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Autore: Asuka 88    22/07/2003    0 recensioni
In questa ff è centrato il rapporto tra Asuka e Shinji...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shinji Ikari, Asuka Soryou Langley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6 A tu per tu con la morte


“E sia... almeno morirò facendo qualcosa...”
Questo fu l’ultimo pensiero di Rei prima della battaglia... quando l’Eva si ritrovò all’aperto, comiciò a scrutare in giro per localizzare l’angelo, ma di quello nn c’era traccia..
Eppure dal monitor sembrava vicinissimo..

“Ayanami!!”

Ma questa è la voce di Ikari-kun....
“Ayanami torna indietro ti prego, nn ce la farai da sola!
Shinji, che era sceso dal suo Eva appena saputa la notizia del combattimento solista di Rei, adesso gridava come un matto e i tre agenti che lo tenevano, facevano fatica a tenenrlo fermo.
“Ikari.... nn posso, questo è il mio destino, la mia fine... ma ti prometto che lo sconfiggerò...”
“AYANAMII”
Shinji fu portato via dagli agenti e ancora in lontananza Rei poteva sentire le sue urla nell’altoparlante.
Asuka era rimasta in disparte a guardare i monitor... nn era certo agitata come Shinji, ma si vedeva che era nervosa... sicuramente Ayanami nn ce l’avrebbe fatta da sola, ma loro nn potevano fare niente finchè li tanevano sotto controllo..

“Rei... l’angelo è scomparso dal monitor... tieni pronta una mina N^2... abbiamo scoperto che il suo nucleo è molto simile a quello degli Eva e quindi devi riuscire a farlo esplodere. Pensi di farcela?”
“ci posso provare...”

E poi fu un attimo...
In quel momento si spiegò la misteriosa scomparsa dell’angelo, sia dalla vista di Rei che dai monitor...
Improvvisamente Rei se lo ritrovò davanti, grande quanto il suo eva, minaccioso e nero, con quelle fessure rosso sangue che nn potevano essere occhi, ma che di sicuro la stavano guardando.
N..non è possibile... ha la capacità di randersi invisibile... nn ci voleva

All’interno della base, tutti erano atterriti... prima d’ora nessun angelo aveva mai manifestato una tale capacità.
Il combattimento poteva iniziare... il primo a colpire fu l’angelo, che prese di striscio lo 00 con la lancia, provocando un acuto dolore al braccio di Rei... ma lei nn urlò, ne face smorfie di dolore. Era initule urlare adesso, quando era ad un passo dalla fine.
Purtroppo per quanto grande e pesante fosse l’angelo, Rei nn riusciva a trovare il momento giusto per lanciargli la mina N^2 e distruggere il nucleo... era molto più veloce di lei...
E poi c’era quella lancia. Continuava a stuzzicare l’Eva, colpendolo quasi delicatamente, quasi volesse invitarlo a colpire.. Ayanami ci provò proprio in tutti i modi, ma nn riusciva a blokkarlo... oltretutto l’autonomia stava finendo, le rimanevano ankora 8 minuti.

“Comandante, forse dovremmo mandare fuori gli altri Eva in aiuto dello 00... potrebbero elaborare una tattica.”
Gendo impassibile come sempre nn aprì bocca. L’agente che si trovava davanti a lui si rassegnò.. sapeva benissimo il significato di quel silenzio.
“Come vuole lei comandante Ikari” e si ritirò sconfortato.
Gendo continuò a guardare il combattimento dai monitor del suo ufficio... intanto teneva in mano una foto di sua moglie...
“è quasi finita mia cara Yui...”
 
Ormai mancava pochissimo al termine dell’autonomia, e l’angelo nn accennava a stancarsi...
Poi un miracolo... un’eclissi improvvisa e totale oscurò il cielo e l’angelo, il cui unico modo di vedere era raccogliere l’energia solare attraverso le due fessure rosse, si ritrovò momentaneamente cieco. Naturalmente anke Rei nn vedeva quasi niente, ma almeno doveva provare.
Lo 00 cominciò a correre verso l’angelo e quando gli fu addosso, fece partire la mina dritta verso il nucleo...
Rei sentì solamente un boato enorme, chiuse gli occhi e poi il buio l’avvolse.
 
Capitolo 7 Luce

Bianco
Luce
Luce bianca
Finalmente è finita... il momento che tanto aspettavo è finalmente arrivato. Adesso posso riflettere in pace, ho tutto il tempo che mi serve.
Incominciamo dall’inizio...
Chi o cosa sono io?
Tutti dicono che mi chiamo Rei... Ayanami Rei
E’ il mio nome, ma per me è solo una formalità. Certo, quando mi chiamano con questo nome io rispondo, ma per me nn significa niente.
Non ho sentimenti.
Asuka continua a dirmi che sono una bambola... per questo mi odia.
Lei mi fa paura... ma cosa dico? Io nn conosco il significato della paura, ne quello dell’amore o dell’amicizia.
Però so una cosa... io odio il rosso.
Asuka rispecchia il mio odio.
Io ripecchio il mio odio
Io mi odio
Io nn sopporto il sangue... eppure sono a contatto con esso tutti i giorni
Il mio corpo è morto due volte... questa è la seconda
Ma la mia anima nn muore mai, semplicemente viene spostata di corpo in corpo.
Questa cosa mi disgusta.
Non sono mai riuscita a vivere una vita mia... troppo era il peso delle mia vita passata..
[due mani fredde che stringono il collo di una bambina]
[il buio]
[risveglio]
[Shinji]
[un sorriso]
[luce]
Per la prima volta ho sorriso... certo, Shinji mi ha aiutato molto
Chissà come si comporterà con lui la terza Rei...
Mi sarebbe piaciuto poter tornare, per essere diversa.
Avrei voluto dire ad Ikati che gli voglio bene e soprattutto vorrei dirgli -Grazie-
So cosa significa.
Non l’ho mai detto in vita mia, se nn per occasioni formali.
Mi piacerebbe...
Gendo
Lui mi ha cresciuta
L’unica persona al mondo oltre a Shinji che mi abbia dimostrato affetto
Ma un affetto molto diverso da quello del figlio
Gendo mi ha lasciata morire... una seconda volta
In fondo non posso dargli torto
Tra poco avrà già un’altra Rei pronta ad eseguire i suoi ordini.
Già, proprio quello che facevo io
Asuka aveva ragione... probabilmente se io fossi stata più “umana” lei mi avrebbe voluto bene...forse.
Adesso vedo solo una luce bianca intorno a me, nn pensavo che la morte fosse così dolce..
Davanti a me ci sono due figure poco distinte e dietro ad esse altri due personaggi sconosciuti
“Rei”
“Rei”
“Rei”
“Ayanami”
Le prime due voci nn le riconosco... le altre appartengono ad Asuka e Shinji.
Un ragazzo, molto simile a me, ma che nn mi ricordo di aver mai visto, mi si avvicina.
La sua pelle chiara, quasi bianca, i capelli grigi e gli occhi rossi, profondi, assolutamente uguali hai miei, tutti di lui mi ricorda qualcosa, è una sensazione di dejia-vu.
“Rei” mi sta parlando. La sua voce è calma, dolce, mi accarezza... intato le tre figure dietro di lui rimangono immobili.
“Rei, ti ho cercata a lungo”
Non è possibile che tu abbia cercato me. Io nn esisto
Cerco di dirgli queste parole ma dalla mia bocca nn escono suoni
Mi si avvicina e mi mette una mano sulla guancia
Mi piace il suo tocco, ha qualcosa di famigliare
“Noi siamo uguali Rei, la forza ci unisce” [n.d. fa molto Star Wars]
La donna che era accanto a lui mi si avvicina e mi posa una mano sulla testa
Anke il suo tokko è morbido e dolce... ankora quella sensazione
“Noi siamo uguali Rei, la vita ci unisce”
Mi assomiglia molto... solo è più grande, avrà 38 anni o poco di più, ha i capelli castani ed ha un viso dolce, un’espressione un po’ triste dipinta sul volto.
Sia il ragazzo che la donna scompaiono
La mano di Shinji sulla mia, la mano di Asuka sulla mia guancia.
“Noi siamo uguali Rei...” parlavano assieme “noi, insieme, siamo Dio”
Scomparvero.
Cosa significavano quelle parole?
Un pensiero mi passò per la mente
Due sentimenti passavano tra me e shinji, tra me e Asuka, tra Asuka e Shinji.
Amore
Amicizia
Il primo era destinato ad Asuka
Il secondo era destinato a me
Ma a me bastava. Era una cosa che nn si sarebbe più ripetuta.
Questa è la mia occasione....
GRAZIE...
 
Capitolo 7 Niente è mai come sembra

Adesso sto sognando...sono in una stanza di ospedale, poco distante da me c’è un’altro letto e sopra di esso è distesa Asuka. Cerco di alzarmi, ma è come se avessi un peso sulle gambe, così rimango immobile ad osservarla.
C’è qualcun altro nella stanza... Shinji ha la testa appoggiata sul letto di Asuka, sembra che stia piangendo. Pronuncia parole che nn riesco a sentire da questa distanza.
E’ strano come un sono possa essere così vivido. E’ strano che si facciano sogni da morti.
Incredibilmente sento che posso aprire gli occhi... le mie palpebre si muovono.
Altro fatto strano, una cosa che ho già vissuto.
La prima cosa che vedo è il soffitto di una stanza.
 
Ospedale di Neo-Tokyo 3, stanza 404

Shinji, immobile con la testa appoggiata sul letto di Asuka, piange.
Fino a pochi minuti prima aveva parlato con ayanami, anke se lei nn poteva sentirlo, poi era tornato da Asuka.

Era successo tutto così in fretta...
Prima quel lampo abbagliante di luce.
Nessuno avrebbe mai pensato che potesse restare qualcosa di Rei, invece era successo. A causa della scarsa visibilità, Rei aveva mancato il bersaglio. La mina aveva colpito solo di triscio l’angelo e quindi la detonazione era stata ridotta, ma comunque abbastanza potente da distruggere mezzo Eva-00 e da mandare in coma Rei.
L’eclissi stava finendo, ma nel primo spicchio di sole, con grande sopresa e terrore di tutti, comparve l’ombra dello 02.
Asuka si era lanciata in combattimento, senza aspettare un’ordine. Avava visto che Ayanami c’era quasi riuscita e che era in grave pericolo, così era corsa a salvarla.
Stavolta non c’era nessuno a bloccare Shinji... erano tutti occupati a dirigere le operazioni per il nuovo combattimento. Il ragazzo era rimasto impietrito a guardare i monitor... Asuka stava rischiando la sua vita per salvare Rei, mentre lui se ne stava lì con le mani in mano, senza sapere cosa fare.
Asuka... Torna indietro Asuka....Ti prego...

Ma lei nn poteva sentirlo.
L’angelo sembrava ankora più forte di prima, nonostante la mina. Asuka nn riusciva a resistere, anke se aveva inferto dei colpi abbastanza potenti.
L’angelo aveva colpito lo 02 con la strana lancia che tenenva tra le mani.
La ferita, all’addome, fece gridare Asuka di dolore, e a quel suono terribile, Shinji nn aveva resistito. Era uscito con lo 01, che successivamente era andato in bersek e poi aveva sconfitto l’angelo, dilaniandolo.
Adesso si ritrovava lì, senza una ferita, mentre Asuka e Rei erano in coma.
Quanto avrebbe voluto rivelare i suoi veri sentimenti ad Asuka e quanto gli sarebbe piaciuto riuscire a parlare finalmente con Rei. Ma per colpa della sua vigliaccheria, adesso nn poteva fare niente.
Poteva solo piangere.
Soltanto un lieve fruscio di lenzuola gli fece alzare la testa, il volto bagnato di lacrime.
Rei era seduta sul letto, immobile...
Guardava verso il muro, come se riuscidde a vederci attraverso.
“A..A..A..Ayanami...”
Shinji si alzò dalla sedia con uno scatto, che la fece rovesciare per terra. A quel suono, Rei si girò verso di lui.
“Ikari... ma questo è il mio sogno...”
“Ayanami... Rei!”
Shinji fece per abbracciarla e lei nn si ritrasse, ma non riuscì a soffocare un lamento di dolore, quando lui le cinse la schiena con le braccia.
“Scusa Ikari, ma la schiena..”
“Oh, oh certo, scusami Rei”
Rei lo guardò meglio, cercando di capire se era solo un sogno oppure era realtà. Ma gli occhi lucidi e la pelle bagnata di shinji, le fecero capire la verità.
Sono viva
Sei viva
Noi siamo Dio
Noi siamo la forza
Noi siamo la vita
“Shinji... sono contenta di rivederti”
Poi guardò verso il letto di Asuka...

Allora nn mi odi second children..............
 
 
Capitolo 8

“Che cosa?” la voce, incredibilmente agitata e nervosa, arrivava alla dottoressa Ritsuko attraverso l’apparecchio telefonico.
“Hai capito bene Gendo. Rei Ayanami è ancora viva” nella sua voce invece si sentiva un misto di soddisfazione e divertimento.

Adesso dovrai spiegarle come stanno le cose e nn vorrei essere al tuo posto comandante Ikari...

“Come è successo?”
“probabilmente un errore di Rei nel lanciare la bomba; ha preso l’angelo di striscio”
“Le condizioni di Asuka?”
“E’ ancora in coma, ma tuo figlio ha chiesto di parlarti”
“mandalo qui da me e digli di sbrigarsi”
La comunicazione fu interrotta...

Ospedale della Nerv

“E’ tutta colpa sua... lo odio”
Stavolta Shinji nn ricevette uno schiaffo da Ayanami, che si limitò a guardarlo con espressione vaqua.
“Voleva ucciderti.... nn ci posso credere. Ha messo in pericolo la tua vita e quella di Asuka.... Ma gliela farò pagare, te lo prometto.”
Shinji era molto determinato, e staccandosi dalla mano di Rei, uscì dalla stanza sbattendo la porta
“Adesso siamo sole Asuka...”
Rei si alzò piano e si adagiò con delicatezza sul letto della rossa.
“Shinji nn sa il vero motivo per cui l’ha fatto... lui nn sa chi sono io... ma tu lo sai vero?” la sua voce era piatta “ io sono una bambola. Avevi perfettamente ragione..”
Appoggiò la testa al cuscino e cominciò a piangere.

Ufficio del comandante Ikari

“Allora, per quale motivo vorresti parlarmi?”
Odiava quella sua posizione, quella sua sicurezza che lo aveva sempre intimorito, quella sua freddezza che lo aveva sempre ferito...
“Volevi ucciderla”
nessuna risposta
“perchè?”
nessuna risposta
“rispondi, ti ho fatto una domanda”
“Non alzare la voce con me Shinji” sempre la stessa posizione “Non ha importanza che Rei sia viva o morta, nn ha alcuna importanza”
Shinji era a dir poco sconcertato. Possibile che a suo padre non importasse nulla di Ayanami? L’unica persona oltre a sua madre che era riuscito ad abbattere la sua barriera?
“Tu.. tu... sei un essere disgustoso, nn capisci niente di affetto e amore, nn capisco coma abbia fatto la mamma ad innamorarsi di te”
Il dolore arrivò più veloce di quanto avesse immaginato
Si ritrovò disteso per terra e quando avvicinò la mano al naso, le dita si macchiarono di sangue.
“Non parlare più di tua madre davanti a me, hai capito bene?”
Passandogli accanto il comandante Ikari, lasciò il figlio sanguinante a terra senza degnarlo di uno sguardo...
“Rei...
“Rei...
“Rei...
“Rei...
 
Cosa vuoi?
“Ti ricordi di me?”

“tu nn sei solo quello che vuole farti credere Ikari”
E cosa sono allora?
“non ha importanza Rei”
Per me ne ha molta
“quello che sei fuori nn conta, è quello che è dentro di te che vale davvero”
e cosa c’è dentro di me?
“tu sei la madre di ogni cosa”
Non ti capisco... io sono solo una bambola
“lo eri”
E adesso?
“adesso puoi diventare qualcosa di più”
...
“torna con noi Rei... finisci quello che hai cominciato”
Continuo a non capirti
“chiedilo ad Ikari... riprenditi ciò che è tuo... l’anima dei Lilim ti appartiene”
Devo tornare a casa
“esatto piccola Rei... Torna a casa”

“vieni Rei”
Arrivo...
Arrivo...
Arrivo...
 
Capitolo 9 Il diciassettesimo angelo

Aveva passato tutta la notte seduto su una sedia, cercando di non addormentarsi, per vegliare sempre sulla ragazza, ma alla fine la stanchezza aveva preso il sopravvento; non era ancora del tutto sveglio, ma sentiva una sensazione fresca e piacevole sul collo, come aria fresca la mattina. Era così piacevole che, credendo fosse solo un sogno, richiuse gli occhi e ricadde nel sonno profondo.
Si risvegliò venti minuti dopo e la sensazione di prima era svanita; era ancora sulla sedia, la testa appoggiata sul cuscino di Asuka, in una stanza d’ospedale. Non sopportava di vederla così, sebbene gli facesse piacere per una volta vederla dormire, sembrava un angelo.
Si ricordò dello strano sogno fatto, la presenza rassicurante che aveva avvertito
Una mano si appoggiò sulla sua ed ecco di nuovo quell’aria fresca a pulita; Rei stava di fianco a lui, la sua mano delicatamente appoggiata a quella del ragazzo, la sua pelle candida e i suoi occhi lucenti che lo fissavano.
Si era ripresa perfettamente, a vederla dall’esterno. Ma Shinji immaginava quale ferita ci fosse nascosta dentro di lei, una ferita che non si sarebbe più rimarginata; le strinse la mano e guardò Asuka un’ultima volta prima di dirigersi con Ayanami verso la porta della stanza.
 
“Rei, ho l’impressione che tu mi voglia nascondere qualcosa...”
Erano entrambi davanti ad una macchinetta per il caffè, Shinji appoggiato al muro che ormai si andava crepando, Rei intenta ad infilare una monetina nella macchina.
Lei non rispose alla sua ipotesi, non confermò nè smentì quello che il ragazzo aveva appena detto, si limitò a soffiare delicatamente nel bicchiere che aveva in mano, per non scottarsi con la bevanda bollente;
“Questo caffè è meno nero del mio destino Shinji”
Fissava dentro nel bicchiere, ma in realtà il suo sguardo stava vagando in un altra dimensione, forse non si era neanche accorta di quello che aveva detto.
“Rei.... non devi pensare che quello che ti ha fatto mio padre sia... sia la fine della tua vita! Tu devi reagire...”
Lui non si accorse neanche che la sua rabbia verso il padre si stava accumulando sulla ragazza dai capelli azzurri... vederla così alle dipendenze del comandante Ikari, sempre pronta a fare qualunque cosa, anche morire per lui, lo faceva stare male.
“Non è questo il mio destino Shinji... altrimenti sarei morta in quel maledetto combattimento”
E’ la prima volta che reagisce in questo modo pensò Shinji, la cui rabbia si stava trasformando in compassione; la cosa gli sembrava assurda. Per la prima volta i ruoli si erano invertiti, per la prima volta provava compassione e pena per una persona... persona.. una persona come lui... o quasi...
“Io non ho fatto la fine delle altre me. Ho capito che solo io posso portare a termine quello che tuo padre voleva fin dall’inizio, solo che lui non sarà con me quando compirò la mia missione” e concluse la frase schiacciando il bicchiere tra le dita, poi lo gettò a terra e si incamminò verso l’uscita, lasciando senza parole il figlio dell’uomo che l’aveva trasformata in una bambola.
 
“Ikari ha cercato di cambiare il destino”
“abbiamo sbagliato fin dall’inizio”
“dobbiamo intervenire prima che la cosa crei delle conseguenze”
“manderemo un angelo”
“la sua missione sarà eliminare Ikari, solo questo ci interessa”
“appena avrà compiuto il nostro volere, la Nerv potrà fare quello che vorrà”
“cioè lo riconsegnerà nelle nostre mani”
“questo è il tuo compito Tabris”
“eliminare un Lilim, se questo è il mio destino, provvederò”
Buio su tutto.
 
 
Capitolo 10 Trust in my sacrifice

“I vecchi hanno mandato un altro pilota di Evangelion... pensano che prenderà facilmente il posto di Soryu con lo 02, ma dubito che ce la farà ad abituarsi in così poco tempo. Ormai non manca molto, secondo le pergamene del mar morto gli angeli sono diciotto, compresi gli essere umani, quindi di conseguenza dobbiamo solo eliminare il diciassettesimo angelo e poi potrà finalmente terminare il progetto per cui abbiamo così tanto lavorato...”
La sua solita posa, la sua freddezza, stavano mutando, succedeva sempre così quando si avvicinava un momento particolarmente eccitante; Kozo lo sapeva bene, ormai lo conosceva a fonso, sapeva fin dove voleva spingersi e non gli avrebbe creato nessun ostacolo... se voleva rovinarsi con le sue mani, era suo il rischio e il pericolo.
“Penso che non abbia importanza se il fifth children riuscirà a raggiungere un alevato tasso di sincronia con lo 02, l’importante è che tuo figlio e Rei si diano da fare per sconfiggere l’ultimo angelo...”
“Mi fido pienamente di Rei”
Già, ma forse lei non si fida più di te fu l’ultimo pensiero di Kozo prima di uscire dalla stanza del comandante Ikari.
Casa di Misato, nello stesso momento
“signorina Misato, io esco...”
Ormai l’atmosfera in quella casa non era più la stessa; senza Asuka, la vita sembrava meno attiva, in fondo mancava a tutti, soprattutto adesso che stava cominciando ad aprirsi con il mondo e ad esporre il suo lato più dolce.
In più, la recentissima morte di Kaji aveva ridotto Misato allo stato vegetativo, a mala pena usciva di casa per recarsi alla Nerv, ma non era più lei, era deconcentrata, perennemente attaccata alla lattina della sua bevanda preferita e più di una volta Shinji aveva trovato sparse sul tavolo pillole di sedativi e calmanti.
Era tutto cambiato e la colpa di questo era di una persona sola, anzi di due persone; una era suo padre, l’altra era la sua vigliaccheria.
Desolato e irritato con se stesso, uscì di casa e si diresse alla base; non vedeva l’ora di rivedere Rei, voleva parlarle, confidarle il suo stato d’animo. Sapeva che non era facile parlare con lei, ma le esperienze vissute l’avevano cambiata profondamente, e lui sapeva che adesso era l’unica persona di cui si poteva fidare... per adesso...
C’era una ragazzo seduto su una panchina, sotto un albero, all’ombra; Shinji lo notò perchè aveva uno zainetto con su stampato il logo della Nerv.
Il giovane se ne stava seduto sulla panchina, la testa rovesciata all’indietro e sembrava che stesse assaporando i profumi deliziosi dei fiori che erano piantati tutti attorno a lui; sembrava un ragazzo normalissimo, alto, slanciato, i capelli molto chiari, quasi grigi.
Shinji si avvicinò cautamente, credeva che stesse riposando e non voleva disturbarlo.
“Tu devi essere Shinji Ikari, non è così?”
Shinji si bloccò di colpo, vedendo che il ragazzo aveva aperto gli occhi e che aveva pronunciato il suo nome
FLASH BACK: una ragazza stesa su una barella, bendata, lo stava guardando con due occhi di fuoco, ardenti, così profondi che ebbe paura di caderci dentro e perdersi dentro di essi.
Gli stessi occhi di Rei
Gli occhi ardenti del ragazzo lo stavano osservando e il suo sorriso calmo era rivolto solo a lui
Senza neanche sapere perchè, il giovane Ikari arrossì.
“Come conosci il mio nome?”
“tutti lo conoscono Ikari, sei molto famoso...”
“Ehm... davvero? Non pensavo. Tu devi essere il nuovo pilota che sostituirà... Asuka...”
“Esattamente, sono il fifth children, Kaworu Nagisa, ma tu puoi chiamarmi semplicemente Kaworu”
“Molto piacere! Io, sono semplicemente Shinji.”
Kaworu si alzò in piedi cominciò a camminare a finco di Shinji, entrambi diretti alla base del comandante Ikari.

  
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