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Autore: amolefossette    14/10/2013    2 recensioni
E se negli ultimi tre mesi prima della battaglia di Hogwarts Fred si fosse innamorato? E se si fosse innamorato di una comunissima babbana? Cosa sarebbe successo?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Non appena Cheyenne uscì sul balcone per affacciarsi notò che il cielo era di un grigio scuro e cupo, le nuvole formavano una specie di cappa che impediva agli ultimi raggi del sole di penetrarle. ‘Bene’ pensò Cheyenne ‘qui a Londra fa ancora più freddo che a Los Angeles’.
Dopo essere rientrata, Cheyenne si mise a disfare le valigie e iniziò a sistemare tutto ciò che poteva negli armadi e nei cassetti.
-- Io esco, non fare danni.
Adele spalancò bruscamente la porta della sua camera facendola sussultare e andò via con la stessa velocità con cui era entrata. Cheyenne sospirò e continuò a mettere a posto le sue cose; quando ebbe finito nascose le valigie dietro una tenda, si fece una doccia e si lasciò cadere sul letto indossando solo l’accappatoio. Prese il cellulare e ascoltò la segreteria telefonica, nessun messaggio. Dopo essere rimasta un po’ stesa decise di non piangersi addosso e di non lasciarsi buttare giù, avrebbe fatto un giro in città, tanto per dare un’occhiata; così si alzò, s’infilò un paio di jeans, delle scarpe e un felpone colorato, mise alcune sterline e il suo cellulare in una borsa e scese di sotto. Arrivata al piano inferiore vide una serie di camerieri intenti a pulire e a rassettare, aveva sempre saputo che Adele fosse una donna ricca ma non avrebbe mai immaginato quanto. Salutò la servitù e questi le sorrisero, poi uscì. Faceva indubbiamente freddo ma, per fortuna, si era ben coperta aggiungendo anche una sciarpa.  Camminò abbastanza a lungo prima di iniziare a non sentire più le dita delle mani, così s’infilò in un bar e si sedette al tavolo; ordinò una cioccolata calda e la mandò giù lentamente, il calore della bevanda e quello del locale la riscaldarono un po’ mentre si godeva il movimento che c’era a Londra: gente di ogni età passeggiava avanti e indietro, indaffarati e apparentemente talmente di fretta da non accorgersi nemmeno che era venerdì e cioè che il giorno dopo avrebbero avuto il meritato riposo. Dopo aver mandato giù tutta la cioccolata, Cheyenne si alzò e pagò. Appena uscì dal locale si diresse verso un negozio d’abbigliamento e comprò un paio di guanti doppi e caldi, l’infilò e continuò a camminare. Attraversò quasi tutto il quartiere prima di fermarsi di scatto dopo aver sentito le prime gocce di pioggia. Corse verso una stradina laterale e si rifugiò sotto un capannone deserto, riusciva a vedere la strada principale e questo la tranquillizzò, si sedette su uno sgabello abbandonato e aspettò che la pioggia, che ormai scrosciava rumorosa, si calmasse. Dopo circa dieci minuti iniziò a spiovere eppure il freddo sembrava aumentare velocemente, ad un certo punto a Cheyenne sembrò di riuscire a sentire il rumore delle goccioline che si solidificano, diventando ghiaccio.
Dal momento che il freddo non faceva che aumentare, Cheyenne si alzò con l’intenzione di tornare a casa ma, non appena fu in piedi, fu costretta a sedersi di nuovo; una figura scura e incappucciata stava avanzando verso di lei lentamente. Tutto ciò che Cheyenne riuscì a distinguere fu un’orrida mano scheletrica ricoperta da croste e un mantello che penzolava senza lasciare scoperti i piedi. Si costrinse a chiudere gli occhi mentre i suoi peggiori ricordi le riaffioravano alla mente: il giorno in cui le dissero che i suoi genitori erano morti in un incidente d’auto, il periodo triste all’orfanotrofio, la sua solitudine, tutte le persone che passavano e sembravano quasi essersi affezionati a lei e poi non l’adottavano, la morte della donna che l’aveva cresciuta… la figura ormai  era di fronte a lei, con la bocca spalancata le si avvicinò e la sua vista si appannò, dopo si sentì come se avesse perso un pezzo della sua felicità, perso per sempre. Si sentì stanca e straziata ma, prima di cedere del tutto, intravide una luce forte e argentea che spazzava via la figura sinistra. Appena l’essere oscuro scomparve furono pronunciate parole mai sentite prima da una voce altrettanto sconosciuta.
-- Oblivion!
Un secondo dopo Cheyenne si sentì come svuotata e le sembrò di galleggiare per qualche secondo prima di tornare nella vita reale.
 Un secondo dopo una testa rossa  e un paio di grandi occhi azzurri gli furono d’avanti, divennero sempre più sfocati, poi svenne.

*spazio autrice*
so che è corto, lo so, ma dovevo interromperlo per forza qui lol. comunque grazie per le tante visualizzazioni, nonostante non abbia avuto recensioni sono cumunque molto soddisfatta c: un bacio e apresto.
  
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