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Autore: Hiho_This_Is_Me    13/10/2013    1 recensioni
questa storia parla del dio greco Eros,figlio di Afrodite e Ares, che si innamora perdutamente della mortale Cinzia. questa ragazza è promessa in sposa ad un altro e quando racconta dei suoi incontri con il dio,i famigliari pensano che sia una bugia per non sposarsi. neanche gli dei sono favorevoli a questa unione, e i due dovranno affrontare pericoli,divinità infuriate e anche conoscere il sapore della morte prima di potersi amare liberamente
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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-Eros *chiama*.. Eros! Insomma,ti decidi o no ad arrivare?- Afrodite aspetta pazientemente il figlio mentre gli invia il messaggio mentalmente. 
-Sì,mamma,arrivo subito…- rispose lui, voce da innocentino
-Non chiamarmi “mamma”!-
-Ok,- aggiunge un pizzico di malizia –mammina.

Dopo due minuti appare, prima seminascosto da una nebbiola, poi perfettamente visibile. Divinità inferiore, rappresenta l’amore impetuoso. Il più sfacciato tra tutti gli dei, il più testardo, il più coraggioso, il più arrogante, e forse il più bello, degno di sua madre Afrodite dea della bellezza. Sulla faccia ha stampato un sorriso arrogante e fiero, mentre scosta con una mano dalla fronte una lunga ciocca bionda mossa che lascia di proposito cadere coprendo i suoi occhi azzurri-oceano, per poi spostarla con un lieve gesto e farla tornare poi al suo posto. Aveva sulla spalle ali dorate e nelle mani stringeva archi e frecce
-Volevi vedermi?
-Sì, ti devo parlare di una cosa molto importante.
- e bisogna farlo qui?- il dio si guarda intorno. La roccia sotterranea dalle pareti circolari era buia e umida, illuminata da un piccolo fuoco verde che ardeva al centro di quella che sembrava un enorme sala. Afrodite alzò un sopracciglio –Perché? Cos’ha che non va?
-Beh,sono abituato ad un altro tipo di lusso…
La dea si stizzì e si allontanò di qualche passo verso un altare in marmo bianco posto dietro di lei
-So benissimo a cosa sei abituato, ma è ora che tu inizi a guardare oltre la tua ricchezza!
Eros si scosta il ricciolo dalla fronte, calmo –Qualcosa non va?
Afrodite apre un piccolo cofanetto in legno –il grande Zeus teme la tua vita…
-Chi, Nonno?- di nuovo la dea perde la pazienza –Non chiamarlo così! Porta più rispetto per gli dei!-
Il figlio si avvicina alla madre e le sfiora il braccio,avvertendo attraverso un rapido sguardo che la madre è veramente preoccupata
-Zeus,- continua ancora Afrodite – ha avuto una visita da Moire questa mattina. Il dio che rappresenta la rincarnazione del destino, ha visto la tua morte, non molto lontana.- 
Per un attimo gli occhi di Eros si rabbuiano, poi tornano allegri –ahahaha, ma gli dei non possono morire!
Ma la madre non ride –ti conviene prendere seriamente la cosa, Eros.- i suoi occhi sono fermi e decisi.
-Sì,madre,ma se mi scusi adesso devo far innamorare un paio di città.- con uno spropositato e sfacciato inchino, il dio sorride, solleva il braccio destro e scompare.

Il pennello scorre veloce sulla tela, facendo a poco a poco scomparire il bianco coprendolo di vivaci colori. Il cortile era quadrato, stile romano. era al centro della villa e tutte le camere ci si affacciavano. Per accedervi c’erano due porte, quella della cucina e quella del salone. Al centro c’era un piccolo pozzo,raggiungibile attraverso viottoli di ciottoli che si univano insieme al centro, intorno fiori di tutti i tipi, specialmente papaveri, cresciuti tra una pianta e l’altre. Durante le feste, quando le cucine lavoravano di più, si espandeva un odore di spezie e vino per tutto il cortile. Cinzia ci passava l’intere giornate a dipingere. Il pannello a contatto con la tela sembrava prendere vita. Un rumore la distoglie dal dipinto. È Chloe. La madre le si avvicina lentamente, con la calma di sempre, sfiorando appena i papaveri. I suoi lunghi capelli marrone sono legati in una treccia tenuta alta e indossa una lunga veste bianca. La veste è larga,ma si intravede la pancia in cui riposa il suo terzo figlio. La madre le sorride dolcemente e le accarezza il viso, poi il suo volto si fa rigido
-Ho parlato con tuo padre. – l’atmosfera di pace finì in un lampo
-Lo immaginavo..- risponde Cinzia. –cosa ti ha detto?
- beh, come al solito, che non prendi seriamente il matrimonio.-
Tira un lungo sospiro –si sbaglia,e anche tu,madre,ti bagli se la pensi come lui. È proprio perché prendo seriamente il matrimonio che aspetto che arrivi la persona giusta.
-ma quando arriverà questa persona giusta, figlia mia?- le poggia delicatamente le mani sul braccio –tu meriti un re,ma non puoi pretendere che dal cielo scenda un angelo apposta per te. Ti devi sposare, e in fretta. Ormai non sei più una ragazzina, sei adulta e non vai ringiovanendo giorno per giorno.- la madre le passa i capelli lunghi biondi tra le dita –sono sicura che entro una settimana, sceglierai chi sposare tra tutti i tuoi ricchi corteggiatori.-
-una settimana?! Non mi avevate mai imposto un orario. Il cuore non si innamora a piacimento!-
Il volto di Chloe si fa impenetrabile –Lo so,ma tu devi prendere una decisione entro allora, oppure a decidere sarà tuo padre.-
-Cosa?! Mio padre non lo farebbe mai, non programmerebbe mai un matrimonio combinato, sono la sua unica figlia!- chinò imbarazzata la testa e guardò il pancione della madre –almeno per ora…-
-Ciò è deciso e ciò avverrà. Hai avuto anni per decidere, ti dovresti già essere fatta un’idea su chi sposare,in caso contrario,hai tempo fino ad una settimana.- si gira e se ne va.

-Solo una settimana? Siete sicura?- Ugula guarda preoccupata la giovane padrona.
-Sì,altrimenti Aghost programmerà tutto lui…- singhiozza Cinzia. Da sempre Ugula era stata sua fedele amica. Quella buffa e viperina signora grassa amante del cibo si era rivelata fin da subito fedele, leale, giusta, simpatica e una grande consigliera. Quando Cinzia era piccola, l’aspettava alzata fino a tardi, poi Ugula saliva di nascosto quando tutti dormivano e le dava un cestino di dolci. Oppure da ragazzina copriva le sue piccole fughe romantiche, in modo che Aghost non se ne accorgesse. Ma adesso davvero non sapeva che fare.
-Signorina, su, non pianga…- perfino un tipetto come Ugula si addolciva davanti a Cinzia che piange –vedrà he incontrerà qualcuno…-
-E chi? Tutti i miei corteggiatori- ovvero mezza Atene – non valgono neanche la metà di quanto sembri…-
Ugula le prese le mani, si inginocchiò ai piedi del letto sulla quale la ragazza era seduta e la guardò negli occhi –ma lei, signorina, che tipo di ragazzo vuole, si può sapere?-
Cinzia smette un attimo di singhiozzare e si asciuga le guancie, balbettando –io… io vorrei un uomo che non si intimidisca a sfidare le fiamme dell’Ade, pur di riscattarmi. Voglio un uomo che riaprirebbe la guerra con la Persia- (era finita da poco la guerra e i festeggiamenti per la vittoria) –pur di salvare il mio onore,se qualcuno lo minacciasse. Voglio un uomo che splenda come il sole e che mi ami,mi ami davvero, non per la mia ricchezza o per la mia bellezza,ma per il mio cuore. Come.. come….- cerca le parole
-…come nelle poesie che lei tanto ama leggere?- finì per le la frase Ugula. La cuoca le accarezzò una guancia -ma questi amori,signorina,esistono solo nelle favole…- 
-Lo so,lo so…- ricomincia a piangere
-Senta…- Ugula le si avvicina ancora di più –al porto Pireo ci sono ancora i festeggiamenti e oggi io finisco prima di lavorare in cucina, come sa è il mio giorno libero. Ci saranno moltissimi mercanti al porto, e anche i guerrieri tornati on le imbarcazioni da guerra di ieri. Che ne dice di andare con me? Sicuramente troverà qualcuno –e agita le braccia come se avesse una spada in mano –pronto a tornare sulla nave e risfidare Persia pur di avere la sua mano.- 
Cinzia scoppia a ridere e annuisce con la testa.


ciao a tutti, questo è il secondo capitoli,
spero vi piaccia e recensite se volete,
ciaoo alla prossima <3


 
  
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