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Autore: Fairy21    14/10/2013    3 recensioni
Trama
Come si può passare dalle stalle alle stelle?
E poi di nuovo dalle stelle alle stalle?
Be questo è quello che è successo a me. Forse nelle stalle non si sta poi così male. Qui si conoscono persone importanti come lui, Derek, il ragazzo misterioso che mi ha fatto innamorare al primo sguardo, l’amore vero e puro, quello che ti fa toccare il cielo con un dito.
Ma se fossi più attratta dall’amore delle stelle?
Quello che mi ha fatto conoscere Luck, il ragazzo più bello della scuola che si da tante arie ma in fin dei conti può permetterselo?
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Universitario
Capitoli:
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Luck è solo un ragazzo

Come ormai da più di una settimana, la mia vita non aspetta altro che un momento della giornata: la pausa pranzo. In pratica per adesso io vivo aspettando le 14.00, perché è quella l’ora in cui vedo Luck. Giochiamo ogni giorno, divertendoci come bambini, sto iniziando a essere brava!

<< Time out >> dice Luck fermandosi.

<< Ma abbiamo appena cominciato, cos’è sei già stanco? >> dico sarcastica.

<< Ho una proposta da farti >> dice.

<< Dimmi, sono tutt’orecchi >> rispondo scherzosa.

<< Ti va di venire alla partita domani? >> chiede.

<< Certo, così vedrò le mosse vincenti >> rispondo ironica.

<< Bene, allora alle 15.00 qui al campo >> dice.

<< Ci sarò, adesso continuiamo >> termino.

Aspettiamo la campana per finire la nostra “partita”. Però non c’è stato più niente dall’altra volta, non un bacio, né tantomeno altro. Alla fine delle lezioni decido di invitare Alice e Cathy al match.

<< Ti ha invitato lui? >> chiede Cathy.

<< Sì, che c’è di male >> rispondo.

<< Chissà cosa ha intenzione di fare >> dice Alice.

<< Niente, cosa può mai voler fare, ci sono i suoi amici >> rispondo.

Adesso aspetterò la giornata di domani con ansia, forse non dormirò neanche stanotte.

 

 

<< Sam, dov’è il mio mascara? >> chiedo indaffarata.

<< Io ho il mio, non so dove sia il tuo >> risponde.

Dove può essere? È un po’ che non lo uso.

<< Prestami il tuo >> dico.

<< Ma a che ti serve, stiamo per andare a scuola. Cos’è, ti fai bella per Luck? >> chiede sarcastica.

<< Che c’è di male a truccarmi un po’ >> rispondo.

Be, forse oggi è una giornata speciale, oggi vedrò Luck in pubblico.

 Non seguo le lezioni con interesse com’è mio solito fare, perché non vedo l’ora di vedere Luck. Oggi non ci vedremo durante la pausa pranzo, ma avrò un pomeriggio da trascorrere con lui anche se io in tribuna e lui in campo.

 

 

<< Ci sediamo qui? >> chiede Alice.

<< Da qui c’è una bella visuale >> dice Cathy.

<< Va bene >> rispondo.

Comincia la partita, prima la mascotte, poi le cheerleader, poi la squadra e… Luck. Lui è il capo squadra, è lui che dirige tutto, lui tiene tutto sotto controllo, forse anche me. E in fondo mi fa piacere. La tribuna urla a squarciagola, non ero mai stata a una partita, così mi unisco al coro. Controllo le mosse vincenti, proprio come ho detto a Luck, ma il mio sguardo è concentrato su di lui, e forse se n’è accorto. Appena è entrato, mi cercava, cercava il mio sguardo, o così mi è sembrato, e l’ha trovato. La partita va avanti da ore, tra alti e bassi, sembra che nessuno debba vincere. Ma alla fine è Luck a segnare il punto vincente. La tribuna si alza e corre verso il campo, allora io e le ragazze decidiamo di seguire la mandria impazzita. Non vedo Luck, be ovvio non si capisce niente.

<< Ah, ecco Luck >> grida Alice.

<< Dove, dove non lo vedo >> rispondo.

<< Alza gli occhi >> dice.

Eccolo. Sta saltellando di braccio in braccio tra i suoi amici come un vincitore, e in effetti, oggi lo è stato. Appena scende mi vede, corro da lui per congratularmi e… mi bacia. Mi bacia davanti a centinaia di ragazzi trepidanti che urlano. Un bacio profondo e interminabile. Non che non mi renda felice, anzi, però un po’ m’imbarazza, davanti alle mie amiche, a Sam e a tutta la scuola. Quando ci allontaniamo, mi afferra per mano, saluto le mie amiche e lo seguo. Noto gli sguardi indiscreti dei ragazzi, ma non m’interessa. Ho Luck io e me l’ha dimostrato proprio adesso.

<< Andiamo a festeggiare >> dice Luck.

Annuisco sorridendo, sono felice che mi porti con lui. Salgo a bordo della sua auto e con la mandria dei suoi amici alle spalle ci dirigiamo verso nemmeno io so dove. Arriviamo in un locale e tra fiumi di alcool e brindisi io sono rimasta sola. Luck è con i suoi amici, io invece no. Ho lasciato le mie amiche per seguirlo e lui che fa, mi lascia sola?

<< Ciao, sei nuova, non ti ho mai visto qui >> dice un ragazzo avvicinandosi.

<< Sì, è la prima volta che vengo >> rispondo.

<< Piacere James >> dice porgendomi la mano.

<< Lila >> rispondo.

Cominciamo a parlare e noto che Luck sta per avvicinarsi. Appena arriva, mi afferra per mano e non mi lascia nemmeno salutare questo ragazzo. Com’è che si chiama? Non lo ricordo nemmeno, forse perché non m’interessa.

<< Dove andiamo? >> chiedo.

<< In un posto più tranquillo >> risponde.

<< Cos’è, sei geloso >> chiedo.

Non risponde, nota dolente. È geloso, è geloso di me. Quindi in fondo ci tiene a me. Si ferma di scatto e mi guarda dritto negli occhi.

<< Non sono geloso, non lo sono mai stato >> dice sicuro di sé.

<< Allora perché ti sei accorto di me solo quando parlavo con quel ragazzo? >> chiedo curiosa.

<< Scusa, è vero ti ho lasciato sola tutta la serata, ma adesso siamo soli, tu ed io >> risponde.

<< Tu dai più importanza ai tuoi amici che a me >> dico.

<< Non è vero >> si affretta a dire.

<< Sì, è così >> insisto.

<< Ti ho dimostrato prima che ci tengo a te >> dice.

<< Sì, ma non basta un gesto perché io diventi la tua sentinella >> rispondo.

Non mi lascia nemmeno terminare la frase che mi bacia. Di nuovo. Però mi allontano subito.

<< Che cosa significa questo? >> chiedo.

<< Che sei mia >> risponde.

<< Cioè? >> insisto.

<< Che da adesso in poi io sono tuo e tu sei solo mia >> risponde.

<< Una coppia in pratica >> dico.

<< Se è così che vuoi definirla >> risponde.

<< Aspetta, quindi io sono la tua ragazza, io passeggerò con te tra i corridoi, io mi siederò accanto a te a pranzo e usciremo insieme davanti a tutti? >> chiedo speranzosa.

<< Da adesso sì >> risponde.

Adesso sono io a baciarlo. Non l’ha detto esplicitamente ma è così, io sono la sua ragazza, io, Lila. Sono più che felice, adesso niente può rovinare la mia felicità. Rientriamo per salutare i suoi amici e mi riaccompagna a casa, proprio da bravo fidanzato. Perché sì, adesso è il mio fidanzato, solo mio. Lo ringrazio per la splendida serata ed entro a casa. La prima cosa che devo fare è aggiornare la mia lista “I miei amori”. Il primo rigo adesso non è bianco e vuoto, ma vi è inciso il suo nome: Luck.

 

Come si fa a cambiare così radicalmente? Da che nessuno ti saluta a che sei la tipa più famosa della scuola, la ragazza di Luck. È così che si diventa importanti qui. Ho quasi oscurato mia sorella, non me lo perdonerà mai. Le mie amiche sono felici per me, loro mi vogliono bene e appoggiano ogni mia decisione.

<< Ehi Lila >>

<< Ciao bellezza >>

<< Lila >>

Ho esaurito la voce. Rispondo con un cenno della mano. Chi sono queste persone? Come mi conoscono, o perlomeno perché mi salutano?

<< La metà di quelli che mi salutano non li conosco >> dico.

<< Questo è perché sei con me >> dice scherzoso Luck.

Be, in effetti, è vero. Quando attraverso i corridoi mano nella mano con lui succede questo. Sarà l’effetto di Luck.

<< Ci vediamo a pranzo al mio solito tavolo >> chiede.

<< Ehm… non so e le mie amiche? >> chiedo.

<< Se ti vogliono bene, capiranno >> termina e mi saluta baciandomi.

Non rispondo, ma si capisce che pranzerò al suo tavolo.

 

 

Con il vassoio in mano, cerco il tavolo di Luck, tra una folla di ragazzi affamati.

<< Lila, Lila >>

Mi giro e noto chi mi ha chiamato. Spero non siano le ragazze, non ho avuto il coraggio di riferirgli niente. Non so come l’avrebbero presa.

<< Cathy, ciao >> rispondo.

<< Ti abbiamo tenuto il posto >> dice Alice.

<< Ehm… grazie ma… >> rispondo.

Le loro espressioni diventano interrogative.

<< Be, in realtà Luck mi ha invitato al suo tavolo, con i suoi amici, ma se volete io, rinuncio >> continuo.

Spero che non m’impediscano di stare con Luck per loro. No, non lo farebbero mai, sanno quanto è importante per me.

<< Ah, ok, va da lui >> dice freddamente Alice.

Si gira e continua a mangiare come se io non esistessi. Mi allontano dal loro tavolo e mi dirigo verso quello di Luck.

<< Ehi, tesoro, vieni, siediti accanto a me >> m’invita Luck.

Faccio come mi dice e comincio a mangiare. Sono silenziosa e forse Luck l’ha notato. Sto pensando alle mie amiche, alla reazione di Alice. Che cosa è cambiato tra di noi? Spero che la mia relazione con Luck non rovini la mia amicizia con Alice e Cathy.

<< Tutto bene? >> mi chiede sottovoce Luck.

<< Sì, sì tranquillo >> rispondo.

Non voglio dirlo a Luck. Lui andrebbe a parlare con loro per difendermi, ma non ne ho bisogno. Per diciotto anni mi sono difesa da sola e ho affrontato problemi ben peggiori, posso continuare a farlo da sola.

 

 

Come ormai da più di una settimana, va avanti così con le mie amiche, sono diventate fredde nei miei confronti. Cosa gli ho fatto?

<< Dopo la scuola ho gli allenamenti, vieni a vedermi? >> chiede Luck.

<< Sì, certo, mi farebbe molto piacere >> rispondo.

Sì, ho bisogno di distrarmi e cosa è meglio di una partita di rugby di cui il tuo ragazzo è il capitano?

Dopo la scuola mi dirigo verso il campo, attraversando mezza scuola. Chissà come staranno le ragazze, chissà se sono ancora arrabbiate con me. Ma la mia domanda ha subito una risposta. Sento la voce di Cathy, forte e squillante, ma da dove proviene?

Sento la voce farsi sempre più vicina, Cathy sarà a due passi da me. Ma che ci fa qui? E poi a quest’ora.

Il suono proviene da dietro una porta, allora decido di spalancarla, magari è in pericolo.

<< Cathy? >> dico appena entro.

Un gruppo di ragazze si gira di scatto. C’è anche Alice con loro.

<< Lila, che ci fai qui? >> chiede Cathy sorpresa.

<< Io, voi che ci fate qui? >> rispondo.

<< Ecco, noi stiamo… >> dice Cathy.

<< Stiamo chiacchierando >> la interrompe Alice.

<< Qui? Nello spogliatoio dei giocatori di rugby? Non ci credo >> rispondo.

Non so cosa mi faccia più rabbia, che non mi abbiano coinvolto o che mi stiano mentendo.

<< Cos’è quella? >> chiedo curiosa.

<< Quella cosa? >> si affretta a dire Alice.

<< Quello che hai tra le mani >> rispondo.

<< É… >> dice.

<< È la felpa di mio fratello >> dice una ragazza.

Mi avvicino verso di loro e noto uno strano movimento.

<< Che cosa state nascondendo? >> chiedo.

<< Niente, perché dovremmo nascondere qualcosa >> risponde Cathy.

<< Allora non vi dispiacerà se controllo cosa c’è in quella borsa >> dico.

<< Perché dovresti farlo, non è tua >> dice Alice.

<< Ma nemmeno vostra >> rispondo.

Mi armo di coraggio e gli tolgo dalle mani questa borsa. È di Luck. Che cosa fanno loro con la borsa di Luck? Non c’è niente dentro che possa interessarli: i suoi vestiti, i suoi oggetti personali, il suo telefono. Il suo telefono.

<< Che cosa cercavate di fare con la borsa di Luck? >> chiedo infuriata.

<< Niente >> risponde Cathy.

<< Ragazze, potete lasciarci sole? >> chiede Alice.

Il gruppetto di ragazze si allontana lasciando me, Alice e Cathy nella stanza.

<< Allora? >> insisto.

<< Volevamo fargliela pagare >> dice Alice.

<< Lui ci ha tolto la nostra amica >> continua Cathy.

<< Luck non ci ha allontanato >> rispondo.

<< Invece sì, trascorri tutto il tempo con lui, e noi? >> ribatte Alice.

<< Voi siete una parte di me, vi voglio bene, Luck è solo un ragazzo, ma non ne ho mai avuto uno quindi se sbaglio perché non mi aiutate a riparare? >> dico più calma.

<< Scusaci >> dice Cathy.

<< Almeno ditemi cosa avevate intenzione di fare >> rispondo.

<< Volevamo nascondergli i vestiti >> dice ridendo Alice.

Scoppiamo a ridere. So che non dovrei ma la situazione è divertente.

Ci abbracciamo tutte e tre, io perdono loro e in fin dei conti loro perdonano me. Mi sono allontanata da loro, le ho lasciate sole. Sento la porta chiudersi alle nostre spalle. Qualcuno spiava, ma chi? Corro a vedere chi era dietro la porta che ascoltava la nostra discussione, ma niente, non si vede nessuno. Torno dentro dalle ragazze, sono felice che abbiamo risolto. Siamo di nuovo affiatate, solo noi.

<< Da oggi niente può rovinare la nostra amicizia, niente >> dice Alice.

<< Siamo solo noi tre >> dico.

Ormai è tardi per vedere gli allenamenti di Luck, torno a casa pensando a chi può aver ascoltato da dietro la porta me e le ragazze. Chi può essere?

Invio un messaggio a Luck scusandomi di non essermi presentata agli allenamenti. Ovviamente non gli ho riferito la verità, ho inventato una scusa. Lui mi risponde, sempre gentile com’è e finisce con un cuoricino. Amo quando m’invia i cuori, mi fanno sentire amata, quello che non ho mai provato fin a ora. L’amore.

  
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