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Autore: favouritesong    12/10/2013    4 recensioni
Quel pomeriggio Grace tornò alla spiaggia di Brighton e mai nella sua vita trovò luogo più suo di quello.
Quel pomeriggio Grace pianse e poté affermare, una volta che toccarono gli angoli della sua bocca e lei con un gesto secco le fece sparire, che le lacrime erano tanto salate quanto il mare.
Quel pomeriggio Grace trovò il mare più grigio del solito e quel pomeriggio Grace non se ne preoccupò.
Quel pomeriggio Grace non piangeva perché aveva litigato con Harry, come era capitato molte volte precedentemente, poiché Harry e Grace non parlavano da quasi cinque anni; da quasi cinque anni Grace non rivolgeva la parola a colui che da quasi cinque anni non riteneva più il suo migliore amico.
Quel pomeriggio Grace aveva motivi diversi e assai più bui e oscuri per trovare il mare più grigio del solito.
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Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"UNWRITTEN"




Chapter 11.

(leggete le note a fine capitolo, chiariranno molti dubbi che potrebbero sorgervi leggendo, grazie x)



Grace non riusciva a credere ai suoi occhi, non voleva credere ai suoi occhi.

Sapeva di essere stata un po’ distaccata negli ultimi tempi, ma così distaccata da non aver notato una relazione tra i suoi migliori amici? Non credeva affatto.
I due continuarono a baciarsi con trasporto, come se quel momento dipendesse da quel bacio, come se quella non era che l’ennesima volta che succedeva, come se la loro felicità dipendesse dalle loro labbra unite.
Poi tutto successe in un attimo, Harry prese la mano di Grace e incrociò le dita con le sue, con l’intenzione di non lasciarla andare.

Nessuno avvertì l’altro, ma Harry fece per entrambi, trascinò via Grace da quella scena, in modo da non farsi vedere e così fu. La trascinò via, mentre nessuno dei due aprì bocca.
Né Zayn né Emily li videro allontanarsi da casa, quella mattina. Nonostante lei zoppicasse e lui tentasse in tutti i modi di non farla stare peggio di quanto già immaginava stesse. Perché Harry aveva visto gli occhi di Grace e Harry conosceva gli occhi di Grace, conosceva Grace.

Ed era stanco di non essere più quel punto di riferimento che aveva sempre desiderato essere per lei. Era stanco di sentirla lontana. Era stanco di non essere più il migliore amico di Grace.
Grace aveva visto quella scena e tutto quello a cui era riuscita a pensare è a tutti i momenti che i suoi migliori amici si erano visti di nascosto a lei. A tutte quelle promesse con entrambi, soprattutto Zayn, che si sarebbero detti tutto e lei, cazzo, lei gli aveva detto tutto!

Se non fosse stata così stanca e priva di forze, avrebbe mollato la sua borsa a terra e sarebbe corsa indietro, urlando così forte che avrebbero sentito l’eco delle sue grida per tutta Holmes Chapel,  avrebbe gridato fino a perdere la voce, che non era una stupida, che era stanca delle prese in giro, che non ne avevano il diritto.

Ma era stanca, e sì lasciò trasportare da Harry, che saldamente le teneva la mano e andava lento, per permetterle di non stancarsi con la gamba ferita. E ringraziò Harry, ma successivamente non si ricordò neanche se lo ringraziò a voce o se lo pensò soltanto, perché Harry continuò a camminare.

Era ormai quasi a scuola quando lei si bloccò in mezzo al marciapiede, ormai lontani da casa di Zayn.

“Non voglio andare a scuola” disse, il braccio dritto di fronte a sé, la mano ancora in quella di Harry che si era voltato a guardarla stupito: gli stava veramente chiedendo di andare da qualche parte con lui? Subito una serie di pensieri fecero capolino nella mente di Harry. Forse lei non lo odiava davvero e forse anche lei moriva dalla voglia di tornare come un tempo.

“Tu vai pure” aggiunse subito lei, come se avesse letto nella testa del ragazzo “io tornerò a casa” annunciò e sfilando le dita si voltò, per poi incamminarsi a passo lento e zoppicante nella via di ritorno.

“Aspetta” le sussurrò Harry, deluso dalla decisione di Grace.

Fece qualche passo avanti, tornando a fianco della ragazza e incamminandosi con lei, ma non osando più prenderle la mano, quasi spaventato.

Grace cominciava ad innervosirsi. Si voltò di scatto, pronta ad urlare addosso al riccio, ma lui la precedette, conoscendo le sue mosse.
“Lo so, e io verrò con te” disse, puntando i suoi occhi smeraldo in quelli neri di lei e continuando a camminarle accanto, il suo tono non ammetteva repliche.

Ma quanto amava questo tono, Grace. Da ragazza testarda qual era, la prima cosa che il suo istinto le disse di fare era replicare.
Ma ormai, quella ragazza era troppo stanca anche per quello “Okay” disse, girando a destra per evitare di incontrare Zayn ed Emily.
Si sentiva come non si era sentita da tempo, abbandonata e tradita. Voleva piangere, ma gli anni le avevano insegnato come non piangere, come tenere tutto dentro e far sì che quella piccola fiaccola di rabbia, tristezza, ira, e frustrazione si spegnesse da sola, come soffocata.

La testa le pulsava e si mise a seguire Harry, guardando ovunque e tentando, come tutte le altre volte, di focalizzare il suo pensiero su qualcosa che non sia l’oggetto di quel suo stato d’animo, ma quella volta le mancò l’aria. Si bloccò, mentre ormai stavano attraversando un parchetto nel centro della cittadina, mollò la borsa a terra e si sedette sull’asfalto, prendendo la testa tra le mani.

Aveva bisogno che le promettessero che tutto sarebbe andato bene, aveva bisogno di qualcuno che la stringesse, ma per l’ennesima volta, l’esperienza le aveva insegnato a cavarsela da sola.
Prese dei lunghi respiri.
Harry sentì il rumore della borsa una volta toccato il suolo e si girò di scatto. Quando Grace si prese la testa tra le mani, temette di vederla piangere e non la vedeva piangere da troppo tempo per non preoccuparsi.
Grace rialzò la testa incredula, quando Harry si era abbassato al suo livello circondandola con le sue forti braccia. Questo gesto fece venir voglia a Grace di piangere ancora di più, ma naturalmente non lo fece, ma aprì le braccia e avvolse il corpo del ragazzo, come mai aveva fatto, come l’ultimo salvagente dopo tante delusioni che piano piano la stavano affogando.

“Ti prego” disse lui, sussurrando quasi nelle orecchie di lei “non pensare, non pensare” e Grace si sentì dire proprio quello che si era ripetuta gli ultimi minuti. Non aveva la forza di respingere Harry, sapeva che ciò l’avrebbe portata solo ad un’altra delusione, ma quando stai affogando, afferri l’ultimo salvagente anche sapendo che forse affogherai ancora.

“Dai” aggiunse poi il riccio, alzandosi e allungando un braccio, invitando la mora a fare lo stesso “andiamocene di qua”.

Grace non se lo fece ripetere due volte e a passo incerto seguì il ragazzo.
 

***

Emily l’aveva finalmente detto a Zayn: quel giorno avrebbe detto a Grace di loro due. Non poteva sopportare di nasconderle una cosa che per lei era di tale importanza.
Avevano entrambi paura di essere giudicati ma quando, ormai un mese prima, colti alla sprovvista dalla situazione si erano baciati, lei aveva temuto soprattutto la reazione della sua migliore amica.

Ultimamente viveva nella paura di essere scoperta da quest’ultima, conoscendo la sua bravura ad individuare in fretta i comportamenti strani nelle persone e temeva che già avesse capito qualcosa.

Ma l’immagine di essere scoperta e di come ci sarebbe rimasta l’amica, quella mattina l’aveva fatta arrivare a casa di Zayn per esporre a quest’ultimo il suo piano.

Quella giornata si sarebbe rivelata pesante.


***
Harry l’aveva portata in un bar in cui era solito andare da piccolo e molte volte c’era andato anche con Grace: lei parve ricordarsi del posto, una volta entrata, e  sorrise mentre gli occhi scannerizzavano ogni minimo angolo del posto e la mente vagava, presa da ricordi che Grace, era sicura, pensava di aver scordato.

Le pareti di legno scuro donavano un aspetto accogliente al posto, illuminato da luci soffuse che insieme al grigio dell’esterno facevano si che una luce chiara brillasse all’interno del bar.
Harry si sedette ad un tavolo in fondo alla sala, salutando con la mano l’uomo dietro al bancone, che ricambiò con un sorriso caloroso.

“Mi ricordo di questo posto” sussurrò contenta Grace, che per qualche secondo parve essersi scordata della scena appena vista.

Harry le sorrise, la visione della ragazza sorridente gli scaldava il cuore e il fatto di essere lui la causa di quel sorriso lo fece sorridere a sua volta.
Quando l’uomo si avvicinò al tavolo, sorrise calorosamente ai ragazzi ed entrambi ordinarono una cioccolata calda.

“Sai” incominciò lei, una volta arrivata la cioccolata “non avrei mai immaginato-“ lasciò cadere la frase e pose lo sguardo sul liquido scuro che con un cucchiaino stava girando nella tazza davanti a sé.

“A chi lo dici” sbuffò Harry. Anche a lui la situazione dava piuttosto sui nervi: Zayn era stato diverso ultimamente e Harry l’aveva notato ma non avrebbe mai immaginato una cosa del genere. Si aspettava che gliel’avrebbe detto, dopotutto era sempre il suo migliore amico. Ma la felicità e la perfezione di quel momento non riuscirono ad essere scalfiti.

“Cosa ne pensi?” chiese poi lei, togliendo il cucchiaino dalla tazza e posandolo sul piattino sotto di essa, per poi afferrare la cioccolata con entrambe le mani e portarla alla bocca: il liquido caldo e dolce la fece sentire subito meglio.

“Che non l’avrei mai immaginato” rispose pronto lui “quei due fra poco si ammazzavano” aggiunse ridendo e contagiando così l’amica.

Passarono un sacco di tempo seduti a quel tavolo. Parlarono tanto e in quel momento, sia Grace che Harry avvertirono che qualcosa era cambiato. E sia lei che lui, segretamente ne erano felici. Perché ad entrambi era mancata la presenza dell’altro accanto.


***
 
Il telefono era sul letto ed erano ormai venti minuti che girava intorno al letto, nell’indecisione più assoluta.
Aveva scritto due canzoni su un foglietto e doveva soltanto decidere quale inviare.
Sopra, quella che fino a quel momento rappresentava la sua certezza più assoluta era “Miss You” di Ed Sheeran.

Ma dopo quei giorni, aveva aggiunto sotto, a matita, “Let Love Bleed Red” degli Sleeping With Sirens e quest’ultima era stata il suo pensiero fisso.

Si sedette sul letto e prese la testa tra le mani, ormai sentiva la distruzione del dubbio e da essa piano piano si stava facendo mangiare.

Un’immagine apparve improvvisamente tra i suoi pensieri. Un sorriso, una risata, capelli lunghi e neri, occhi color del vuoto oscuro ma allo stesso tempo così pieni di cose.
Non esitò un attimo ad afferare il cellulare e ad inviare il messaggio, contenente la seconda canzone, anonimo come sempre e in un secondo gli parve di sentire la suoneria di Grace avvertirla dell’arrivo di un nuovo messaggio.



and tell me everything will be alright, things will be alright.
Lay me down,
and tell me everything will be alright. Things will be alright.>
(Let Love Bleed Red - Sleeping With Sirens)




Buonasera fanciulle,
ecco il vostro capitolo fldksjflk spero vi sia piaciuto! Allora, ecco qua una spiegazione veloce a tutti i dubbi che potrebbero esservi venuti:
1- Grace non trova così grave l'amore tra i due, ma il fatto che per l'ennesima volta qualcuno le abbia voltato le spalle, più avanti capirete meglio.
2-L'ultimo pezzo è stato scritto apposta senza nessun'identità, perchè sennò sarebbe troppo facile per voi capire chi è costui/costei. E vi pregherei anche di non giungere ad affrettate conclusioni, perchè non è come pensate, ve lo assicuro, lol
3- La scelta delle canzoni, sempre dell'ultimo pezzo, è MOLTO importante (sì, infatti, nessuna di queste canzoni sono state scelte a caso dal nostro anonimo,anzi) C'è una differenza tra entrambe le canzoni che porta il nostro anonimo a non saper decidere quale mandare, ragionateci su.

Ma cosa c'è sotto? I prossimi capitoli vi sconvolgeranno letteralmente.
VI PREGO inoltre di lasciarmi una recensione, ci tengo davvero tantissimo.

xoxo.
  
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