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Autore: Gwenny Shepard    14/10/2013    3 recensioni
Per chiunque la conosca, Rose è una ragazza davvero fortunata,
chi può dire di abitare con la propria sorella, nonchè migliore amica, a New York, a soli 16 anni?
Nessuno però sa che la sua vita cambierà presto,
sarà la fine o l'inizio di qualcosa di speciale?
.
.
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Non feci caso al tempo che stavo passando lì dentro, non me ne curavo minimamente, l'importante era scaricare la tensione.
Qando finalmente posai la pistola e tolsi le cuffie, mi accorsi di non essere sola.
-Da quanto sei qui dentro?- chiesi,
-Ti sei calmata?- chiese lui,
-Ho detto, da quanto sei qui dentro?-
-A quanto pare no.. Però sei migliorata molto nel tiro.. Dovremmo farti arrabbiare più spesso!- disse ridendo e avvicinandosi, io presi la mia pistola e feci per uscire, ma lui si piazzò davanti la porta esclamando
-Nonono con quella, e in queste condizioni, non vai da nessuna parte, devi calmarti!-
-Per quanto voglia uccidere qualcuno e distruggere questo dannato posto, non sono così stupida e incosciente da farlo per davvero, ma forse potrei iniziare con te se non mi lasci passare! Perciò levati di mezzo!- gli ringhiai,
-Non lo farai!- rispose lui porgendomi una mano per dargli la pistola.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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*Quando i personaggi parlano tra virgolette significa che lo fanno mediante il sistema spiegato nel sesto capitolo.

Buona lettura

Poi il buio.

Dopo esser tornati a casa, feci una doccia veloce e me ne andai a letto.
Volevo che quella giornata finisse il prima possibile.
Credevo che dormendo avrei dimenticato, in realtà lo speravo.
Ma fu il contrario, non feci altro che vedere tutto quel sangue, e soprattutto, lo sguardo del giovane morente.

Andare a scuola il giorno dopo sarebbe potuto sembrare assurdo, ma fu la cosa migliore, almeno in quelle sei ore non avrei avuto tempo per pensare e perciò, ricordare.

Però durante l'ora di pranzo dovetti rivivere l'incubo, James non faceva che assillarmi, voleva sapere cosa fosse successo, cosa avessi fatto il giorno prima, che mi avesse ridotto così male. Decisi perciò di togliermi subito quel dente.
Descrissi il tutto nei minimi dettagli, così precisi che riprovai ogni sensazione, ogni emozione, ogni goccia. Non toccai cibo neanche quel giorno.

-Ehy!- esclamò qualcuno entrando. Era Andrè, in abito da sera. Se non fossi stata ancora sotto shock sarei certo rimasta a guardarlo e forse gli sarei anche saltata addosso per quanto era bello. Ma rimasi sul letto a gambe incrociate, con la schiena poggiata sui cuscini appoggiati alla spalliera a guardare la tv. Mi limitai ad esclamare un semplice
-Ehy!- -Non ti prepari per il ballo?- chiese avvicinandosi,
-No, non vado..- risposi senza distogliere lo sguardo dallo schermo,
-Perchè? È Halloween! Adori Halloween!- di scatto mi voltai,
-Come fai a saperlo?- chiesi sbalordita,
-Angel.. Diceva che lei lo odiava ma tu ne andavi matta e per te faceva sempre il sacrificio di festeggiarlo.. Forse un po' di bene te lo voleva!- rispose lui,
-Si, così bene da nascondermi tutto ciò.. Comunque, che ci fai con questo vestito?-
-È per l'incontro coi guardiani, dovrò accompagnarti io, e beh questi sono i vestiti che indosso in queste occasioni! Ti piaccio?- Luke e Brandon due ragazzi che facevano parte de.. Dei diavoli, erano tornati dalla visita ai guardiani portando una lettera per me nella quale esprimevano la loro volontà nel conoscermi, e dopo lo scontro cogli angeli anche Andrè aveva concordato, diceva che avrei avuto maggiore protezione. L'invito era per un dopo cena, il 31 di ottobre. Perciò, ballo e incontro combaciavano e io l'avevo usata come scusa per evitare la vista di ragazzi sanguinanti che mi avrebbero potuto riportare a quel giorno che cercavo in tutti i modi di dimenticare.
-Mh! Perciò ogni tanto te lo levi quel giacchetto di pelle!- esclamai sarcastica tornando alla tv, nascondendo il: "Tu mi piaci sempre.. Ed è questo il problema.."
-In realtà lo porto sotto la camicia!- esclamò. Mi voltai di nuovi verso di lui squadrandolo, -Scherzo!- rispose sedendosi, -Secondo me dovresti andare.. Magari ti distrai!- non risposi, prese il telecomando e spense la tv, io sbuffai appena e feci per alzarmi, mi afferrò per un braccio e mi fece cadere sul letto. -Ascolta, non devi permettergli di condizionare le tue decisioni! So che è brutto uccidere per la prima volta e so che non stai passando un buon periodo, ma è quello che vogliono fare loro: vederti mentre diventi sempre più debole, mentre soffri, non vedono l'ora che tu cada! Perciò fa quello che hai sempre fatto! Vivi la tua vita quotidiana e sorridi! Anche se dentro stai morendo cerca di tirarti avanti perché lì fuori ci sono un'infinità di persone che aspettano solo che tu vada a fondo, non dargli questa soddisfazione!- mi sussurrò. Era così vicino a me, le nostre labbra quasi si sfioravano. In quel momento il mio cellulare prese a squillare, Andrè si allungò verso il comodino, il suo petto mi passò appena sopra il naso, la cravatta per poco non mi cadde in un occhio, ma se la strinse al petto, guardò lo schermo del cellulare e poi me lo lanciò, -Rispondi, è James! Digli che andrai a quel ballo! So che lo vuoi, credi di non potere, ma in realtà tu puoi fare tutto!- concluse prima di alzarsi e uscire.

Quando dissi ad Anne che sarei andata alla festa era felice e arrabbiata allo stesso tempo. Avrei indossato un vestito che lei stessa aveva disegnato e creato su misura per me, ma si era arrabbiata perché secondo lei due ore per prepararsi ad un ballo e una visita ai guardiani erano poche.
-Mio Dio è magnifico!- esclamai accarezzando la stoffa morbida. L'abito era nero, o meglio, sotto c'era del tulle bianco che si intravedeva sotto quello nero. Arrivava al ginocchio. La parte superiore era contornata da dei ricami in pizzo, anch'esso nero. Infine, mi sistemò un fiocco di lato.
-Oooh sono così fiera di meeeee! Ah e mi raccomando, al ballo indossa la maschera in modo che tu sia comunque mascherata, però levava dai guardiani! Ora muoviti che dobbiamo sistemarti questi capelli e darti una truccata veloce!- I capelli me li tirò alcuni indietro e raccolti in uno chignon, gli altri accennavano dei boccoli, e due ciocche ai lati del viso che invece erano due bellissimi boccoli perfetti. Sembravo uscita da una favola, era come vivere in una favola.
-È arrivato il tuo.. amico!- esclamò Andrè entrando in camera, gli sorrisi imbarazzata. Non ero una che si comportava da principessa nella vita, ma come tutte da bambina lo avevo sognato tante di quelle volte.. Mi guardò per un po', ma si limitò ad esclamare,
-Verrò a prenderti a mezzanotte!-

-Perciò verrà a prenderti a mezzanotte.. Fa tanto, mondo delle favole!- esclamò James interrompendo il silenzio in macchina,
-Già.. Ma certo non è la favola che ho sempre immaginato di vivere.. Insomma.. Dopo la festa andrò a conoscere degli assassini che.. Faranno di me un'assassina..- risposi abbassando lo sguardo, l'idea di conoscere i guardiani mi terrorizzava.
-Beh magari non sarà tanto male.. Ci farai l'abitudine col tempo non credi?-
-Già.. Magari..- conclusi.

Quando entrammo nella palestra della scuola mi accorsi che forse quel vestito era troppo per una festa del genere. Tutti indossavano stupidi vestiti da mostri, abiti strappati per somigliare a zombie, o i classici cappelli a punta da strega. Certo non passavo inosservata con quel vestito, ma l'attenzione su di me, fortunatamente, svanì quando Charlotte fece la sua solita entrata teatrale, in un abito rosso fuoco.

Passai la serata a chiacchierare con James su quanto fossi nervosa per l'incontro coi guardiani. Lui cercava di tranquillizzarmi, ogni tanto mi spingeva nella pista da ballo e insieme improvvisavamo strani balli, poi qualche bicchiere di punch, poi qualche sua battuta e per un po' mi sembrò di essere tornata alla mia vita normale.

Poco prima della mezzanotte uscimmo a prendere un po' d'aria. Eravamo mano nella mano, come spesso si fa con gli amici in quei momenti in cui si ha bisogno d'affetto, quando arrivammo nel parcheggio mi resi conto che da un momento all'altro Andrè sarebbe arrivato ed io sarei tornata in quell'inferno, sembrò quasi che James mi leggesse nel pensiero perché subito mi strinse a se.
-Non importa quanto sia infernale questa situazione, ne usciremo, insieme! Ricordatelo sempre Rose! Io sono qui!- inevitabilmente pensai a quando Andrè mi aveva sussurrato "Ci sono io qui" dopo avermi raccontato la storia della mia famiglia.
Sentii una macchina arrivare.
Lentamente James si staccò e mi prese il viso fra le mani, iniziò ad avvicinarsi quando uno sportello si aprì e un'attimo dopo James era spalle contro una macchina e Andrè lo spingeva con il braccio sotto al collo, per poco non lo strozzava. Corsi verso di loro urlando ad Andrè di lasciarlo stare. Li vedevo parlare ma non capii cosa stessero dicendo, quando arrivai da loro Andrè mi prese in braccio come fossi un sacco di patate e mi lasciò solo dopo avermi messo in macchina e aver chiuso la portiera con la sicura, come coi bambini per non farli uscire.
-SEI IMPAZZITO O COSA?!- chiesi infastidita urlando,
-È tardi- rispose lui tranquillo ingranando la marcia,
-GIURO CHE SE NON FOSSI IMMORTALE GIÀ TI AVREI STRANGOLATO!!-
-Oh finalmente ti è entrato in testa che sono immortale!- esclamò sempre più tranquillo,
-MA TI SEMBRA QUELLO IL MODO?- continuai io furiosa.

Per tutto il viaggio continuai ad insultarlo e a innervosirmi dato che sembrava neanche mi stesse ascoltando.

-Prego Mademoisselle!- disse aprendomi lo sportello,
-MADEMOISSELLE UN CAZZO!- risposi scendendo e sbattendo lo sportello alle mie spalle, -Mi stava aiutando! Per una cavolo di serata sembrava che tutto stesse tornando come prima! Come se la mia vita fosse normale! Mi stava facendo sentire una ragazza normale! Con lui ero tranquilla, non pensavo a questo stupido incontro e non ero agitata! Stavo bene! E tu hai rovinato tutto!- gli urlai ancora,
-No! Lui stava per baciarti!- replicò,
-E allora?! Non posso neanche più baciare un ragazzo ora?!- sgranò gli occhi e rimase in silenzio, -Qual'è il tuo problema?- continuai
-Guardati cazzo! GUARDATI! Stasera sei bellissima! Non che tu non lo sia sempre, ma stasera hai una luce diversa negli occhi, e chiunque se ne innamorerebbe! Ma non hai bisogno di nessuno per calmarti e stare tranquilla! Io non ti lascerò mai sola! E mi manda in bestia il fatto che ti comporti come tua sorella! Perché sembravi diversa! Era Angel che si sbatteva qualcuno per calmarsi, non tu!-
-TU NON SAI NULLA DI ME!- non rispose, ma tirò un forte pugno contro il il cofano della macchina. Iniziai ad avere un un po' paura quando vidi l' ammaccatura.
-Sai che ti dico? FA COME VUOI! Fai quello che vuoi, bacia chi vuoi!.. Fatti chi vuoi! Ma poi non venire da me! MAI PIÙ! Perché io non ci sarò Rose! Non ci sarò più a salvarti la vita per le cazzate che fai! Ricordatelo! E ora recita la tua parte! Devi apparire come una ragazza affidabile, elegante, educata, e gentile!! Cerca di fare buona impressione! - disse, poi iniziò a incamminarsi verso l'entrata della villa, si girò e riprese -Ah e devi preoccuparti e avere paura, tanta! Perché se non riesci a fare una buona impressione ci andremo di mezzo tutti! E non dovrai solo cercare di salvarti la vita dagli angeli, ma anche da noi! ORA MUOVITI! E sorridi ovviamente!- per tutta la sfuriata ero rimasta immobile, o quasi, le gambe mi tremavano, e non per il freddo. Ingoiai un po' d'aria mi feci coraggio e correndo lo raggiunsi. Arrivati davanti l'enorme porta bianca alzò una mano porgendomela, ci misi sopra la mia, (faceva tanto Medioevo) mi sussurrò "Si entra in scena" e aprì un gran sorriso, io feci altrettanto. Suonò e venne ad aprirci un maggiordomo che educatamente ci accolse e ci accompagnò fino ad una grande sala.
La prima cosa che mi colpì fu' l'enorme lampadario scintillante appeso al centro della maestosa sala. In un angolo c'era un pianoforte, nel lato opposto invece c'erano dei divani su cui sedevano in abiti eleganti tre uomini, un ragazzo, una donna e due ragazze che, quando il maggiordomo ci annunciò, si alzarono e ci vennero incontro sorridendo. "Inchinati quando ti salutano, sia i signori che le signore! Con tutti e sette!" "Ma quei tre avranno la mia età!" "INCHINATI!" -Finalmenteee! Ecco la nostra punta di diamante!- esclamò l'uomo più grande, ad occhio avrà avuto una quarantina di anni,
-Piacere di conoscerti, io sono Ethelbert!- disse prendendomi delicatamente la mano destra e sfiorandola appena con le labbra, io delicatamente piegai le gambe. La stessa cosa fecero Edward, Donald e per ultimo, il giovane capelli fino alla spalla biondi e occhi azzurri Kenneth. Le donne e la ragazza, Frida, Grimilde ed Elda invece si presentarono chinandosi, meno di me ovviamente. -È un piacere rivederti dopo tutto questo tempo Andrè!- esclamò la ragazza dai lunghi capelli neri e il rossetto rosso, Frida.
-Il piacere è mio signorina!- disse chinando appena la testa,
-Che ne dite di mettere un po' di musica?- continuò Elda. Un ragazzo in smoking entrò e si mise al piano.
-Kenneth ti dispiacerebbe intrattenere la nostra ospite mentre io scambio alcune parole con il nostro caro Andrè?- esclamò Ethelbert,
-Certo che no!- rispose Kenneth che si chinò e chiese
-Mi concede questo ballo mademoisselle?- io non sapevo ballare quella musica, non in una sala piena di gente che parla in terza persona e sembra uscita da un film medievale,
-Io n..- "VAI!" Mi urlò Andrè, subito gli lasciai la mano e accettai la richiesta del biondino. Una mano nella sua e l'altra sulla forte spalla, e -Sta tranquilla, ci penso io a non farti fare una brutta figura!- disse accennando un mezzo sorriso,
-Grazie!- sussurrai, mentre lui iniziava a cullarmi.
Con la coda dell'occhio cercavo Andrè, non riuscivo a vederlo da nessuna parte.. Quando, me lo ritrovai accanto mentre ballava con miss labbra rosse. Accennai un ghigno, Kenne o come si chiamava, se ne accorse,
-Troppi giri?- chiese divertito,
-Oh nono! È tutto ok!- risposi frettolosa. Arrivammo ad un punto della canzone in cui vidi tutte le donne scalare di un posto e cambiare perciò compagno,
-È stato un piacere miss Vosetti!- esclamò il biondino facendo di nuovo il baciamano e chinandosi, io feci altrettanto e mi affrettai a cambiare compagno. Quando arrivai tra le braccia di Andrè, mi venne spontaneo chiedere "Come sto andando? Che aveva da dirti quello? Non è poi così male.. Me l'ero immaginata più.. Più seria.. Invece è mezz'ora che ballo, che cosa figaa!" Sorrisi appena, ma lui non ricambiò, si limitò a rispondere "Non lo so, Non sono affari tuoi e vedi di controllarti o capiranno che stiamo parlando e non sarebbe positivo per te.." "Sissignore!" Risposi sarcastica. Mentre la musica rallentava per giungere alla conclusione, improvvisamente, sentii una fitta al cuore, la testa iniziò a girarmi,
-Andrè io non..- la fitta divenne sempre più dolorosa e anche la testa peggiorò, dovetti fermarmi.
-Che ti prende adesso?- chiese con tono rigido e scocciato,
ma non ebbi tempo di rispondergli,
non ebbi tempo di dirgli che stavo male,
non ebbi tempo.
Caddi a terra senza neanche accorgermene.



Poi il buio.



Quasi come fossi morta.



Cercavo di alzarmi.
Il mio corpo pesava.
Pesava come mai.
Come se non fosse mio.
Mi feci forza e con una spinta delle braccia finalmente mi rialzai.
Ma giuro: Avrei preferito restare a terra.

Non so come spiegarlo.
Io ero a terra. Ma ero anche in piedi.
Andrè mi teneva la mano. Ma era anche lontano.
I guardiani mi circondavano. Ma anche non mi vedevano.
Ero morta. Ma anche viva.

O forse, ero solo 

MORTA.










 
Ed eccoci di nuovo quiiiiiiiiiii
Vi sono mancata? 
(ma de cheeeeeee)
Comunqueeeeee 
so' di rischiare la mia innocente vita per questo capitolo,
dato che fa' pietà e misericordia,
merito tutti gli insulti che causerà,
SCUSATEMI DAVVERO

Apparte questo, come sempre,
Ringrazio tutti coloro
che seguono la storia,
chi l'ha messa nelle preferite,
chi tra le ricordate,
e non da meno chi nei capitoli scorsi
l'ha recensita!
E in più un piccolo anche i lettori silenziosi,
grazie ai quali, il primo capitolo è arrivato a 211 visite *-*
Come e cosa sarei senza tutti/e voi?!

Un bacione enorme e tanto amore

Alice


Ps.
Scusate se pubblico tardi ma ho troppe cose da studiare
:O
  
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