Videogiochi > Professor Layton
Segui la storia  |       
Autore: Samurai Riku    12/10/2013    2 recensioni
«Caro Professor Layton,
spero che questa lettera non le arrivi con eccessivo ritardo.
Le scrivo dal sito archeologico che mi tiene occupato da più di un anno ormai; purtroppo non stiamo ottenendo molta fortuna, ma credo di essere arrivato finalmente vicino ad un’importante svolta.
Avrei bisogno del suo aiuto e di qualche consiglio, come esperto, si intende.
Spero di vederla presto,
cordialmente
Dr. Jerome Starling.»
Come sempre, tutto iniziò con una lettera…
Genere: Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Hershel Layton, Jean Descole, Luke Triton, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le vaste sale del museo di storia antica erano gremite di visitatori che si accalcavano in gruppi ad ammirare le opere esposte. Tracey e Luke vagavano cercando la sala d’esposizione giusta.
Luke alzò la testa, per poter ammirare da capo a piedi un fossile sorretto da grandi catene e tenuto in posizione da pesanti ganci -Quello scheletro di dinosauro mi ricorda quello che c’è appeso nello studio del Dr. Schrader.-
-… ha uno scheletro di dinosauro appeso al soffitto?-
Luke annuì.
-Non mi lamenterò più del disordine dei reperti dello zio…- sospirò. Tracey si diresse in una stanza sulla sinistra -Dovrebbe essere qui.-
Luke la seguì, guardandosi attorno, in cerca della targhetta identificativa corretta, avvicinandosi poi ad una teca di vetro -Ehm, Tracey... mi sa che siamo venuti nel giorno sbagliato.-
-Perché?-
Luke le fece notare un cartello posto davanti alla teca vuota -È in restauro.-
-Aaah, dannazione!- gridò picchiando un piede a terra per la frustrazione.
Una guida del museo si affiancò ai ragazzi -Sapete, questi reperti sono molto fragili, hanno bisogno di continue cure.-
-Un vero peccato.- commentò Luke.
Tracey si rivolse alla gentile guida -L’avranno portata alla sede centrale per il restauro, chissà quanto ci vorrà per vederla di nuovo esposta.-
-Oh no, no! Questo non sarà un museo molto grande, ma abbiamo anche noi le giuste apparecchiature e una sala apposita per questi lavori!- spiegò.
-Davvero? Che fortuna!-
-Ovviamente non è aperta al pubblico, ma posso assicurarvi che per inizio settimana prossima questa lastra di pietra sarà di nuovo qui al suo posto, ragazzi!-
-Già, il museo chiude nel fine settimana… grazie per l’informazione, torneremo lunedì!-
-Di nulla, buon proseguimento!-
Appena rimasero soli Luke si rivolse all’amica -Vuoi davvero aspettare fino a lunedì? A quell’ora il Professore potrebbe già essere stato condannato!-
-Esagerato! Tranquillo Luke, non ho la minima intenzione di aspettare.- sogghignò
-Agiremo oggi stesso, anzi… agiremo stanotte!-
-Aaah…- sospirò inizialmente sollevato, ma poi comprese tutto il messaggio –Stanotte?! Ma il museo chiude!-
-Appunto!-
Era impossibile farla desistere, e il bambino si rassegnò -Il Professore ha detto di non infrangere la legge…-
-Non lo faremo. Quella tavola di pietra non lascerà il museo, non temere piccolo gentleman!-
Luke si coprì il volto con le mani -Finiremo nei guai, me lo sento.-


Quella stessa notte…
La porta dei bagni al piano terra si aprì con un cigolio sinistro, e ne uscì Tracey, seguita da Luke -Via libera! Hai fatto come ti ho detto?-
-Sì, ho lasciato socchiusa una finestra, così possiamo scappare da lì quando la polizia ci inseguirà.-
-Come sei tragico, ricorda che facciamo tutto per zio Hershel, è una nobile causa!-
Luke annuì -Sì, sì, hai ragione. Troviamo la sala dei restauri!-
-È al piano di sotto, seguimi.- fece strada fino ad una porta sul lato opposto contrassegnata da una targhetta recante la scritta «Solo personale»; Tracey armeggiò con la serratura, aiutandosi con il suo temperino, e dopo qualche minuto la pota si aprì con uno scatto -Et voillà!-
-Hai appena scassinato una serratura, Tracey!!-
La ragazza allargò le braccia in un gesto di ovvietà -Non è colpa mia se le fanno così fragili! Zitto e cammina, apprendista!- spinse il bambino all’interno.
-Piano, non si vede niente!- Luke tastò la parete fino a trovare un interruttore, e accese la luce -Così va meglio.-
Tracey aprì un’altra porta, senza soffermarsi troppo ad osservare il mobilio che ingombrava la piccola stanza -Ah-ah! Scale!- esclamò.
Luke si avventurò per primo. Scesero due rampe di scale ad un vasto seminterrato freddo, illuminato da sporadiche lampadine che pendevano dal soffitto. Pochi metri più avanti v’era una porta contrassegnata come «Restauri e ricerche», ma un altro piccolo impedimento separava i ragazzi dalla verità.
-Oh-oh…-
-Un pannello di accesso, e noi non conosciamo il codice.-
-Non è detto, Luke.- Tracey si era già messa a studiare il nuovo enigma –Dunque, questa sala è accessibile a tutto il personale, e il pannello ha solo una tastierina, e non sembra leggere tessere di accesso personalizzate, quindi il codice deve essere uguale per tutti, e facile da ricordare.-
Luke consultò il suo quaderno degli appunti -Mi sono scritto qualcosa sul museo, vediamo…-
-Adoro la tua meticolosità, Luke!-
-Anche il Professore dice che è molto utile!- sorrise, scorse rapido alcune righe
-Fondazione, membri di alto livello, ricercatori, la prima opera esposta… la data di apertura!!-
-Proviamoci.-
-Dodici, nove, millenovecentottantaquattro.-
Tracey inserì ad uno ad uno i numeri dettategli da Luke, e sopra la tastiera lampeggiò una lucina verde. La porta si aprì silenziosamente scorrendo nella parete.
-Ce l’abbiamo fatta!-
-… ma, cosa?!-


L’interrogatorio andava avanti da ore e la già scarsa pazienza dell’ispettore Chelmey andava via, via affievolendosi sempre più, ma il suo ferreo senso del dovere non gli permetteva di cedere.
Grosky supervisionava tutto, ma le redini di questa parte delle indagini erano affidate a lui, giovane ispettore fresco di promozione, e non poteva permettersi di lasciare andare il sospettato principale; non si sarebbe fatto fregare da quel damerino di un Professore.
-Sto cominciando a stancarmi, Layton!- sbraitò, sbattendo le mani sul tavolo.
-Non c’è bisogno di alzare la voce, ispettore.- disse Hershel Layton, composto e calmo come sempre, e probabilmente era proprio quest’atteggiamento a far perdere le staffe a Chelmey -Continuare su questa strada vi farà solo perdere tempo, io non ho nulla a che fare con la morte dl Dr. Starling.-
-Allora mi spieghi, avanti!! Perché era in casa sua?-
-Questo non lo so, francamente non avevo sue notizie da due settimane.-
-Non ha neanche un alibi, se è per questo!-
-Né un movente.- ribadì.
Chelmey serrò un pugno, ma si trattenne dal picchiarlo sul tavolo, certe che tra poco sarebbe scoppiato.
-E quella stele?- si intromise Grosky.
Layton lo osservò in silenzio, Chelmey pareva sbalordito.
-Che stele?!-
-Un reperto archeologico che il Professore Layton ha rinvenuto con la vittima in Egitto.-
-Subito dopo quella scoperta Starling ha voluto far ritorno in patria.-
-Perché?-
-Non lo so. Forse ha visto in quel reperto qualcosa che a me è sfuggito.-
L’ispettore Grosky avanzò verso il tavolo -Pensa che quella tavola di pietra sia la chiave di questo mistero?-
Layton chiuse gli occhi, portandosi una mano al mento -Non lo so ancora…-
-Cos’è questa storia, Grosky?- interloquì l’altro ispettore.
-I due ragazzi hanno trovato indizi relativi a quella stele. Credo siano più vicini alla verità di noi.-
-Perché non ne sapevo nulla?! E dove li hanno trovati questi indizi?! A casa della vittima, immagino! Quella ragazzina non mi è piaciuta fin dal primo istante, sapevo nascondeva qualcosa!!-
-Esagerato!-
Hershel Layton si era completamente estraniato dai discorsi dei due funzionari pubblici; la sua mente era concentrata sul manufatto archeologico e sugli insoliti simboli che riportava, così apparentemente indecifrabili e arcani.
-Signori, vi prego, non è un punto importante.-
-Lei dice, Layton?-
Annuì -Vi posso assicurare che io sono innocente, e non avendo avuto altri contatti con quel reperto se non in Egitto per pochi giorni non ho avuto la possibilità di esaminarlo e comprendere ciò che avevo davanti, ma ora ho compreso il vero significato di quella scoperta e se vi fiderete di me dal vero colpevole che ha macchinato tutto questo per incastrarmi.-
Chelmey e Grosky si scambiarono uno sguardo indagatore. Non potevano certo lasciare andare il sospettato principale di un omicidio, ma quel Professore sembrava avere valide argomentazioni.


Davanti a Luke e Tracey si aprì un modesto laboratorio, illuminato da lampade al neon e arredato da banchi da lavoro colmi dei più svariati strumenti e oggetti.
Il bancone più vicino all’entrata era accerchiato da un manipolo di uomini vestiti con abiti scuri, e il volto celato da una maschera bianca, e un paio di essi si stavano affrettando per prendere la stele.
All’apertura della porta si fermarono tutti. Nessuno osò muoversi.
-… e questi?-
-Non lo so… ma temo siamo in un mare di guai.-
Uno degli uomini misteriosi, basso e tozzo, puntò l’indice contro i ragazzi -Prendeteli!!-
-Aaah, via!!- Luke si lanciò di lato, rotolando contro un bancone.
Tracey evitò due nemici spintonandoli -Luke, la lastra!-
-S-sì!- si arrampicò sul bancone correndo verso la stele, afferrandola al volo prima che l’altro riuscisse ad infilarla in una sacca.
-Lascia!- inveì contro il bambino.
-No!!-
Gli altri accerchiarono Tracey, finita dalla parte opposta; appena due scagnozzi si fecero avanti, lei spinse nella loro direzione due sgabelli, travolgendoli e facendoli cadere addosso ai loro compagni.
La ragazza ne approfittò per sgusciare via dalle grinfie di altri tre e raggiungere Luke
-Yaah!- colpì in scivolata l’uomo che si contendeva la stele con l’amico facendolo cadere.
-Via, via!!- Luke saltò già dal ripiano, correndo fuori dal piccolo laboratorio, seguito a ruota da Tracey.
-Da qua!- prese la stele dalle mani di Luke, riponendola nella propria borsa a tracolla più capiente -Quanto pesa…!!-
-Aaah! Aiuto!!- appena imboccarono le scale Luke venne trattenuto da un paio di uomini mascherati.
-Abbassa la testa!- Tracey si voltò di scatto agitando la sacca, centrando in pieno gli avversari.
Luke si affrettò a salire le scale -Li hai stesi!-
-Altro che reperti fragili, questa stele è un’arma!-
Il bambino tirò l‘amica per la giacca -Corri, ci stanno raggiungendo!-
Riuscirono a raggiungere la stanza del personale con non poca fatica.
-Chiudila, chiudila!- incalzò Luke correndo sul posto, troppo agitato per stare fermo.
-Non posso, l’ho scassinata prima!!- in preda all’ansia Tracey si guardò attorno, e per fortuna la sua mente era ancora abbastanza logica da suggerirle di piazzarci davanti una scrivania e qualche scatolone ingombrante, almeno per guadagnare tempo, poi corse fuori con Luke.
Attraversarono le sale per raggiungere la finestra lasciata aperta per la fuga, ma altri sei uomini mascherati bloccarono loro il passaggio.
-Ma da dove saltano fuori?!- esclamò la ragazza incredula.
Luke spostò lo sguardo nell’ampio salone, in cerca di una via di fuga alternativa -Il soppalco!-
Corsero via, raggiungendo la lunga rampa di scale che conduceva al soppalco, il quale circondava l’ampia sala principale per quasi tutta la sua grandezza, come abbracciando lo scheletro di tirannosauro, fatta eccezione di una parete rivestita di ampie vetrate. I mascherati erano sempre alle loro costole, compreso il gruppo del laboratorio, che riuscito ad uscire dalla stanzetta, li stava raggiungendo dall’altra scalinata.
Luke e Tracey si fermarono.
-… siamo in trappola.-
Tracey si sporse dalla balconata, osservando il vasto spazio sottostante e il tirannosauro retto da pesanti catene assicurate alle pareti e alla balconata stessa -Forse no.- cominciò a picchiare la borsa contenente la lastra di pietra contro l’anello di giunzione della catena alla balconata con tutta la forza di cui era capace.
-Che vuoi fare?-
-… sta… a vedere!- alla fine prese il coltellino facendo leva sul gancio già debole, afferrando poi la catena salendo in piedi sul bordo.
-Tracey!!-
-Reggiti, Luke!- afferrò il bambino, tenendolo stretto a sé. Assestò un calcio al gancio di giunzione e si lanciò dal bordo del soppalco.
Luke si strinse forte -Aaaaahh!!-
Lo scheletro di dinosauro si accasciò al suolo, mettendo a dura prova i restanti supporti, ma questo diede la spinta necessaria ai ragazzi per sfondare una vetrata e cadere nel prato retrostante al museo.
Rotolarono nell’erba, fino a finire tra i cespugli.
Luke si strinse il berretto sulla testa, come a proteggersi, Tracey tirò un sospiro di sollievo, appurando che la sua idea aveva funzionato, e che fossero ancora vivi -Tutto bene?-
-Sì… credo di sì.- Luke si alzò, sistemandosi i vestiti.
-Filiamocela da qui, ci serve un posto sicuro.-
Annuì -So dove andare, seguimi!-
Silenziosamente si allontanarono dal museo, sperando di seminare quei loschi figuri.


Il Dr. Andrew Schrader uscì dal suo studio, lasciando continuare la melodia classica prodotta dal grammofono, ed andò alla porta, affrettato dai ripetuti colpi.
-Un momento, un momento! Chi potrà mai essere a quest’ora di notte?- aprì la porta
-… Luke?-
-Salve Dottore, scusi se la disturbiamo a quest’ora.- disse il piccolo, stringendo tra le mani la cinghia della tracolla.
-Scusi…-
Schrader spostò lo sguardo sulla ragazza -Tu sei… ah, la nipotina di Hershel! Come sei cresciuta!-
Lei annuì abbozzando un sorriso -È un piacere rivederla, Dr. Schrader, anche se le circostanze non sono le migliori.- conosceva il vecchio mentore dello zio, le era capitato di vederlo gli scorsi anni durante le sue vacanze, e come Hershel Layton le parlava di lui, immaginava che lo tenesse aggiornato sulla sua unica nipote.
-Entrate, entrate! Sembrate stravolti, cosa vi è successo? Hershel non è con voi?- fece strada fino allo studio.
Tracey e Luke si scambiarono un’occhiata inquieta -Non vorremmo coinvolgerla, Dr. Schrader, ma la situazione è un po’ critica.- disse Luke.
-Nh?- il vecchio professore tolse il disco di vinile dal grammofono osservando i ragazzi incuriosito.
Gli spiegarono le vicende che avevano coinvolto loro e il Professor Layton da quella mattina, cercando di essere il più chiari possibile, visto che l’aiuto di Schrader poteva rivelarsi essenziale per aiutare Layton.
-Oh, cielo! È assurdo!- come si aspettavano, rimase incredulo.
-È quello che diciamo anche noi!- si infervorò Luke.
-Hershel non farebbe mai nulla di simile, lo conosco bene.-
Tracey annuì -Qualcuno vuole incastrarlo, ma non lo permetteremo!- prese la stele di pietra incisa dalla sacca -Per questo ci serve il suo aiuto, dottore.-
-E quella!?-
-L’abbiamo presa al museo questa notte, prima di venire qui.- vedendo lo sguardo sempre più allibito di Schrader Luke cercò di correre ai ripari -Cioè, non è che l’abbiamo rubata, c’erano dei brutti ceffi che volevano rubarla, ma noi li abbiamo fermati! Non volevamo portarla via, siamo stati costretti! Poi ci hanno inseguiti, siamo scappati sulla balconata e abbiamo sfondato una finestra fuggendo!-
-… e probabilmente abbiamo fatto a pezzi un T-rex.- aggiunse Tracey.
-……- Andrew Schrader era allibito, ma al momento preferì lasciar correre, avevano problemi più gravi da affrontare -Avvertirò io il museo chiarendo tutto, adesso fatevi vedere quella tavola.- pulì gli occhialini da vista con un fazzoletto ed accese una lampada da studio per esaminare per bene il reperto.
Ruvida, grezza, ma finalmente intagliata, finalmente la chiave del mistero era davanti ai loro occhi. Accuratamente rappresentata dal defunto Dr. Starling sul suo diario, ogni particolare dei bassorilievi risaltava come fossero vivi, riportati alla luce dopo un millenario sonno in una cripta in mezzo al deserto.
Non era come scoprire per la prima volta un manufatto antico, ma Luke e Tracey riuscirono a comprendere almeno in piccola parte perché il Professor Layton amasse tanto il proprio lavoro.
-Che strano… avete detto che è stata scoperta in Egitto, ma di geroglifici non ne vedo.- commentò Schrader.
-È questo il punto, non riusciamo a capire che scrittura sia, o a cosa si riferiscono quei simboli.- disse Tracey.
-Nemmeno il Professor Layton se lo sa spiegare.-
-Mi ci vorrà tutta la notte ragazzi, vi preparo una coperta e una tazza di tè.-
-Grazie infinite, e scusi ancora per il disturbo…-
-Oh, ma figurati Tracey! Tanto lavoro sempre fino a tardi, ormai è diventata un’abitudine! Aspettate qui, torno subito.- ed uscì dallo studio.
La ragazza abbozzò un sorriso -Ecco spiegato da chi ha preso zio Hershel.- fece qualche passo per la stanza, guardandosi attorno, alzando infine lo sguardo -Ehi, ha davvero un dinosauro appeso al soffitto!- poi guardò Luke, in piedi accanto a lei, con lo sguardo basso, non spiccicava parola -… tutto bene?-
-Sì…- annuì mesto -è che questa è la prima volta che…-
-Che?-
-… che agisco senza il Professore.- ammise senza alzare lo sguardo su di lei.
-Capisco, e sei un po’ impaurito.-
Luke annuì tenendo il capo chino.
Tracey gli si inginocchiò davanti, prendendolo dolcemente per le spalle -Mio zio sarebbe fiero di te.- sorrise.
Le rivolse uno sguardo speranzoso e allo stesso tempo stupito -… davvero?-
-Hai dimostrato grande coraggio, e insieme abbiamo risolto dei rompicapi niente male, ti pare poco?-
-Affatto!-
-E per di più sei riuscito anche a sopportare i miei colpi di testa, è una gran cosa se pensi che faccio sbiancare anche lo zio, eheheh!-
Un po’ rincuorato batté un pugno sul torace -Ho promesso al Professor Layton che avrei badato a te, e un vero gentiluomo mantiene sempre le promesse!-
-Così si parla!- sorrise -Piccolo grande gentleman!-
Luke ricambiò il sorriso un po’ imbarazzato, ma rinfrancato dalle parole dell’amica, capace di toccare le corde più profonde dell’animo. Ha conosciuto quell’insolita ragazza solo qualche ora prima, in circostanze per nulla normali, ma forse è proprio grazie alle spiacevoli, rischiose e assurde situazioni che li hanno coinvolti che è riuscito a capire in così poco tempo quanto fosse forte, coraggiosa, sveglia e pronta a tutto per aiutare l’adorato zio. Era sicuro che sarebbero diventati grandi amici.
-Adesso facciamo una bella dormita, ne abbiamo proprio bisogno, che ne dici?-
-Sì, sono d’accordo! E domani continueremo le nostre indagini!-
-Proprio così, mio giovane apprendista!-
-Non sono il tuo apprendista, Tracey!!-


Andrew Schrader perse la cognizione del tempo.
Succedeva ogni qual volta veniva assorbito da un antico mistero che lo portava in un profondo viaggio nel tempo, nell’esatto momento in cui quel mistero veniva creato.
E il mistero che aveva davanti agli occhi in quel momento aveva un passato davvero incredibile e affascinante.
-… non è possibile…- la penna che teneva in mano per appuntarsi ciò che man mano scopriva cadde, rotolando sul pavimento. Corse alla libreria, alla frenetica ricerca di un volume preciso -Dov’è finito? Era qui, ne sono sicuro… ah, eccolo!- tornò al tavolo, sfogliando il massiccio volume, fino ad arrivare ad una precisa pagina –Questa potrebbe essere la scoperta archeologica più grande del secolo…-
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Professor Layton / Vai alla pagina dell'autore: Samurai Riku