AVVISO: Tutti i personaggi di questa storia sono
maggiorenni. I fatti e i personaggi non sono esistiti o esistenti. I
personaggi, i luoghi ecc … appartengono ai rispettivi ideatori e detentori di Copyright. Questa storia non ha alcun fine di lucro. Qualsiasi
nome o riferimento a fatti o persone esistenti o realmente esistiti è puramente
casuale.
NOTE DELL’AUTRICE: Ringrazio
come sempre Annaly, bravissima
beta e cara amica.
PROLOGO
Harry era a
pezzi. Il sole non era ancora sorto, ma già il cielo iniziava a colorarsi delle
tenui sfumature dell’alba. Lui non faceva più caso a queste cose, l’alba oramai
decretava solamente la fine di un’altra notte di lavoro in cui poteva
finalmente rientrare nell’appartamento che gli era stato assegnato e lavarsi.
Mentre era sotto
la doccia, man mano che la tensione accumulata veniva meno, si chiese perché
sopportasse tutto questo. E inevitabilmente si ritrovò
a veder scorrere gli ultimi anni della sua vita, come in un film. Si ricordava
benissimo il clamore nato dalla sua vittoria su Voldemort,
l’essere trascinato da una festa all’altra con le innumerevoli lodi di persone
ipocrite e la sua iscrizione praticamente forzata al
corso di Auror e poi … e poi il risveglio.
Improvvisamente
si era reso conto che non stava vivendo la sua vita, ma che ancora una volta
stava facendo solamente quello che gli altri si aspettavano da lui. La
ribellione riempì tutto il suo essere, come un fiume che rompe
gli argini. Il timido, ritroso e perfetto Grifondoro venne totalmente soppiantato dal Serpeverde
dormiente e fu così che decise di riprendersi la sua vita.
Sorprendendo
tutti decise di entrare nel Corpo Speciale Auror, sezione guardata con sospetto da tutti, in quanto
formata da individui considerati dai più, folli e pericolosi. I membri del CSA
avevano giurisdizione internazionale e non lavoravano mai insieme, ognuno
portava a termine la propria missione in solitaria, senza seguire regole
precise. Principalmente si occupavano di eliminare licantropi idrofobi e
vampiri assassini, esseri pericolosi e assolutamente fuori controllo. Al capo
sezione non importava come venivano eliminati, voleva
solo che il problema fosse arginato nel minor tempo possibile. Harry nel giro di un anno era diventato il migliore agente
sul campo, meritando lo pseudonimo di “ Sterminatore”. Gli era stato proposto
anche di dirigere la sezione, ma lui si era rifiutato di lasciare il lavoro di
strada per quello d’ufficio. L’eccitazione della caccia e l’adrenalina dello
scontro, per lui erano come una droga. E poi … si rifiutò nuovamente di
affrontare quel ricordo così doloroso, anche se sapeva che aveva influito più di ogni altra cosa sulle sue scelte.
Inutile
dire che un tale lavoro aveva ridotto la vita sociale
di Harry a nulla. L’unico contatto col mondo normale
erano gli sporadici incontri con Hermione. Anche la
ragazza era stata fautrice di un piccolo scandalo quando
si scoprì il suo tradimento nei confronti di Ron con,
nientemeno, che Bill Weasley.
Dopo i pianti, le urla e le invettive di ruolo, Fleur
perdonò la scappatella al marito e Ron perdonò la sua
fidanzata. Harry non poteva evitare di ridere quando ripensava all’accaduto, era presente anche lui
quando il clan Weasley, come un tribunale
inquisitorio, assolse la focosa grifoncina e le disse
che avrebbero messo una pietra sui suoi errori, perdonandola e accettandola di
nuovo tra loro. Hermione, per risposta, li mandò al
diavolo. Harry che non si divertiva tanto dallo
scontro con Voldemort, tenne sfacciatamente le parti
della ragazza, compromettendo in modo irreparabile i suoi rapporti con i Weasley. Sicuramente LUI si sarebbe divertito altrettanto.
Ancora
adesso, a distanza di anni, il nome di Hermione era tabù per il clan delle piattole, ed i rapporti
con il bambino–sopravissuto-per-diventare-un-ribelle,
si limitavano ai canonici auguri per le feste ed i compleanni. Hermione, dal canto suo, ora viveva nel mondo babbano, felicemente fidanzata con un avvocato.
Buon
per lei, pensò Harry mentre si infilava a letto.
PRIMA
NOTTE
Harry era di
pessimo umore, come tutte le notti in cui doveva stanare un licantropo. Era
stato inviato a porre fine alle scorribande di un licantropo decisamente
fuori controllo che aveva scambiato le campagne adiacenti a Praga per la
propria dispensa. Aveva divorato innumerevoli capi di bestiame e un paio di uomini. Le autorità babbane
locali erano nel panico, non sapendo chi o cosa fosse
responsabile di tali attacchi. La comunità magica del posto aveva cercato di
risolvere la cosa ma, avendo fallito miseramente, si
era poi decisa a chiamare
Improvvisamente
i suoi sensi si allertarono. Una figura sembrava
attenderlo sul sentiero e non aveva nulla di umano.
Poteva chiaramente percepire l’aura del vampiro e questo lo sconcertò. I
vampiri erano in grado di nascondere la loro natura, anche per lui sarebbe stato difficile riconoscere come tale un vampiro
così antico come quello che sembrava attenderlo. Sarebbe stato un confronto
duro ed impegnativo. La figura si mosse, lentamente, per dar modo al ragazzo di
vederlo bene. Harry era incuriosito da questo strano
comportamento, quelle creature avevano la facoltà di muoversi ad una velocità
tale da imitare la smaterializzazione dei maghi e nel
caso degli antichi, come quello che gli stava venendo incontro, potevano addirittura dissolversi in ombre. La mano del
ragazzo era già armata del pugnale d’argento che si portava sempre dietro.
La
voce del vampiro risuonò nella notte.
-
Harry Potter, è un onore
incontrarti. Credo sia inutile chiederti di abbassare il pugnale. –
In risposta il
ragazzo si mise posizione di attacco.
-
Non intendo attaccarti, sono qui per chiederti un
colloquio. Ti do la mia parola che stanotte tu non dovrai temere nulla da me. –
Harry sapeva
che per quanto quelle creature potessero essere
crudeli e sanguinarie, avevano un codice d’onore ferreo e la loro stessa magia
li vincolava alla parola data. Pur non riponendo il
pugnale, prese una posizione meno aggressiva.
-
Cosa vuoi, vampiro ? –
-
Per prima cosa mi presento. Il mio nome è Asher e
sono il signore di Praga – e così dicendo il signore della notte si avvicinò ulteriormente al ragazzo per rendersi visibile ai
suoi occhi. Affascinante nel suo completo nero, etereo nei suoi lineamenti
dolci ed aristocratici, bellissimo coi suoi lunghi
capelli biondi e gli occhi blu come il mare più profondo, ammaliante nei suoi
movimenti felini. Harry aveva incontrato decine di
vampiri ed alcuni addirittura più antichi di questo, quindi non si stupì
dell’innaturale bellezza di quell’essere.
-
Bene, ora che ci siamo presentati ti ripeto la mia domanda vampiro … cosa vuoi?
–
Un
moto di insofferenza passò sul viso dell’altro, subito
nascosto sotto una maschera di cortesia.
-
Vedo che non ami tergiversare. Bene, ti accontento, ho bisogno del tuo aiuto. –
Il
ragazzo rise – Questa mi mancava. Un vampiro che
chiede aiuto a me! –
Il
signore della notte ignorò il sarcasmo dell’umano.
- Il mio clan è stato sterminato. Il responsabile è un altro
vampiro, molto potente e antico. Ho bisogno del tuo aiuto per fermarlo. -
Harry ghignò -
Un vampiro che elimina altri vampiri … perché la cosa
dovrebbe interessarmi? -
Asher vibrò di
rabbia.
-Come
credi che si ciberà ora che, me escluso, non ci sono altri vampiri in città?
Attaccando i tuoi preziosi umani! In men che non si dica ti dovrai comunque occupare di questo problema. Non
sarebbe forse più conveniente avermi come alleato che come nemico? -
Se il succhiasangue non mentiva, effettivamente il problema era
grosso … enorme. Affrontare vampiri antichi non era facile, in passato lo aveva
fatto ma per poco non ci aveva lasciato le penne.
Senza dubbio sarebbe stato molto più comodo avvalersi della collaborazione del signor zanne lunghe, invece che doversi guardare le spalle
da entrambi.
-
Ok vampiro. Lasciami la giornata per pensarci. -
-
So benissimo che vuoi verificare le mie parole. Liberissimo di farlo. Ti
attendo qui domani dopo il tramonto. A presto Sterminatore. -
E
così dicendo Asher scomparve, un’ ombra
tra le altre nella notte di Praga.
NOTE PERSONALI:
Eccoci qui, inizia un’altra avventura! Mi auguro
che possa piacere quanto le altre e che possa dare qualche minuto di svago e
chi la legge e, magari, strapparvi un sorriso!
Questo primo
capitolo lo dedico ad una persona conosciuta sul sito che è diventata per me
un’amica ed una confidente preziosa … lo sai vero Narcissa che sto parlando di te?
Se tutto va come progettato, pubblicherò gli
aggiornamenti ogni martedì.
Ora attendo solo di sapere cosa ne pensate!
Baci
XXX