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Autore: itsclodia    12/10/2013    7 recensioni
Draco ed Hermione, entrambi vittime degli orrori della Guerra, ma pur sempre nemici in un ipotetico settimo anno. Qualcosa di devastante e improvviso porterà i due ragazzi a stringere un'alleanza basata sulle loro capacità scolastiche ma, soprattutto, sull'altruismo. A cosa porterà questa collaborazione forzata? Riusciranno a cooperare per il bene altrui?
ATTENZIONE: l'avvertimento OOC non è da prendere troppo alla lettera, ho cercato di rendere i caratteri dei personaggi il più possibile attinenti al libro.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Okay, sono pronta a tutto. Lo so, sono in ritardissimo cwc dovevo aggiornare mercoledì ma ho avuto un sacco di impegni e proprio non ce l'ho fatta, chiedo umilmente perdono.
Spero di rimediare con questo capitolo, che è uno dei miei preferiti *-*
Vabeh, ci si vede a fine pagina, buona lettura!


 

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Capitolo quinto
 


Finalmente era arrivata la domenica.

Il giorno più bello della settimana per tutti gli studenti di Hogwarts.

La domenica gli elfi arrivavano e prendevano i panni sporchi di tutti, tra cui la divisa, che per quel giorno poteva essere sostituita da un abbigliamento casual, comodo e personale. I pasti della domenica erano i più sostanziosi e vari, i colori regnavano padroni all'interno del Castello e tutti erano ansiosi di uscire da lì per la gita settimanale ad Hogsmeade.

Hermione era passata nel dormitorio dei Grifondoro per darsi una sistemata: erano due giorni che passava la maggior parte del tempo chiusa nelle aule a fare lezione o nella sua nuova camera a preparare, controllare, perfezionare l'antidoto alla Spuria. Era stremata e aveva davvero bisogno di una giornata libera da passare insieme a Ginny per le strade della cittadina che tanto adoravano.

-Non vedo l'ora di essere al Paiolo Magico, ho davvero bisogno di una Burrobirra rigenerante-

-Non dirlo a me, sei fortunata ad essere esonerata dai compiti pomeridiani perchè questo week end ci hanno riempito-

Hermione fulminò la rossa con lo sguardo.

-Fortunatissima Ginny, hai proprio ragione. Mentre voi vi ammazzate di studio, io passo beatamente il mio tempo a preparare una pozione in cui anche un minimo sbaglio potrebbe portare alla morte di tre persone...ah, come sono fortunata-

Ginny abbassò lo sguardo arrossendo.

-Scusa tesoro, certe volte non connetto la testa alla bocca, lo sai-

Hermione scrollò la testa e finì di vestirsi. Dopodichè fece cenno all'amica di uscire e insieme si avviarono verso il cortile della scuola.

*

-Granger-

-Malfoy-

I due si salutarono con un cenno del capo.

-Oggi rimango io a controllare la pozione- aggiunse il biondo.

-Tranquillo, non ce n'è bisogno, per un giorno può fare a meno delle nostre attenzioni-

Malfoy scosse la testa

-Preferisco rimanere comunque. Ci vediamo stasera-

Detto questo fece dietro front e tornò da dove era venuto.

-Secondo te perchè non viene?- chiese Hermione curiosa.

-Forse Hogsmeade è un posto troppo out per un aristocratico come lui- rispose la rossa scrollando le spalle e beccandosi un pugno leggero sulla spalla.

*

-Hey amico! Dove stai andando? Il cortile è di qua-

Draco si voltò lentamente, sbuffando piano.

-Tranquillo Blaise, sto andando in camera-

-Non dirmi che non vieni ad Hogsmeade!-

Il biondo annuì semplicemente e fece per andarsene, ma il moro lo trattenne.

-Amico non dire stronzate, adesso tu vieni con noi a farti un giro fuori da queste quattro mura deprimenti-

-Si Draco, Blaise ha ragione, non puoi rimanere qui solo come un coglione- aggiunse Pansy con delicatezza.

-Grazie ragazzi, ma io sto benissimo dentro a queste quattro mura deprimenti- concluse il ragazzo con aria seccata.

Blaise lo osservò un attimo in silenzio, poi si voltò verso l'amica:

-Hey Pansy, ho sentito Astoria che urlava il tuo nome, credo che tu debba raggiungerla-

La ragazza non se lo fece ripetere due volte e corse fuori dal Castello, in cerca dell'amica che non l'aveva affatto chiamata.

-Allora Draco, cosa c'è che non va?- chiese Blaise, mettendo le mani sulle spalle dell'amico.

-Niente- rispose con freddezza il biondo.

-Ci conosciamo da quando avevamo tre anni e nonostante tutto sei ancora convinto di poter prendere per il culo me- Blaise ridacchiò scrollando la testa -Va bene amico, se non ne vuoi parlare tranquillo, ma sappi che se ti serve qualcosa io ci sono-

Draco sorrise lievemente.

-Non ti preoccupare Blaise, ho solo bisogno di stare un po' per i fatti miei-

-A pensare?-

-A pensare, sì-

Il moro annuì comprensivo, dopodichè diede una pacca amichevole al biondo e seguì le orme di Pansy.

*

Draco era seduto davanti al paiolo della pozione anti Spuria e fissava il fuoco come incantato.

Quante cose erano successe quei giorni.

L'infezione aveva portato due acerrimi nemici a dover collaborare ogni notte, a dover condividere una camera e un letto, a doversi conoscere meglio.

Aveva scoperto che la compagnia della Granger non era affatto spiacevole, che era una ragazza intelligente, determinata, aperta ad ogni tipo di argomento o discussione, ma anche fragile e bisognosa dell'appoggio e dell'affetto di qualcuno.

Si stava finalmente rendendo conto di non essere poi quel mostro che pensava, ormai anche le persone lo sapevano, l'unico che ne rimaneva convinto era proprio lui ma ci stava lavorando; quando la Granger gli aveva detto che quei due ragazzini lo ammiravano era rimasto davvero colpito, non avrebbe mai immaginato che un giorno anche lui avrebbe potuto far parte dei buoni.

Aveva sempre immaginato il proprio futuro: vedeva se stesso accanto al padre e alla madre, circondati da un mare di Mangiamorte, Dissennatori, creature della notte e davanti a loro un solo uomo, Voldemort. Immaginava il mondo magico nero, pauroso, triste. Ma aspirava al potere, pensava di essere abbastanza preparato, convinto, da poter colpire il Signore Oscuro e rendersi così uno dei suoi prediletti.

Ma dalla notte in cima alla Torre di Astronomia tutto era cambiato.

Il Signore Oscuro sapeva che Draco aveva fallito. Sapeva che era un buono a nulla. Sapeva che non sarebbe mai stato un grande Mangiamorte.

E così la sua famiglia aveva pian piano visto il proprio declino, aveva cominciato ad essere derisa da tutti.

Ma poi il Trio Miracoli aveva trionfato, i buoni avevano avuto la meglio sui cattivi, la luce era tornata nel Mondo Magico.

E la sua famiglia era stata rinchiusa.

Ma lui, in segreto, era precedentemente passato dalla parte del nemico. Aveva tradito tutti, se stesso, le proprie origini, i propri genitori, il Signore Oscuro e aveva fatto il doppiogiochista. E siccome mentire era una sua grande qualità, la cosa gli era venuta quasi spontanea.

Fortunatamente Potter aveva deciso di testimoniare in suo favore in tribunale.

Era convinto che la testimonianza di una sola persona non lo avrebbe risparmiato dal finire in prigione, ma aveva dimenticato quanta influenza potessero avere le parole di Harry Potter, il Bambino Sopravvissuto, il Salvatore del Mondo Magico.

Si era ritrovato scagionato in poco tempo, con la possibilità di costruirsi una nuova vita, di progettare un futuro proprio, non più basato sul modello che gli era stato precedentemente imposto dalla sua famiglia. Ma nonostante tutto era infelice. Si sentiva solo. Quando camminava per le strade, la gente evitava di guardarlo negli occhi, cambiava direzione, si scostava anche solo leggermente. Le persone avevano paura di lui. E questo gli faceva tremendamente male, perchè lui non avrebbe fatto male a nessuno, non a livelli estremi; l'unico modo che conosceva per ferire le persone erano le parole.

E così era tornato ad Hogwarts, dove sapeva che avrebbe ritrovato il suo amico di sempre. Almeno c'era una persona al mondo che ancora provava affetto per lui, una persona di cui si sarebbe fidato per il resto della vita, una persona per cui sarebbe morto.

E poi stare al Manor tutto solo non era una prospettiva rosea, mentre l'idea di tornare al Castello lo allettava. Lì si sentiva veramente a casa, sapeva di avere un proprio ruolo all'interno della gerarchia della scuola, sapeva che i professori lo avrebbero accolto con benevolenza e allegria; temeva solo la reazione di tutti gli altri studenti.

Invece il suo ritorno al Castello non aveva fatto poi così tanto scalpore, forse la gente se lo aspettava.

Ma così come per le strade, anche ad Hogwarts gli studenti tendevano ad evitarlo; facevano di tutto per non passargli vicino nei corridoi, per non essere il suo compagno di esperimenti, per non dovergli parlare neanche una volta. Ma con Blaise accanto anche queste cose potevano essere superate.

E poi era arrivata la Spuria, e con lei la Granger.

La cosa che lo aveva più colpito di lei era una: Hermione portava molto rancore nei suoi confronti, ne era consapevole. Ma la notte precedente si era reso conto che lei serbava tale rancore non per tutte le azioni malvagie che il ragazzo aveva compiuto, non perchè aveva tentato di assassinare Silente, non perchè si era schierato dalla parte sbagliata, bensì perchè l'aveva sempre trattata male.

Sì, esatto, di tutto ciò che era accaduto in quegli anni la cosa che più aveva ferito la Granger erano stati i continui insulti da parte sua. Lei aveva tentato di nasconderlo dietro frecciatine, occhiate di fuoco e accuse, ma modestia a parte il mago della menzogna era lui, perciò aveva capito al volo l'intento della ragazza.

Era una cosa che davvero faticava a capire, Draco.

Sembrava una sciocchezza ma il ragazzo aveva avvertito un qualcosa di più profondo in quella verità.

Come se, in fondo, lei avesse semplicemente desiderato di essere rispettata dalla propria nemesi; forse si era convinta che Draco, trattandola così, dimostrasse di non considerarla una nemica a tutti gli effetti, qualcuno da cui stare alla larga se non si voleva finire nei guai, una ragazza da temere. Ma non era affatto così, per tutti quegli anni il biondo aveva sempre saputo, dentro di sè, quanto davvero valesse quella ragazza: era consapevole del fatto che lei lo superasse di gran lunga in tutto, intelligenza, coraggio, forza, bravura, intuito, TUTTO. L'unica cosa che la colpivano erano proprio le parole di disprezzo che lui aveva imparato a far partire ogni qualvolta se ne presentava l'occasione.

Draco scrollò la testa, preda della confusione.

Come era possibile che in soli tre mesi di lontananza dalla famiglia fosse cambiato così radicalmente?

Si ritrovava a pensare, fare e dire cose che tempo prima non gli sarebbero mai passate per la mente.

Di una cosa però si era reso conto: ogni qualvolta che compiva un atto di amicizia, generosità, altruismo, insomma, ogni volta che faceva qualcosa di buono si sentiva apposto con la propria coscienza, come se l'insieme di tutti quei piccoli gesti potesse pian piano alleviare il suo senso di colpa per i sei anni precedenti.

Risvegliatosi improvvisamente da quel torpore in cui era caduto, il biondo si alzò velocemente dalla poltrona nella quale era sprofondato e decise di allontanare per un po' i pensieri dalla mente, era stanco di tornare sempre sulle stesse cose ogni volta che rimaneva solo, senza niente che lo distraesse; si chiuse nel bagno, deciso a concedersi un bel bagno caldo.

*

Mezz'ora dopo un'allegra Hermione Granger faceva ritorno dalla sua gita ad Hogsmeade.

Si sentiva veramente bene, passare un po' di tempo con Ginny le aveva sollevato il morale e inoltre le era mancata da morire la Burrobirra dei Tre Manici di Scopa, così come tutte le bontà di Mielandia. Ne aveva fatta una scorpacciata e ora aveva semplicemente bisogno di una doccia per concludere alla perfezione quella giornata.

Arrivò in poco tempo nella camera che condivideva con Malfoy e, dopo essersi assicurata che lui non ci fosse, si chiuse dentro a chiave. Fece un bel respiro e cominciò a spogliarsi, poggiando con attenzione tutti i vestiti sul letto, non voleva spiegazzarli.

Rimasta con addosso semplicemente gli slip, fece per voltarsi e dirigersi verso il bagno quando il platinato, appena uscito dalla vasca e apparentemente con la testa fra le nuvole, le venne addosso. I due crollarono a terra senza troppe cerimonie.

Hermione ci mise due secondi per realizzare la situazione, dopodichè cominciò ad urlare.

-AAAAAAAH, Malfoy sei bagnato! E sei MEZZO NUDO! TOGLITI!-

-Qui la più nuda sei tu Granger, è colpa tua se ti sono venuto addosso, stavi in mezzo!-

-Ma non dire stronzate, sei te che non guardi dove metti i piedi! AAAAH, TOGLITI TI HO DETTO, COSA DIAMINE...-

I due si rialzarono e lei corse a coprirsi il seno con le braccia.

Non voleva sbagliarsi, ma le era sembrato di sentire l'amichetto del platinato risvegliarsi sotto l'asciugamano.

-Oh santo cielo...- sbottò la ragazza buttandosi a peso morto sul letto, a faccia in giù. Certe emozioni andavano controllate.

-Ti prego Malfoy, rivestiti- aggiunse semplicemente, con aria afflitta, soffocando il volto nelle coperte.

Il ragazzo ghignò.

-E perchè mai?-

-Vuoi rimanere così per il resto della giornata?-

-Può darsi, quale sarebbe il problema?- il biondo si avvicinò lentamente al letto e aggiunse, con la voce impercettibilmente più roca -Ti da forse fastidio?-

-No, assolutamente no- rispose di botto la riccia.

-E allora perchè non mi guardi Granger?-

Il biondo si stava divertendo terribilmente.

La ragazza, dal canto suo, si alzò a sedere aprendo gli occhi e fissandoli in quelli del ragazzo. Non gli avrebbe dato la soddisfazione di vederla in imbarazzo, o almeno ci avrebbe provato, ma già sentiva il sangue affluirle velocemente alle guancie.

-Smettila di ridacchiare Malfoy, non è divertente. E ora, saresti gentilissimo se mi passassi il reggiseno.- disse, indicando l'oggetto in questione che era rimasto a terra, proprio vicino ai piedi del ragazzo. Lui se lo guardò un attimo, dopodichè scrollò le spalle.

-Non credo che lo farò- rispose semplicemente.

La ragazza lo fulminò con lo sguardo, cosa aveva intenzione di fare quel platinato? Senza dare segni di cedimento si alzò dal letto e con passo veloce si diresse verso il bagno, cercando di aprirlo con una sola mano. Sforzi vani.

-Perchè non si apre?- chiese esasperata.-

-Perchè io AMO gli incantesimi non verbali-

La ragazza si girò e notò che il ragazzo aveva in mano la propria bacchetta. Da dove era spuntata? Era sicura che prima non ci fosse.

-E quindi?- continuò, tentando di sembrare sicura e per niente in difficoltà.

-E quindi niente, la porta del bagno non si apre...- cominciò ad avvicinarsi alla ragazza -Ci sono solo due cose da fare-

Raggiunse la riccia, che nel frattempo si era schiacciata il più possibile contro la porta del bagno, in un vano tentativo di allontanarsi dal ragazzo.

-E sarebbero?- chiese confusa, la vicinanza del biondo le impediva di pensare razionalmente. In breve tempo la distanza tra loro si ridusse a pochi, infimi centimetri. La mano del ragazzo cominciò a sfiorare lentamente il braccio di lei, che nel frattempo non si era accorta di trattenere il respiro.

-Bè, potresti prendere quei vestiti...- rispose lui indicando quelli che la ragazza si era precedentemente tolta -indossarli, uscire di qui e andare a farti una passeggiata fino all'ora di cena...- piccola pausa nella quale si avvicinò ancora più pericolosamente alla ragazza -Oppure potresti rimanere qui, con ME...- e detto questo passò il naso sul collo della ragazza con una lentezza estenuante -e passare il tempo in un altro modo...- concluse, allontanadosi impercettibilmente.

Lei nel frattempo percepiva il cuore battere all'impazzata, dei brividi le percorrevano il corpo con costanza e non riusciva ad elaborare un pensiero che avesse senso razionale. Le uniche cose di cui si rendeva conto erano la vicinanza del biondo, il suo odore, il suo tocco, i suoi occhi. Era totalmente assuefatta. Ma, per quella volta, non si lasciò vincere dalle sensazioni. Allontanò il ragazzo con lentezza e disse:

-Credo che sceglierò la prima opzione-

Raggiunse i propri vestiti e li indossò in fretta, lasciando il biondo basito accanto alla porta del bagno e con un'evidente erezione sotto all'asciugamano. Vedendolo in quello stato, Hermione ridacchiò sommessamente, sentendosi alquanto potente.

-A stasera Malfoy- disse con fare lascivo, uscendo dalla stanza.

"Maledetta Granger, perchè cazzo deve fare la preziosa!" pensò Draco turbato, buttandosi a peso morto sul letto così come aveva fatto lei poco prima. Da quella collaborazione ne sarebbe uscito morto, o quantomeno pazzo.

"Di lei" gli sussurrò una vocina interiore alquanto fastidiosa. Si diede dello stupido e tornò spedito sotto la doccia, per calmare i propri bollenti spiriti.

*

Dopo aver passato ore e ore chiusa in Biblioteca a cercare cose nuove da imparare ed assimilare, Hermione si era decisa a scendere in Sala Grande per la cena. L'idea non la allettava più di tanto, ma aveva voglia di vedere Ginny e l'avrebbe di certo trovata lì, al solito posto. O almeno così credeva, ma quando scese della rossa nemmeno l'ombra, così come della maggior parte degli studenti. Sembrava che metà Hogwarts avesse deciso di saltare la cena quella sera. Sconsolata, la riccia non trovò di meglio da fare se non salire in Sala Comune per capire cosa succedesse.

-Virtus- pronunciò senza esitazioni di fronte al quadro della Signora Grassa, quando lo ebbe raggiunto.

-Signorina Granger, da quanto tempo! Sono giorni che non si fa vedere qui in giro eh...- comiciò quella allegramente.

-Virtus- ripetè la riccia con aria seccata.

-No no, non le piacerebbe rimanere un po' qui a chiacchierare, sono sicura che avrà un sacco di novità interessanti da raccontarmi...-

-VIRTUS- sbottò la ragazza -Mi faccia entrare!-

-Va bene, va bene, quanto siamo suscettibili- il quadro si aprì mostrando l'entrata della Sala Comune. Hermione la imboccò di corsa, ignorando la Signora Grassa e le sue accuse contro gli studenti che non si fermavano mai a darle un po' d'attenzione. La solitudine di un quadro era l'ultimo dei suoi problemi.

Trovò la Sala Comune stranamente deserta.

-Ma dove diamine sono finiti tutti?- si chiese esasperata, dopodichè entrò a passo di marcia nel dormitorio femminile.

Un fastidioso schiamazzo la colpì in pieno. Tutte le Grifondoro erano stipate lì dentro e correvano da una parte all'altra del dormitorio urlando con voci querule in stile sono-oca-e-me-ne-vanto. Hermione si fece strada a tentoni in mezzo a quella folla, raggiundendo Ginny che, tranquillissima, si stava spazzolando i capelli seduta sul proprio letto.

-Herm, sei qui!- esclamò quando la vide, invitandola a sedersi accanto a lei.

-Ti stavo cercando. Mi spieghi cosa succede?- rispose la mora, cercando di sovrastare con la propria voce quelle delle sue concasate.

-Ah, quindi non lo sai...pensavo fossi qui apposta...-

-Cosa non so?-

-Del festino di stasera! Il primo festino dell'anno e lo ospitiamo noi Grifondoro!- spiegò la rossa con aria fiera. Hermione la guardò allibita, dopodichè si affrettò a raccogliere la mascella da terra e rispose:

-Ti dispiacerebbe accompagnarmi fuori un attimo? Ti devo parlare!-

Ginny annuì e insieme uscirono, faticosamente, dal dormitorio. Arrivate in Sala Comune, Hermione fece un sospiro di sollievo.

-Meno male che ti sei ricordata di silenziare la stanza-

-Allora, cosa devi dirmi?- la rossa andò subito al sodo, non aveva tempo da perdere quella sera.

-Ehm... ma niente, volevo vedere come stavi-

-Si certo, come no. Fammi indovinare, riguarda Malfoy-

Hermione abbassò lo sguardo, arrossendo. Un ghigno si aprì sul volto della rossa: aveva fatto centro.

-Ci ha provato con te?- chiese tranquillamente.

-Diciamo di sì...-

-E tu? Ci sei stata? Avete concluso qualcosa?- chiese la rossa, trepidante. Erano secoli che aspettava questo momento! No, in realtà soltanto pochi giorni ma erano piccoli dettagli trascurabili. Il silenzio di Hermione le fece però capire che qualcosa era andato storto.

-Non dirmi che l'hai respinto!-

La riccia arrossì ancora di più e fece finta di essere molto interessata alla tappezzeria della Sala Comune.

-Perchè l'hai fatto Herm?! Voglio una spiegazione valida perchè davvero non capisco! DRACO MALFOY, uno dei ragazzi più sexy di tutta Hogwarts, l'amante più focoso, il Serpeverde più passionale eccetera tenta di sedurti e TU... lo rifiuti-

-Che ti devo dire Ginny, non me la sentivo! Stavo lì, mezza nuda, e lui mi fissava come si fissa un dolce e poi si è avvicinato e io non riuscivo a pensare però sapevo che non andava bene e lui mi toccava e...- venne zittita da un gesto dell'amica.

-Sentì tesoro, mi sembri un tantino frigida-

-Ma che frigida!- sbottò Hermione offesa. Ecco cosa succedeva a rifiutare il dio del sesso di Hogwarts: venivi etichettata come una poveraccia insensibile allo stimolo sessuale -Io non lo so che mi succede Ginny. E' una sensazione strana, lo so che sono solo due giorni che stiamo a stretto contatto, ma lui è diverso, davvero, da quando abbiamo chiarito la faccenda è diventato più cortese e ben disposto. Mi ha chiesto scusa ben due volte, spesso scherziamo quando siamo assieme e altrettato spesso ci ritroviamo a discutere di argomenti interessanti, cioè, io non avrei mai pensato di poter intrattenere una conversazione con Malfoy. Invece posso, e quando chiacchieriamo così mi rimane una sensazione di, non so, benessere forse, una felicità quieta e inspiegabile, come fossi contenta che lui mi dedichi le sue attenzioni...- Hermione scrollò la testa confusa.

Ginny annuì comprensiva.

-Lui ti piace-

-Certo che no, non nel senso che intendi tu! E' indiscutibilmente molto attrante, ma niente di più-

-Allora forse devi solo lasciarti un po' andare. Che ne dici di stasera?-

-Non lo so Ginny, e poi non credo che ci riproverà-

-Io invece credo di sì. Facciamo così...- la rossa si alzò dalla poltrona dove si era accomodata e raggiunse un angolo remoto della Sala Comune, occupato da alcuni scatoloni che Hermione notava solo in quel momento. Ginny ne aprì uno, rivelando il suo contenuto: bevande. Prese un'ampolla contenente un liquido di un colore molto particolare, un misto tra rosso e rosa, e la porse all'amica.

-Bevi-

-Cos'è?- chiese dubbiosa la riccia, osservando la bevanda. Non aveva mai visto niente con un colore simile.

-Tranquilla, è una bevanda energetica. Stimola la concentrazione e apre la mente. Tra poco devi andare a preparare la pozione anti-Spuria no? Sono sicura che ti sarà d'aiuto, inoltre calma i nervi e l'ansia, così sarai bella lucida e chissà che la tua visione di Malfoy non cambi-

-Mi assicuri che non sia un alcolico Gin? In questo momento è l'ultima cosa che mi serve-

-Te lo assicuro. E ora bevi, prima che ci veda qualcuno! Sono le scorte per la festa, ringrazia che io sia una delle principali organizzatrici altrimenti non avresti questo privilegio. BEVI!-

Hermione non se lo fece ripetere e ingollò due o tre sorsi della misteriosa bevanda. Aveva un ottimo sapore e fosse stato per lei si sarebbe finita l'intera ampolla, ma Ginny gliela tolse velocemente dalle mani.

-Eh no, tre sorsi bastano e avanzano! E ora sciò, vai a preparare questa pozione e lasciami lavorare, tra meno di un'ora questa Sala Comune sarà piena di studenti eccitati e goliardici e io non ho ancora applicato l'incantesimo estensivo irriconoscibile. Sciò-

*

-Dracuccio, qual buon vento ti porta da noi?-

-NON chiamarmi in quel modo-

-In che modo Dracuccio? Ah, non vuoi che ti chiami Dracuccio, eh, Dracuccio?-

Il biondo mollò un cazzotto sulla spalla dell'amico, che emise un misto tra una risatina e un gemito di dolore. Malfoy si gettò con poca grazia su una delle tante poltroncine verdi che decoravano la Sala Comune dei Serpeverde, la testa da tutt'altra parte.

-Allora?-

-Allora cosa, Blaise-

-Cosa ti porta qui, in questo posto ormai dimenticato...- rispose Zabini con fare teatrale.

-Piantala, avevo semplicemente voglia di tornare, non è forse lecito da parte mia?-

-Decisamente no amico, so per certo che c'è qualcosa che ti frulla per l'aristrocratico cervellino in questo momento-

Il biondo sbuffò ma non rispose.

-Fammi indovinare- continuò Blaise imperterrito -La Granger-

-La Granger cosa Blaise?-

-E' il motivo della tua aria da babbeo-

La testa di Draco scattò in direzione dell'amico, gli occhi che avrebbero ucciso se avvessero potuto.

-Io NON ho la faccia da babbeo-

-Se lo dici tu, comunque hai qualcosa per la testa e quel qualcosa è lei-

-E se anche fosse?- sbottò il biondo con aria di sfida.

-Niente, sarei semplicemente curioso di sapere cosa hai combinato stavolta-

Draco alzò un sopracciglio con fare scettico.

-Perchè sono sempre io la causa di tutto? Non potrebbe aver combinato qualcosa lei?-

-Certo che no Drà, ma ce la vedi la Granger a fare qualcosa al di fuori degli standard di sua iniziativa? Naa,al massimo sei tu che la scateni. Cos'è, ti è saltata addosso?-

-Non esattamente-

-Gli sei saltato addosso tu-

-Diamine Blaise, hai una delicatezza senza pari, cazzo. Non le sono saltato addosso va bene? Però...-

-Però...?-

-Può darsi che io ci abbia un tantino, ecco, come dire...-

-Provato, così si dice Drà-

Il biondo lo fulminò con lo sguardo. Ma perchè cazzo aveva un migliore amico coglione?

-Esatto-

-E allora?-

-Allora cosa?-

-Beh, non dirmi che è finita qui la storia-

Draco annuì impassibile.

-Niente baci appassionati? Niente scopate sensazionali? Niente dichiarazione d'amore proibito? Niente...- non fece in tempo a concludere la sua lista di "niente", un cuscino verde gli era piombato sul viso con violenza, rischiando seriamente di rompergli il naso. Tra tutti i cuscini, il biondo aveva scelto proprio il più imbottito e duro.

-Niente di niente Blaise, piantala!-

-Va bene amico, placa i tuoi nervi però, o almeno non sfogarti su di me- lo implorò il moro massaggiandosi il naso.

-Perchè quella dannata Mezzosangue deve fare la preziosa?-

-Perchè non è Pansy-

-Grazie al cazzo Blaise, ci vedo anche io sai?-

-Intendo dire- cominciò quello, alzando gli occhi al cielo -Che non è una puttanella da quattro soldi. Non te la darà ogni volta che schiocchi le dita, mi sembra assurdo che tu l'abbia anche solo pensato. Ero convinto che avessi capito di che pasta è fatta la Granger-

-Ma non gliel'ho mica chiesta subito! Ho fatto passare qualche giorno, sono stato anche abbastanza gentile nei suoi confronti...certo, è stata lei a dovermelo chiedere, però insomma, mi sono comportato relativamente bene, non le sono neanche saltato addosso, le ho semplicemente fatto un'interessante proposta-

-Drà, non saranno due giorni di convivenza a farle spalancare le gambe-

-Come sei rude Blaise, fai veramente schifo-

Il moro rise sommessamente, anche se in realtà era la massima risata che si fosse mai concesso.

-Comunque- continuò -ho un buon presentimento a proposito-

-Che intendi?-

-Che la buona sorte potrebbe volgersi in tuo favore e magari stanotte potrebbe essere la volta buona. Non dovete vedervi per la pozione?-

-Si, e allora? Mi ha rifiutato oggi pomeriggio, non vedo perchè dovrebbe aver cambiato idea nell'arco di qualche ora-

Blaise ghignò. Aveva l'aria di chi la sapeva lunga.

-Tu fidati del tuo amico- disse semplicemente, poi si congedò dicendo di essere molto stanco.

Draco lo guardò allontanarsi confuso, cosa intendeva dire? La cosa gli puzzava e non augurava niente di buono. Scrollò le spalle e si ritrovò a pensare di nuovo alla Granger e agli effetti che stava avendo su di lui. Cos'aveva detto il giorno prima? Ah si, aveva dato del cretino a Blaise per aver pensato che lui fosse interessato alla Mezzosangue. Peccato che avesse ragione.

*

Draco aprì la porta della camera nella Torre Ovest e un getto di calore lo investì all'istante. A quanto pare la Granger era arrivato prima di lui e aveva già cominciato la preparazione per conto suo; evidentemente i primi passaggi erano abbastanza semplici da poterli compiere da sola.

-Sei in ritardo- lo accolse così, senza voltarsi, impegnata a miscelare la pozione e buttarvici dentro qualcosa allo stesso tempo. Ma non suonava come un'accusa, più che altro come una semplice osservazione.

-Ero con Blaise- rispose lui, convinto che come scusa bastasse. Le si sedette accanto.

-Allora, ehm, che dobbiamo fare stanotte?-

-Ah, non lo so, dimmelo tu- rispose lei con voce languida, continuando a non guardarlo.

-Intendo dire, a che punto sei con la pozione? Io che devo fare?-

Lei si alzò e andò a prendere vari ingredienti dall'armadietto lì vicino. Draco notò che indossava solo un paio di pantaloncini molto aderenti e una camicetta così trasparente da lasciare ben poco all'immaginazione.

-Niente tesoro, non devi fare niente. Vai pure a stenderti, me la cavo benissimo da sola- disse con tranquillità, tornando a sedersi davanti al calderone. La sua voce aveva un che di innaturale, come fosse impostata: troppo calma, troppo allegra, troppo serena. E poi com'è che l'aveva chiamato? Tesoro?

-Ti senti bene Granger?- chiese lui esitante, osservandola mentre si affaccendava attorno al calderone.

-Oh si, mai stata meglio! Davvero Malfoy, se vuoi controlla anche tu, i passaggi di stanotte sono semplici semplici, puoi andare a riposarti-

Draco prese il libro con la ricetta della pozione e si accertò che la Granger dicesse il vero, dopodichè si alzò e andò a stendersi come lei gli aveva detto, in fondo la sua presenza lì davanti al calderone era piuttosto inutile, per cui tanto valeva approfittarne.

Rimase lì per quelle che gli sembrarono ore, aspettando che la Granger la smettesse di andare su e giù per la camera accanto, dato che gli impediva di addormentarsi. Ad un certo punto, stufo di starsene in panciolle, si alzò e andò a vedere come se la cavava senza di lui.

Sembrava che si fosse bevuta tre litri di caffè: correva da una parte all'altra della stanza, tagliuzzava ingredienti, mescolava e leggeva la ricetta allo stesso tempo. Era piena di energie e vitalità, come sotto l'effetto di un incantesimo, ma di incantesimi con quegli effetti Draco non ne conosceva proprio.

-Hai finito?- chiese ad un certo punto, stanco di osservarla.

-Proprio in questo momento- rispose lei battendo le mani come una ragazzina. Si alzò e con un semplice gesto di bacchetta rimise in ordine la stanza, lasciando il calderone sulla fiamma perennemente accesa; poi si girò e andò a passò svelto verso il biondo. Aveva gli occhi spalancati che le davano un'aria inquietante.

-Granger, mi dici che cosa ti sei presa? Qualche droga?-

-Macchè droga- scoppiò a ridere lei, una risatina querula e isterica -Che sciocchino che sei-

Si era decisamente presa qualcosa.

-Va bene, allora adesso mi fai il favore di venire a letto?-

Lei si avvicinò.

-Ah, vuoi che venga a letto eh?- sussurrò, ridacchiando. Draco la guardò shoccato, ma che diamine le prendeva?

-E che vuoi fare a letto?- continuò lei testarda.

-Non saprei, dormire?-

Altre risatine isteriche. A quanto pare l'aveva presa come una buffissima battuta.

-Come sei divertente Draco- osservò -Mi piaci un sacco-

E detto questo, si avvicinò ancora di più e cominciò a mettergli le mani ovunque. Ovunque davvero. La destra sotto la maglietta del biondo, la sinistra si stava già insinuando pericolosamente dentro i pantaloni quando lui scattò indietro, stralunato.

-Granger, che cazzo stai facendo?- sbottò sorpreso.

Lei gli tornò vicino, pochi centimetri a dividerli.

-Eddai Draco- disse, tornando a sfiorarlo con le dita sottili -Ho taaanta voglia di divertirmi- aggiunse, togliendosi la camicetta e buttandola a terra senza troppe storie.

Lui la fissò sconvolto. Ripensò alle parole di Blaise, come faceva a sapere che la Granger...poi una lampadina si accese nella sua mente.

-Granger-

-Dimmi Draco-

-Hai bevuto qualcosa prima di venire qui?-

-Forse, non ricordo bene, ma non mi sembra importante adesso- rispose lei mordendosi un labbro e avvicinandosi ancora di più, cominciando a stampargli tanti piccoli baci lungo il collo. Il biondo represse i brividi alla schiena e la allontanò di nuovo.

-Lo è invece, cosa hai bevuto?-

-Una cosa energetica credo, me l'ha data Ginny, diceva che mi avrebbe aiutato a essere concentrata per la pozione e aveva ragione! Hai visto come sono stata brava, ho fatto tutto da sola!- esclamò tutta contenta.

-E che colore aveva questa cosa energetica?-

-Rosso, no, rosa, no, rosso...un misto credo-

La consapevolezza di ciò che la rossa aveva rifilato alla Granger gli diede stranamente fastidio. Ma nel frattempo le mani della Mezzosangue avevano ripreso a vagare per il suo corpo, e i brividi di piacere alla lunga sono difficili da reprimere. Stava quasi per lasciarsi andare e coronare il suo sogno erotico del momento quando una seconda (quasi) consapevolezza lo colpì.

-Granger, sei vergine?- chiese cauto.

-Certo!- esclamò lei senza vergogna.

Draco sospirò e lentamente si liberò dalla stretta della Mezzosangue.

-Hai bisogno di dormire- disse, conducendola verso il letto. Lei sulle prime parve voler protestare, tentò anche di liberarsi dalla sua presa, senza riuscirci ovviamente.

-Però rimani con me?- chiese alla fine, arrendendosi al volere del biondo.

-Si-

-Promesso?-

-Promesso-

Lei parve calmarsi, chiuse gli occhi e pochi minuti dopo il suo respiro regolare fece intutuire a Draco che Morfeo l'aveva presa con sè.

Ancora scosso dagi eventi si infilò nel letto, accanto a lei. Ebbene sì, sembra una cosa molto cavalleresca e poco da serpe, ma aveva appena salvato la Mezzosangue dal consumare la sua prima volta con lui, per di più sotto l'effetto di un afrodisiaco.

Ripensando al modo tranquillo in cui gli aveva rivelato di essere vergine Draco ridacchiò sommessamente, si girò a guardarla e poco dopo la seguì nel mondo dei sogni, senza accorgersi che la mano di Hermione non aveva mai lasciato la sua.


Allora, che mi dite? Io personalmente adoro questa parte della storia, la trovo davvero patatosa (?) e poi la scena dello scontro tra i due mi fa ammazzare dalle risate ogni volta che ci penso (probabilmente a voi non sembra così divertente, vi consiglio di andarvi a vedere "Ricatto d'amore" che è appunto il film da cui ho tratto la scena)
Ma bando alle ciancie, cosa ne pensate del comportamento di Draco? Come credete che reagirà Hermione l'indomani?

Voglio ringraziare tutti coloro che hanno recensito ed inserito la storia tra le seguite/preferite/ricordate, siete davvero tanti e tutti entusiasti, non sapete quanto mi rendete felice! Come sempre ringrazio LuteaEos ed hugmeljam, due beta strepitose :3
Mi raccomando, continuate a farmi sapere cosa ne pensate della storia! (:

 

  
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