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Autore: Anna Wanderer Love    15/10/2013    4 recensioni
Lei, Kristine, Corvonero, nata Babbana.
Lui, Michael, Serpeverde, purosangue.
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-Signorina Di Angelo- dice Piton con voce tranquilla -fuori. E cinquanta punti in meno a Corvonero.
Gli occhi di tutti gli studenti Corvonero e Serpeverde sono puntati tutti su di me. Stringo i pugni e mi volto di scatto, scansando Piton e raggiungendo velocemente la porta. Non mi scomodo neanche a prendere i libri, me li prenderà Dania. Prima di uscire mi giro velocemente. Ignoro la faccia sconvolta e colpevole di Casey, non guardo nemmeno Piton. Il mio sguardo si punta su O' Shea.
-Bastardo- dico serafica.
Poi mi volto e sparisco prima che il professore mi metta in punizione per un mese.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Capitolo Due:
Kristine Di Angelo.

 


 

-Secondo me sei ingiusta- sentenzia Dania, passandosi una mano tra i folti capelli ricci e cercando di dargli una forma “accettabile”, a starla a sentire. Le scocco un’occhiataccia, ma lei continua a tenere gli occhi fissi sullo specchio.

-Non sono ingiusta. Te lo giuro! Era insopportabile. E poi la finisci di parlare di O’ Shea? Già non è stato affatto gentile, poi se ti ci metti pure tu sono a posto!

Lei sospira e lascia perdere i suoi capelli ribelli. Si siede sul divanetto blu della Casa comune e appoggia i piedi sul tavolino, mancando di pochi centimetri il mio compito di Trasfigurazione. Esasperata lo afferro e lo ficco nella borsa, sapendo che se lo lascio lì farà una brutta fine, poi torno al tema di Pozioni.

Lei però non desiste e torna a parlare. Certe volte mi chiedo come diamine abbia fatto a farmi venire l’idea di fare amicizia con lei, al primo anno. Ne sono passati cinque, e sono sopravvissuta, ma adesso sta rischiando grosso. Da cattiva Corvonero quale sono, sono indietrissimo con i compiti, e lei non mi aiuta di certo parlando di Casey che... un secondo. Mia sorella ha fatto cosa?!

-Puoi ripetere?- Le dico interrompendo il suo monologo.

Lei mi fulmina con i suoi inquietanti e bellissimi occhi grigi, ma si degna di aggiornarmi.

-Stavo dicendo, come avresti dovuto aver sentito, che tua sorella è stata beccata all’una di notte in giro al secondo piano da Vitious, e la McGranitt la mattina dopo, cioé stamattina, ha tolto venti punti a Grifondoro. Ora, io mi chiedo come abbiate fatto a finire in due Case diverse! Sembrate così uguali!

-Forse perché siamo uguali?- Mugugno rassegnata.

Lei mi guarda storto.

-Ma va’! Non sono così scema, lo so che siete identiche, cara. Era una frase retorica.

A quel punto sta zitta, fissando il caminetto acceso, e io sospiro sollevata rendendomi conto che ora posso riuscire a finire questo maledetto tema. Per qualche minuto la mia penna graffia la pergamena, mentre il lieve chiacchiericcio dei nostri compagni risuona nell’aria.

Poi una specie di tornado mi investe da dietro, rischiando di farmi rovesciare la boccetta d’inchiostro sulla pergamena. Strillo, e Dania si riscuote dal suo torpore, mentre un sorrisone le compare sul volto abbronzato.

-LUKE!!- Ruggisco, sentendomi sollevare in aria come un sacco di patate.

Una risata maschile, leggera e gradevole si insinua tra le mie ciocche bionde, facendomi sorridere spontaneamente. Come quasi ogni sera, il mio amico mi prende in braccio e salta sul divanetto, sedendosi con me in braccio, rilassato.

-Dania! Era da qualche giorno che non vedevo la tua chioma fluente in giro, amore mio!- La stuzzica lui, e lei per tutta risposta gli fa la linguaccia. Sospiro.

-Se avete intenzione di mettervi a flirtare allora, Luke, lasciami andare, non ho la minima intenzione di assistere a voi due che vi sbaciucchiate!- Ridacchio, e subito uno scappellotto mi arriva sulla nuca, puntale come ogni volta che insinuo che tra i miei due migliori amici ci possa essere qualcosa.

-Zitta tu- mi zittiscono in coro, per poi sollevare gli occhi e fissarsi per due secondi prima di scoppiare a ridere.

Sorrido felice, accoccolandomi in braccio al mio amico.

Luke è un ragazzo simpatico e gentile, anche se non perde occasione per cacciarsi in qualche guaio, più o meno grave, dipende. Ha folti, spettinati capelli biondi e luminosi occhi azzurri.

Appoggio la testa sulla sua spalla, stringendomi nel suo abbraccio caldo, mentre lui e Dania iniziano a chiacchierare. Ascolto distrattamente le loro parole, ma non riesco proprio a stare attenta. Fisso il soffitto dipinto stellato della sala comune dei Corvonero, ma in realtà la mia mente si arrovella per cercare un modo non imbarazzante, anzi, non umiliante, per ringraziare O’Shea. Insomma... non sono io quella antipatica. Conosco le buone maniere, fino a prova contraria.

-Ehi, Kristine, ma tu non devi mica finire il tema?

Sobbalzo e sbattendo le palpebre vedo gli occhi azzurri e perplessi di Luke che mi fissano incuriositi.

Accidenti! Lui e Dania!

Mi sollevo bruscamente, e lo scaccio con uno spintone. Mi chino sul tavolo borbottando quanto sono scemi a farmi distrarre così, mentre Luke ride allegramente, senza preoccuparsi di nasconderlo, tanto che alcuni primini si voltano verso di noi con aria curiosa e imbarazzata. Lancio loro un’occhiata e abbassano lo sguardo, tornando in fretta a leggere sui libri, lasciandomi un po’ perplessa.

Mica li uccidevo se mi guardavano.

Una spalla urta la mia schiena, e sento il respiro caldo di Luke sul collo.

-Tranquilla, fai quell’effetto a tutti nei giorni migliori- bisbiglia.

Io gli tiro una gomitata in pieno stomaco, senza badarlo, mentre Dania piange dal ridere e lui si massaggia il punto dove l’ho colpito, contrariato. Si alza e afferra la mano di Dania, tirandola a sé con una giravolta e facendola finire tra le sue braccia con un sorriso sornione, mentre lei diventa color porpora sulle guance.

-Lasciamola sola a domare i suoi libri, cowgirl!- Scherza, azzardando qualche passo di un valzer mentre si allontanano. Mi sbatto la mano sulla fronte, esasperata. E’ incredibile!! Ha un cervello di un bambino di due anni!!

Sorrido e torno a guardare la pergamena, più tranquilla, mentre lontano, oltre le occhiate basite dei più grandi, sento Dania chiedere a Luke: -Che cos’è una cowgirl?

Trattengo una risatina mentre lui si lancia in un’appassionata descrizione.

Domani Dania rimpiangerà di essere una purosangue senza la minima conoscenza dei Babbani.

 

-Ma... santo cielo... potevi anche dirmelo che era così pazzoide...- ansima Dania, mentre corriamo verso l’aula di Trasfigurazione. Sbuffo, senza fiato, mentre salto due a due gli scalini della rampa di scale.

-Zitta... e corri!- La rimprovero.

Ogni maledettissimo giorno arriviamo in ritardo, per la sua mania di fare la doccia ogni mattina.

Dopo qualche minuto estenuante siamo arrivate, e Dania spalanca la porta, beccandosi l’occhiata irata della professoressa McGranitt. Mi affretto a scivolare al mio posto.

-Signorine! Mi aspetto puntualità! Per stavolta lascio correre, ma ora affrettatevi e aprite il libro alla stessa pagina dei vostri compagni, per favore- ci rimprovera accompagnando le parole con un’occhiata dura, per poi tornare a spiegare.

Sfuggo ai suoi occhi penetranti e mi siedo velocemente di fianco a Monica Jefferson, una ragazza di Grifondoro. Sospiro felice e tiro velocemente fuori il libro dalla borsa, sfogliandolo a caso e puntando gli occhi sulla professoressa.

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Michael:
 

Infilo la borsa sulla spalla, alzandomi. Precedo Jace fuori dalla classe, ansioso di uscire dall’aula di Storia della Magia. Merlino, mi stavo addormentando sul libro! Jace mi affianca mentre percorriamo il corridoio, scansando ragazzi e ragazze.

-Cavolo, Ruf oggi era più noioso del solito! Hai visto Sean? Si è addormentato e non se ne è neanche accorto! Dovrebbero sostituirlo, come insegnante non vale una falce- borbotta, per poi sfoderare un sorriso seducente in direzione di una ragazzina Tassorosso, che arrossisce e abbassa lo sguardo sorridendo.

Rifilo al mio amico uno schiaffo sulla nuca, e lui mi guarda contrariato.

-E’ troppo piccola, imbecille! E ora muoviti, siamo in ritardo a Cura delle creature magiche- grugnisco affrettando il passo, tanto che Jace fa fatica a starmi dietro. Mentre usciamo dal portone e ci dirigiamo verso il limitare del bosco davanti e dietro di noi si affrettano piccoli gruppi di ragazzi Corvonero.

L’aria di dicembre è gelida, e mi punge le guance, ma nonostante il freddo è una bella giornata.

-Uff, con i Corvonero! Non capisco perché non ci hanno condiviso le lezioni con i Tassorosso! Le ragazze sono più carine! Anche le Grifondoro non sono male... hai visto quant’è cambiata la Perry durante l’estate? Le stavano meglio i capelli neri, ma anche castana non è niente male...

Alzo gli occhi al cielo, trovando improvvisamente interessante una nuvola bianca. Se non mi distraggo Jace farà una brutta fine. Sta parlando un po’ troppo per i miei gusti. E poi di cosa? Ragazze, ragazze, sempre ragazze! Per Morgana, non è capace di stare zitto per cinque secondi?!

A quanto pare no, visto che comincia a chiamarmi come una bambina isterica.

-Michael! Michael! Guarda là!!

Trattengo un ringhio e uno schiaffo e mi riprometto di fargliela pagare dopo. Per ora meglio assecondarlo, altrimenti non la finirà più. Mi volto verso di lui, scocciato.

-Che diamine c’è ora?!

Lui mi rivolge un ghigno, passandosi una mano tra i capelli biondi e ammiccando.

-Di Angelo! Sta venendo verso di teee! Hai fatto colpo!

-Chi, la Mezzosangue?- Chiedo sbuffando.

Lui sorride e frena di botto, aggregandosi a un paio di ragazzi Serpeverde.

Io abbasso le spalle e ficco le mani nelle tasche, sospirando profondamente. Non che mi dispiaccia quella ragazza, ma... be’, mio padre non sarebbe contento di sapere che sono amico di una Mezzosangue e farebbe di tutto per rendermi la vita impossibile. Perciò le sono sempre stato alla larga, anche quando al secondo anno ha cercato di fare amicizia con me.

-Ehm... O’ Shea? Posso parlarti un secondo?- Mi raggiunge la sua voce dolce.

Trattengo un sospiro.

-Sto andando a lezione, Di Angelo, non vedi? Preferirei stare da solo.

A quel punto mi affianca. Le getto una rapida occhiata. Accidenti se è piccola. Mi arriva appena alla spalla. I suoi lunghi capelli biondi sono legati in una treccia ma alcune ciocche le ricadono ai lati del volto gentile, arrossato.

Mi accorgo che mi sta fissando, e distolgo lo sguardo dai suoi occhi verdi e intensi.

-Solo un minuto- insiste.

Mi arrendo sbuffando. Il fiato si condensa davanti alla mia faccia in una nuvoletta candida. Posso sopravvivere, dai, siamo quasi arrivati.

-E va bene! Che c’è?

Lei resta in silenzio per qualche secondo.

-Uhm... be’, io volevo... ringraziarti... per... ieri, credo.

Mi viene da ridere. Come fa a non sapere cosa dire? Merlino, è assurdo! La fisso con un sorrisino e lei arrossisce, stringendo i pugni nelle tasche del giubbotto.

-Solo questo?

Si volta verso di me, con lo sguardo corrucciato.

-Sì, be’... cos’altro avrei da dirti?

Alzo le spalle, indifferente.

-Mah. Potevi anche risparmiarti il disturbo...

-Ah, bene! Allora vado via e non ti guarderò nemmeno, contento?- Esclama offesa, prima di rallentare e sparire dal mio fianco.

Resto interdetto. Nervosetta... se almeno mi avesse lasciato finire la frase... avrei voluto dire “Potevi anche risparmiarti il disturbo di venire a cercarmi per una sciocchezza simile.”

Va be’, a quanto pare non era dell’umore giusto...

E improvvisamente il mio, di umore, precipita, quando mi rendo conto di essere arrivato e vedo il sorriso che Hagrid ha dipinto in faccia. Oh, no.

Sarà una sofferenza eterna.



AnGoLo DeLl'AuTrIcE:
Salvee!
Come state? 
Allora, lo so che questo capitolo è corto... il prossimo sarà più lungo ;)
Spero vi piaccia... ho qualche dubbio.
Qui però cominciamo a conoscere il nostro Michael... e Jace, sì. Lo adoro già ^^
be'... ditemi voi.
Un bacio!!
Grazie a chi legge, recensisce e ha iniziato a seguire questa storia! Ma... una recensioncina per stasera me la fate? Almeno? ;)
   
 
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