Fight or Die
I gladiatori
I gladiatori
« Fanno tutti pena... » Osservò Dubhe, guardando le Mietiture degli altri Distretti. Era ben decisa a vincere, era partita con quell'idea e sarebbe tornata nel Distretto 1 vittoriosa e piena di gloria. Si era offerta volontaria per un motivo, e né Petro né nessun altro Tributo sarebbe stato capace di farle cambiare idea.
In realtà nessuno era lì ad ascoltare le sue constatazioni, quindi a quel punto avrebbe anche potuto dire ad alta voce che era seriamente intenzionata a uccidere Petro nel sonno, appena lui avesse cessato di essere utile.
« Riguardiamoli. » Disse, tra sé e sé, facendo ripartire il nastro. Conosceva a memoira la prima Mietitura: Miuller Ridorny aveva estratto Turner Sirth, ma Petro Lanarth si era subito offerto volontario, e lo stesso era successo con Francis Merkow e Dubhe Uhthet, le Macchine Assassine del primo Distretto.
Ma per quanto non potesse ignorare che la sua mietitura era importante per Petro trovava più importanti le altre, e per fortuna sapeva di essere perfettamente capace di mantere tute le informazioni impresse in testa.
Quelli del 2 e del 4 erano senz'altro i più pericolosi: due volontari che avevano l'aria di essersi addestrati per tutta la vita e due diciotenni. A quei due Distretti era andata bene quasi quanto al Primo.
Gli altri - un occhialuto del Tre, un dodicenne mingherlino del sei o quei morti di fame dell'undici e del dodici - non erano affatto dei problemi. Doveva conoscere i suoi veri nemici. Quelli che sarebbero parsi degli amici.
« Ecco a voi... Nate Rinth! » Disse l'anziano presentatore che sarebbe sicuramente andato in pensione da un giorno all'altro, mentre Nate andava a sedersi nella poltrona vicino a Raleigh Smirned, ovvero il Presentatore. Doveva piacere al pubblico. Piacere al pubblico.
« Allora... Nate, c'è qualcosa che ti ha colpito particolarmente di Capitol City? » Era una domanda che faceva sempre a tutti, e tutti inevitabilmente davano risposte che ai capitolini parevano esilaranti ma per i Distrettuali erano senz'altro tra le risposte più vere che davano.
« Avete sempre l'elettricità. » Rispose lui, creando qualche risata. Intrattenere il pubblico non era mai stato il suo forte e in quel caso la sua vita dipendeva proprio da quello. Già erano scarse le probabilità di sopravvivere, lui le stava letteralmente annullando, sempre se erano mi esistite.
« Oh, e da voi non l'avete? » Chise Raleigh, stupito. Nate dedusse che doveva essere tutta recita, insomma, era ovvio che non c'era sempre, ma evidentemente era necessario spronarlo a parlarne di più.
« Non sempre... » Ripeté Nate, sull'orlo di perdere la pazienza. In quei giorni era più nervoso che mai, e i Capitolini non facevano che innervosirlo. Eppure la sua vita dipendeva da loro. O meglio: la sua morte era colpa loro, ma la sua unica speranza erano gli stessi che avevano firmato la sua condanna a morte.
In realtà nessuno era lì ad ascoltare le sue constatazioni, quindi a quel punto avrebbe anche potuto dire ad alta voce che era seriamente intenzionata a uccidere Petro nel sonno, appena lui avesse cessato di essere utile.
« Riguardiamoli. » Disse, tra sé e sé, facendo ripartire il nastro. Conosceva a memoira la prima Mietitura: Miuller Ridorny aveva estratto Turner Sirth, ma Petro Lanarth si era subito offerto volontario, e lo stesso era successo con Francis Merkow e Dubhe Uhthet, le Macchine Assassine del primo Distretto.
Ma per quanto non potesse ignorare che la sua mietitura era importante per Petro trovava più importanti le altre, e per fortuna sapeva di essere perfettamente capace di mantere tute le informazioni impresse in testa.
Quelli del 2 e del 4 erano senz'altro i più pericolosi: due volontari che avevano l'aria di essersi addestrati per tutta la vita e due diciotenni. A quei due Distretti era andata bene quasi quanto al Primo.
Gli altri - un occhialuto del Tre, un dodicenne mingherlino del sei o quei morti di fame dell'undici e del dodici - non erano affatto dei problemi. Doveva conoscere i suoi veri nemici. Quelli che sarebbero parsi degli amici.
« Ecco a voi... Nate Rinth! » Disse l'anziano presentatore che sarebbe sicuramente andato in pensione da un giorno all'altro, mentre Nate andava a sedersi nella poltrona vicino a Raleigh Smirned, ovvero il Presentatore. Doveva piacere al pubblico. Piacere al pubblico.
« Allora... Nate, c'è qualcosa che ti ha colpito particolarmente di Capitol City? » Era una domanda che faceva sempre a tutti, e tutti inevitabilmente davano risposte che ai capitolini parevano esilaranti ma per i Distrettuali erano senz'altro tra le risposte più vere che davano.
« Avete sempre l'elettricità. » Rispose lui, creando qualche risata. Intrattenere il pubblico non era mai stato il suo forte e in quel caso la sua vita dipendeva proprio da quello. Già erano scarse le probabilità di sopravvivere, lui le stava letteralmente annullando, sempre se erano mi esistite.
« Oh, e da voi non l'avete? » Chise Raleigh, stupito. Nate dedusse che doveva essere tutta recita, insomma, era ovvio che non c'era sempre, ma evidentemente era necessario spronarlo a parlarne di più.
« Non sempre... » Ripeté Nate, sull'orlo di perdere la pazienza. In quei giorni era più nervoso che mai, e i Capitolini non facevano che innervosirlo. Eppure la sua vita dipendeva da loro. O meglio: la sua morte era colpa loro, ma la sua unica speranza erano gli stessi che avevano firmato la sua condanna a morte.
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Vertice dell'autore.
I vertici sono troppo snobbati.
Comunque. Ho cambiato grafica, ringrazio River_01 per l'aiuto. O meglio per avermi fatto scopiazzare la sua.
Poi.. sì oltre a fare pena è pure corto.
Vertice dell'autore.
I vertici sono troppo snobbati.
Comunque. Ho cambiato grafica, ringrazio River_01 per l'aiuto. O meglio per avermi fatto scopiazzare la sua.
Poi.. sì oltre a fare pena è pure corto.