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Autore: ginko21    14/10/2013    0 recensioni
La storia parlerà di Harley Keats, una ragazza di venti anni, che vive a New York con la madre Caroline, elegante donna di quarant'anni alla perenne ricerca di un ricco marito per sistemare lei e la figlia definitivamente. "Scaricate" dall'ultimo fidanzato, sono costrette a separarsi. Harley, detta anche Harry, andrà a stare in una fantomatica città di campagna dalla zia, dove dovrà rimboccarsi le maniche - e cambiare totalmente stile di vita - per mettere da parte un po' di soldi e tornare in città dalla amata madre. Durante questo soggiorno in campagna imparerà più di quanto credesse, e piano piano stringerà diversi e profondi legami, e troverà anche il grande amore della sua vita (ma non solo!). Tornerà in città o deciderà di restare?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 1

Il giorno in cui arrivai a Blue Ridge Town






Due ragazzi, visibilmente fratelli, erano seduti sul treno per Blue Ridge Town, in Virginia, con due grandi cestini di vimini ciascuno.
-Jane.. guarda quella là!- disse il fratello
-a chi ti riferisci Tom?- rispose la sorella sporgendosi dal corridoio del vagone
-quella ragazza imbellettata laggiù.. dove andrà vestita così?
-scenderà per forza a Blue Ridge, è l'ultima fermata!
I due fratelli osservavano una ragazza dalla carnagione chiarissima, capelli castani, grandi occhi azzurri e qualche leggera lentiggine intorno al naso.
Era decisamente elegante rispetto alla gente che solitamente si recava a Blue Ridge Town: indossava una gonna a tubino nera, una camicetta azzurro pastello, stivaletti in pelle marrone con tacco alto e una pochette in tessuto ricamato nei toni del blu.
I lunghi capelli erano sapientemente raccolti in uno chignon, retto su con dei grandi occhiali da sole.
Le unghie e le labbra erano laccate di rosso scarlatto, dello stesso colore della piccola pietra incastonata nella collana che portava al collo.
-decisamente bizzarra!- commentò Tom -bellissima.. ma bizzarra
-probabilmente ai suoi occhi saremo noi bizzarri fratello!- rispose Jane
-che andrà a fare in quella città sperduta della Virginia?
-perchè non andiamo a chiederglielo?- propose la sorella sorridendo

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Ero nel treno che mi avrebbe portata a Blue Ridge Town, dalla zia Patty.
Di sicuro non stavo saltando dalla gioia, ma avevo accettato l'idea di separarmi da mamma e dal lusso newyorkese.
La prima cosa che dovevo fare era trovarmi un lavoro e mettere dei soldi da parte, così poi sarei tornata da lei.
Più mi avvicinavo a destinazione, più sprofondavo nello sconforto.
"cerca di resistere Harry, non sarà poi così male! Parrucchiere ed estetiste si trovano anche in Virginia!" pensavo incoraggiandomi
Ad una mezz'ora dall'arrivo previsto, notai due individui che mi fissavano qualche posto più giù.
Erano un ragazzo ed una ragazza dai lineamenti tipicamente orientali, che tenevano in mano due cestini pieni probabilmente di alimenti.
Rabbrividii al solo pensiero di cosa si potesse trovare dentro!
Mi abbassai gli occhiali da sole sperando di far capire loro che non gradivo essere fissata, e così mi girai a guardare fuori dal finestrino.
A breve sarei arrivata in stazione, dove avrei trovato sicuramente un taxi ad aspettarmi.
Quando mi rigirai verso il corridoio per vedere se avevano finito di scrutarmi, mi accorsi che erano venuti a sedersi nei sedili di fronte al mio.
Per poco non saltai in piedi per lo spavento.
-dove sei diretta, occhioni blu?- mi chiese la ragazza
"non rispondere Harry, probabilmente sono dei borseggiatori!"
Istintivamente strinsi al petto la mia costosa pochette griffata.
-ehi, non mordo mica eh!- incalzò la ragazza
Cercai di darmi un contegno, e dopo qualche istante provai a rispondere senza dare troppe informazioni su dove stessi andando.
-..sono diretta.. a..
-Blue Ridge Town, è l'ultima fermata..- rispose il ragazzo guardandomi con un sopracciglio alzato
-si, proprio lì devo scendere- risposi quasi con tono di sfida
-io sono Jane Yang e lui è mio fratello Tom. Abitiamo a Blue Ridge Town dove abbiamo un ristorante- disse la ragazza sorridendo e alzando i cestini per farmeli notare
-io sono Harry, e vengo da New York- dissi con tono patriottico
-Harry? Ma "Harry" non era un nome da uomo?- chiese Tom con aria divertita
Mi tolsi gli occhiali con un gesto di stizza e lo guardai con freddezza.
-"Harry" è il diminutivo per Harley Rose Keats- risposi scandendo bene le parole
-hai detto Keats? Sei forse parente di Patty Keats?- chiese Jane interrompendo quel silenzio imbarazzante
-sono la nipote, e verrò a stare da lei per qualche tempo
-bhè, allora vuol dire che ci vedremo spesso!- commentò Tom sorridendo
-che bella notizia!- risposi io con manifesto sarcasmo
I due, non curanti del mio astio, scoppiarono in una fragorosa risata.
Non parlammo per i restanti minuti, dopodichè mi affrettai a scendere e a dileguarmi.

La stazione di Blue Ridge Town era più isolata e desolata delle più tristi stazioni che si vedono nei vecchi film western.
I miei cugini, Johanna e Toby, erano lì ad aspettarmi appoggiati ad un muretto, con la classica espressione imbronciata di un adolescente in piena crisi.
Dopo i vari abbracci e saluti, iniziai a cercare con lo sguardo i taxi.
-stai cercando qualcosa, Harry?- mi chiese Toby, che era il cugino che preferivo tra i due
-il taxi che ci porterà a casa, è in ritardo a quanto pare!- commentai io
-non arriverà nessun taxi infatti. Anzi, a dire la verità, non ne esistono proprio a Blue Ridge. Faresti bene a toglierti i tacchi, cugina, perchè andremo a piedi- aggiunse Johanna iniziando ad incamminarsi
-non tolgo mai i tacchi- le risposi con aria di sfida

Dopo un ora di cammino sotto il sole, arrivammo a casa della zia Patty.
Guardandola, notai subito un piccolo grande dettaglio che mia madre aveva omesso.
La casa di zia Patty.. era una fattoria.
-Harry!- mi chiamò mia zia col suo solito tono squillante -accipicchia sei diventata anche più bella di tua madre alla tua età!
-zia Patty!- risposi io sorridendo
-la mia nipotona!- mi urlò nell'orecchio abbracciandomi forte -vieni, vieni con me! Ti faccio vedere la tua camera!
La fattoria della zia Patty era abbastanza grande e rustica, di quelle in legno e pietre.
Superato il vialetto si trovava l'abitazione, formata da tre piani più una mansarda.
Al pian terreno si trovava la cucina e il salone, mentre sugli altri due piani c'erano le camere da letto e i bagni.
Dietro la struttura si trovava il vero cuore della fattoria, ovvero i campi coltivati e i reciti degli animali.
Decisi che non era il momento per fare la perlustrazione campestre.
-vedrai, cara Harry, che starai benissimo qui a Blue Ridge! Siamo tutti cittadini amichevoli e onesti! Ho già trovato un lavoretto che potrebbe fare al caso tuo, sai?
-dici davvero zia? Che lavoro? Segretaria? Impiegata?- chiesi raggiante
-ehm.. diciamo che in un certo senso lavorerai in un' impresa.. ma di questo parleremo in serata, vedrai!
-e dimmi zia, sono già arrivati i miei bagagli?
-si, tesoro. Questa mattina mi hanno chiamato dalle poste per dirmi che erano arrivate quindici valige e sette borsoni per me! Ho dovuto farmi prestare il furgone dalla signora Yang per portarle qui! E' sempre molto gentile con me quella famiglia.. in fondo, fornisco loro diversi prodotti!
Quel nome iniziò a farmi mettere in moto le rotelle del cervello..
"ma si! Quei bifolchi del treno hanno detto di chiamarsi così!"
-un momento zia, hai detto "Yang"?
-si cara, sono una famiglia cino-americana di Blue Ridge, hanno un ristorante in uno dei vicoletti del centro. La vecchia signora è mia amica, e anni fa mi sono offerta di coltivare per loro alcuni dei loro strani ortaggi che normalmente non si trovano al mercato. Appena le ho detto che mia nipote sarebbe venuta qui in città, lei si è gentilmente proposta per offrirti un posto di lavoro!
-che tipo di posto di lavoro?- le chiesi sospettosa
-ma nel loro ristorante, è ovvio!
-neanche morta zia, se a New York sapessero che sono finita a lavorare in un ristorante cinese in Virginia, diventerei lo zimbello di tutto l'Upper East Side!
-oh tesoro, fai come vuoi, ma ti assicuro che non troverai altro lavoro a Blue Ridge! Siamo in tempi di crisi, Harry! Nessuno ti assume! I pochi uffici che abbiamo, appena hanno un posto ci piazzano un figlio o un nipote, per non parlare dei negozi! Al ristorante della signora Yang manca un posto da qualche settimana, ed è un'occasione da non perdere! E poi, è una soluzione temporanea finchè tua madre non si sistema!
Era un incubo, decisamente.



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Ciao gente! Ecco a voi il primo capitolo! Ancora siamo all'inizio della storia e quindi ancora non siamo entrati nel vivo :) a presto!! Ovviamente la fantomatica città è una mia invenzione per facilitarmi la scrittura :D
Un'ultima cosa: il punto di vista, come avrete notato, cambia spesso! Se non è abbastanza chiaro, scriverò il nome del personaggio parlante in cima ad ogni capitolo!
Recensite in tanti <3
Gin

  
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