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Autore: Rebecca_Daniels    14/10/2013    1 recensioni
Che cosa può accadere in un anno?? In soli dodici mesi, la vita di una comune ragazza di provincia può trasformarsi in un sogno diventato realtà?? Ma soprattutto: in quattro stagioni si può imparare a sorridere nonostante le proprie insicurezze, ad amare benché comporti dei rischi e a seguire quell'unica direzione che porta alla felicità??
*Dalla storia* "La telecamera cominciò a fare il giro delle gradinate, non restava sopra i volti per più di un secondo, se non quando si avvicinò a lei... Sembrò rallentare e soffermarsi sul suo viso quei tre secondi in più, come se indugiasse... L'unica cosa che le venne in mente, stranamente, fu il consiglio di sua mamma: “Mi raccomando... Sorridi!”.
E Kaylie sorrise... Forse, fu quello che cambiò tutto...."
Note: ci sono dialoghi in inglese; la storia è già stata scritta tutta; spero abbiate voglia di sognare un po' assieme a Kaylie =)
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Live While We're Young


Se le avessero detto che cosa si era persa nel non aver seguito una band quando era un'adolescente, non ci avrebbe mai creduto... Almeno non fino a quel momento. Da quando aveva cominciato a seguire i ragazzi su Twitter ogni volta che accendeva il computer i primi dieci minuti erano dedicati a controllare che cosa avessero twittato durante la giornata (logicamente lasciando sempre un po' di tempo per i Lawson) per poi convincersi che guardare un video che li riguardasse non avrebbe portato via poi così tanto tempo e finire per perdere intere ore su YouTube. Sinceramente, Kaylie stava cominciando a preoccuparsi: stava su serio seguendo una band di poco più che adolescenti, che facevano musica pop, rischiando pure di passare per ridicola appena tutti l'avrebbero scoperto?? Questa era l'unica cosa che le ronzava per la testa, soprattutto da quando aveva detto a Marta che avrebbe accompagnato le sue sorelle al concerto. Mancavano “solo” cinque mesi esatti al concerto e non era molto sicura di riuscire a resistere: se avesse continuato a comportarsi in quel modo, ascoltando tutti i giorni le loro canzoni e guardando video a raffica (senza considerare che prima o poi sarebbero finiti e che avrebbe ricevuto una mail da YouTube che la ringraziava per essere una così fedele ed assidua frequentatrice), avrebbe cominciato a sperare, ma soprattutto, avrebbe cominciato a sognare.

E Kaylie sapeva bene che cosa implicasse per lei “sognare”: voleva dire cominciare a credere che quello che era successo a loro potesse accadere anche a lei, che non ci fossero motivazioni plausibili per cui non potesse anche lei realizzare i propri sogni (aveva smesso di sperarci ancora qualche anno prima)... Ma sapeva altrettanto bene che prima o poi avrebbe fantasticato (lo ammetteva:come una piccola adolescente) sulla possibilità di conoscere proprio loro, i tanto sospirati (ed odiati) One Direction, e poi chissà... Liam sembrava così simile a lei, escludendo logicamente il fatto che lui fosse uno dei diciannovenni inglesi più famosi del pianeta, viaggiasse normalmente per almeno tre continenti a settimana, si esibisse di fronte a folle urlanti di anche 20000 Directioners e, non meno importante, potesse avere tutte le ragazze che desiderava... Era esattamente per queste ragioni oltre alle altre mille che l'avevano assillata negli ultimi mesi, che Kaylie non era molto sicura di star a fare la cosa più giusta per sé stessa. Ma ormai il danno era fatto: aveva dato la sua parola che avrebbe sopportato la “fatica” di fare da babysitter al concerto e per di più i biglietti (per altro praticamente introvabili) erano stati comprati. Questo era quello che comunemente veniva definito punto di non ritorno: o la va o la spacca... O sarebbe sopravvissuta a tutta questa storia rendendosi conto che era già troppo cresciuta per vivere quel tipo di favola oppure sarebbe diventata l'ennesima Cenerentola dalle speranze infrante che non è destinata a incrociare la propria strada con quella della realizzazione dei propri sogni e del suo Principe Azzurro.

Mentre vedeva scorrere i giorni ed avvicinarsi il giorno del concerto, la vita di Kaylie proseguiva come se fosse in attesa di un grande evento che gliene avrebbe sconvolto per sempre i connotati ed ogni volta che la sua fantasia cominciava a galoppare troppo, le rimetteva le briglie con la razionalità. Più di qualche volta le capitò di sognare di essere al concerto, in primissima fila, e che ad un certo punto, mentre si sentivano le prime note di Last First Kiss che si diffondevano nell'aria, Liam si bloccava giusto di fronte a lei e i loro sguardi si incrociavano per un solo singolo istante...

-Oh, ti prego... Basta, mi stanno venendo le carie!!!

Disse Denise, la sua fidatissima psicologa in itinere nonché migliore amica (oltre a Marta logicamente), mentre stavano bevendo un milk shake in un noiosissimo pomeriggio di novembre.

-Lo so, lo so... E' piuttosto sdolcinato ma non posso mica bloccare i miei sogni!!! Sei tu che studi psicologia e che dovresti dirmi per quale diamine di motivazione continuo a ritrovarmi quei cinque che mi vagano per la testa con un potenziale glicemico da bollino rosso...

Denise- Beh, se è una spiegazione logica che vuoi, te la posso dare immediatamente: sei talmente fissata con 'sti tizi che ci pensi costantemente e la tua mente, pure di notte, continua a lavorare su ciò che l'ha impegnata di più durante il giorno...

-Già...

Denise- Ma non è questo quello che tu vuoi... Si può sapere perché hai quella faccia?? E' solo un sogno Kaylie...

-Lo so che è solo uno stupido sogno, ma è uno stupido sogno che si ripete ogni settimana... Non sto scherzando, Denise... Sembra tutto così reale, il suo sguardo è semplicemente... Cioè... Mannaggia, dimmi tu se la sottoscritta, una delle persone più loquaci e dotata di capacità di linguaggio dell'intero stato, non trova le parole per descrivere un semplice incrociarsi di sguardi...

Denise- Va bene Kay, stai cominciando a preoccuparmi seriamente... Sentiamo, cosa pensi che siano questi sogni? Che cosa vogliono dire per te??

-Non ne ho la più pallida idea, altrimenti non mi sarei nemmeno costretta a raccontarteli... Eppure ho come la sensazione che siano, come dire, dei sogni premonitori... Va bene, va bene... Fai finta che non abbia detto nulla....

Denise- Sai Kay, credo veramente che tu ci pensi un po' troppo... Magari è proprio così e tu sei una giovane strega dotata di straordinari poteri che ti fanno vedere il futuro...

-Mamma mia, quando sei così mi viene voglia di non pagarti per la seduta...Poi mi ricordo che non ti pago mai e che tu non sei ancora una psicologa e mi viene voglia di farmi offrire un altro milk shake, quindi cara alza il sederino e vai a prendermene uno all'ananas...

Denise- Per...

-Per l'immediato, grazie...

Disse Kaylie sorridendo, mentre Denise si alzava per andare a prenderle un altro milk shake... Sentiva già che le si creava un altro buco di cellulite sulla coscia destra, ma quel giorno tutto era concesso. Quando, infatti, si ritrovò da sola si rese conto che stava peggio di quanto pensasse: quei sogni erano troppo vividi e reali per rimanere tali ma, soprattutto, sentiva che una leggera, ma neanche troppo, ansia stava crescendo dentro di lei. Ma questo non l'avrebbe mai confessato a nessuno, nemmeno a Denise o a Marta.

A che cosa fosse dovuta quell'ansia era presto detto: sentiva seriamente che quella sera, quella del concerto, sarebbe stata una serata importante. Era una sensazione, una semplice sensazione ma quando Kaylie aveva una sensazione questa immancabilmente si avverava. Le era capitato parecchie volte che avesse avuto il sentore che qualcosa dovesse accadere e che poi fosse successa: una volta aveva previsto che andando a scuola sarebbe successo qualcosa di importante e dopo appena due ore che aveva varcato la soglia dell'edificio aveva avuto uno scontro frontale con cotanto di scuse e sorriso imbarazzato con uno dei ragazzi più belli della scuola. Oppure la volta che uscendo da un locale sentiva di dover rientrare perché era come se qualcosa fosse rimasto lì dentro e quando era tornata indietro si era accorta di aver perso il cellulare e che questo era ancora lì, al tavolo dove erano sedute. O magari anche quella volta in cui aveva assolutamente percepito che non doveva uscire di casa con quella brutta giornata di pioggia e nel giro di dieci minuti era bagnata fradicia perché una macchina le era passata affianco a tutta velocità prendendo in pieno una pozzanghera grande come un lago. “Quindi sì, ogni mia premonizione si realizza e sì, ogni volta non sono cose positive...” stava pensando Kaylie mentre vedeva tornare Denise con il suo milk shake e decise che per quel giorno avrebbe smesso di pensare a tutta quella faccenda.

Una settima dopo le arrivò un messaggio di Marta che le diceva che erano appena arrivati per posta i biglietti per il concerto e che le sue sorelle stavano saltando per la stanza urlando come digli ossessi.

-Cosa?!?! Hai in mano i biglietti??

Marta- A dir la verità non li ho proprio in mano dato che al momento ce li hanno le mie sorelle che li stanno mostrando a qualunque persona conoscano su Skype, comunque sì... Ho avuto modo di vederli e toccarli... Sei felice?

-Beh, felice... Paroloni... Sono contenta che andando io al concerto si possa realizzare un grande sogno delle tue sorelle...

Marta- Kaylie, falla finita! Lo so che ti piacciono 'sti cinque tipetti... E probabilmente, anzi, proprio senza il “probabilmente”, piacciono più a te che alle mie sorelle...

-Marta, io....

Marta- Stai tranquilla: non lo dirò a nessuno...

-Oh...Grazie mille... Sei veramen...

Marta- Però potrei sempre scriverlo su Facebook... Chissà quanti “mi piace” prenderei...

-Ti prego no!!!! Sarei una donna morta.... Già la mia vita sociale è ridotta praticamente a zero, se trapela anche questa cosa farò prima a chiudermi in un convento di clausura, gettando alle ortiche qualsiasi possibilità di rivalsa sul mondo intero...

Marta- Mamma mia, come sei tragica... Dovresti cominciare a pensare di meno per davvero... Prima o poi mi farai scoppiare la testa con tutte 'ste paranoie!!!

-Lo so, lo so... Comunque, hai deciso cosa farai tu mentre io, con molta fatica, farò da babysitter alle tue carinissime consanguinee??

Marta- Sì...Cioè, c'ho pensato... O meglio ho preso in considerazione alcune opzioni, però non so...

-Marta... Non per essere puntigliosa, ma hai appena detto a me che penso troppo!!! Da quando in qua tu predichi bene e razzoli male??? Avanti: sputa fuori le possibilità...

Marta- Potrei andare fuori con Max e vedere se, stando assieme magari una serata, qualcosa possa cambiare... Oppure portarmi dietro lui, ma andare semplicemente a trovare i suoi amici... Ma non so proprio cosa decidere...

-Ed ecco che entra in gioco colei che risolve tutte le situazioni difficili, purché riguardino gli altri, ovvero la sottoscritta... Secondo il mio modesto parere, dovresti uscire con lui e vedere che ti dice: se ti chiede di andare a trovare i suoi amici, vuol dire che non vuole stare da solo con te... Se invece, dopo che gli hai chiesto se ha voglia di bere qualcosa con te, lui non fa il minimo accenno a possibili fermate che includano altre persone, beh, è fatta!!

Marta- Perché detta da te sembra sempre così semplice??

-Perché io sono io... Lo sai che ti voglio bene, vero??

Marta- Sì, lo so... Te ne voglio anch'io, non sai quanto... Ora ti lascio che devo cercare di sedare le altre due, prima che a mia mamma venga un attacco isterico... Ci vediamo dopo domani che ti porto il biglietto... Un bacio...

-Ciao, un bacio...

Non si rese nemmeno conto di aver praticamente lanciato il cellulare sul letto, rischiando di frantumarlo in mille e più pezzi, per cominciare a saltare per tutta la stanza... Andò da sua mamma che stava tranquillamente correggendo dei compiti in salotto e le saltò addosso per darle un enorme bacio sulla guancia.

Liliana- Scusa, ma stai bene???

Le chiese sua madre, completamente sconvolta, pensando che sua figlia avesse perso il senno della ragione per sempre.

-Ho i biglietti!! Ho i biglietti!! Ho i B-I-G-L-I-E-T-T-I!!!!! Capisci?!?

Liliana- Si, si... Ho capito... E la tua reazione mi preoccupa parecchio... Ma, scusa, tu non dovevi solo “fare la babysitter per far felici due giovani adolescenti con un sogno”?

-Ma ti ricordi sempre tutto quello che dico??

Liliana- No, solo le idiozie che mi racconti e le bugie che ti somministri.

Sapeva perfettamente di aver appena toccato un tasto dolente, ma Kaylie non volle darle quella soddisfazione...

-Bene, potrebbe essere che pure io sia un po' felice di andare a questo concerto, ma ciò non implica che sia una cosa negativa...

Liliana- Se lo dici tu...

-Grazie mamma, è sempre bello avere a che fare con te...

Liliana- Dai, non essere così permalosa. Sono felice che tu vada al concerto di questi... Aspetta, com'è che si chiamano? “On Diretion”...

-Sì, certo... Ed io sono la Regina Elisabetta II... One Direction, mamma, One Direction... Mi sa tanto che dovrò farti un mini corso d'inglese, perché qui non ne veniamo fuori. Pensa se mi trovo un ragazzo inglese e capita l'occasione che tu debba parlarci assieme: rischieresti di dirgli pan per polenta...

Liliana- Senti carina, se mai ti dovessi trovare un moroso inglese sarà lui ad imparare l'italiano per parlare con me. Fino a prova contraria sarei io ad avere il coltello dalla parte del manico, quindi...

-Questo si chiama ricatto linguistico!! Poi, se permetti, per quanto lui non sarebbe nella posizione di dettare condizioni, tu l'inglese dovresti saperlo comunque: è la lingua più conosciuta al mondo... Almeno qualche rudimento dovresti conoscerlo.

Liliana- Rimane sempre il fatto che ci saresti tu a far da interprete, giusto? Il moroso è tuo e te lo traduci tu...

-Bene, direi che è il momento di terminare questa conversazione assolutamente assurda... Prima che io mi trovi un ragazzo inglese, ma direi anche, prima che io trovi un ragazzo capace di avere a che fare con me, credo debba passare almeno un'altra era geologica...

Liliana- Sempre positiva tu, mi raccomando? Dov'è finito tutto il tuo entusiasmo da “ho i B-I-G-L-I-E-T-T-I!”?

-L'hai fatto sparire con tutta questa storia sulla mia possibilità di avere un fidanzato inglese, ma non ti preoccupare che ora torna... Aspetta... Ancora un attimo.... Ho i biglietti!!! Ho i biglietti!!! Ho i B-I-G-L-I-E-T-T-I!!!

-Esci da questa stanza immediatamente, altrimenti giuro che ti riempio di botte!

Questa era Alex, contro corrente per natura ed ipercritica con chiunque non fosse lei per indole innata, conosciuta anche come la sorella maggiore di Kaylie. Nove anni di differenza che sembravano secoli.

-Mi dispiace, ma non riuscirai nemmeno te a farmi passare l'euforia da biglietti...

Alex- E sentiamo: per il concerto di chi sarebbero 'sti biglietti?

-Non ti interessa...

Alex- Kay, chi diamine vai a vedere? Voglio sapere se puoi ancora essere degna dell'appellativo di “sorella di Alex”... Avanti, sputa il nome!

-Non sono affari che ti riguardano!! Al concerto ci vado io, non tu...

Alex- Kaylie, ti prego, dimmi che non sono per quei cinque sfigati... Seriamente...

-Senti, vado solo a fare da babysitter!

Alex- Oh, per favore!!! Ma stai scherzando?! Hai speso soldi per andare a sentire quei... Non mi viene nemmeno un aggettivo per descriverli...

-Smettila! Ti ho detto che vado solo per accompagnare le sorelle di Marta!!

Alex- E allora perché sono dieci minuti che vai avanti ad urlare e saltare per tutta la casa irritandomi altamente??

-Alex, ma vai a quel paese!!!

Alex- Ma vacci tu, piccola bimbetta che ascolta ancora le band di sfigati, che fanno musica per bambini idioti come lei...

Liliana- Alex, ora basta! Lascia in pace tua sorella che tu non eri tanto meglio alla sua età...

Alex- Ma che cavolo dici! Ho smesso di ascoltare quella roba quando ero in terza media!

-Oh beh, questa è bella... Sei stata tu a farmi ascoltare i Take That quando ero alle elementari e tu, carina, eri in quarta superiore!!! Quindi puoi solo stare zitta...

Alex- Senti, se pensi di mettere a paragone...

-Alex, lascia perdere: ho vinto io... E' stato come sempre un piacere litigare con te, ma ora ho altro da fare... Bye...

Come succedeva sempre, da due anni a quella parte, Kaylie aveva “vinto” l'ennesimo litigio con Alex. Qualsiasi cosa facesse non era mai stata all'altezza di essere la “sorella di Alex” così, dopo aver passato i primi diciassette anni della sua vita a tentar di guadagnarsi quel titolo, aveva deciso di preoccuparsi unicamente di essere se stessa, indipendentemente da quanto Alex le dicesse. Ma c'erano ancora delle volte in cui le affermazioni di sua sorella la ferivano parecchio. Così non si stupì più di tanto quando, chiusasi la porta della camera alle spalle, sentì scenderle lungo le guance calde lacrime nere... “Ora capisco perché dicono di mettersi sempre il mascara water-proof...” pensò Kaylie mentre cercava disperatamente di trovare l'I-pod in mezzo al caos della scrivania... Quando lo ebbe trovato, si distese sul letto e decise che fosse lui a scegliere il brano giusto per lei. Appena ebbe schiacciato sull'opzione “riproduzione casuale”, sentì le note di Over Again e la voce di Liam che si diffondevano dagli auricolari fino a quel punto dentro di lei che stava letteralmente per scoppiare... Non ne poteva più di sentirsi dire che non era mai giusta, che tutto quello che faceva non aveva alcuna possibilità di essere positivo, che soprattutto ciò che la interessava non poteva diventare realtà... Fin da quando era piccola aveva sempre ballato e cantato in camera sua, sognando un giorno di poterlo fare come lavoro. Ma non sempre, come invece accadeva nelle serie tv della Disney che guardava da piccola, i genitori ti supportano nel realizzare i tuoi sogni, quindi, eccetto qualche saggio di danza e la partecipazione al coro della chiesa, non aveva avuto molte opportunità. Tutte quelle lacrime che ancora continuavano a scenderle sulle guance per poi scivolare sul cuscino ormai imbrattato di nero erano dovute a questo: al fatto che fosse stanca di non poter vivere per quello che era.

Era passata ormai mezzora quando si rese conto che forse doveva alzarsi da lì e smetterla di piangersi addosso. Prese il suo quaderno degli appunti e buttò giù l'ennesima canzone su come si sentiva e su quello che le stava accadendo. Guardò il numero: era la ventesima canzone che scriveva. Non si era mai resa conto di quanto avesse scritto, specialmente nell'ultimo anno. “Magari un giorno ne verrà fuori qualcosa di buono...” pensò mentre riaccendeva il computer per vedere le ultime notizie sui Lawson (e sì, anche sugli One Direction).

Le arrivò in quel momento un messaggio di Marta che le diceva di aprirle il portone perché era sotto casa sua, nonostante le avesse detto che sarebbe passata dopo due giorni. “I biglietti!!!” fu l'unico pensiero che passò per la testa di Kaylie mentre si scaraventava giù per le scale.

Tenta di controllarti un po', per favore... Hai pur sempre un'apparente età di diciannove anni da mantenere...”

Marta- Ti prego, dimmi che non ti metterai ad urlare pure tu appena te l'avrò dato in mano, perché ho già mal di testa...

Disse Marta dandole due baci sulla guancia per salutarla.

-Perché mai doveri urlare?? Alla mia età certe cose non si possono più fare...

Marta- Kay tu hai una “certa età” solo sulla carta d'identità, perché per il resto sei peggio delle mie sorelle...

-Così almeno io mi mantengo giovane...

Marta- Ma senti questa!! Guarda che mi riprendo il biglietto...

-Mamma mia! Cos'è, tu puoi fare del sarcasmo ed io no? Non è corretto.

Marta- Senti un po', Miss Sarcasmo, le mie sorelle si sono lamentate perché i posti non sono meravigliosi ed io gli ho risposto che dovrebbero già ringraziare il cielo di andarci a 'sto concerto... Comunque non hanno tutti i torti: i posti sono veramente orribili. Tipo che siete sull'ultimo anello in fondo, dove penso che non li vedrete nemmeno con il binocolo, ma questo è stato tutto quello che mio zio è riuscito a trovare...

-Beh, direi che a me non cambia la vita. In fin dei conti sono loro le Directioners...

Sguardo sconcertato di Marta.

-Senti, dovrò pure sapere qualcosa di 'sti tipi che vado a sentire per due ore in piccionaia, in mezzo a ragazzine urlanti!!!

Marta- Va bene, va bene... Facciamo finta che ti creda, comunque ti passerò a prendere verso le quattro, così possiamo fare tutto con calma e le altre due si calmeranno un po' durante il tragitto, perché ti giuro che stanno diventando insopportabili.

-Dai, Marta... Non ti ricordi? Lo eravamo anche noi con Jesse McCartney. Hai presente quando siamo andate al concerto? Penso che mia madre non sia mai stata così vicina dal soffocarmi tanto parlavo di quel concerto.

Marta- Mamma mia, mi sembrano passati secoli da quell'estate... Come eravamo piccole!

-Abbiamo fatto di tutto per andarci e poi l'abbiamo visto in mezzo ai capelli crespi ed infiniti della tipa che avevamo davanti... Ti ricordi?? Penso sia fisiologico che le tue sorelle siano emozionate... Pensa che loro li vedranno, se tutto va bene, grazie ai maxi schermi...

Marta- Già, un po' dispiace anche a me, ma i miracoli non sono ancora attrezzata per farli... Di conseguenza devo scappare via, perché sono già in ritardo per andare a recuperarle a nuoto... Ci sentiamo... Un bacio...

-Marta, non ti stai dimenticando qualcosa??

Marta- Oh, sì... Scusa... Tieni il biglietto... A domani...

-Bye-bye!

Bene, è ufficiale: fra tre mesi sarò seduta in piccionaia, nel bel mezzo di migliaia di Directioners scatenate, a vedere con un binocolo Liam...”. Non sarebbe sopravvissuta, Kaylie lo sapeva: doveva smetterla di farsi paranoie (e soprattutto sogni assurdi), specialmente dal momento che sarebbe stata seduta a qualcosa come sette Km in linea d'aria da loro.

Intanto i giorni passavano ed arrivò anche l'inizio del Tour mondiale dei ragazzi. Su Twitter le immagini ed i commenti euforici di fan e dei diretti interessati si moltiplicavano a vista d'occhio, per non parlare dei video di tutte le canzoni che facevano durante le serate. Ormai le sembrava di conoscere a memoria ogni performance che facevano, le mancava solamente di conoscerne l'ordine, ma aveva la netta impressione che se si fosse messa solo un pochino più d'impegno l'avrebbe scoperto. I sogni, per fortuna, erano terminati e tutto sommato la vita di Kaylie era tornata ed essere abbastanza normale. Niente più ore perse su YouTube, per la gioia di sua madre, e niente più discorsi pubblici circa i ragazzi, per la gioia di Denise e Marta. Eppure, una sola cosa non era tornata al suo posto: quella sensazione che veniva dal profondo dello stomaco che la sera del concerto sarebbe successo qualcosa d'importante. Era sempre lì, latente, come se stesse solo aspettando il momento giusto per sbucare fuori e dirle “Te l'avevo detto!”.

Hi sweethearts!!

Scusate se non ho postato, ma ci sono stati alcuni problemi con la storia... Comunque, ora sarò molto più regolare nel postare *fa giurin giurello * Spero che cominciate a capire un po' chi sia la nostra Kaylie e le persone che le stanno accanto... Io posso solo dirvi che beh, quella sensazione, la tormenterà ancora per un po'... Spero vogliate lasciarmi un parere, anche piccolo, piccolo... Giusto per capire se continuare o meno... Grazie mille per aver letto <3

Lots of Love <3

  
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