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Autore: malaika96    15/10/2013    1 recensioni
e se l'amore per le persone a cui teniamo fosse più grande del bisogno di tenerle vicine nei momenti di difficoltà?
dalla storia:
- Non hai detto loro la verità, vero?
- Non ce l’avrei fatta a vederle star male per colpa mia.
-non pensi che loro vorrebbero starti vicino?
-certo che vorrebbero, ma devo proteggerle da tutto questo.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo 6
 
p.o.v. Denise
 
Mi guardò incuriosito, ma non fece domande.
-va bene. Ce la fai a prepararti da sola?
-certo.
Harry uscì dalla stanza ed io scesi dal letto e andai in bagno. Stavo decisamente meglio rispetto al giorno prima: sarà stato per la colazione o per l’affetto di Harry, ma ero piena di energie. Decisi di indossare l’unica maglia carina che avevo portato. L’unico problema di quella maglia era che ogni volta che la mettevo o rimanevo intrappolata oppure la mettevo storta: era tutta incrociata sul davanti e aveva sia le spalline larghe che le bretelle. La stesi sul letto e la guardai con aria di sfida.
-a noi due, bellezza.
Presi i due lati della maglia e la iniziai ad infilare ma, come sempre, rimasi impigliata. Dio che rabbia. In quei momenti c’era una sola cosa da fare.
-HARRYYYYYYYY!!!!
Sentii la porta spalancarsi dopo qualche secondo.
-Deni tutto ben..ma che ..?
Dire che iniziò a ridere senza ritegno è poco. Anche se non potevo vederlo avrei giurato che fosse piegato in due dalle risate.
-idiota dammi una mano invece di ridere.
-si “miss faccio tutto da sola”.
-è colpa della maglia, non mia.
Ancora ridacchiando lo sentii avvicinarsi per poi aiutarmi ad infilare la maglia correttamente. Appena la mia testa uscì da quell’inferno mi trovai a pochi centimetri dal viso di Harry.
-hey.
Mi disse sfoderando il suo bellissimo sorriso, con tanto di fossette. Gli sorrisi di rimando.
-ciao.
Mi lasciò un bacio sulla fronte. Quelle labbra così morbide.
-finisci di vestirti, cucciola. Ti aspetto fuori.
-ok.
Lasciò la stanza e io rimasi per qualche secondo a fissare il punto in cui si era chiusa la porta. In quel momento mi resi conto che avevo il battito accelerato ed un sorrisino ebete stampato in faccia. Ma che stavo pensando?! Ripresi il controllo dei miei pensieri e infilai un paio di shorts di Jeans e le mie adorate Superga bianche. Prima di uscire presi la bandana bianca che mi aveva portato poco prima Harry e la misi in tasca.
-sono pronta!
Esclamai uscendo dalla stanza.
-finalmente! Dove dobbiamo andare?
-seguimi e vedrai.
Sorrise flebilmente e mi porse il braccio. Lo accettai volentieri e iniziammo a camminare per l’ospedale. A metà strada però iniziai a sentire la solita stanchezza che ormai mi accompagnava ovunque andassi. Feci di tutto per non farlo notare ad Harry, ma ad un tratto si fermò e da uno sguardo capii che aveva capito.
-salta su! È un sacco di tempo che non lo facciamo.
Mi disse mettendosi di spalle di fronte a me e abbassandosi di poco.
-il motivo per cui non ti salgo sulle spalle da tanto tempo è che peso.
-beh, correrò il rischio di farmi venire un’ernia.
Sorrisi e con il suo aiuto fui sulle spalle di Harry.
-dove la porto signorina?
Mi chiese imitando il tono di voce di Leonardo Di Caprio in Titanic.
-dal barbiere.
Gli risposi invece della solita risposta da copione, rovinando la scena che si stava creando. Ma in fondo era la verità, era lì che doveva portarmi.
-quindi hai deciso?
Annuii sulla sua spalla e prese a camminare con me sulle spalle fino ad arrivare davanti ad una porta con due forbici disegnate in alto.
-ci siamo.
Disse Harry mettendomi giù delicatamente.
-diamoci un taglio.
Dissi volendo smorzare la tensione della situazione, e funzionò.
-sei sempre la solita.
Sorrisi ed attraversai la porta davanti a noi.
-permesso?
-avanti.
Guardai meglio nella stanza e vidi che la voce apparteneva ad una donna bassina e cicciottella con dei lunghi capelli biondi cotonati. Indossava una maglia dallo scollo abbastanza profondo di un fucsia acceso. Harry entrò dietro di me e di istinto mi poggiò una mano su un fianco.
-in cosa posso aiutarti tesoro?
Mi chiese la donna rivolgendomi un tenero sorriso.
-dovrei tagliare i capelli.
-bene, siediti sulla poltroncina lì.
Disse indicandomi una poltrona bianca tipicamente da parrucchiera, con un ampio specchio davanti.
Eseguii ed Harry venne dietro di me in silenzio, come un cagnolino.
-o sono Dora, piacere di conoscerti.
-io sono Denise, lui è Harry, piacere mio.
-siete davvero una bella coppia.
-oh, siamo solo amici,è il mio migliore amico.
Mi affrettai a dire. Ecco l’ennesima persona che ci scambiava per fidanzati.
-anche mio marito è stato il mio migliore amico per vent’anni. Poi ci siamo resi conto che non potevamo essere solo amici. Mai dire mai nella vita.
Perché con una semplice frase aveva zittito entrambi?
-ma ora pensiamo ai tuoi capelli. Sono parecchio rovinati.
-lo so, per questo voglio rasarli a zero.
La donna annuì triste, ne doveva aver visti parecchi di casi come i miei.
-vuoi che copra lo specchio?
-non ce n’è bisogno, grazie mille.
Si allontanò di poco da me ed Harry per prendere gli attrezzi che le servivano ed Harry ne approfittò per prendermi la mano.
-cucciola sei sicura? Puoi aspettare ancora un po’, se vuoi.
-scherzi? Non vedo l’ora di mettere le bandane che mi hai regalato.
La mia affermazione lo fece sorridere e il suo sorriso fece star meglio me. Mi la sciò un lieve bacio sulla guancia poco prima che tornasse Dora, ma continuò a tenermi per mano. La parrucchiera se ne accorse e sorrise maliziosamente prima di mettermi addosso una specie di mantello ed attaccare la spina il rasoio elettrico per capelli.
-pronta tesoro?
Annuii alla domanda e la donna prontamente iniziò a rasare i capelli. Nel giro di una quindicina di minuti tutti i miei ricci, o meglio quelli che la chemio non aveva fatto cadere, erano sul pavimento e io mi guardavo allo specchio senza fiatare.
-abbiamo finito.
Annunciò Dora togliendomi quella coperta di plastica dalle spalle. Harry mi fissava inespressivo.
-Deni ,va tutto bene?
In quel momento non so che mi prese, so solo che scoppiai a ridere come una deficiente, con tanto di lacrime. Harry mi guardava perplesso senza sapere il motivo della mia ilarità. Fra una risata e l’altra riuscii a pronunciare le parole che mi erano passate per la testa suscitando le mie risate.
-sembro.. una palla…da Bowling.
Harry a quelle parole prima mi guardò stranito poi si accodò a me ridendo a crepapelle. Appena ci calmammo salutammo Dora e tornammo in camera. Appena raggiunsi il letto mi ricordai della bandana che avevo messo in tasca e la cacciai porgendola ad Harry.
-Harry, puoi legarla tu per favore?
-certo.
Si sedette dietro di me sul letto e con estrema delicatezza mi legò la bandana dietro la testa.
-ecco fatto, ora sei bellissima.
Non so per quale strano motivo, ma a sentire quella frase arrossii violentemente.
-da quando arrossisci se ti faccio un complimento?
E lui se ne accorse. Gli diedi una spintarella sul braccio e alzai gli occhi al cielo.
-io arrossire per te?
Ebbi solo il tempo di scorgere il suo sorrisino malevolo prima di venire catapultata sul letto con Harry sopra di me che mi faceva il solletico.
-Harry! ti prego! Basta!
-chiedi scusa!
-okok, hai vinto! Scusa!
Si fermò di colpo ma mi prese le mani e le bloccò sulla mia testa. Era ancora a cavalcioni su di me e aveva gli occhi puntati nei miei ad una distanza ridicola.
-brava la mia cucciola.
Sussurrò a pochi centimetri dalle mia labbra. Stavo desiderando un contatto con le sue di labbra in quel momento e credo fosse un desiderio reciproco perché lo sentivo avvicinarsi sempre di più. I nostri nasi si sfioravano ed entrambi avevamo iniziato a chiudere gli occhi.
-è arrivata la tua infermiera preferita!
Si annunciò Elena prima di aprire la porta. Harry si scostò da me in fretta, sedendosi sul bordo del letto, io invece mi sedetti di scatto.
-Ciao Elena!
La salutai fingendomi entusiasta del suo arrivo.
-vedi che la compagnia ti fa bene? Sei anche più rossiccia in viso.
Sentii Harry ridacchiare e gli diedi un lieve buffetto con la mano.
-non noti niente di diverso?
Elena mi guardò meglio e appena notò la bandana spalancò gli occhi e si rivolse ad Harry.
-come ci sei riuscito?
-con il mio inconfondibile charm.
Disse Harry spostandosi un ciuffo di capelli  dalla fronte con fare teatrale. Io ed Elena ridemmo della sua idiozia.
-ad ogni modo complimenti. Sono due giorni che sei qui e già la vedo ripresa. Ora devi solo convincerla ad andare sulla sedia a rotelle dopo la chemio senza fare storie.
Sbuffai sonoramente buttando gli occhi all’aria.
-la porto io in braccio fin quando non si convince.
Gli sorrisi riconoscente e lui d’istinto mi lasciò un bacio sulla tempia.
-siete così carini, sareste una coppia dolcissima.
Due in una giornata, mai successo. Nonostante l’affermazione ci limitammo a sorridere ad Elena.
-beh, torno più tardi a controllarti, tanto vedo che sei in buone mani.
-va bene.
Ci sorrise di nuovo e uscì dalla stanza.
-che mattinata.
Esclamò Harry stendendosi sul letto e facendomi segno di seguirlo. Mi accoccolai come sempre contro il suo petto.
-già…
Riuscii a sussurrare prima di incrociare le dite con quelle di Harry e posarle sul suo addome. Non so per quanto tempo rimanemmo in silenzio in quella posizione, ma alla fine tra noi non servivano parole, non erano mai servite. Bastava un gesto, uno sguardo o un sospiro per capirci. Nessuno poteva capire meglio di noi l’altro, nessuno.




I'M BAAAACK!!!!!! SALVE RAGAZZEEEEEEE EH GIà, 
è PASSATO UN PO' DI TEMPO MA SONO RIUSCITA 
A PUBBLICARE, E VI ANNUNNCIO CHE HO SCRITTO 
FINO AL NON CAPITOLO. SONO DAVVERO SODDISFATTA 
DI COME STA USCENDO FUORI LA STORIA, E RINGRAZIO 
LE DUE RAGAZZE CHE HANNO LASCIATO UNA RECENSIONE
AL CAPITOLO PRECEDENTE. DETTO QUESTO, COSA PENSATE SUCCEDERà?
RECENSITE IN MASSA!!!! 
DENI XX
  
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