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Autore: Lulumyu    06/04/2008    3 recensioni
Harry Potter, Ron Weasley e Draco Malfoy.
Quando tre uomini sono costretti a collaborare per sopravvivere in una grande, grossa e caotica famiglia alla conquista del mondo magico.
Genere: Commedia, Demenziale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Weasley, Harry Potter, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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§ Nuvole oscure all’orizzonte §

I mesi passarono e l’inverno lasciò il posto alla primavera.

Attraversando un vialetto ombreggiato da ciliegi in fiore un’anziana strega dal portamento elegante rientrò nella propria dimora, depositando il libro che aveva portato con sé durante la passeggiata su un tavolino.
Alle sue spalle il caminetto si accese improvvisamente, e dalle fiamme sfrigolanti uscì un uomo biondo che aveva ereditato i suoi lineamenti aristocratici.

Quando ella si voltò incontrò il suo sorriso, e sorrise anche lei.

- buongiorno, nonna – disse Scorpius Malfoy, accompagnando le sue parole ad un breve inchino.

- buongiorno a te, mio caro nipote – rispose Narcissa, andando ad abbracciare il nipote, - che bella sorpresa mi hai fatto, venendo a trovarci. Sei qui per qualche motivo? -.

Lo sguardo del giovane uomo si fece testardo.

- voglio parlare ancora con mio padre e con il nonno – disse.

Narcissa sorrise brevemente.

- ancora per quella storia? – disse.

Scorpius annuì risoluto.

- buona fortuna tesoro. Sono entrambi nello studio -.

- grazie. Ne avrò bisogno – disse e, congedandosi, si avviò a passo risoluto su per le scale.

Bussò, ma entrò nella stanza senza aspettare risposta dall’interno.
Suo padre era seduto dietro la scrivania, mentre suo nonno su una poltrona poco distante.
Sarebbe stata una scena interessante, per un osservatore esterno, vedere tre generazioni di Malfoy insieme a confronto nella stessa stanza. Soprattutto perché la somiglianza tra i tre individui era molto accentuata.

- Scorpius – disse, sorpreso, Draco, - è successo qualcosa? -.

Il giovane ignorò l’invito che il padre gli fece di sedersi davanti a lui.

- va tutto bene. E andrebbe ancora meglio se qualcuno smettesse di fare il difficile ed accettasse un certo invito. Mi sto riferendo ad un voi generico, ovviamente – borbottò, ironico.

Lucius Malfoy, il volto segnato dagli anni e i lunghi capelli, ormai definitivamente bianchi, legati in una coda bassa, si rivolse al nipote con voce decisa.

- giovanotto, non credevo di averti insegnato a parlare con questo tono a chi ha più esperienza di te -.

- scusami, nonno – disse Scorpius, non intendendo comunque desistere, - ma cerca di comprendere la situazione in cui mi trovo -.

- non capisco a cosa tu ti stia riferendo, Scorpius – disse Draco, osservandolo con un sopracciglio inclinato.

- e invece lo sai perfettamente, papà – rispose il figlio, lapidario, - la festa -.

Gli sguardi dei due Malfoy più anziani passarono in un batter d’occhio dalla comprensione all’inflessibilità.

- ne abbiamo già discusso, nipote. Non intendo tornare sull’argomento – disse Lucius, deciso.

- hai sentito il nonno? – domandò Draco retoricamente, - non abbiamo intenzione di cambiare idea. È fuori discussione -.

Scorpius non poté trattenersi dall’alzare gli occhi al soffitto.

- papà, smettila. Non ti ucciderà venire a pranzo dagli Weasley, per una volta – esclamò Scorpius, stancamente, esponendo per l’ennesima volta il fulcro del problema.

Draco, punto sul vivo, gli lanciò un’occhiata fulminante.

- non discutere oltre, Scorpius. Il mio no è definitivo. Ho passato anni a fuggire dalle sgrinfie dei loro tentacoli. Non vedo il motivo per il quale dovrei abbassare la guardia e farmi catturare proprio ora, dopo tanti sforzi -.

Scorpius assunse un’espressione stizzita. Fece per dire qualcosa, ma si trattenne all’ultimo. Richiuse la bocca e inspirò ed espirò profondamente.
Solo quando credette di aver ritrovato un minimo di autocontrollo si arrischiò a continuare a parlare.

- per favore! Rose ci terrebbe tanto ad avere tutta la famiglia riunita per il primo compleanno di Antares – insistette il giovane uomo, volendo a tutti i costi convincere il padre – e anche tu, nonno. Davvero, non vi capisco affatto. La mamma e la nonna non hanno avuto problemi. Perché voi siete così ostinati?! -.

- non intendo stare a meno di due chilometri di distanza da Arthur Weasley, caro il mio nipote, e non mi pare che la loro dimora sia abbastanza spaziosa da permettermelo – disse Lucius Malfoy, lapidario, - e queste sono le mie ultime parole sull’argomento -.

- ma cosa vi costa?! Siete pur venuti al matrimonio, il che mi rendo conto sia stato difficile per voi. Eppure l’avete fatto. Cosa c’è di diverso, ora? Perché ora no?! -.

- credo ricordi come sono andate le cose, l’ultima volta – Draco redarguì Scorpius, con uno sguardo eloquente, - al tuo matrimonio tuo nonno e Arthur Weasley hanno continuato per tutto il tempo a lanciarsi frasette ironiche da un capo all’altro del tavolo per tutto il pranzo, finchè non hanno deciso di “fare una passeggiatina riconciliatrice” -.

Sentirono Lucius ridere maliziosamente.

- ah, che giornata. Weasley ha avuto l’occhio nero per due settimane – esclamò.

Scorpius roteò gli occhi.

- e tu hai cominciato ad usare veramente il bastone, nonno – gli ricordò, e le risa cessarono.

Ci fu un breve silenzio, interrotto dal frusciare del vento negli alberi del parco di Malfoy Manor.

- lo so che non accettate ancora il mio matrimonio con una Weasley. E lo stesso per la sua famiglia – borbottò stancamente Scorpius, portando una mano a scompigliarsi nervosamente i capelli biondi all’altezza della nuca, - ma non è per me, ne per Rosie, ne per gli Weasley. È per vostro nipote. Un Malfoy. E cosa mi avete sempre detto? Il sangue Malfoy è sempre importante -.

- Scorpius… - cominciò Draco, ma il figlio lo interruppe nuovamente.

- non voglio scuse. La mia unione con Rosie è sempre stata difficile per me e per voi. Magari non era un matrimonio da farsi, ma si è fatto. Ora basta! Noi abbiamo superato le difficoltà che si sono poste davanti al nostro amore. Non vedo perché non possiamo finalmente avere anche noi la nostra felicità – disse serio Scorpius.

Draco rimase impressionato. Nonostante parlasse di un argomento scomodo, era stato un discorso ad effetto. Aveva come la sensazione di averlo già sentito da qualche parte.

- ah, che donna, Rynona – esclamò Lucius, inaspettatamente, con lo sguardo perso nel vuoto.

Draco Malfoy impiegò diversi secondi a registrare ciò che aveva udito. Non poteva essere vero.

Osservò suo padre, diventato improvvisamente rigido e nervoso, e poi tornò a posare gli occhi su suo figlio.

Vide con orrore un sorriso diabolico sorgere dalle sue labbra molto lentamente.

Sentì il gelo pervadergli il corpo, comprendendo che suo figlio sapeva perfettamente chi fosse Rynona, avendo frequentato Hogwarts con Rose e Lily nel periodo in cui quei libri andavano di moda tra le streghe della loro età.

In quel sorriso vide il suo trionfo e la propria sconfitta.

§ o § o § o §

Il Paiolo Magico, in definitiva, era l’unico luogo in cui potessero incontrarsi e parlare senza che altri membri della famiglia potessero sentirli.

Questa era la giustificazione implicita che Draco aveva scritto nei due bigliettini che aveva fatto tempestivamente recapitare ad Harry Potter e Ron Weasley subito dopo il colloquio con il figlio.

In realtà era solo una scusa per giustificare il fatto che Draco Malfoy in persona era così terrorizzato da ciò che era successo e, soprattutto, da ciò che doveva accadere nell’immediato futuro, da essere egli stesso in persona ad invitare i suoi nemici storici in un locale di sera, cosa che poteva essere facilmente fraintesa da qualsiasi persona non al corrente dei fatti.

L’ultima cosa che voleva si pensasse era che loro tre fossero diventati amici. Non aveva sentito niente di più stupido in tutta la sua vita.
Loro non erano amici. Semplicemente tentavano di sopravvivere insieme alla loro stessa famiglia.
E non stava tentando, dicendo così, di autoconvincersene. Assolutamente.

Fatto sta che era andato al Paiolo Magico un’ora prima del previsto, solo per essere certo di occupare il loro solito tavolo, ovvero quello relegato nell’angolo più oscuro del locale.

Il primo ad arrivare fu Potter. Con espressione contrariata si lasciò cadere su una delle seggiole del tavolo.

- me ne devi una, Malfoy. Per venire ad incontrare te ho perso la possibilità di stare solo con Ginny a casa dopo tanto tempo – disse.

- quando sentirai quello che ho da dirvi sarai tu a dovermene una, Potter – disse Draco, con voce sicura, - ma dove diamine si è cacciato Weasley? -.

- sta arrivando. Quando ha saputo che ci avevi invitati voleva venire anche Hermione. Non sai che fatica convincerla a desistere – borbottò Harry.

- come mai voleva venire? – chiese Draco stupito.

- non voleva perdersi noi tre seduti a bere attorno allo stesso tavolo come degli amiconi – disse Harry, - anche se dovrebbe essere la prima a sapere che non siamo ne saremo mai amici – concluse.

Sollevato, Draco annuì con forza.

- esatto, esatto. Siamo solo collaboratori. Combattiamo su un fronte comune, tutto qua – esclamò.

- alleati – disse Harry annuendo.

- ripetete ancora la parola “amici” in mia presenza e giuro che distruggo il locale – era stato Ron a parlare, finalmente arrivato, e anche lui si sedette.

- beh? Dove sono le bottiglie? – borbottò, vedendo il tavolo libero e pulito.

- non vi ho invitati per bere – disse Malfoy, fulminandolo con lo sguardo, - dobbiamo essere lucidi stasera. Dobbiamo analizzare bene la situazione e trovare una via di uscita -.

Harry e Ron si scambiarono sguardi stupiti, per poi tornare a posarli sul biondo.

- ora potresti cortesemente dirci cosa ti ha sconvolto al punto da invitarci per un drink? – gli chiese Harry, estraendo il biglietto che aveva ricevuto via metropolvere sul quale erano scritte proprio quelle parole e deponendolo sul tavolo.

Con voce bassa ma concitata Draco riepilogò ai due alleati ciò che era accaduto quella stessa mattina.
Gli sguardi di stupore dei due cominciarono piano piano a trasformarsi in sorrisi divertiti e, in seguito, maliziosi.

- ahi ahi ahi, Malfoy – rise Ron, quando egli ebbe finito, - temo che stavolta a te e a tuo padre tocchi proprio partecipare ad un evento di famiglia -.

- solo tu, Weasley, puoi trovare divertente una cosa del genere – ritorse ferocemente Malfoy.

- e io che pensavo fosse accaduto chissà che cosa – disse Harry, rilassandosi, - coraggio, Malfoy. È solo una festa di compleanno -.

Draco li guardò esterrefatti.

- come sarebbe a dire, solo una festa di compleanno?! Avete presente la marea di gente che vi parteciperà?! -.

- parli come se non avessi mai partecipato ad una festa di famiglia – commentò Ron.

- è sempre avvenuto contro la mia volontà – ribatté Draco, - e comunque sarebbe stato difficile visto che la maggiorparte del mondo magico è compreso nella “famiglia” – borbottò con voce tetra.

Harry rise, mentre Ron disse:

- ma cosa stai dicendo? Non siamo certo imparentati con tutto il mondo magico – rise anche lui con Harry, senza in realtà sapere che si stavano divertendo per due motivi diversi.

Ron infatti non aveva sentito i commenti che Harry e Draco si erano scambiati quella sera, in passato, alla vigilia del matrimonio che aveva unito i due clan rivali dopo secoli di odio reciproco.

- tranquillo Ron, è un modo di dire – disse Harry, lanciando un’occhiata divertita al biondo – comunque che male c’è riunirsi di tanto in tanto? E poi soprattutto questa volta, per il compleanno di tuo nipote -.

Draco, però, divertito non lo era affatto.

- non ho alcuna intenzione di unirmi alla famiglia – ringhiò Draco.

- suvvia, non fare il difficile. Dopotutto sei già unito agli Weasley – commentò Harry con voce casuale.

- non direttamente, per amore di Merlino – esclamò Ron, roteando gli occhi, - già è difficile averlo come consuocero, figuriamoci come genero -, ma poi, accorgendosi con la coda dell’occhio dell’espressione pericolosa che aveva assunto lo sguardo di Harry, si affrettò a replicare, sempre rivolto a Malfoy: - visto che comunque hai sempre disprezzato mia sorella -.

- i Malfoy disprezzano gli Weasley per definizione, Weasley – commentò Draco.

- farò finta di non aver sentito l’indiretto insulto che hai rivolto a mia moglie – si intromise Harry, lapidario, - perché ci sono abituato. Comunque è piacevole constatare che anche i Malfoy hanno pecore nere in famiglia – aggiunse infine con un sorriso malizioso.

- Scorpius – disse Ron, dando man forte ad Harry, - non che la cosa mi faccia piacere, sia ben chiaro – aggiunse poi, ricordandosi che era la sua, di figlia, ad essere stata protagonista del mutamento di principi di un Malfoy.

- mi sa che non hai scampo stavolta. Sarai costretto a partecipare alla festa con noi. Non che mi faccia piacere averti intorno anche a casa dei miei, sia chiaro – continuò infine, rilassandosi sulla sedia.

Lo sguardo di Malfoy assomigliava a quello di un cane bastonato a tal punto che i due non si sarebbero sorpresi se avesse abbassato le orecchie.
Harry tra sé e sé si rimproverò di non aver portato una macchina fotografica.

- avrei dovuto aspettarmelo – commentò Draco, afflitto.

Ma poi la sua espressione mutò improvvisamente, come se gli fosse appena tornato in mente qualcosa che aveva dimenticato.

- comunque mi pare ci stiamo allontanando dal fulcro del problema! – esclamò, prendendo alla sprovvista gli altri due.

- che sarebbe? – domandò Harry, perplesso.

- il libro! Quel dannato libro! – disse.

Due sguardi atterriti si posarono su Malfoy.

- alla buon’ora, signori – disse Draco, roteando gli occhi, - ci siete arrivati -.

- come faceva tuo padre a… - cominciò Harry, ma si interruppe, bruscamente, - no, non dirmelo. Credo di intuire da solo come sono andate le cose -.

- mio padre è venuto per caso a cercarmi quella volta che ci siamo incontrati – spiegò - ha trovato e letto quel libro -.

Sul tavolo cadde un silenzio spettrale. Poi Malfoy si voltò verso Ron e gli annunciò:

- è per questo che mio padre ha accettato di venire. Scorpius lo ha minacciato di raccontare tutto a tuo padre -.

Se da una parte Ron avrebbe voluto mettersi a ridere, soprattutto immaginando la gioia che Arthur Weasley avrebbe provato nel vedere l’umiliazione sul volto di Lucius, dall’altra, così come Harry, si sentiva ad un passo dal baratro.

- non credo che abbia realizzato che lo abbiamo letto anche noi – mormorò, gli occhi sbarrati dal terrore.

- ne va della nostra reputazione – borbottò afflitto Harry, - sarebbe piuttosto imbarazzante se nel mezzo della festa Scorpius se ne uscisse con questa storia -.

- non credo lo farà, se mio padre viene davvero alla festa – disse tetro Draco.

- allora è tutto risolto – disse sollevato Harry.

- non è tutto risolto – gracchiò Malfoy, - visto che dovrò partecipare anche io -.

- beh, ma qui torniamo al problema iniziale, che abbiamo già discusso – disse allegro Harry, guardando Malfoy ironicamente, - per il resto, basta tenere d’occhio Scorpius e bloccare sul nascere ogni suo tentativo di ridicolizzare tuo padre. In altre circostanze non esiterei a dargli manforte, ma stavolta ci sono anche i nostri cappi che pendono dalla forca – concluse.

- ma come sei gentile, Potter – soffiò Draco.

- quindi vedi di tenere a bada tuo figlio, Malfoy – esclamò Ron, guardandolo seriamente.

- è tutta colpa di tua figlia, Weasley! Da quando la ha incontrata, ma soprattutto dal matrimonio, mio figlio non è stato più lo stesso – lo accusò Malfoy.

- oh, ma guarda. Ha smesso di giocare al piccolo bullo e al viziato signore oscuro? Che dramma, Malfoy! – ritorse Ron, guardandolo con furore.

- Weasley! -.

- Malfoy! -.

- e finitela, per Merlino! Sedetevi! – ordinò Harry, tentando di riportare la calma.

I due lo ascoltarono con titubanza, e tornarono a sedersi voltando i volti in direzioni opposte.

Harry roteò gli occhi.

- altro che nonni. Qui abbiamo a che fare con bambini di tre anni – commentò, ricevendo occhiate fulminanti dagli altri due.

Per un po’ scese il silenzio sul tavolo, finchè Harry non si alzò cominciando a raccattare le poche cose che aveva portato con sé.

- te ne vai? – domandò sorpreso Malfoy.

- si tesoro. Scusami ma non vorrei che mia moglie si insospettisse e scoprisse la nostra relazione segreta – lo canzonò Harry, ridendo poi alla vista della smorfia schifata del biondo.

- beh ma a questo punto me ne vado pure io – disse Ron, - tanto quello che dovevi dirci ce lo hai detto, no? -.

Malfoy sembrò pensieroso per qualche istante, ma poi annuì.

- in definitiva – disse Harry – ti toccherà partecipare alla festa di compleanno -.

Malfoy fulminò Ron che stava sghignazzando sotto i baffi.

- è colpa di quel tuo dannatissimo libro – disse.

- improvvisamente sento ardere in me un’autentica passione per “La bacchette dell’amore” – lo canzonò Ron, ringraziando mentalmente per la prima volta quel libro perché, grazie ad esso, avrebbe passato una piacevole giornata ad osservare Draco e Lucius Malfoy struggersi di disperazione circondati dagli Weasley.

Malfoy gli lanciò un epiteto non proprio simpatico, ma i due lasciarono comunque il locale ridendo.
Li osservò silenzioso uscire dal locale. Sulle sue labbra si dipinse un sorriso ironico.

- amici – borbottò, - come no -.

Prima di andarsene, per compensare il fatto di avere occupato un tavolo per tutto quel tempo senza prendere nessuna consumazione, ci lasciò sopra qualche spicciolo. Stava proprio invecchiando. Una volta non avrebbe mai fatto nulla di simile, anzi, se ne sarebbe tranquillamente andato senza preoccuparsi del disturbo che poteva avere creato.

L’influenza degli Weasley, borbottò fra sé e sé, uscendo, non mi fa affatto bene.

§ - § - § - § - §


Note di fine fic: Ciauz a tutti!
Eccomi finalmente tornata con un nuovo capitolo di questa fanfiction. Vi ho fatto attendere un po’, è vero, ma eravate stati avvertiti! XD
Questo capitolo in realtà fa un po’ da introduzione al prossimo (ancora in cantiere ma del quale ho già scritto buona parte^^), nel quale i nostri tre eroi affronteranno la festa di compleanno di Antares. Ne vedrete delle belle, credetemi.
Allora, cosa mi dite di questo secondo capitolo? Aspetto con ansia i vostri commenti. Sono proprio curiosa di conoscere il vostro parere.
Approfitto per rispondere a tutti quelli che hanno gentilmente recensito il primo capitolo^^:

X Kel: Ciauz^^! Sono contentissima che lo scorso capitolo ti sia piaciuto. E di questo, che mi dici? Spero che regga il confronto! ;P Un bacione.

X Nelly P.: Ciauz^^! Come vedi Lucius c’è cascato in pieno nel sortilegio del libro, con conseguenze oltremodo catastrofiche. Comunque tranquilla^^, la trama del romanzetto non è importante per il resto del racconto. E poi è appositamente contorta fino all’assurdo, come ci si aspetterebbe da un romanzetto rosa di quel tipo.
In questo capitolo hai visto anche Scorpius. Chi ti dice che in futuro non verranno introdotti anche Albus e Rose? Come ben sai, le mie idee sono del tutto imprevedibili XD.
Un bacione!

X Jhaa: Ciauz^^! Brevità? Non mi sembra XD! Chiedo venia per gli errori ortografici. Purtroppo ho la pessima abitudine di cambiare le frasi durante la correzione e spesso mi dimentico di correggere le correzioni. Da qui derivano i tempi o i modi sballati dei verbi, o l’ambigua corrispondenza tra nomi e aggettivi XD. Questa volta ho provato a farci più caso, spero sia andata meglio!
Mi rendo conto di aver fatto apparire ben poco le donne, anche qui tenterò di rimediare ;P. Comunque come vedi non sono solo le donne, in questa fic, a leggere libri rosa e a guardare Beautiful XD. Lo fanno soprattutto i mariti! (Vedi Lucius XD).
Sono proprio contenta che tu abbia trovato la storia divertente! Mi impegnerò per fare in modo che continui a risultare piacevole. Fammi sapere se ci riesco ;).
Un bacione!

X Lill: Ciauz^^! Grazie per i complimenti. sono proprio contenta che la fic ti sia piaciuta e ti abbia divertito. E spero che continuerà a farlo! Fammi sapere, mi raccomando! XD.
Un bacione!

E via un altro capitolo! Spero di non farvi attendere troppo per il prossimo ;).

Faccio un ultimo appunto, tanto per essere chiara e per non creare confusione nella storia.
La vecchia ma vecchia guardia (Lucius, Narcissa, Molly, eccetera) è ancora in vita e lo sarà ancora per molto, nonostante i bisnipoti XD. Questo perché sono fermamente convinta che se Silente ha potuto vivere così tanto tempo, non vedo perché dovrei togliere questo piacere ai personaggi che sto trattando!

Hihihi. Detto questo vi saluto.
Al prossimo capitolo!

Un bacione dalla vostra ‘myu.
  
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