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Autore: oceanodiperle    13/10/2013    1 recensioni
distrattamente finisco con il piede su una pozza d’acqua e scivolo a terra, sporcando con il liquido del mio bicchiere l’abito elegante di un ragazzo che mi è di spalle, che stava tranquillamente conversando, ma appena sentì quella sostanza fredda sulla sua schiena si girò verso chi aveva provocato quel danno, me. [...]- “Ti va di ballare?” Non mi da il tempo di annuire, che subito mi tira a se. Non avrei neanche potuto dirgli di no, gli ho sporcato la giacca e deve stare tutta la serata con quell’indumento addosso, ballare con lui è il minimo che possa fare per farmi perdonare. [...] “E’ bellissimo il vestito che indossi.” [...] - “Hai un buon profumo.” Mi sussurra avvicinando le labbra all’orecchio. Io rimango in silenzio. “E…sei bellissima.” Il mio cuore batte forte dentro di me e non ho idea di cosa fare.
Poggia molto lentamente le labbra sul mio collo, forse per non farmi sobbalzare a quel tocco, dove lascia un bacio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capther five.

Alla fine Zayn non mi ha lasciato scegliere, mi ha portato con lui è basta ed è ancora arrabbiato con me, quasi non mi parla, parla solo quando è necessario.  Siamo seduti al tavolo di un bar al centro di Doncaster, mentre loro parlano e scherzano io invio un messaggio a Corinne:
 “Ho litigato con Zayn, non so se riuscirò a venire alla partita.” Mentre bevo un sorso della coca cola che ho ordinato, lei mi risponde. Risponde subito perché messaggia tutto il giorno con Austin, ha sempre il cellulare nelle mani, a volte diventa fastidioso.
“Dovevi litigarci proprio oggi? Non potevi aspettare fino a domani? Sei la solita.”
 “Lui aveva detto che doveva pensarci per mandarmi alla partita, abbiamo cercato di convincerlo io e i suoi amici e si è arrabbiato. Non dire niente ad Austin, forse mi manderà.”
-
“Andiamo a fumarci una sigaretta.” Propone Liam.
- “No, ora non mi va. Andate tu e Niall.”
- “Sei sicuro?” Chiede Liam.
- “Si.”
- “Andiamo Niall.”
Liam e Niall si alzano dal tavolo e cercano di raggiungere l’uscita del bar facendosi spazio tra la folla di persone, al tavolo rimaniamo io e Zayn che è seduto accanto a me.
Corinne mi ha risposto:
“Va bene, cerca di farti mandare."
Si avvicina per baciarmi la tempia destra, vuole fare pace, forse si è reso conto che il modo in cui si è rivolto a me mi ha fatto rimanere male. Io lo ignoro, la tristezza nel mio volto è evidente.
- “Alison.” Non gli rispondo. “ Mi abbraccia posando un braccio dietro la mia schiena. “Mi fai innervosire quando insisti.” Comincia ad usare un tono dolce. “Ho bisogno di pensarci.” Con la mano Inserisce una ciocca del miei capelli biondi dietro l’orecchio. “Non ti ho detto già no.”
- “I-io ci tengo molto ad andarci.”
- “Lo so.” Mi da un bacio sulla guancia. “Non mi piace quando ce l’hai con me.” Lo abbraccio, per fargli capire che non ce l’ho più con lui, anche se dovrei perché non mi ha ancora dato il consenso di andare alla partita. Poggio la testa sul suo petto e me la bacia, di conseguenza mi accarezza la schiena. “Che hai fatto da Corinne?”
Ci stacchiamo dall’abbraccio.
- “E’ stato divertente. C’era anche Louis, non me lo aspettavo, avevo gli occhi spalancati appena l’ho visto.” Mi metto a ridere.
- “Come mai era lì?”
- “Appena arrivata mi aveva detto Corinne che sarebbe arrivato Austin con un suo amico che aveva portato al ballo, ed era proprio lui.”
- “E lui che faccia ha fatto?”
- “Uguale alla mia.”
- “E che c’è stato divertente?”
- “Louis ha bagnato di sorpresa Austin con una bottiglia d’acqua perché lo prendeva in giro, è stato bellissimo.”
- “Domani verrai con me in palestra?”
Annuisco. Mi da un bacio sulla guancia perché è contento per il fatto che io abbia accettato.
- “Ti voglio bene.” Gli dico con un tono basso, lui riesce a sentirmi.
- “Anche io, tantissimo.”
Liam e Niall rientrano nel bar.
- “Andiamo via?” Chiedono a Zayn.
- “Si.” Dice prendendomi una mano e costringendomi ad alzarmi con lui.
- “Devi indossarlo, ora fa freddo.” Dice togliendosi la sua giacca e infilandola a me.
- “E tu?”
- “Sei più importante tu, andiamo.”

                                                                                                                           ***

E’ mezzanotte, abbiamo girato per Doncaster, Zayn mi ha portato in locali in cui non ero mai stata e ho conosciuto molti suoi amici. Ora ci siamo presi una pausa e siamo in un posto dove non passa molta gente, io sono seduta su un muretto, mentre Zayn, Liam e Niall fumano una sigaretta mentre conversano e scherzano. Zayn  non mi permette di fumare, non mi ha fatto neanche provare. Lui ha provato a sedici anni con i suoi amici e ha detto che se n’è pentito e che se potesse ritornare indietro non proverebbe. Mi ha detto che diventa un vizio che difficilmente ti togli e che fa molto male, mi ricordo che mi disse: “Non voglio che ti fai del male anche tu.”
Quando la finisce la spegne sul muretto dove sono seduta e la getta in un cestino. Mentre Niall e Liam continuano a scherzare lui si avvicina a me e ha il brutto odore di fumo.
- “Ehi, tutto bene?”
- “Si…”
- “Sei stanca?”
- “Un po’.”
- “Ora ce ne andiamo.”
- “Se vuoi stare ancora non fa niente, posso resistere.”
- “Tanto non dobbiamo fare nulla.” Mi da un bacio sulla guancia e ritorna a parlare con Niall e Liam.
 
                                                                                                                    ***
Stiamo ritornando, quasi mi vergogno di essere in macchina insieme a loro, hanno tutti i finestrini abbassati e il volume della musica al massimo, a volte Niall esce fuori dal finestrino per urlare qualcosa ai passanti, cantano le canzoni che vengono trasmesse alla radio a squarciagola, io spero solo di arrivare il più presto a casa. Mi vibra il telefono, sicuramente è Corinne che vuole sapere se sono riuscita a convincere Zayn. Lo sfilo dalla tasca, premo il tasto di sbocco e apro il messaggio. Non è di Corinne è di Louis, strano. Perché mi ha scritto?
“Mi ha fatto piacere vederti oggi. xx” Mi scappa un sorriso. “Grazie, io non me lo sarei mai aspettata. :)” Rispondo e invio. Zayn adesso mi avrebbe chiesto chi è che mi ha scritto un messaggio, ma non se n’è accorto essendo impegnato a fare casino. Il cellulare vibra di nuovo. “Già, neanche io e pensavo anche che mi sarei annoiato. :)”

“Mi hai fatto divertire un sacco quando hai buttato l’acqua addosso ad Austin, non riesco a smettere di pensarci! :D”

“Hahah x) Tuo fratello di manderà alla mia partita?”

“Mi ha detto che deve pensarci. :\”

“Se non puoi venire non preoccuparti. :)”

“Ancora non è detto. ;)”
“Vado a dormire altrimenti domani ci arrivo morto in campo x) Notte xx”
“Notte. Xx”

E’ quasi l’una e finalmente siamo arrivati a casa, salutiamo Niall e Liam che avevano lasciato le loro auto davanti il nostro appartamento ed entriamo in casa.
 
                                                                                                                          ***
I nostri genitori stanno già dormendo e io e Zayn stiamo salendo le scale cercando di fare meno rumore possibile. Ora sono nella mia stanza, alzo il cuscino del letto per prendere il pigiama e lo poggio sulla sedia. Mi slaccio le scarpe, e le metto nella scarpiera, mi tolgo i pantaloni, la maglietta e il reggiseno, li poso sul letto e mi infilo il pigiama. Apro nuovamente la scarpiera per prendere delle infradito e mi dirigo silenziosamente nella stanza di Zayn. Apro la porta e lo trovo sul letto mentre sfoglia un album di fotografie. Mi siedo delicatamente accanto a lui, mi guarda per sorridermi e poi riporta lo sguardo di nuovo sulle fotografie che raffigurano una donna.
- “Chi è?”
 - “Mia madre.” Non ho visto molte foto di sua madre, al massimo due o tre quando ero piccola, non me la sarei mai ricordata e questo album e la prima volta che lo vedo, forse l’ha custodito gelosamente nascondendolo.
- “E’-è molto bella.”
 - “Mi manca tantissimo.” Sospira.
- “Mi dispiace Zayn.”
- “Ora ci siete voi, ci sei tu.” Mi sorride. “Sei l’unica donna che amo più di ogni altra oltre a mia madre.” Chiude l’album e lo tiene ancora sulle gambe. “Capisci perché sto molto attento a te?” Annuisco portando il mio sguardo sul pavimento. Mi mette una mano sotto il mento per farsi guardare negli occhi. “Non voglio perdere anche te, sei tutto ciò che mi rimane.” Mi da un bacio sulla guancia. Si alza dal letto per mettere a posto l’album. Lo mette dentro l’armadio vicino i vestiti. Come ho fatto a non accorgermene? Mi piacciono le sue magliette e a volte le indosso, quando mi vede indosso “una parte di lui” gli scappa un sorriso. Si siede di nuovo sul letto.
 -“Per quanto riguarda la partita…”
 - “Si…?” Gli dico con un leggero sorriso.
- “Andrai davvero insieme ad Austin e Corinne?”
- “Si.” - “Mi risponderesti al cellulare se ti chiamassi?”
- “Si.” Sospira.
- “Stai attenta.”
- “Grazie Zayyyyn!” Gli salto addosso abbracciandolo facendolo stendere sul letto. Lui si mette a ridere e gli do tanti baci sulla guancia per ringraziarlo.
- “Ok, ora calmati Alison!” Mi dice sorridendomi. Mi alzo da sopra di lui e mi siedo nuovamente composta.
- “Poi ti verranno a prendere in palestra Austin e Corinne?”
- “Si, penso di si. Domani ci organizziamo.”
- “Fammi sapere.” Mi dice dandomi un bacio sulla fronte. “Ora vai a dormire, è tardi.”
- “Perché non ci vediamo un film insieme?” Zayn si mette a ridere affondando il viso nelle mani, segno che preferisce che io vada a dormire, ma alla mia proposta non può dire di no perché in realtà vorrebbe anche lui.
- “Ma è tardi.”
- “E quindi?”
Sospira.
- “Andiamo.”
Sorrido.
                                                                                            
                                                                                                                   ***

Come film abbiamo scelto ‘warm bodies’ un film romantico, a lui piacciono di questo genere, ma preferisce quelli di avventura, ma alla fine lo convinco sempre a vederci quelli romantici.
Lui è steso sul divano, io sono sopra di lui girata su un fianco con la testa sul suo petto. Adoro essere sdraiata sopra di lui, il suo corpo mi trasmette carole e mi rilasso, soprattutto quando mi accade qualcosa di brutto, l’affetto e il corpo di Zayn  mi fanno dimenticare tutto, scaccia tutti i miei brutti pensieri, inoltre amo sentire il suo petto alzarsi e abbassarsi a causa del suo respiro. Io non me ne accorgo, ma anche io ho bisogno di lui, anche io lo amo, anche io non vorrei perderlo, ma non ci penso mai a queste cose dato che la maggior parte delle volte litighiamo perché è troppo pesante e quando non mi fa fare una cosa che desidero non lo sopporto, però alla fine fa di tutto per farmi ritornare il sorriso.

                                                                                                                 ***

Zayn’s POV
Alla fine non siamo saliti più in camera perché ci siamo addormentati sul divano. Lei sta ancora dormendo beatamente sopra di me e mi dispiace svegliarla. Ho seriamente paura per quando andrà a vedere la partita, potrebbe succedergli di tutto, non posso dirgli di aver cambiato idea e non farla andare più, ci rimarrebbe davvero male e non mi parlerebbe per tutto il giorno. Vabbè, tanto mi ha assicurato che mi risponderà al telefono e se succede qualcosa mi chiama e arrivo subito da lei, inoltre ci sono Austin e Corinne, di cosa dovrei preoccuparmi? Vabbè, proviamoci.
Comincio a baciarle il collo con l’intenzione di svegliarla almeno dolcemente, perché sinceramente non mi va di stare fermo sul divano e aspettare che si svegli.
- “Alison?” Le sussurro. “Alison?” Non sente, sta dormendo profondamente, evidentemente ieri era proprio stanca. Ok, comincio a muovermi, forse si sveglia. Mi alzo lentamente e sposto la sua testa dal mio petto sul braccio del divano. Niente, non si sveglia.  Provo a liberare il mio corpo da sotto il suo, ancora niente, dorme. Mi alzo dal divano e la prendo in braccio come una principessa portandola sopra per farla continuare a dormire nel suo letto. Arrivato davanti la porta della sua stanza spingo con un piede la porta socchiusa, entro e la poggio delicatamente sul letto.
                                                                                      
                                                                                                                    ***

Appena sceso sotto vedo i miei genitori rientrare, mio padre si piazza come al solito subito davanti la televisione, mentre mia madre si mette a cucinare, dopo tutto sono le dodici e mezza.
- “Dov’è Alison?” Chiede mia madre quasi preoccupata.
- “E’ ancora sopra che sta dormendo.”
- “Ieri è uscita con te vero?”
- “Si, tranquilla.”
- “Sono fiera di te Zayn.” Mi dice sorridendomi e dandomi un bacio sulla guancia.
- “Oggi verrà con me in palestra.”
- “Bene, è tanto che non stavate insieme come prima o sbaglio?”
- “Già. Poi però…andrà ad una partita…di calcio.” Mi guarda con gli occhi spalancati.
- “Che significa?”
- “Si lo so, ma ho la situazione sotto controllo.”
- “Cioè?”
- “Lei sarà li con Austin e Corinne, ha detto che mi risponderà al cellulare ogni volta che la chiamerò e se succede qualcosa mi chiama subito.”
- “Zayn, questo significa avere la situazione sotto controllo?!”
- “Calmati, se è necessario che deve essere sorvegliata, chiedo a un mio amico che ci va di controllarla. Non allarmarti, so quello che faccio, in ogni caso lo sai che non lascerei che gli facessero del male.”
- “Mi fido di te.”
In quel momento Alison scende le scale strofinandosi gli occhi, appena arriva all’ultimo gradino gli vado davanti impedendogli il passaggio.
- “Ehi.” Le do un bacio sulla guancia.
- “Ciao Zayn, ciao mamma.”
- “Allora… mi parli di questa partita a cui andrai?” Le domanda mia madre.
- “Vado a vedere il Doncaster.”
- “Come mai? Non ti sei mai interessata al calcio.”
- “Ci gioca un mio amico.” Scende l’ultimo scalino, mi schiva e si siede su una sedia della cucina.
- “Stai attaccata ad Austin e Corinne e se succede qualcosa chiama subito Zayn, o me e tuo padre ok?”
- “Sii mamma.” Risponde stufata.
                                                                                                            ***
Alison’s POV
Stiamo per uscire di casa e per andare in palestra.
- “Muoviti Alison, o mi farai fare tardi!”
- “Si, sto arrivando Zayn!” Dice scendendo velocemente le scale.
- “Dai, andiamo.” Apro la porta e usciamo.
                                                                                                                  ***
Mentre guida mi chiede:
- “Come ti sei organizzata con Austin e Corinne?”
- “Mi vengono a prendere in palestra.”
- “E il ritorno?”
- “Mi accompagnano a casa.”
- “Potrei venire a prenderti anche io, giusto per essere sicuro che stai bene.”
- “Zayyyn, quanto sei pesante! Non sto andando in un campo di concentramento!”
- “E’ che poi non ti vedo proprio.”
- “Perché, tu dove sei?”
- “Devo uscire.”
- “Torni tardi? Ti aspetto sul divano e andiamo a dormire insieme.” Gli sorrido.
- “No, vai a dormire.”
- “Ci posso provare, ma non credo che lo farò.”
Si mette a ridere.
- “Ma perché non mi ascolti per una cazzo di volta?”
- “No, veramente dovrei farti io la domanda ‘ma perché non mi fai fare quello voglio per una cazzo di volta?’ sono costretta sempre a fare quello che dici tu.”
- “Lo so.” Si mette a ridere di nuovo. “Vabbè, non esco.”
- “Ma sei impazzito?”
- “No, Alison. Ho seriamente paura, già non volevo mandarti, stamattina ero indeciso.”
- “Zayn, per favore, esci.”
- “Ora vedo.”
- “Fallo per me.”
- “Alison, se succede qualcosa non esitare a chiamarmi, hai capito? Qualunque cosa.”
- “Rilassati!”
- “No, è impossibile rilassarsi. Devi rispondere al telefono anche se ti chiamo ogni secondo.”
- “Si, stai calmo.”
- “Non credo di riuscire a stare calmo.” Gli do un bacio sulla guancia. “Neanche questo mi fa stare calmo.”
Mi metto a ridere. “Siamo arrivati.”
Mi stacco la cintura, apro lo sportello e scendo dalla macchina, mentre Zayn e ancora dentro che fruga nel portaoggetti per prendere non so che cosa. Una volta uscito anche lui, ci dirigiamo verso la palestra.

Appena passiamo dall’ingresso, la ragazza che lavora alla reception urla:
- “Ehii Zayyyn!” Deve essere una di quelle oche attratte da lui.
- “Ciao Cindy.” Gli sorride e si dirige verso di lei, io lo seguo.
- “Lei è la tua ragazza?” Domanda alzando un sopracciglio.
Si mette a ridere.
- “No è mia sorella.”
- “Che carina che sei.” Lecca culo di merda.
- “G-grazie.” Rispondo timidamente.
- “Vabbè, io vado che sono già in ritardo.”
- “Certo, in caso ci vediamo dopo.” Gli fa un occhiolino. Mi viene voglia di prenderla a schiaffi.

Mentre ci avviamo verso la sala dove fa lezione mi  mette un braccio dietro la schiena e mi da un bacio sulla  guancia.
- “Ma è nuova?”
- “Chi?”
- “La ragazza alla reception, ce n’era un’altra prima.”
- “Si, quella si è licenziata.”
- “E questa…ti vuole?”
- “Ma no, non credo.” Mi sorride.
- “Io avrei i miei dubbi.”
- “Tra noi due il geloso posso farlo solo io.” Mi sorride e io ricambio il sorriso.
Appena entriamo nella sala, il rumore delle chiacchiere degli allievi di Zayn cessa.
- “Scusate il ritardo.” Dice percorrendo tutta la sala per posare il borsone. E’ grande e rettangolare. Per colpa mia ha fatto tardi, perché dopo vedrò Louis, quindi ho fatto attenzione a come vestirmi e ho messo un filo di trucco. “Come vedete, oggi c’è anche mia sorella.”
- “Ciao Alison.” Dicono in coro.
- “Ciao.” Sorrido e mi siedo a terra con le gambe incrociate nel mio solito posto.
- “Iniziamo la lezione facendo un po’ di addominali e flessioni, poi vi sistemate agli attrezzi.” Dice rivolgendosi agli allievi. Tutto questo mi fa pensare a come sarà il mio insegnante di danza, quando mi sono iscritta mi hanno dato una copia del foglio dell’iscrizione c’era scritto anche il nome dell’insegnante con cui avrò a che fare, un certo “Styles” ne ho sentito parlare, o meglio ce ne ha parlato a me e alle mie compagne, la mia insegnante di danza con cui ho avuto il diploma, ci ha detto che è eccezionale, uno dei ballerini più bravi, ha ballato per molti artisti famosi e la cosa che mi ha colpito di più è che ha ricevuto il diploma a soli sedici anni. Inoltre ci ha detto che ha fatto degli stage e ha fatto parte delle commissioni per degli esami di danza in alcune scuole, la mia insegnate ha avuto modo di conoscere il suo modo di insegnare, assistendo ad un suo stage, ci ha detto che è molto severo e che è molto corretto e preciso, che pretende rispetto e che non ama perdere del tempo. Io ho seriamente paura di questo tizio. Mi scivola dai pensieri Zayn, che mi chiede:
- “Tutto bene?”
- “Si.”
- “Hai sete?”
- “No.” Gli sorrido e mi da un bacio sulla guancia e tutte le ragazze che mi guardano come se volessero essere al mio posto.
- “Sicuro? Hai bisogno di qualcosa?”
- “No Zayn, tranquillizzati.”
- “Austin e Corinne ti stanno venendo a prendere?”
- “Penso proprio di si.”
- “Zayyyn! Vieni a darmi una mano?” Urla una ragazza facendo finta di non saper utilizzare l’attrezzo con cui si deve esercitare.
- “Devo andare.”
- “Certo.”
Sospiro.
Mi vibra il telefono, è Corinne:
“Siamo fuori la palestra.”
Mi alzo da terra per avvisare Zayn che devo andare via, mi faccio strada tra gli attrezzi e lo raggiungo.
- “Zayn, sono arrivati, devo andare.”
- “Ti accompagno.” Stava dicendo alla ragazza di aspettare un attimo, ma io lo blocco.
- “Zayn, sono qui fuori, posso andare sola.”
Sospira.
- “Fai attenzione.”
- “Si, stai tranquillo.” Gli do un bacio sulla guancia e gli sorrido.

                                                                                                                ***
Passo davanti la reception e la nuova ragazza che ci lavora mi saluta, forse vuole diventare mia amica in modo da aiutarla con Zayn, o almeno è questa l’impressione che da. Ma sta fallendo, non voglio diventare sua amica è antipatica e vanitosa, non mi piace per niente, non la farei mai avvicinare a mio fratello.
Corinne mi ha aspettato davanti l’uscita.
- “Quindi alla fine sei riuscita a convincerlo.”
- “Già, anche se era indeciso e ha detto che ha molta paura.”
- “Uff.”
- “Austin?”
- “E’ in macchina.”
- “Andiamo, altrimenti facciamo tardi.”

                                                                                                                        ***
- “Ciao Alison.” Dice Austin mentre entro in macchina sistemandomi sui sedili di dietro, Corinne si è seduta avanti.
- “Ciao.”
- “Sei eccitata nel vedere Louis giocare?” Mi sorride, le mie guance si arrossiscono.
- “Lasciala stare, la stai imbarazzando!” Dice Corinne.
- “Sono…normale.”
- “Normale?”
- “….si.”
- “Comunque Louis ci ha fatto avere dei posti in tribuna, quindi la vedremo benissimo.” Io non ne capisco niente di calcio, quindi sto zitta.
Il mio telefono squilla.
- “Chi è?” Chiede Corinne.
- “Zayn.”
- “Già?” Domanda  Austin stupito.
- “Tu ancora non hai capito com’è.” Gli dice Corinne.
- “Zayn?”
- “Hai trovato Austin e Corinne?”
- “Si.”
- “Tutto bene?”
- “Si.”
- “Siete ancora in macchina?”
- “Si, Zayn stai calmo.”
- “Qualunque cosa chiamami.”
- “Sii, ciao.”
- “Ciao.”

- “Tutto apposto?” Chiede Corinne.
- “Si, ma è ancora spaventato. Questo è capace di chiamare carabinieri, pompieri e pronto soccorso.”
Si mettono a ridere.
- “ E poi lo spettacolo siamo noi, altro che partita.” Dice Austin e continuiamo a ridere.

                                                                                                                     ***
Ci stiamo facendo strada tra la folla di persone, cioè è Austin che ci fa strada, io e Corinne non ne capiamo un cazzo, lui con una mano tiene i nostri biglietti, l’altra tiene la mano di Corinne e la mano di Corinne tiene la mia.
Finalmente con fatica riusciamo a raggiungere i nostri posti, osservo in ogni minimo dettaglio la struttura di uno stadio, non ci sono mai stata, si affolla sempre di più, c’è chi ha delle bandiere, chi indossa la maglietta, chi ha la faccia colorata, non ho mai visto una cosa simile.
Dopo una trentina di minuti le due squadre entrano in campo, Austin mi indica la squadra di Louis, ma ancora nessuna di noi tre è riuscita ad identificare lui.
Faccio lavorare i miei occhi, guardando attentamente ognuno di loro. I miei occhi si spalancano appena che l’hanno inquadrato. Dio, è bellissimo con la sua divisa, dietro la sua maglia c’è scritto “Tomlinson.”
- “Eccolo!” Esclamo.
- “Dove?” Chiede Corinne.
- “Guardate, proprio lì!” Dico entusiasta indicandolo con un braccio.
Austin, sapendo che non ne capiamo un cazzo ci spiega alcune cose:
- “Adesso hanno deciso quale squadra deve avere per prima la palla, l’ha presa l’altra squadra e ora si stanno stringendo la mano due giocatori di entrambe le squadre. Louis è un attaccante, cioè è quello che fa i goal, non so come spiegarvelo, per esempio i difensori non segnano, solo gli attaccanti possono.”
Un compagno di squadra di Louis riesce a prendere la palla al giocatore dell’altra squadra e cerca di portarla alla porta passandola ad altri suoi compagni, ma appena la passa ad uno che era troppo lontano da lui, riesce a prenderlo la squadra avversaria. Questa riesce a portarlo alla porta e dopo tanti ostacoli formati dai compagni della squadra di Louis, riescono a fare goal. I tifosi della squadra che ha segnato, si alzano dal proprio posto e alzano le mani al cielo esultando, mentre i tifosi della squadra di Louis si lamentano e alcuni insultano il giocatore che ha fatto goal.
- “Che cazzo! Vaffanculo, quello era vicinissimo a quello che ha fatto il goal, non ci voleva niente a togliergli la palla! Ma che cazzo ci sta a fare in campo?!” Esclama Austin arrabbiato.
- “Vuoi andarci tu al posto suo, amore?” Gli chiede Corinne sorridendo.
- “E lasciare la mia ragazza qui? Potrebbe avvicinarsi a te chiunque. Non esiste, sei mia.” La bacia con la lingua.
- “Guardate, guardate! Louis è vicino la porta!” Si staccano subito e guardano con gli occhi spalancati. Louis, si posiziona, prepara il piede destro e tira con grande potenza contro la porta, il portiere, credo si chiami così cerca di pararla cadendo a terra di lato, ma la palla sfonda la rete. Tutti ci alziamo e urliamo per Louis, una persona vicino a me urla con le mani ai lati della bocca: “Tomlinsoooooooooooooooon!”
- “Cazzo, ha segnato! Ha segnato! Louis ha segnato!” Urla Austin. Ora tutti i compagni di squadra sono addosso a Louis che lo abbracciano per il potente goal che ha appena segnato, da che sul grande schermo c’era scritto “1-0”, ora c’è scritto “1-1”. I- io, io… non ci credo. Quello è proprio Louis, Louis Tomlinson.

                                                                                                                         ***
Mi sto annoiando, nessuno riesce a segnare e mancano pochi minuti alla fine, non vorrei che finisca con un punteggio pari, anche se alla fine non mi importa, ho notato che Louis sta dando tutto se stesso per questa partita, ci tiene, si vede che è la sua passione. Mi squilla il telefono, ovviamente è Zayn.
- “Pronto?”
- “Che casino che c’è!”
- “Infatti non riesco a sentirti bene.”
- “Mi sono trattenuto a non chiamarti, poi non ce l’ho fatta più.”
- “Grazie.”
- “Stai bene?”
- “Si.”
- “Ho saputo che il Doncaster ha segnato.”
- “Già, stai vedendo la partita in tv?”
- “No, non posso sono fuori, però prima un ragazzo urlava ‘Tomlinson ha segnato! Ha segnato!”
Lo sento ridere.
- “E’ lui, si chiama Louis Tomlinson.”
- “Davvero?”
- “Si.”
- “Allora deve essere bravo.”
- “Abbastanza.”
- “Vabbè, chiamami quando sei uscita.”
- “Va bene, ciao.”
- “Ciao.”


Louis è vicino la porta, un suo compagno viene marcato da un giocatore della squadra avversaria, passa la palla a un altro suo compagno e tutti si avvicinano a lui, questo tira la palla a Louis, che rimanendo concentrato sulla palla riesce a segnare sfondando nuovamente quella rete. Sono fiera di lui, ha segnato all’ultimo minuto. I tifosi del Doncaster urlano, si abbracciano, piangono per l’emozione.
- “Abbiamo vinto! Abbiamo vinto, cazzo!” Esclama Austin.
Io abbraccio Corinne, sono felicissima.
- “Sei contenta?” Domanda Corinne.
- “Molto.” Mi esce una lacrima che asciugo subito con il dito, sono sempre stata una ragazza sensibile, Corinne mi abbraccia di nuovo.
- “Cominciamo ad uscire, altrimenti dopo escono tutti e rischiamo di perderci tra la folla.” Dice Austin.
- “E Louis?” Domando.
- “Possiamo aspettarlo in macchina, anche se ci vuole perché deve farsi la doccia.”
- “Lo-lo aspettiamo?” Chiedo timidamente, voglio vederlo e complimentarmi con lui.
- “Si, dai.” Dice Corinne.
                                                                                                                       ***
Lo stiamo aspettando in macchina, mentre Austin gli invia un messaggio per dirgli che lo stiamo aspettando io chiamo Zayn, digito il suo numero che conosco a memoria e premo il tasto per avviare la chiamata, dopo due squilli risponde, mi risponde subito per paura che mi possa essere successo qualcosa.
- “Alison?”
- “Ehi, Zayn. Sono uscita.”
- “Ah, ora dove sei?”
- “Siamo in macchina che aspettiamo Louis, ora sei più tranquillo?”
- “Si, un po’.”
- “Santo cielo, Zayn.”

Ride.
- “Poi avvisami quando sei a casa.”
- “Sii.”
- “Ti voglio bene.”
- “Anche io, ciao.”

Attacco.
                                                                                                                         ***
Dopo quasi un’ora, finalmente vedo Louis dirigersi verso la macchina con un borsone sulla spalla e scendo subito dall’auto, appena mi vede mi sorride.
- “Ehi.”
- “C-ciao.” Quando sono davanti a lui divento timidissima, ma non me ne preoccupo più di tanto, mi ha detto che vuole che continui ad essere così.
- “Alla fine sei venuta.”
- “C-complimenti.”
- “Grazie.”
Mi mette un braccio dietro la schiena, mi avvicina a se e mi da un bacio sulla guancia.
- “Congratulazioni amico!” Gli urla Austin mentre si dirige verso di lui per dargli una pacca sulla spalla.
- “Sei stato davvero bravo Louis.” Gli dice Corinne sorridendo.
- “Grazie.”
- “Hai fatto dei goal bellissimi, cazzo.”
- “Non esagerare.”
- “E’ vero.” Quando dico questo porta i suoi occhi colore oceano su di me e mi guarda non credendo a ciò che ho detto.
- “Grazie.”

                                                                                                                    ***
Abbiamo preso qualcosa ad un bar, poi Louis è andato via per conto suo, mentre Austin e Corinne mi hanno riaccompagnato a casa. Appena arrivata, ho avvisato Zayn che ero rientrata e si è tranquillizzato del tutto, mi ha detto di non aspettarlo perché avrebbe fatto tardi, invece adesso sono sul divano a guardare la tv non vedendo l’ora che arrivi, anche se so che ci vorrà ancora molto.
E’ molto tardi, mezzanotte quasi l’una e i miei stanno dormendo. Mi vibra il cellulare, chi può essere a quest’ora?
“Ehi.” Mi ha scritto Louis.
“Ciao.” Gli rispondo.
“Quindi sei ancora sveglia. xx”
“Già, sto aspettando Zayn. Tu invece non sei stanco?”
“Un po’, ma sono davanti casa tua.”
“Cosa?”
“Dai, esci :)”

Come gli è venuto in mente di venire qui? E’ tardi e la partita è stata stancante. Menomale che non mi sono ancora cambiata, altrimenti avrebbe dovuto aspettare.
Mi alzo silenziosamente dal divano e mi dirigo verso la porta, appena sente il rumore della porta aprirsi toglie lo sguardo dall’asfalto e lo porta su di me. E’ appoggiato alla sua auto e  la sua mano destra, stringe un indumento tra le mani.
- “Ciao.”
- “Ma sei impazzito?” Gli domando sorridendo.
- “Di te forse.” Le mie guance si arrossiscono. Sorride alla mia reazione e cambia argomento per non farmi imbarazzare ancora di più.”
- “Oh, volevo regalarti questa.” Mi porge l’indumento, io lo prendo e lo apro con due mani per capire cos’è, i miei occhi si spalancano quando realizzo che è la maglietta con cui ha giocato oggi. “
- “Grazie.”
- L’ho fatta lavare prima di dartela.” Mi metto a ridere. “Mi fai vedere come ti sta?” Mi aiuta ad indossarla. “Ti sta bene, un po’ grande ma ti sta bene.” Mi guarda attentamente negli occhi, si avvicina a me e delicatamente mi sposta una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Fissa per qualche secondo le mie labbra e lentamente ci  poggia le sue baciandomi a stampo. Sfiora il mio labbro superiore con la lingua come se volesse chiedermi l’accesso, la sua lingua entra nella mia bocca mentre cerca la mia, comincia ad esplorarla, le nostre lingue si intrecciano e si muovono come se una avesse bisogno dell’altra.

Spazio autrice: 
Questo capitolo, come avete potuto vedere è moooolto lungo, amatemi :33 No, apparte gli scherzi, spero vi sia piaciuto :)
  
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