Swuallaits! Tremate, sono tornata! E avvicinandomi alla conclusione
cercherò di dare il meglio di me!
Mi scuso intanto per la lunghissima
assenza, ma l’ispirazione viene quando viene (altrimenti che ispirazione
sarebbe?)…
Grazie a tutti e Buona lettura !
CAPITOLO 12:
LETTER...
Il portone d’ingresso di Hogwarts si
spalancò facendo entrare assieme agli studenti di ritorno dalle vacanze
natalizie anche l’aria gelida di metà gennaio.
Un giovane ragazzo dai capelli e
occhi scuri si guardò attorno attraversando il salone cercando almeno un viso
familiare. Improvvisamente notò a qualche metro da lui una luminosa chioma
bionda salire la scalinata principale trascinandosi dietro un pesante
baule.
Jack sorrise tra se e se, e le corse
incontro, sorprendendola alle spalle. – Bisogno di una mano, signorina?- chiese
gentile, facendola sobbalzare dallo spavento. Luna si voltò si scatto e arrossì
incrociando gli occhi scuri del ragazzo che la osservavano maliziosi. Dio…non se
la ricordava affatto così bello! Possibile che un solo mese di distanza avesse
amplificato così tanto le sue sensazioni?
I due rimasero a guardasi negli
occhi per una manciata di secondi, finché Luna non abbassò lo sguardo arrossendo
– Beh…si, grazie!-. Lui sorrise e afferrò un manico del baule, portandolo fino
in cima alle scale. Le fece cenno di seguirlo e l’accompagnò fino al corridoio
dove si trovava l’entrata della torre di Corvonero. Per tutto il tragitto
stettero in silenzio, vagamente imbarazzati.
Solo quando giunsero dinnanzi alla
porta lui lasciò il baule e sorridendole dolcemente le disse – Luna… è da troppo
tempo che non ci vediamo…vorrei parlarti. È importante…potremmo trovarci questa
sera per chiacchierare?-. Lei sgranò gli occhi e rimase per qualche secondo
interdetta. Alla fine annuì ridacchiando – Ma certo!- gli disse allegra – Anche
io ho voglia di passare un po’ di tempo da sola con te! Ho un sacco di cose da
raccontarti, sai?-. Il moro abbassò il capo e mormorò tra se e se – Si, anche
io…-. Per fortuna lei non lo sentì e continuò a parlare vivace – Sapessi quante
cose mi sono capitate nelle vacanze! E poi voglio sapere anche cosa è successo a
te!-. Jack sospirò e annuì – Allora sta notte alla torre di
divinazione…quell’aula di notte è sempre vuota, lo so per esperienza…ci
vediamo…-. Prima che potesse aggiungere altro lei si sporse verso di lui e lo
baciò, sorprendendolo. Rimase per qualche attimo immobile, come paralizzato.
Qualche secondo dopo ricambiava il bacio con ardore e passione. Si staccò da lei
con un sorriso e baciandole la fronte sussurrò –A dopo Luna…- e se ne andò più
pensieroso che mai. Si domandava se avesse preso la decisione corretta…stava per
fare la cosa giusta? Scosse la testa e cercò di scacciare dalla mente i pensieri
negativi.
Come aveva previsto Jack, l’aula di Divinazione era deserta. Anche di notte faceva una strana impressione, ma meno spiacevole di come appariva durante le lezioni del giorno. Sembrava decisamente meno claustrofobia, ma più calda e accogliente. Quando Luna entrò dalla scala a chiocciola vide immediatamente il ragazzo seduto su una grande poltrona, nella penombra della stanza. Aveva la testa appoggiata allo schienale, gli occhi socchiusi e l’espressione pensierosa. Luna si schiarì la gola per non spaventarlo con la sua presenza. Lui si voltò di scatto verso l’entrata e la vide, bella e silenziosa, ferma a qualche metro da lui. Le sorrise istintivamente e con un dito le fece segno di avvicinarsi. Come una ninfa la ragazza si accostò a lui e si chinò. Lui le sfiorò con una mano la guancia e le labbra con le proprie – Ciao…-. Luna arrossì di colpo, ma la semi oscurità la coprì come un velo. Si sedette sulle ginocchia del moro e aspettò che lui iniziasse a parlare. Dopo qualche secondo lui prese fiato e voltandosi verso di lei mormorò –Dovrei parlarti di una cosa seria. Ma…ma non ci riesco. Sono un idiota, lo so benissimo, ma tutte le volte che sto per parlati…mi blocco. Perciò… ti ho scritto questa…- e le porse una busta chiusa. Lei la prese in mano stupita e chiese – Che cos’è?-. Jack alzò le spalle – Una lettera…era da tanto che ci pensavo. Leggila, per favore!-. Luna aggrottò le sopracciglia chiare e l’aprì con timore. Qualcosa le diceva che non c’era nulla di buono dentro. Spiegò il foglio bianco e le apparve in nero la sottile grafia del ragazzo…
Luna…perdonami se non ho il coraggio
di parlarti a voce. Sono un codardo? Può darsi. Mi domando da dove dovrei
iniziare. Forse da noi due. Si, noi due…perché ormai è difficile non pensare a
noi come ad una coppia. La verità è che non avrei voluto avvicinarmi così tanto
a te. Avrei preferito una storia leggera, senza alcun tipo di pressione. E
invece sono finito per rimanerne legato. Mi sono ritrovato in un pasticcio più
grande di me, che non immagini neppure. E come potresti? Attorno a noi ci sono
troppi segreti, troppe cose non dette per poter essere veramente sinceri. Per
quanto vorrei poterti dire tutto, non posso. Lo vorrei, credimi, ma non ho il
diritto di rivelarti le parole che ho promesso di tenere per me. Ho dovuto
prendere una decisione importante poco tempo fa’. Non volevo assolutamente
farlo, odio scegliere, ma l’ho fatto lo stesso. E ho scelto di stare con te,
fregandomene di tutto il resto.
Scusa se negli ultimi tempi sono stato distante, però è successo davvero di tutto. Ma ora ci sono, ok? Grazie…di esserci anche tu…
Quando ebbe finito di leggerla Luna
alzò stupefatta gli occhi sul ragazzo. Lui la guardò con un mezzo sorriso.
–Troppo sdolcinata?- le chiese abbracciandola. Lei sorrise divertita – Si, forse
un po’…-. Lui gettò la testa all’indietro – Ahh…lo sapevo! Beh, la prossima
voglia farò di meglio, promesso!-. Lei lo baciò sulla guancia – Va
bene…aspetterò allora…-. Si fissarono negli occhi e infine Jack disse – Sono
scusato per la mia freddezza nelle ultime settimane?-. Lei annuì convinta – Puoi
dirlo forte. Nessuno mi aveva mai scritto una lettera prima d’ora…sei stato
molto dolce…è proprio una cosa da te questa!-. Lui ridacchiò – Davvero? Bene…un
altro buon motivo per rifarlo-. Improvvisamente la biondina lo guardò con
serietà – Sei solo mio, vero Jack?-. Lui restò in silenzio per qualche istante –
Si, solo tuo-. Era una promessa per lui. E avrebbe fatto di tutto per
mantenerla, costi quel che costi.
Il bacio che ne seguì fu lento e
passionale allo stesso tempo. Si spogliarono con lentezza, accarezzandosi e
baciando la pelle morbida e nuda. Rotolarono giù dalla poltrona, sul morbido
tappeto e lì continuarono per tutta la notte la loro “danza”.
Si unirono con
amore, con desiderio e ardore. Perché finalmente si erano ritrovati, per davvero
questa volta. Perché sapevano che questa volta c’erano veramente solo loro
due…lui era suo, lei anche.
Quando spuntò l’alba fu Jack il
primo a svegliarsi. Luna dormiva ancora stretta nel suo abbraccio protettivo, un
sorrisino a solcarle il volto chiaro. Lui le accarezzò i capelli, cercando di
non svegliarla. Era davvero troppo carina in quel momento. Gli venne voglia di
baciarla, però avrebbe rischiato di destarla. Così, senza un vero perché, decise
di staccarsi la collanina nera che portava sempre al collo e legarla a quello
sottile della ragazza. Forse perché voleva che quando lei si fosse svegliata,
avrebbe pensato a lui…a quella notte assieme.
E invece quel semplice gesto, solo un ragazzo che regala la propria collana alla sua ragazza, si rivelò essere il suo più grande errore…
(becky)