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Autore: telesette    14/10/2013    1 recensioni
Alla corte della Regina Maria Tsunade, vittima inconsapevole degli intrighi politici del Cardinale Orochilieu, il giustiziere mascherato Sanzashi combatte le ingiustizie a colpi di spada. Il mistero aleggia anche attorno al passato di una giovane fanciulla di nome Tenten che, desiderosa anche lei di combattere per il bene di Konoha, combatte al fianco del giustiziere col nome di Mokuren...
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Neji Hyuuga, Tenten, Un po' tutti | Coppie: Neji/TenTen
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Neji X Tenten'
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Sotto la guida srupolosa del Conte Hiashi, Tenten apprese poco per volta i rudimenti della nobile arte della spada.
Era una ragazza di per sé molto agile e flessuosa, con un ottimo controllo dei movimenti, e questo le conferiva un talento naturale. Certo, aveva ancora molto da imparare: per diventare provetti spadaccini, occorrevano anni e anni di pratica e di sacrifici; ciononostante, già dopo un paio di settimane, il Conte guardava compiaciuto ai suoi primi progressi.

- Molto bene - esclamò l'uomo, commentando un impeccabile affondo della fanciulla. - Ricordati di mantenerti salda sulle ginocchia, in modo da ritrovare sempre la posizione e l'equilibrio, bene così... Stai migliorando a vista d'occhio!

Tenten sorrise.
All'inizio le era un po' fastidioso, con tutte quelle posizioni e figure da ricordare, ma via via stava cominciando a prenderci gusto. Era molto più disinvolta e sicura, rispetto al primo giorno, e i risultati si riflettevano sulla lama lucente che vibrava nell'aria stoccate leggere come le ali di una farfalla.
Al termine degli esercizi, il Conte era solito impiegare gli ultimi minuti con un piccolo duello di allenamento. Tuttavia, a causa degli intrighi di Orochilieu, doveva mantenersi vigile e all'erta in qualsiasi momento. Kosuji era stato incaricato di tenerlo al corrente su ogni movimento a corte, dimodoché non si facesse cogliere impreparato, e per l'appunto Sua Eminenza Orochilieu stava cominciando a muoversi...
Dopo aver mormorato qualche parola all'orecchio del suo padrone, Kosuji si inchinò rispettosamente e rimase in attesa di ordini. Hiashi si incupì, aggrottando le sopracciglia e stringendo gli occhi chiarissimi a due sottili fessure, prima di congedare l'altro e lasciare la stanza a sua volta.

- Continua pure ad allenarti, figliola - disse rivolto a Tenten. - Finisci pure i tuoi esercizi senza di me, dopodiché vai a riposarti... Domani ricominciamo di buon'ora!
- Va bene - rispose lei, annuendo col capo.

Non appena Hiashi uscì, lasciandola sola nella Sala d'Armi, Tenten riprese a concentrarsi ed eseguì una serie di affondi uno dopo l'altro. La sua tecnica era migliorata notevolmente ma era ancora una principiante e, pur ripetendo alla lettera le posture insegnatele dal Conte, la presa che esercitava sull'impugnatura non era ancora abbastanza salda. Difatti, nello stendere il braccio, la lama sferzò l'aria con una resistenza maggiore ( a causa della velocità dell'azione ) e Tenten vide l'arma scivolarle via dalle dita per poi rotolare a terra con un tonfo.

- Devi lavorare di più sulla resistenza - esclamò d'un tratto una voce alle sue spalle.

Subito Tenten si voltò e, ritto dinanzi a lei, riconobbe subito il volto impassibile di Neji Hyuga, nipote del Conte Hiashi. Costui si limitò a raccogliere la lama vicino ai suoi piedi e, reggendola con entrambe le mani, si avvicinò a Tenten per porgergliela garbatamente dall'impugnatura.

- Devi lavorare ancora molto - osservò Neji con voce calma e priva di emozione. - La spada non è un giocattolo: rischi di farti male, se non la stringi nel modo corretto...
- Grazie tante - rispose Tenten, afferrando l'arma con un moto di stizza. - Ma questo lo sapevo già!
- Strano, non mi sembrava - obiettò tranquillo l'altro.

Rossa in volto, sia per la rabbia che per l'imbarazzo di passare per un'incapace, Tenten fece un grosso sforzo per trattenersi e si limitò a rispondergli in tono secco e sbrigativo.

- Scusa, dovrei allenarmi - disse. - Ti spiacerebbe lasciarmi in pace, se non hai niente di meglio da fare?

Neji non rispose.
Tenten fece finta di ignorarlo, rimettendosi dunque in guardia, e riprese ad eseguire gli affondi così come il Conte le aveva insegnato. Il giovane Hyuga sembrava del tutto indifferente, pure osservandola con insistenza, tanto che decise di voltarsi e andarsene come se niente fosse.

- Ti do' un consiglio, comunque - esclamò Neji, voltandole le spalle. - Cerca di muoverti meglio sulle gambe, sembri un'anatra!
- Co... Co... COSA ?!?

Offesa e infuriata oltre l'inverosimile, Tenten strinse più forte l'impugnatura e subito cercò di infilzare quell'antipatico. Tuttavia a Neji bastò spostarsi leggermente di lato, per evitare il suo goffo scatto rabbioso, e Tenten si ritrovò gambe all'aria contro la rastrelliera a ridosso della parete. Le spade rotolarono da tutte le parti, con un forte rumore di ferraglia, mentre la fanciulla rimase incastrata a testa in giù con la linea del fondoschiena perfettamente disegnata attraverso la divisa da allenamento.

- Non male come affondo - commentò Neji, a metà tra il serio e il sarcastico. - Solo, la prossima volta, cerca di risparmiare l'arredamento: che io sappia, quella povera rastrelliera non ti ha fatto nulla!
- Razza di... - imprecò Tenten sottovoce, malgrado la posizione umiliante in cui si trovava. - Ti odio!
- Bene - tagliò corto l'altro senza battere ciglio. - Mi fa piacere saperlo, così non dovrò "fingere" di esserti simpatico!
- Si può sapere perché ti prendi gioco di me, che cosa ti ho fatto?
- Guarda che mi hai frainteso - puntualizzò Neji. - Non era mia intenzione prenderti in giro, ti ho solo fatto notare dove stai sbagliando!
- Ma...
- Non dovresti essere così impulsiva - disse ancora Neji, chinandosi per aiutarla a rimettersi in piedi. - La spada è soprattutto un'arte, non una questione di muscoli e di forza, ci vogliono pazienza e cervello!

Tenten rimase colpita da quelle parole, come dal tono calmo e suadente nella voce del giovane, tanto che non trovò nulla da obiettare. La mano di Neji, nel mentre che questi l'aiutava a rialzarsi, era morbida e forte allo stesso tempo. Come l'ebbe solo sfiorata, la fanciulla avvertì d'istinto una piacevole sensazione di sicurezza. Per un attimo, addirittura, le sue gote si tinsero di rosso tuttavia Neji non ci fece caso.

- Continua a provare - esclamò lo Hyuga. - Se ti impegnerai seriamente, vedrai che rimedierai anche certe figuracce; devi solo fare appello a certe doti indispensabili, a cominciare dalla pazienza!
- Va bene - rispose Tenten rassegnata. - Ci proverò!

Dopo essersi scrollata la polvere di dosso, e aggiustandosi il giubbetto protettivo, Tenten impugnò ancora una volta la lama e si portò nuovamente al centro della stanza. Qui si voltò per chiedere a Neji se la sua posizione gli sembrava corretta ma, volgendo l'occhio verso l'uscio socchiuso, in quel momento si accorse che il giovane se n'era già andato.

 

( continua col prossimo capitolo )

   
 
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