui? – chiese cambiando argomento.

- Uomo di terza età, 80 anni, tutto ci porta ad un arresto cardiaco. - elencò Ino.

- Quando capirete che mio nonno non aveva problemi al cuore?

L'intera squadra guardò stupita la ragazza dopo il suo intervento.

- Lei è Kobayashi Tenten, nipote del defunto –spiegò Ino irritata per essere stata interrotta. - E come vi stavo dicendo, finché non faremo gli esami necessari non posso dedurre altro.

- A che ora risale il decesso? – chiese Naruto prendendo il suo block-notes.

- Secondo la temperatura del fegato, risale a ieri sera, verso le 21.- informò Ino seriamente.

Sasuke diresse il suo sguardo verso Tenten– A che ora hai trovato tuo nonno?

- Stamattina –rispose triste la ragazza– Si alzava sempre alle 5 del mattino, una ora prima di me. La prima cosa che faceva era passare la scopa per le scale e per il giardino. Quando non ho sentito il rumore dello spostamento delle foglie secche...ho avuto il presentimento che qualcosa non andava.

- Chi è stata l'ultima visita ieri sera? – poiché era una persona più sensibile, Naruto prese mano alla conversazione.

- Non ho visto nessuno, ho solo sentito mio nonno parlare per telefono.

- Chi era?

- Non lo so, ho detto che l'avrebbe aspettato all'ingresso del tempio.

Spinto dalla curiosità e da uno strano presentimento, Sasuke di diresse verso l'entrata del tempio per controllarlo. Si accorse che le scale erano lunghe e ai lati coperte dagli alberi. Sarebbe stato facile uscire da dietro qualcuno e sorprenderlo. Ma ci fu qualcos'altro che richiamò la sua attenzione. Una persona camminava lentamente ai piedi delle scale e quando alzò la testa, Sasuke trovò una adolescente dai capelli rosa, uniforme scolare e dei freddi e desolati occhi verdi. La ragazza aumentò il passo allontanandosi il prima possibile dal posto.

- Cosa succede Sasuke? Sembra che hai visto un fantasma.

- Sai a quale scuola corrisponde quel uniforme? - chiese uscendo dal suo stupore e indicando la ragazza che voltava all'angolo.

- No.

I forensi si avvicinavano con il corpo su un lettino, pronti per lasciare il posto. Naruto e Sasuke si fecero da parte.

- Dove lo state portando? –chiese Tenten angosciata seguendo i forensi.

- Alla morgue del distretto – spiegò Ino afferrando la mano della ragazza. - Prometto aver cura di tuo nonno, ma non ci puoi accompagnare.

- Capisco.

- Possiamo portarti da qualcuno? – Si offrì Kiba gentilmente.

- Non ho più nessuno, avevo solo mio nonno. - confessò tristemente la ragazza. - E poi, preferirei restare a prendermi cura del tempio. So che molto gente verrà e devo informarli di cosa è successo.

Sasuke si avvicinò alla ragazza– Ci sono scuole nelle vicinanze?

La domanda stupì la ragazza. - Sì, c'è un liceo, si chiama Konoha Academy.

- Ci vediamo in ufficio, riporta i dati e compila i documenti, li firmerò quando arrivo. - Naruto non capiva ciò che stava succedendo, si limitò a fare dei cenni positivi con la testa agli ordini del suo amico mentre Sasuke scendeva di corsa le scale del tempio.

***

Gli alunni entravano a scuola in fretta, pregando che non chiudessero la porta. Sasuke riuscì ad entrare tra le risatine, proposte indecorose e sguardi furtivi delle adolescenti dell'istituto.

Si avvicinò ad un adulto e chiese delle informazioni riguardo l'ufficio del preside. Dopo una complessa spiegazione, salì al secondo piano, volto a sinistra, poi a destra e alla terza porta trovò una segretaria sistemando delle carte.

- Buongiorno–salutò Sasuke per richiamare l'attenzione della donna.

- Un momento giovanotto. –Sasuke si offese per essere stato confuso con un, come diceva lui, ente con neurone sottosviluppate e ormoni iperattivi.

Con mancanza di pazienza, Sasuke collocò “gentilmente” il distintivo della polizia davanti alla faccia della donna. - Devo parlare con il preside, c'è stato un omicidio.

La donna si spaventò dinanzi ai gesti bruschi e alla parola “omicidio”. - Certo...il suo nome?

- Polizia di Tokyo, detective Uchiha Sasuke –se presentò.

- Preside, lo cerca un detective della polizia di Tokyo- disse la donna al telefono. - Si può accomodare.

Senza dire nulla, Sasuke si fece strada verso l'ufficio del preside.

- E' una sorpresa avere la polizia qui. –salutò l'uomo quando entrò il detective..- Per favore, si sieda.

Sasuke negò con la testa– Così sto bene.

- In cosa posso aiutarla?

- Stamattina ci hanno chiamato per un caso nel tempio vicino alla scuola.

- Oh, il tempio Kobayashi, certo. Posso sapere la situazione?

- Il sacerdote del tempio è morto in circostanze speciali. - spiegò vagamente Sasuke. -Mi sembra che uno dei suoi studenti è stato un testimone.

- Capisco e vuole parlare con lui.

- Lei –corresse Sasuke– E' una ragazza, capelli rosa, tra i 16 e 17 anni e ha dei particolari occhi verdi.

L'uomo rifletté un po, la descrizione era un po' vaga ma sapeva a chi si riferiva. Premette il bottone che gli permetteva attivare l'altoparlante della scuola. Sakura Haruno, salone 2, andare in nell'ufficio del preside. Sakura Haruno.

***

Gli alunni dell'istituto Konoha Academy ascoltarono l'avviso del preside. Nel salone 2 si creò un grande mormorio.

- Sakura puoi ritirarti. - permise il professore dell'ora.

Senza molta voglia, una ragazza si alzò dalla sua sedia e camminò verso l'ufficio del preside.

- Non ho fatto nulla –mormorò molesta– Te lo giuro, non ho fatto nulla...che io ricordi.

Quando giunse, la segretaria con uno sguardo antipatico la fece passare. La ragazza respirò profondamente per poi bussare alla porta.

- Prego –sentì la voce dall'altra parte della porta.

- Oh Sakura, prego, siediti – fino a quel momento non si era accorta dell'individuo in piedi dietro alla porta. - Lui è il detective Uchiha, è qui perché vorrebbe parlare con te su un caso.

Sakura guardò alle sue spalle e la tensione crebbe esponenzialmente. - Non ho visto nulla.- disse la ragazza cercando di calmarsi.

- Ancora non ho detto nulla –si difese Sasuke.

- Voi eravate già lì, io ero solo di passo.- Sakura fece mezzo giro. - Se non le dispiace, devo ritornare in classe.

- Prego Sakura – concesse il preside e la rosa abbandonò l'ufficio.

- Ho bisogno dei dati personali della studentessa. - chiese Sasuke come stesse ordinando del caffè.

Il preside sorrise divertito. - Mi dispiace dirvi che non lo posso fare detective. No senza un mandato o il consenso dei genitori della ragazza.

Sasuke corrugò la fronte molesto, contò fino a 20 mentalmente. - Mi ritiro. - e con questo abbandonò l'ufficio.

***

Sakura, camminava abbracciata dal suo maglione, cercando un'ulteriore protezione. La sua attenzione si fissò su Sasuke, il quale abbandonava l'istituto a grandi passi. Guardando dalla finestra, Sakura borbottò mentalmente – Sei contenta? Mi hai messa in un grande guaio. - quando perse di vista il detective; si girò e si diresse verso la sua aula. Si fermò all'improvviso bruscamente e alzò una mano. -No, non mi parlare. Sono infastidita. Shh non una sola parola...questo è colpa tua!

***

- Sei tornato! – salutò Naruto al vedere il suo compagno lasciarsi cadere sulla sedia. Sasuke si strofinava il volto con le mani. - Dove sei andato?

- A quell'istituto vicino al tempio.

Naruto alzò il sopracciglio stranito – Perché?

Un' enorme sorriso di vittoria illuminò le labbra di Sasuke. - Ho trovato il nostro informatore misterioso.

Il biondo spalancò smisuratamente. - Com'è? Gli hai chiesto il nome? Perché lo fa? No, no ,no no aspetta...come sa quello che sa?

- Tranquillo dobe – disse Sasuke calmando l'amico. Si guardò intorno assicurandosi che nessuno lo ascoltasse. - Non ci crederai ma è un'adolescente. Non ho potuto parlare con lei, ma ora so che il suo nome è Sakura.

Naruto era deluso. - Solo quello? Non possiamo indagare molto su di lei se conosci solo il nome.

- Perché cercare altre informazioni se posso andare direttamente alla fonte?

- Non vuoi proprio arrenderti, vero?- chiese Naruto incrociando le braccia e sorridendo.

- Certo che no. Mi conosci Naruto, sono un instancabile cercatore della verità.

- Io direi fanatico ossessivo compulsivo.

***

- Cosa succederà con il caso che abbiamo attualmente?

- E' stata una morte naturale, l'uomo aveva già vissuto abbastanza.

Naruto corrugò le sopracciglia offeso. – Fino a che Ino finisca l'autopsia non lo sapremo.

- E questo non succederà fino a domani –aggiunse il moro– Nel frattempo, io farò la mia indagine.

- Non ti fermerò, ma poi non dirmi che io ti ho avvisato... Kakashi ti sta vigilando.

-E cosa potrebbe farmi? Comunque, cambiando discorso, cosa avete scoperto sull'uomo del tempio?

Naruto girò sulla sua sedia e digitò qualcosa sulla tastiera del computer. - Si è sposato e ha avuto due figli. Il maggiore Ichirou e il minore Youta. Ichirou è venditore e Youta era sacerdote, durante un viaggio in Cina ha conosciuto una donna con la quale si è sposata. Ma per sfortuna, lui e la moglie sono morti in un tragico incidente, lasciando orfana la piccola Tenten.

Con l'informazione di Naruto, Sasuke iniziò a formulare nella sue mente una serie di supposizioni.- Sicuramente c'è un testamento, il terreno dove si trova il tempio ha molto valore. Chi erediterebbe il tempio alla morte del vecchio?

Naruto cercò tra i dati– Qui c'è il testamento, ma è chiuso finché non riceverà i servizi funerari. ,

- Bene, supponiamo che il vecchio abbia fatto ciò che ogni padre fa...

- Lasciare entrambi i figli come ereditari?

- Si, pero… qui abbiamo un uomo dedito alle sue credenze, a condividere la fede e devoto della generosità verso tutti quelli che lo circondano. - Sasuke divenne pensieroso, analizzando tutta l'informazione.- D'altra parte, ha due figli; uno che segue il cammino del padre e l'altro che lo lascia da parte.

- Cosa vuoi fare?

- Aspetteremo fino a domani i risultati dell'autopsia. - suggerì Sasuke.- Non sappiamo che strada prendere perché non c'è nulla di sicuro.

- Hai ragione, pero…

- Dì ai miei zii che metteremo più dedicazione in questo caso che in uno qualsiasi.- disse Sasuke con un sorriso di scherno.

- Come fai a sapere che…?

Sasuke gli diede dei leggeri colpi sulla spalla.- Chiunque conosca Minato e Kushina sa che fu lì che è iniziato il loro amore idilliaco.

- Dove vai? – chiese Naruto al moro quando vide che quest'ultimo si alzava dalla sedia, si metteva la giacca ed era in procinto di uscire dalla porta.

- Ho da fare alcune cose, se ti viene in mente qualcosa mi chiami.- Sasuke salutò alzando la mano senza girarsi.

***

Sasuke parcheggiò la sua macchina difronte all'istituto Konoha Academy. Guardò il suo orologio, mancavano ancora dieci minuti alle quattro del pomeriggio. Spense il motore e aspettò tranquillo l'uscita degli alunni.

Quando la campanella suonò, l'ingresso della scuola divenne una marea di ragazzi che correvano e urlavano gioiosi di essere liberi. Sasuke ebbe una regressione di quando lui era uno di loro, non era stato brutto, gli andava piuttosto bene, soprattutto con il genere femminile. E adesso la storia di ripeteva. Le alunne passavano davanti a lui con movimenti sinuosi alla ricerca di un po' di attenzione da parte sua. Sasuke si limitava a ridere di quanto fossero infantili.

Anche se ci impiegò del tempo, riuscì a intravedere il suo obbiettivo. Sakura camminava totalmente assente da tutto il rumore degli altri studenti. Immersa in un libro e isolata grazie agli auricolari. Sasuke la chiamò diverse volte, ma poiché non rispondeva dedusse che il volume della musica che stava ascoltando era troppo alto per non sentire le voci. Disperato a causa della mancanza di attenzione, a cui non era decisamente abituato, Sasuke prese Sakura dalla spalla per fermarla, ignaro del grave errore che commetteva.

Sakura, fece un piccolo giro e diede un pugno nella bocca dello stomaci di Sasuke, rubandogli tutta l'aria con la sua forza. Sasuke si piegò in due dal dolore improvviso afferrandosi la parte colpita. Gli alunni lasciarono scappare esclamazioni di sorpresa, scherno e disapprovazione per tale gesto di violenza.

Senza scusarsi e ignorando le proteste delle altre alunne, Sakura continuò per la sua strada senza voltarsi.

***

-Perché non mi hai detto che era qui in giro?– chiese Sakura esasperata . - A volte giuro che mi farai diventare pazza! - l'urlo scandaloso di Sakura catturò l'attenzione dei diversi passanti che erano in giro. Socchiudendo gli occhi e guardando le persone con fare assassino sbuffò molesta- Cosa? Non avete mai visto nessuno parlare con il proprio io interiore?

La gente continuò per la sua strada dopo aver dato un'ultima occhiata alla rosa come se fosse un essere totalmente estraneo alla normalità.

***

Sasuke guidò nella direzione che aveva preso Sakura, la cercò con lo sguardo e la vide urlare contro la gente. Alzò un sopracciglio impressionato allo strano comportamento della ragazza. Per attirare la sua attenzione suonò il clacson della sua macchina, me lei non se ne accorse minimamente.

- Sarà sorda? –si chiese Sasuke infastidito.

Decise quindi di accelerare e quando la ragazza stette per attraversare, frenò bruscamente ad un paio di centimetri dalle sue gambe.

- Ma sei cieco?! Il semaforo dei pedoni è verde imbecille! - protestò Sakura colpendo la macchina con un pugno. Quando Sasuke si fece vedere dal finestrino, Sakura sbuffò adirata. - Sei tu.

- Sali, dobbiamo parlare –ordinò come dare ordini fosse normale per lui.

- Non ho nulla da parlare con te. Lasciami in pace.–Sakura guardò a entrambi i lati della strada e attraversò.

Sasuke no poté più seguirla..tutto d'un tratto venne inghiottito dal traffico e quando volle trovare la ragazza con lo sguardo non la trovò più.

***

Naruto arrivava in ufficio quando inciampò con qualcuno. -Mi dispiace. - si scusò immediatamente.

Quando la donna alzò il volto, il biondo vide Tenten bagnata dalle lacrime. Detective... - pronunciò tra i singhiozzi.

- Cosa succede Tenten?

- Mio zio...mio zio...mi ha cacciata dal tempio...e adesso cosa farò? Dove andrò? - la ragazza piangeva fiumi di lacrime e sembrava inconsolabile.

- Tranquilla, aggiusteremo tutto – la delicatezza con cui Naruto trattava le persone diede speranze alla ragazza.

In quel momento arrivò un Sasuke alquanto frustrato.

- Abbiamo un problema – avvertì Naruto raggiungendo Sasuke. - Il figlio maggiore ha voluto reclamare i suoi diritti sulla proprietà e ha buttato via Tenten.

- Ma il testamento ancora non è stato aperto.

- Per quel che riguarda quello –Naruto prese dei fogli dalla scrivania e li mostrò a Sasuke – Neji mi ha mandato il mandato ieri e quando ho avuto l'accesso al registro pubblico non ho trovato nulla.

- Cosa vuoi dire? –Sasuke diede un'occhiata veloce ai documenti che aveva in mano.

- Il testamento che era negli archivi è scomparso. Il fatto strano è che lo zio di Tenten è arrivato con uno in cui lo dichiara come unico erede della famiglia Kobayashi.

Sasuke sospirò sonoramente– Questo potrebbe essere un movente molto valido per l'assassinio

- Controlla il resto dei documenti – consigliò Naruto, Sasuke girò le pagine– La proprietà è una vera fortuna. Qualche mese fa, ci si potrebbe costruire di tutto, lo hanno qualificato molto bene grazie alla sua posizione.

- Suppongo che non è stato Kobayashi Hideki a voler sapere il suo prezzo.

- No.

- Dobbiamo classificare questo caso come omicidio.

- Supponevo che avresti detto quello e sono andato oltre. -Naruto prese la sua giacca. - Proprio qui ho l'indirizzo di Ichirou.

- Ben fatto, dobe. Vedo che stai imparando –Sasuke diede delle pacche sulla testa del biondo.

Naruto rispose con un gesto brusco allontanandosi dall'Uchiha – Non sono il tuo cagnolino teme.

***

Naruto e Sasuke erano giunti a destinazione. Scesero dalla macchina ed entrarono in un enorme edificio di uffici. Quando raggiunsero il 12esimo piano, si diressero all'ufficio che si trovava alla fine del corridoio. Bussarono alla porta e aspettarono che permettessero loro l'ingresso.

- In cosa posso aiutarvi? –chiese un uomo aprendo leggermente la porta.

Sasuke e Naruto mostrarono i loro distintivi– Detective Uchiha e Uzumaki, vogliamo parlare del Tempio Kobayashi.

L'uomo chiuse la porta e la aprì lasciando il passo ai due uomini. - Potrebbe essere una cosa veloce? Ho delle cose da sistemare.

- Se non siamo in errore, lei ha cacciato Tenten dal tempio.

- Si –rispose l'uomo cercando qualcosa tra le carte sparte sulla sua scrivania. - Ho l'assoluto diritto di fare ciò che voglio in quella proprietà, mio padre l'ha lasciata a me.

- Kobayashi-san… il posto ancora non è stato liberato perché è considerato scena del crimine.

- Da quanto ho capito, ieri sera ho parlato con un detective...Inuzuka Kiba e mi ha detto che la causa del decesso è stato un infarto.

- Come ho già detto, l'indagine è ancora agli inizi. Non possiamo assicurare nulla ancora. i

- L'uomo era vecchio ormai, stava vivendo in eccesso.

Il commentario di Kobayashi irritò entrambi i detective. Sasuke si trattenne e decise di attaccare in altro modo. - Ho la soddisfazione di dirle che il Tempio Kobayashi è sotto il controllo della polizia fino a che il caso di suo padre sia risolto.

Sasuke fece un giro di 180 gradi e uscì a grandi passi dall'ufficio.

- Cosa succede Sasuke?

- Quel disgraziato ha l'intenzione di vendere il terreno ad un'impresa di costruzioni.

- Come lo sai?

- Tra la scartoffie che aveva sulla scrivania c'era una contratto di compra-vendita con l'indirizzo del tempio.

I detective uscirono dal portone dell'edificio e si avviarono alla macchina.- E' stato pianificato! Kobayashi Ichirou ha pianificato l'assassinio di suo padre! - dedusse furioso Naruto.

- La domanda è; come lo ha fatto?

- Secondo Hinata, ci sono molti modi per uccidere una persona e non lasciare tracce.

- Si, pero solo se sei un esperto del crimine ma qui abbiamo solo un venditore di case quindi deve aver lasciato qualche traccia.- disse Sasuke pensieroso.- Dobbiamo tornare al tempio, non abbiamo visto qualcosa.

- Abbiamo già perlustrato il posto.

- Si, ma non cercavamo prove di omicidio, ma di una morte naturale.

- Credi abbia lasciato qualche prova?

- La nostra priorità ora è trovare un modo perché quel bastardo non abbia il tempio.

***

Controllarono il posto completamente.

- Sono sfinito. –disse Naruto buttandosi a terra.

- Ma dove potrà mai stare?

- Non mi hai mai detto cosa stiamo cercando.

- Il testamento.

- Pero il testamento dice che l'unico erede è il figlio maggiore.

- Quello che ci ha fatto leggere lui – lo corresse Sasuke– Se tu fossi il padre di due figli, uno segue le tue orme e l'altro cerca solo di diventare ricco... a chi lasceresti il posto più prezioso per coltivare la fede?

- A quello che segue le mie orme.

- E nel caso quest'ultimo fosse morto e ti avesse lasciato una nipote sacerdotessa?

- Tenten è la vera erede! –dedusse Naruto.

- Esatto, il nonno sicuramente avrà lasciato un altro testamento, ma Ichirou l'ha rubato dagli archivi e ha falsificato uno dove lo dichiara come erede della proprietà.

- Proprietà che vale una fortuna e lui lo sa poiché è stato lui a farla valutare.

Sasuke fece una smorfia di disgusto– Dammi le chiavi della macchina.

- Perché? Dove vai?

- Vuoi salvare il tempio o no dobe? Dammi le maledette chiavi!- pretese esasperato muovendo la mano freneticamente.

Naruto prese le chiavi dalla sua tasca arrabbiato e gliele buttò in faccia a Sasuke. - Spero solo che quello che farai non ci mette nei guai.

- Ti chiamerò quando lo saprò – gli urlò ormai uscendo dal tempio in fretta.

- E adesso come dovrei tornare in ufficio? –si chiese Naruto rituffandosi su un mucchio di foglie per riposare dopo la stancante ricerca nel tempio.

***

Sasuke si mise davanti all'uscita dell'istituto Konoha Academy e il circo del giorno precedente si ripeté. Gli alunni lo riconobbero e ci furono alcuni che si mettevano a ridere al passargli davanti. A distanza, riuscì a vedere Sakura camminando mentre guardava il suo mp3.

- Hey! –disse Sasuke strappando con poca delicatezza gli auricolari dalle orecchie della ragazza.

Sakura corrugò la fronte alquanto arrabbiata e disposta a difendersi. -Ridameli!

- Dobbiamo parlare.

- Ti ho già detto che non ho nulla da dire perché io non ho visto nulla!

Sasuke la prese dal braccio fortemente e le parlò all'orecchio. - Se non vuoi che ti sbatta in prigione per aver ostacolato un'indagine della polizia, sarà meglio che tu venga con me.

Sakura cercò di scappare ma non ci riuscì. Vedendo che non aveva alcuna via di fuga, non ebbe altra opzione che cedere. -Va bene! Ma lasciami, non andrò da nessuna parte.

- Sali in macchina –ordinò Sasuke portandola fino alla sua macchina e chiudendo la porta fortemente.

- Dove andiamo?

- In un posto dove possiamo parlare tranquillamente.

La rosa si accorse che il poliziotto stava prendendo una strada vecchia e abbandonata. Era in salita, la montagna che si trovava alle spalle del Tempio.

Quando la strada sparì del tutto, Sasuke scese dalla macchina e aprì la porta in modo che anche Sakura scendesse.

- Bene, parliamo –chiese Sakura seriamente.

- No, saliamo un altro po'...conoscevi già questo posto?

Gli occhi verdi della ragazza si fissarono sulla piccola montagna. - Sì. -rispose seccamente, ma l'insistenza dello sguardo di Sasuke la fecero continuare. -E' una vecchia leggenda. Si dice che tanti anni fa, una sacerdotessa ha offerto i suoi doni alla natura in un rituale che solo lei poteva portare a termine. La donna era stata portata da un tempio lontano, ma poiché i suoi doni erano molto preziosi, un gruppo di shinobi fece la scolta dalla sua casa fino a qui.

Sakura rimase in silenzio, era stufa di parlare e non ricordava il resto della legenda. Quando Sasuke intuì che lei non avrebbe parlato oltre, continuò il racconto. - Si supponeva che la sacerdotessa sarebbe morta in quel rituale, ma non è andata così. Lei fu ferita da un shinobi nemico, nonostante gli sforzi dei shinobi che l accompagnavano, lei morì. - Sakura ascoltò attentamente le parole di Sasuke. - La cosa più incredibile di tutto ciò è che, nonostante il poco tempo di convivenza, la sacerdotessa e lo shinobi si innamorarono profondamente. È per questo motivo che hanno edificato il tempo di Kobayashi qui. È un tributo all'amore che si giurarono essendo a pochi passi dalla morte.

- Direi che è tutto molto tenero e romantico, ma non mi interessa. - Sakura incrociò le braccia impaziente. - Posso andarmene ora?

- Anche io penso lo stesso. Credo che tutto quell'affare dell'amore per l'eternità e stupidaggini varie non sono vere. Ma non sono qui per difendere ciò a cui credo, ma per proteggere il posto più importante della persona più preziosa che ho avuto in vita mia. - Sasuke prese un fiore dal suolo e lo lasciò volare libero insieme al vento. - Mia madre amava portarmi a giocare qui e raccontarmi quella legenda, ogni volta.

Sakura si sentì un po triste al capire che la madre del detective non era più in vita. -Ancora non capisco perché mi dici tutto ciò.

- Dimmi come hai saputo gli indizi degli altri casi.

- Non so di che parli –Sakura si mise alla difensiva immediatamente.

- Sei stata nelle scene del crimini, mi hai dato degli indizi che nessun altro sapeva e...

- E? –chiese Sakura curiosamente divertita..

Sasuke guardò altrove consapevole di non avere altri argomenti. - Hai ragione, non ho ulteriori prove.

- Me ne vado.

- Perché hai paura? –domandò Sasuke. Sakura si bloccò– Di cosa hai paura? Hai fatto qualcosa di brutto?

- Non ho paura, è solo che… –Sakura abbassò la testa– Non hai bisogno di saperlo. E comunque anche se te lo dicessi, non mi crederesti.

- Ciò di cui ho bisogno ora è qualcosa che mi aiuti ad evitare che distruggano questo posto e se mi dici che sei una moderna Robin Hood....va bene, non importa ciò che sei o come fai sapere tutto quello..

- Sono psichica –disse Sakura seriamente fermando il discorso senza senso di Sasuke.

Sasuke la guardò da scettico– Va bene, se non vuoi dirmelo..

- Te l'ho detto–Sakura soddisfatta di aver deluso Sasuke, fece mezzo giro e si dispose ad allontanarsi.

- No, aspetta –Sasuke corse per mettersi davanti a lei e fermarla – Davvero sei psichica? - chiese stupito.

Sì.

- Che tipo di psichica? –Sasuke non era molto convinto di ciò che la ragazza diceva.

- Di quelle che leggono la mente e percepisce le vibrazioni.- disse la rosa con un tono di scherno.

Sasuke rimase impressionato e Sakura approfittò per andarsene.

- Aspetta! –urlò il moro– Aspetta.

- No, non c'è nulla da fare. Non posso aiutarti –si rifiutò decisa scendendo dalla montagna ogni volta più velocemente.

- Aspetta, potresti cadere.

- Già –Sakura finse una risata– Lo dice lo stupido che non è riuscito a prendermi.

Sasuke sorrise arrogante– Se io scendo prima di te, mi aiuti. - fece la scommessa sicuro di se stesso.

- E se vinco io mi lascerai in pace?

- D'accordo –Sasuke tese la mano e Sakura la strinse per chiudere l'accordo.

Entrambi si misero in posizione e Sasuke contò fino a tre. Quando disse “via” entrambi corsero il più veloce che poterono, fu una sorpresa per Sasuke vedere che Sakura correva affianco a lui.

-Cavolo!–Sakura sentì una fitta di dolore alla caviglia e perse l'equilibrio cadendo rovinosamente a terra.

Sasuke se fermò e guardò indietro. Sakura era seduta a terra afferrandosi il piede. La sua uniforme era piena di terra. Immediatamente, Sasuke si avvicinò a lei. - Stai bene?

- E' una stupida domanda detective.

- Hn –Sasuke sorrise divertito– Vieni, ti aiuto.

- Non ho bisogno del tuo aiuto –disse Sakura colpendolo alla mano che il moro gentilmente le offriva.

Con cura e sotto l'attenta attenzione dello sguardo di Sasuke, Sakura cercò di mettersi in piedi, ma nuovamente la fitta di dolore colpì la sua caviglia. Nuovamente sarebbe caduta a terra. La sua caduta fu fermata da Sasuke, il quale la sosteneva saldamente dalla vita. -Noiosa. -pensò il moro.

- Ritorniamo– collocando un braccio dietro le ginocchia e circondando le sue spalle con il braccio libero, Sasuke alzò Sakura da terra.

- Hey! – gridò Sakura spaventata– Fammi scendere!

- Non puoi camminare –per Sasuke portare una ragazza in braccio sembrava la cosa più naturale. - E poi, tra poco diventerà buio e se stiamo ancora qui, chi sa che tipo di animali possono attaccarci. - disse il detective nel tentativo di spaventare la ragazza.

- Siamo nel mezzo della città –Sakura non credette a neanche una parola della “spaventosa” avvertenza. Eppure, quando guardò sulle spalle di Sasuke, rimase a bocca aperta.

- Che c'è? –volle sapere Sasuke guardandosi indietro. Non c'era nulla.

- Scendiamo –pronunciò Sakura con un filo di voce– Ti aiuterò.

Sasuke fece un cenno positivo e scesero dalla montagna in completo silenzio. Sakura alzò leggermente lo sguardo e s'imbatte nel atteggiamento serio di Sasuke, il quale guardava solo avanti. I suoi occhi. Gli occhi di Sasuke erano così neri, che era impossibile non perdersi osservandoli. Scosse la testa e tornò a fissare la strada, ormai mancava poco per arrivare alla macchina.

In una questione di minuti, si trovarono davanti al portone principale del tempio. Sasuke volle aiutare Sakura a salire le scale del luogo, ma quest'ultima si negò.

- Allora? Hai qualcosa?

Sakura mise il broncio– Non è come avere un telefono e aspettare a che qualcuno chiami.

- Perfetto. Sono un idiota per credere a queste stupidaggini. - mormorò Sasuke, fece mezzo giro e uscì dalla stanza dove si trovavano; la sala delle preghiere, lasciando Sakura da sola.

Stando da sola, Sakura sospirò sollevata. Si guardò intorno, camminò vicina alle pareti della sala, toccò la statuetta e accese degli incensi.

- Hey, tu! –urlò Sakura avvicinandosi alla porta. Sasuke si trovava davanti all'albero sacro del tempio a contemplarlo.

- Hai percepito delle cose? –Sasuke ritornò velocemente al fianco di Sakura.

- Lasciamo questo ben chiaro, non dire nulla se non sai di cosa stai parlando. - chiarì seriamente Sakura. -Inoltre, questo resterà tra noi due, nessun altro deve saperlo.

Sasuke fece un sorriso divertito– Ok.

- Giuralo! Nessuno deve saperlo mai!

- Ok, lo giuro–disse Sasuke.

- Vieni qua –Sakura lo portò fino al muro dove c'era una pergamena incorniciata. Non importava quanto si sforzasse, non riusciva a raggiungerla. -C'è qualcosa dietro.

- Fammi vedere –il detective si allungò per prendere la cornice, tolse il coperto posteriore e vide un documento. Fece un controllo minuzioso del pezzo di carta e lo lesse per intero. -L'hai trovato, hai trovato il te... - Sasuke guardò dietro sé, ma non vide Sakura da nessuna parte.

***

- Questo ti dichiara come l'unica erede della famiglia Kobayashi –disse Sasuke consegnando il documento a Tenten. -Tuo nonno cambiò il testamento mesi fa, lasciandoti il tempio e le terre che lo circondano.

- E per quanto riguarda la morte di mio nonno? - chiese Tenten triste.

- Ancora non è chiaro –avvertì Naruto.

- Posso chiarirlo io –disse Ino apparendo con una cartella in mano– Mi sono messa in contatto con il dottore di Kobayashi-san, il quale mi ha inviato le analisi di un paio di settimane fa. - Ino mostrò a Naruto e Sasuke queste ultime. - Stando ai risultati, l'uomo aveva il cuore più sano e forte che io abbia mai visto in un uomo della sua età. Dopo una serie infinita di analisi ho scoperto che Kobayashi-san è stato avvelenato, gli hanno somministrato una dose letale di potassio. In più ho trovato tracce del DNA di Ichirou.

- Con questo abbiamo le prove necessarie per condannare Kobayashi Ichirou. - avvisò Sasuke con un sorriso di soddisfazione.

***

- Non posso credere che hai trovato il testamento. - disse Ino sorpresa.

- E' stato il risultato di una ricerca infallibile. - disse arrogantemente Sasuke.

- Son pronta. Grazie per avermi aspettato. - Hinata comparve senza il suo uniforme da forense.

Ino e Hinata cominciarono a camminare lasciando indietro Sasuke e Naruto.

Chi ti ha aiutato?

Sasuke sospirò rassegnato – La ragazza misteriosa.

- Come sapeva dove si trovava il testamento?

- Non me lo ha detto, mi ha detto solo dove cercare.

- Non ti credo teme!

- Beh non mi credere dobe!

- Non hai chiesto come faceva a saperlo?

- Scomparsa. Lei è scomparsa. Un secondo era affianco a me e dopo non c'era più.

I due amici continuarono a camminare cercando di raggiungere le due donne, le quali non si erano minimamente accorte della loro assenza a causa del loro parlare di pettegolezzi e robe varie. Naruto d'altra parte, continuava a fissare di tanto in tanto Sasuke nella speranza che gli dicesse il suo segreto; mentre Sasuke ignorava il suo amico. Non riusciva a pensare altro se non alla ragazza dagli occhi verdi e capelli rosa.


 

  
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