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Autore: GWatcher    12/10/2013    6 recensioni
Il folle diario virtuale di un ragazzo alle prese con la propria coscienza, personificata come una Cacca Rosa Gigante. Puro trash per veri intenditori.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1x10 I Hope Your Poo is Good – Part I


Attenzione: questo capitolo raggiunge livelli di traash imbarazzanti,
non a caso ha il compito di introdurre quello che sarà il gran finale.
Frattanto, ringrazio tutti, ma proprio tutti quelli che continuano a
leggere questa storia e di cui purtroppo non
 ho il tempo per rispondere alle recensioni.
Che la Cacca Rosa sia sempre con voi!


La Cacca Rosa Luigi Gigante mi svegliò dal sonno nel cuore della notte e mi costrinse a correre in bagno, come un bimbominkia quando vede il suo idolo preferito. Considerata l’intensità della merda e la sua durezza, dovevo capire che si trattava di qualcosa di serio, molto serio.
Aprii la porta, richiusi la porta, mi appoggiai sul cesso e inizia il mio lungo rito di gratitudine ai cibi che avevo mangiato quel giorno. Giusto due minuti di dolori e poi comparse il mio pseudo Angelo in un elegante smoking color rosa, con una cravatta tempestata di piccoli WC e un diamante a forma di culo nel taschino sinistro.
Adorabile.
“Presumo che tu debba andare ad un evento importante” azzardai con un sorriso, ricevendo in cambio forti scosse di natura marrone.
“E’ per il matrimonio, idiota”.
Giusto, il matrimonio.
In quei giorni non si parlava d’altro che del matrimonio del secolo, il primo di una lunga serie. Dovete sapere che la Cittadella l’Upper East Side è un piccolo paesino, quasi un buco, dove tutti si conoscono e sanno i fatti di ognuno, per cui era facile che una chiacchiera facesse il giro delle bocche di ogni essere vivente del posto. Per quanto riguarda la cerimonia, non sapevo se esserne entusiasta o meno, forse semplicemente non me ne fregava un cazzo, anzi, sembrava che importasse più alla mia Cacca Rosa Mondana che a me.
“Come sto, stronzetto?”.
“Stai bene. Sei eccitante”.
E salterò il resto della conversazione per le solite regole di EFP e del buon vivere quotidiano. Fidatevi, se sapeste di cosa parlo mi ringraziereste.
In ogni caso, mancavano ancora tre mesi al matrimonio e, per il momento, non sembrava un problema mio.

**
“Devo dire che comincia a piacermi fare la troia”. Pasquale, credetemi, era tanto convinta della sua femminilità che mostrare la vagina ai quattro venti sembrava essere divenuto il suo nuovo sport preferito.
“Tesoro, tu sei brava, ma dovresti seriamente scegliere un nome d’arte diverso”. Francesca (e imparate bene questo nome) sembrava l’unica ad aver un po’ di buon senso in quel locale, d’altronde si esibiva solo per i vecchi over 90.
“Perché? Cos’ha il mio nome che non va?”.
“Beh… come spiegartelo… non so come fartelo capire. Diciamo che è troppo, troppo… femminile. E gli uomini che frequentano questi locali non hanno bisogno di una Cacca Femminile, ma hanno bisogno di una Cacca Troiesca, non so se mi spiego”.
“Come posso chiamarmi, allora?”.
“Beh, i nomi di repertorio sono sempre quelli. Hai mai pensato a…”


Signori e signori, signore e trans, vi presento l’unica, inimitabile, incredibilmente sexy… GENOVEFFA. Andiamo piccola, sculetta bene quel sedere, facci vedere quanta merda può defecare! Vedere ma non toccare ragazzi, questa donna è già promessa ad un’altra in fondo alla sala…

Ebbene si, mia Nonna aveva preso il vizio di sorvegliare Pasquale tutte le volte che si esibiva. Diciamo che era piuttosto gelosa della sua relazione e avrebbe smembrato chiunque si fosse messo tra lei e la sua amata. Tutt’ora non so spiegarmi come questa storia d’amore sia andata in porto, però, credetemi, è passato molto tempo e le due stanno ancora felicemente assieme.
Quando due ore dopo il turno di Pasquale finì, lei si rintanò nel suo camerino dotato di una tazza color oro e diede libero sfogo alle sue preoccupazioni. D’altronde stava per diventare padre e doveva affrontare un cambio di vita radicale. Poco dopo, arrivò Blair che sorprese l’amata a fare Diarrea.
“C’è qualcosa che ti preoccupa, zuccherino?”. Sorvoliamo sull’ultima parola e semplicemente andiamo avanti, grazie.
“Sono solo spaventata”.
Seguì un intenso bacio durante il quale la cacca scivolò via nel modo più delicato possibile…

**

Uscii dal… beh, ormai avrete capito da dove e due minuti dopo rientrai in… beh, sicuramente non c’è bisogno che ve lo dica. Quando mi sedetti sulla tazza, la Cacca Rosa Gigante comparve di nuovo davanti a me.
“Luigi, come credi che mi faccia sentire il fatto che ogni volta che mi calo i pantaloni tu compari?”.
“E tu come credi che mi faccia sentire il fatto che stai vomitando dall’ano un mio simile?”.
Come non detto… colpito e affondato.
Quello scambio di battute, però, fu irrilevante ai fini di quello che sarebbe successo dopo. Udii il suono del campanello, poi i passi di Serena verso la porta, ancora la serratura che veniva aperta, il cigolio della maniglia, lo strisciare del legno sul pavimento e… lo sparo di una pistola.

**
Tempo di ginecologo per Blair. E, soprattutto, tempo di cattive notizie.
“Lei è incinta di due gemelli, signorina” disse il medico scioccando tutti nella sala, e non perché avesse rivelato la nascita di due bambini, ma perché avesse chiaramente chiamato “signorina” quella vecchia baldracca di mia nonna.


Continua il 20 Ottobre con l’Ultimo Caccoso Capitolo!
  
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