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Autore: Fiamma Erin Gaunt    14/10/2013    4 recensioni
Roxanne vuole dimostrare a suo padre di non essere più una bambina. Keira vuole superare suo padre, il leggendario Occhi di falco, e dimostrargli che anche se l’ha abbandonata lei è degna del cognome che porta. Due ragazze dal carattere diverso, una solare e allegra e l’altra fredda e dai modi bruschi, destinate a diventare grandi amiche e a combattere al fianco della ciurma di Cappello di Paglia.
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- Rubber, possibile che tu non te ne sia reso conto? –
- Di cosa? –
- Come di cosa. Del fatto che Roxanne ha una gigantesca cotta per te! –
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- Non farti illusioni, Zoro, tu non mi piaci. –
- Bene, vedi che la cosa è reciproca? -
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nuovo personaggio, Roronoa Zoro, Trafalgar Law, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cap 9

 

 

- Il lancio non era male, ma con un pugnale avresti potuto calibrare meglio inclinazione e traiettoria. – esordì lo sconosciuto, gettando di lato il cappello e mostrando una capigliatura corvina e un paio di occhi neri come tizzoni ardenti. Come a volerle dare una dimostrazione, estrasse uno dei pugnali che aveva assicurati agli avambracci, prese la mira e lo mandò a conficcarsi nel boccale di legno che stava sorseggiando uno degli avventori. Questo si girò con aria irata, ma quando incrociò lo sguardo del tiratore impallidì e tornò a voltarsi dall’altra parte.

- Notevole. – ammise Keira, porgendogli l’avambraccio e lasciandosi attirare in un abbraccio.

- Perché non mi presenti ai tuoi amici? Sai, sembrano alquanto incerti. –

Lanciò un’occhiata al resto della sua ciurma. In effetti sembrava che fossero indecisi sul mostrarsi aggressivi o meno nei confronti di quello sconosciuto.

- Direi che è una buona idea. –

Lo scortò al tavolo, sorridendo all’indirizzo dei suoi compagni che sembravano essere molto più rilassati. Avevano capito che, chiunque fosse, per il momento non rappresentava una minaccia.

- Vi presento un mio caro amico, lui è… -

- Rico D. Teach, conosciuto come il Corvo, figlio di Barbanera. – concluse per lei Zoro.

- L’ultima parte puoi anche risparmiartela, cacciatore di pirati, ho smesso di usare quella parola molto tempo fa. – replicò pacatamente.

Roxanne lo osservò con attenzione, cercando di trovare in lui i tratti di Marshall, ma sembrava che al di là dei colori scuri di occhi e capelli non avesse preso altro dal padre. Gli zigomi alti e il viso dai tratti arroganti erano identici a quelli di sua madre, Arabella la Sanguinaria.

- Tu devi essere Cappello di Paglia, vedo la somiglianza con Ace. – aggiunse, scrutando Rubber. Sapeva della sua forza, così come della taglia stratosferica sulla sua testa, ma non riusciva proprio a preoccuparsi di lui. Doveva avere un modo tutto suo di infondere timore che andava oltre la scia di morte e distruzione che di solito si lasciava dietro lui.

- Conoscevi mio fratello? –

Annuì mestamente, - Abbiamo lavorato insieme per un periodo, era il mio migliore amico. –

- E tu come lo conosci? – chiese Zoro, rivolgendosi a Keira con tono guardingo.

Sembrava quasi che si aspettasse di sentirle ammettere che Rico era una sua vecchia fiamma o qualcosa di simile. Quella testa verde cominciava forse a essere geloso?

- Siamo cresciuti insieme, è mio fratello. –

Non specificò che si trattava solo di una parentela acquisita per scelta, era chiaro a tutti.

- A me basta, non ho bisogno di sapere altro. Vuoi unirti a noi? – lo invitò Rubber, rivolgendogli un sorriso a trentadue denti che lo colse di sorpresa.

- Di solito recluti i membri della tua ciurma in questo modo? – domandò ironico.

- Certo. –

Rivolse un’occhiata perplessa a Keira, che si limitò a scrollare le spalle. Non riusciva proprio a capire come quel ragazzino potesse essere tanto temuto dalla marina militare. Anche Ace era strano, ma in un modo più comprensibile, Rubber invece andava al di là della sua comprensione.

- Non capisco. – ammise.

- È semplice, ho visto quello che hai fatto con la spada e poi con il pugnale, sei in gamba e ti voglio con noi. – replicò, come se non ci fosse nulla di strano nella sua richiesta.

- Rubber, magari lui ce l’ha già una sua ciurma. – provò a fargli notare Robin, pazientemente.

- Oh, giusto, non ci avevo pensato. –

Zoro scosse la testa. Era tipico di lui, agiva senza riflettere, era un caso disperato.

- Ha scelto così anche me e Roxanne, non usa i metodi dei nostri padri o di Barbabianca. –

- È un’offerta interessante, dal momento che mi trovo senza una nave e senza una ciurma. – considerò.

A quelle parole Keira sgranò gli occhi: - Che ne è stato della tua ammiraglia e delle sue cadette? –

- La Royal Reaper è stata distrutta un paio di settimane fa, durante lo scontro con Barbanera, ed è in fase di riparazione, mentre la Royal Pain e la Royal Revenge le ho lasciate al comando di Rashel e Roland. – replicò, riferendosi ai fratelli minori.

- Come sei arrivato fin qui? –

- Jewelry mi ha dato un passaggio. –

- Jewelry Bonney? – domandò Keira, storcendo il naso. Quella ragazza non le era mai piaciuta, troppo chiassosa ed eccessiva in tutto ciò che faceva.

- Già, sai che è una mia amica. – confermò, con un sorriso ironico.

- Un’amica generosa. – commentò Zoro.

- Quando dico amica, intendo amica. –

Un leggero mormorio di comprensione si levò dal tavolo.

- Certo, anche io quando dico che Roxanne è una mia amica intendo amica. – replicò Rubber, non capendo come al solito il vero senso di quell’affermazione.

Roxanne avvampò per l’imbarazzo, ma notò che fortunatamente nessuno aveva fatto commenti maliziosi. Era evidente che tutti avevano compreso che il loro capitano non avesse capito proprio nulla.

- Quando dice amica, intende… amica intima. –

- In che senso? –

- Per tutti i mari, nel senso di amante! – esclamò Sanji, esasperato.

- Ah, adesso ho capito. – disse, con l’aria di chi aveva appena fatto una scoperta sensazionale, - Sanji, però non c’è bisogno di urlare, per certe cose ci vuole un po’ di discrezione. – lo rimproverò.

Il cuoco sembrava essere sul punto di perdere del tutto la calma, perciò intervenne Roxanne, cambiando discorso, - Quindi cosa hai deciso, ti unirai a noi? –

Rico prese un paio di secondi per  meditare sulla decisione da prendere, poi annuì: - Sarò dei vostri, ma solo temporaneamente. –

- Evviva, bisogna festeggiare! Cameriere, una porzione di tutto quello che ho ordinato anche per il nostro amico. –

Un’ora più tardi, e numerosi piatti spazzolati, uscirono dalla locanda con le tasche decisamente più leggere.

- Sei triste perché Shanks non si è visto? – domandò Rubber, affiancando Roxanne e passandole un braccio intorno alle spalle.

- No, magari ha avuto un impegno e non è potuto passare, lo vedrò domani. –

- Sì, sono sicuro che sarà così. – confermò, per poi proporle con un sorriso, - Ti va una gara a chi arriva primo? –

No, non le andava per niente, voleva solo passeggiare sotto la luna godendosi la sua vicinanza e pregando che si  svegliasse e notasse il suo interesse per lui. Ovviamente non disse nulla di tutto ciò e si limitò a replicare, stancamente, - Certo. –

Qualche metro dietro di loro venivano Rico e Keira, intenti a chiacchierare concitatamente e seguiti a distanza da Zoro. Non riusciva a capire cosa avessero da raccontarsi, era più di un’ora che parlavano e ridevano senza sosta. E pensare che non gli era sembrato che il Corvo fosse un tipo tanto loquace, né a dirla tutta che a Keira piacessero quelle conversazioni estenuanti.

Oh, ma perché adesso si metteva a controllare ciò che faceva e diceva quella serpe? Certo, si erano baciati e non poteva negare che gli fosse piaciuto, e molto, ma era finita lì. Insomma, non stavano insieme, non erano neppure amici a dirla tutta, non era affar suo ciò che faceva. E invece gli importava, gli importava eccome. Sbuffò, rassegnandosi a fare la parte dello spadaccino fantasma.

- Ti lascio, di sicuro il cacciatore non aspetta di parlare con me. – commentò malizioso Rico, preparandosi ad allungare la falcata e raggiungere il resto della ciurma.

- Non è come pensi. – si affrettò a replicare.

- Va bene, non devi giustificarti, Keira. Ace è morto, tu lo amavi lo so, ma la vita va avanti ed è normale interessarsi a qualcun altro. –

Ecco, come al solito aveva centrato in pieno qual’era il problema: lei si sentiva in colpa, il fatto che provasse interesse per qualcuno che non fosse Ace le dava l’impressione di tradire la sua memoria.

-  Tu credi? –

- Ne sono certo e so che anche lui ti direbbe la stessa cosa. Ora va da lui, saltagli addosso se credi, ma non farti vedere fino a domani mattina. – le ordinò.

- Non sei più il mio Capitano. – gli fece notare, ironica.

- Per questa volta fai un’eccezione e fa finta che lo sia, anche perché io ho tutta l’intenzione di conoscere molto meglio quella navigatrice. – aggiunse, sorridendo malizioso.

- E Jewelry? –

- Lei è un passatempo, lo sai. –

Si augurarono la buonanotte e si separarono.

Keira rallentò finchè Zoro non le si affiancò: - Ah, vedo che hai smesso di sbuffare come una teiera. – esordì.

- Ah, ora mi parli, pensavo di essere diventato invisibile. –

- Che c’è, ti metti a fare l’offeso? –

Lo spadaccino inarcò un sopracciglio, sdegnato, - Figurati se mi offendo. –

- Sembra proprio di sì. –

- Ti sbagli. –

- Io non credo. –

- E allora credi male. –

- D’accordo, ma non illuderti. – ammise.

- Illudermi di cosa? – domandò, perplessa.

-  Che dopo i nostri baci, bè, non so… -

- Capisco, non dovrei illudermi che capitolerai ai miei piedi, giusto? – domandò, sorridendo serafica.

- Non capitolerò ai piedi di nessuno. – affermò risoluto.

Keira gli si avvicinò fino a quando le loro labbra furono sul punto di toccarsi.

- Certo, e tu vorresti farmi credere che non ti innamoreresti di me? – gli chiese, sfiorandogli le labbra con le sue.

- Vedremo. –

Fu l’unica cosa che riuscì a replicare Zoro prima che la ragazza si allontanasse con un ghigno soddisfatto.

- Bè, è già qualcosa. Adesso vado in cabina, buonanotte. – gli augurò, alzandosi in punta di piedi per scoccargli un casto bacio a fior di labbra, e piantandolo lì fuori.

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Dopo un’attesa a dir poco indegna, per cui mi merito tutte le offese e i lanci di pomodori che riterrete opportuni, eccomi finalmente con il nuovo capitolo. Spero che l’attesa sia valsa la pena e che vogliate farmi sapere come sempre cosa ne pensate. Al prossimo capitolo.
Baci baci,

                 Fiamma Erin Gaunt
  
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