Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: TheElektra    14/10/2013    2 recensioni
Seguito della one-shot "Dimmi Harry, come vuoi morire".
Quella stanza totalmente grigia era un dolore per la sua vista, come anche quel letto di ospedale, bianco acceso, lo uccideva ogni giorno che passava.
E lui li, quello che rimaneva di Draco Malfoy, immobile davanti ad un muro pieno di graffiti scritti col proprio sangue. Le braccia segnate da tagli vecchi e nuovi ricordavano il suo delitto. Draco Malfoy aveva ucciso degli Occhi Verdi.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo dedicato a tutte le vicende senza soluzione.
________________________________________________________________________________________________________________
















“Ricorda, niente e nessuno potrà mettersi sulla mia strada. Men che meno uno sciocco smorfiosetto lamentoso come te” sibilò la voce serpentina dell'Oscuro Signore.
“Il ricordo di un passato non vissuto a ben volere può rendere difficile la convivenza con la propria capacitò di giudizio”. La risposta di Draco non si fece attendere, saggia come le proprie intenzioni.
“Non osare darmi lezioni piccola lucertola!”
Il volto di Tom si annerì e raffreddò l'aria come un imminente arrivo dei Dissennatori. Allungò la mano e la strinse attorno al collo bianco di Draco. Il Serpeverde venne sospeso da terra e subito le proprie mani andarono in cerca della tenaglia che gli sbloccava la respirazione.
“Hai fallito Draco Malfoy. Meriti di morire come un volgare babbano!” urlò di nuovo Voldemort mentre il biondino cercava in tutti i modi di liberarsi.
“La-lasciami” biascicò con poca voce per via della stretta.
La risata del Lord prese ad echeggiare in tutto lo spazio circostante, uno spazio che divenne buio e angusto, freddo e soffocante.


Draco si svegliò di soprassalto urlante. Due medimaghi ai lati del letto per cercare di fermarlo, tenerlo fermo per via dell'incubo appena avuto.
“Sei al sicuro Draco. Cerca di tranquillizzarti” disse uno dei due uomini con voce pacata e calma.
“E' morto! E' morto. L'ho ucciso!!” animò la voce del ragazzo Serpeverde.
“Draco, è stato solo un incubo, calmati e torna a dormire” aggiunse l'altro sempre intento a tenerlo fermo.
“Lui gli ha fatto del male. Volevo salvarlo! Volevo, lo giuro! Lo giuro...Vi prego!” si aggrappò al braccio del biondo guardandolo con occhi rossi e in procinto di versare lacrime.
“Draco chi ha fatto del male a chi? Prova a rilassarti. Fai quei respiri profondi che sai. Ti aiutano a capire”
E Draco non era stupido. Era malato ma non stupido.
Rimise le gambe sotto le coperte restando aggrappato al ragazzo biondo mentre l'altro glie le rimboccava.
“Bravo Draco, ora respira” gli disse il ragazzo guardandolo e facendo a sua volta un respiro profondo.
Draco lo imitò ed emise due bei respiri. La calma sembrava iniziare ad arrivare.
“Non torna” disse interrompendo il ciclo di respiri a cui stava dando fondo.
“Tornerà. Non disperare”
Le rassicurazioni del Finto Harry, il medimago moro con gli occhiali tondi non servirono a tranquillizzarlo molto ma nonostante questo Draco rimise la testa sul cuscino e chiuse gli occhi per un attimo. Un breve attimo.
“L'incapacità di essere lontano quando si è talmente vicino”parlò aprendo gli occhi e fissando i due uomini osservarlo con un lieve sorriso.
“Riposa Draco, buona notte” gli dissero.
“Solo. Lo sai. Sei sempre stato tu quello forte” parlò a bassa voce.
“Occhi verdi. Opachi. Morti.” continuò con alcune lacrime che gli scendevano dal volto.
I momenti di lucidità si alternavano a quelli di follia talmente veloci.
“Harry” sussurrò prima di chiudere gli occhi e dormire.

*****

Più cercava di dare una risposta, più era impossibile arrivare ad un nesso logico per Harry Potter.
L'indomani mattina avrebbe visto Silente e i buchi mentali che si ritrovava in testa avrebbe avuto un senso più logico e ordinato.
Eppure, seduto nel letto della propria casa a Grimmauld Place, Harry non riusciva a darsi pace, non si capacitava della facilità con cui aveva lasciato che gli eventi gli scorressero addosso senza che lui potesse avere parola per ribattere. Aveva lasciato Draco in quel posto, solo e spaventato. Non poteva permetterlo, avrebbe fatto qualsiasi cosa per riportarlo a casa, a costo di tenerlo sotto osservazione lui stesso 24/7.
Pensandoci, il Grifone spostò la testa verso destra, la confusione regnava sovrana nel suo piccolo cervellino eroico. Harry aveva perso così tanto tempo in quel sonno senza sogni, così tanti giorni sfuggiti al suo vivere, per cosa? Un banale scherzo del destino.
No, non banale. Baro.
La luce della luna in bella fissa gli illuminava lo sguardo una volta carico di voglia di spaccare il mondo in due da quanta vivacità aveva in corpo. Ora invece il Moretto voleva semplicemente avere indietro ciò che gli apparteneva e vivere in pace sino al fine dei suoi giorni.
Nemmeno Voldemort gli interessava più. Non c'era nessun Bambino Sopravvissuto, nessun Ragazzo d'Oro, nessuna dannata Profezia. Per quanto lo riguardava in quei pochi minuti di riflessione solitaria, per Harry esisteva solo Draco, il ricordo di Draco e la presenza di quel bimbo sperduto che ora si ritrovava ad affrontare.
Mentre fissava la stanza senza un motivo apparente, un filo d'aria gli spostò la frangia lunga sul viso. Preso dalla voglia di non pensare, si alzò di scatto e si fiondò in bagno. La luce si accese a sua richiesta e il Moretto stesse a fissarsi allo specchio.
Quei capelli non potevano andare bene e poi aveva un motivo per concentrarsi su altro. Incantò forbici e pettine e diede il comando di agire per renderlo più presentabile. La fronte spaziosa su cui la cicatrice era sempre bene in vista, ora ne restava solo un lieve sfregio.
Dopo una mezzora buona, Harry rimase ad osservare il risultato. Era un taglio nuovo, diverso dal solito che era abituato portare. Ma era ora di cambiare.


Il rumore del mattino lo svegliò poche ore dopo il suo incontro con Morfeo. Harry scese dal letto e con grande sforzo si avviò verso il bagno per farsi una doccia.
Uscì dalla stanza dopo averci messo un piede. Non ricordava di aver lasciato quella zona della casa così in ordine il giorno in cui Draco aveva dato di matto e lo aveva rapito con l'intento di ucciderlo per vendetta personale.
Non era un problema da porsi in quel preciso momento e decise di darsi una sistemata e svegliarsi come si doveva. Non aveva nemmeno badato alle condizioni di come si era risvegliato.
I capelli tagliati la notte passata parevano essere un groviglio strano ma fortunatamente la barba era sparita.
Dopo una buona ora fu pronto e puntuale all'incontro con il Preside.
“I fiori di pesco hanno un profumo vellutato, come il ricordo di una sensazione piacevole sulla pelle” parlò la voce anziana di Silente alle spalle di un Harry sbarbato, lindo e profumato.
“Solo se i ricordi possono essere ricordati” rispose.
Il Preside sorrise. “Pensavo avresti avvisato i tuoi vecchi amici. Sono sicuro che il Signor Weasley sarà più che felice di sapere che di nuovo a casa”
Harry assunse un'espressione di sufficienza senza stupore “Vorrebbe farmi credere che nessuno oltre a lei e l'intero San Mungo sa che sono vivo? Mi scusi ma....Non è possibile”
Silente sorrise come a suo solito e rimase dello stesso umore tranquillo e pacato.
“Draco non è il solo ad essere cambiato. Non è vero?”
“Mi dica semplicemente quello che deve dirmi. Vorrei andare da Draco” concluse gentilmente ma con la palese intenzione di voler tagliare corto in fretta coi convenevoli.
“Lo so Harry che non deve essere stato facile. Draco ci ha raccontato molte cose il giorno in cui vi abbiamo trovato. Ma...Ci sediamo, che ne dici?” domandò col sorriso indicando la panchina a qualche passo di distanza.
Harry annuì seguendolo alla panchina designata e attese.
“Sai, ho sempre creduto che non poteva essere finita in quel modo. Era come averla data vinta alla Profezia, come se Tom si fosse preso la sua rivincita dal mondo dei morti” iniziò a parlare il vecchio preside.
“Lei ha detto che qualcuno o qualcosa doveva essersi messo in mezzo tra me e Draco ma chi?” chiese guardandolo.
“Draco nonostante sa stato esposto al Veritaserum, non ha mai saputo dire come era stato possibile che tu fossi sopravvissuto. Perché Draco lo sapeva. Sapeva che eri sopravvissuto”
“E' stato manovrato da qualcuno? Me lo dica Professore” continuò serio con i ricordi sul viso come una pellicola.
“No, ha agito di sua volontà in ogni sua azione. Quando è scappato dal San Mungo e Merlino solo sa come ci sia riuscito, non era nelle condizioni in cui lo hai visto ieri. Draco è diventato quello che hai visto con il tempo e la presa di coscienza della sue azioni”
Harry lo ascoltò senza ribattere, intento a pensare al suo povero amore e chissà cosa doveva essersi scattato nella testa per fissarsi su una convinzione del genere.
“Vedi Harry, Draco si è reso conto quasi subito di quello che ti aveva fatto. Ma non ha saputo trovare pace. Lui dentro quella maschera che si è creato non sa ancora darsi pace per averti fatto del male. Con i mesi è degenerato riducendosi in quel modo che hai visto”
“Nessuno va a fargli visita? Sua madre? I pochi amici che gli erano rimasti?”
“Narcissa viene a fargli visita una volta al mese e sotto osservazione degli Auror. Solo con te è stato tranquillo. Con chiunque è inavvicinabile, ha quasi tentato di far del male a Narcissa il mese scorso”
Harry non credeva alle proprie orecchie. Non voleva pensare all'idea che Draco fosse irrecuperabile. No, c'era speranza, l'aveva vista, l'aveva vista negli occhi di Draco il giorno prima.
“Per Merlino...” gli uscì dalle labbra senza volere.
Silente sorrise lievemente.
“Nonostante gli alti e bassi, ho sempre avuto molta speranza di vendere un giorno il vecchio Draco Malfoy uscire fuori con il suo caratterino”
Harry sospirò “Ha passato tutto questo anno là dentro vero? Non è mai uscito nemmeno per vedere cosa succedeva al di fuori?”
“Non che io sappia, mi sono sempre molto informato su di lui e non ci sono stati miglioramenti...Fino a ieri” concluse guardando il ragazzo da sotto i suoi occhiali come era solito fare quando voleva dire qualcosa in maniera eloquente ma senza parlare.
“Voglio portarlo fuori da quel posto. Mi aiuterà?”
Ecco L'Harry Potter speranzoso che usciva fuori.
“Certamente. Spero vivamente che tu abbia successo in questa impresa, se c'è qualcuno che può davvero aiutare Draco, sei tu”
Harry Sorrise e si sporse in avanti. I capelli legati con un elastico non cadevano più in avanti come il giorno precedente.
“Penso proprio che tu debba metterti in pari con gli avvenimenti accaduti. Sono riuscito anche a metterti in contatto con il dipartimento Auror. Presentati con questo domani di prima mattina” gli diede un foglio di pergamena garantito come lascia passare.
“Grazie Professore”.
“Harry, nessuno è al corrente di ciò che ti riguarda dopo la dipartita di Tom Riddle. La convinzione comune è che tu sia scomparso o morto...” concluse con una leggera risata delle sue il vecchio Preside.
Harry sorrise a sua volta “Dovranno ricredersi a quanto pare”.
L'anziano professore si alzò dalla panca e buttò lo sguardo lontano all'orizzonte.
“Fai attenzione Harry. I seguaci di Voldemort sono ormai morti e molti di loro sono scomparsi ma girano strane voci a riguardo. Una nuova nascita si vocifera...Saranno solo voci di corridoio”
“Va bene Signore. Farò come dice”
Silente gli diede le spalle con un sorriso. “Ah, Harry. Il posto di Professore di Difesa è sempre vacante, semmai vorrai occuparlo”
Harry sorrise “La ringrazio davvero”.
Il Preside scomparve con un sonoro 'POP' ed Harry si avviò verso l'interno del parco.
Una volta schiarite le idee con un 'POP' si smaterializzò anche lui in direzione San Mungo.













________________________________________________________________________________________________________________

- Angolo del Criceto Smemorato -

Voglio ringraziare prima di tutto chi ha letto e recensito, chi ha inserito la storia tra le seguite, preferite, da ricordare e quant'altro. Spero davvero (nonostante il mio cricetissimo tempo) continuate a leggerla. Con la nuova ispirazione a prendermi bene mi sento come un freccia rossa. Ringrazio tutti per i commenti. Ho in mente un po' di idee per questa storia, spero mi sopporterete ancora per vedere come va avanti. 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: TheElektra