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Autore: Miss_Slytherin    16/10/2013    9 recensioni
"Lilian Luna Potter, diversa dagli altri Potter. Fredda, crudele, insensibile, apparentemente senza cuore. Questa è la sua storia, la storia di un Giglio che non è un Giglio, non è puro, non è innocente". Dal primo capitolo: "...vedo ambizione, desiderio di gloria…intelligenza anche…poi…uno spiccato senso di autoconservazione…e se non mi sbaglio quella dovrebbe essere una punta di cattiveria mista ad astuzia…".
Genere: Generale, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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                                                                CAPITOLO 60

                                                        An unforgettable Christmas


Per la seconda volta nel giro di pochi minuti, Lily era rimasta di sasso di fronte a Scorpius. Prima quel meraviglioso braccialetto, poi le parole che aveva appena pronunciato, facendole chiaramente intendere che lei era il suo regalo di Natale.

-Chi sei tu e cosa ne hai fatto di Scorpius Malfoy?- chiese con voce che sperò essere leggera, -sei troppo dolce per poter essere lui- aggiunse poi, con un sorriso spontaneo, che fece capire a Scorpius quanto Lily fosse colpita da lui. Ne era contento, dato che era proprio quello il suo scopo: continuava a sentirsi un idiota per come aveva trattato Lily l'ultima sera ad Hogwarts, ed anche se poi si erano incontrati in sala comune non si sentiva a posto con se stesso.

-Ah, non ti ci abituare, è solo lo spirito del Natale- tentò di minimizzare; aveva pur sempre una reputazione da mantenere, lui!

-Mmmh sarà, ma io sono convinta che sotto sotto tu abbia un cuore tenero....- replicò Lily, prima di avvicinare il proprio volto a quello di Scorpius per ricevere un bacio. Venne accontentata, ed i due erano talmente presi dalla faccenda da non accorgersi che la porta della stanza si era spalancata e che Draco Malfoy stava facendo il suo ingresso dicendo allegro:

-Sei già sveglio Scorpius? Avrei bisogno di te per un...-.

La voce gli morì in gola quando vide che suo figlio non solo era in dolce compagnia, ma stava anche occupando il suo tempo in maniera decisamente ...promiscua. Lily e Scorpius si staccarono di colpo, come fulminati da una scossa da mille watt, e nella camera cadde un silenzio imbarazzato. Ci fu un lungo attimo in cui Draco guardò Lily, Scorpius guardò suo padre e Lily desiderò semplicemente di poter essere inghiottita da un gigantesco buco nero senza lasciare tracce.

-Ehm, papà, non so se ti ricordi di...- provò a dire Scorpius in un coraggioso tentativo di rompere il ghiaccio.

-Ricordo benissimo la signorina Potter- replicò Draco, che era segretamente molto divertito da tutta la situazione.

-Mi ricordo anch'io di lei, lieta di rivederla signor Malfoy- intervenne a quel punto Lily con le guance in fiamme; poi, rendendosi conto che non faceva certo una bella figura a rimanere nel letto di Scorpius -non voleva neanche pensare a cosa avrebbe potuto credere il signor Malfoy vedendola in quella posizione- decise di alzarsi, ringraziando il fatto di essersi almeno infilata le scarpe.

-A cosa dobbiamo la sua visita, diciamo...inaspettata?- chiese Draco, con un sorrisino ironico.

-A niente- replicò Scorpius, che di certo non aveva voglia di spiegare a suo padre tutta la faccenda.

-Ah, dunque devo dedurre che la signorina Potter si sia trovata a passeggiare casualmente dalle nostre parti- ribatté Draco, a metà fra l'esasperato e il divertito. Lily, che di certo non si sognava di intervenire, decise di lasciare la patata bollente a Scorpius, e se ne rimase zitta zitta ad osservarsi insistentemente le unghie.

-Sì, più o meno. Infatti lei se ne stava andando, giusto?- la interpellò Scorpius, fulminandola con gli occhi per il suo prolungato silenzio.

-Giusto! Io stavo...proprio...andando, sì- rispose Lily, chiedendosi perché non era ancora stata risucchiata da una voragine apertasi nella terra.

-Ma no, non c'è bisogno. Dato che è qui, perché non resta a colazione con noi? Sono sicuro che Cassiopea sarà felice di vederla- disse Draco, che non voleva privarsi così presto della possibilità di stuzzicare Scorpius.

-Veramente, io...-

-In realtà lei...- cominciarono a dire Lily e Scorpius all'unisono, ma Draco li interruppe deciso.

-Non voglio sentir ragioni. Vado ad avvertire tua madre che abbiamo un'ospite in più a tavola- disse, e girò i tacchi prima che Scorpius avesse modo di vedere il largo ghigno che gli era spuntato in volto.

-Voglio morire- dichiarò sinceramente Lily, che non riusciva ancora a credere di essere stata beccata non solo in casa Malfoy, ma anche intenta a baciare il rampollo di famiglia.

-Anche io. Con tutto il cuore- si aggregò Scorpius, che non osava pensare alla faccia che avrebbe fatto sua madre quando Draco le avrebbe comunicato chi era il loro ospite per colazione.

-Ehi, ho incrociato papà per le scale, ma è vero che...- disse la voce di Cassiopea, mentre la porta della stanza di Scorpius veniva spalancata con allegria nel giro di dieci minuti.

-Lily! Allora è vero quel che mi ha detto papà! Ma che ci fai qui? Tutto bene?- domandò a raffica Cassiopea ancora in pigiama e con i capelli arruffati lanciandosi verso Lily per stringerla in un abbraccio che la lasciò senza fiato per un minuto o due.

-Sì, sì tutto bene...io...ieri sera ho avuto una discussione con James, e siccome non riuscivo a dormire ho pensato di venire qui a cercare te. Solo che non sapevo quale fosse la tua stanza, così ho aperto una porta a caso e ho trovato Scorpius. A quel punto...- rispose Lily riassumendo la situazione per sommi capi.

-A quel punto hai deciso che preferivi la sua compagnia alla mia- concluse per Cassiopea al posto suo, senza la minima traccia di risentimento nella voce; poteva capire benissimo le ragioni di Lily.

-Naturalmente sì- si pavoneggiò Scorpius, per poi aggiungere:

-L'idea era di farla sgattaiolare via prima che qualcuno si accorgesse che era stata qua ma...-

-Ma tuo padre ci ha beccati mentre ci baciavamo, e mi ha praticamente obbligata a rimanere a colazione- terminò Lily, arrossendo al solo ricordo.

Cassiopea scoppiò a ridere di gusto, ripetendo ogni tanto un -Oddio, non ci posso credere!- fra un attacco di risa e l'altro.

-Merlino, quanto avrei voluto esserci- disse alla fine, con il fiato corto per il troppo ridere, asciugandosi le lacrime dagli occhi.

-Beh, io non avrei voluto esserci di certo- osservò Lily a labbra strette.

-Credo...credo sia meglio scendere, a questo punto- suggerì Scorpius, che non vedeva motivo per rimandare la ghigliottina che li attendeva di sotto.

-Ah sì, vengo con voi- concordò Cassiopea, con un gran sorriso sia per la presenza dell'amica sia per la situazione in se.

E fu così che Lily si ritrovò a colazione a casa Malfoy la mattina di Natale.

Fu l'ora più lunga della sua vita: Cassiopea continuava a sghignazzare con la faccia sepolta nella sua tazza di tè, con Scorpius che le tirava calci sotto la sedia e la implorava con lo sguardo di fare qualcosa; il signor Malfoy aveva stampata in faccia un'espressione perennemente divertita ed ironica, cosa che innervosiva Lily quanto sentire gli occhi della signora Malfoy costantemente posati su di sé. Per ovvie ragioni non riuscì a mangiare nulla, e di certo le domandine sarcastiche del signor Malfoy non aiutavano.

Ma la domanda che affliggeva i signori Malfoy era: che diavolo ci faceva lei lì? Erano troppo educati per poterglielo domandare direttamente, ma Lily sentiva la questione sospesa fra di loro.

Alla fine, quando tutti ebbero terminato di mangiare e gli elfi domestici avevano fatto sparire i resti della colazione e le stoviglie, Lily decise che era giunto il momento di fornire almeno uno straccio di spiegazione. Così, cercando di racimolare tutto il coraggio che aveva, si stampò in faccia un sorriso e disse:

-Non era mia intenzione presentarmi a casa vostra così all'improvviso, ma...-

Fu ancora una volta Draco Malfoy ad interromperla, seppur con educazione:

-Sono certo che ci fossero delle ragioni assolutamente valide, e siamo stati lieti...- e qui le sue labbra si incurvarono nell'ennesimo ghigno mentre spostava gli occhi da suo figlio alla signorina Potter, -di averla avuta qui a colazione con noi. Abbiamo anche saputo dell'increscioso incidente che ha coinvolto suo padre, e mi auguro che possa rimettersi presto- aggiunse formale, tornando serio. In fondo gli sarebbe dispiaciuto un po' sapere che lo Sfregiato era stato sul punto di passare a miglior vita così presto.

Lily fu colta alla sprovvista dalle gentili parole del signor Malfoy, ma ricompose in fretta la sua espressione e replicò:

-Vi ringrazio dell'ospitalità, ma credo proprio che sia giunto il momento di andare...all'ospedale, da mio padre, appunto-.

-Naturalmente. È stato un piacere conoscerla, signorina Potter- intervenne Astoria, che aveva osservato Lily per tutto il tempo e non sapeva bene cosa pensarne.

Dopo molti altri convenevoli, i signori Malfoy si dileguarono, lasciando Lily e Scorpius con Cassiopea.

-È stata la mattinata più lunga della mia vita- annunciò Scorpius, occupato a cercare la Polvere Volante; non la usavano spesso, ma era sicuro che in casa ce ne fosse ancora.

-A chi lo dici! E la mia non è ancora finita...non oso immaginare il pandemonio che troverò alla Tana, se qualcuno dei miei si è accorto che non ho trascorso la notte in casa- sospirò Lily che, sebbene non temesse l'ira dei nonni, non voleva comunque aggiungere un'altra preoccupazione alla lista di quelle che affliggevano sua madre.

Cassiopea ridacchiò a quelle parole e disse:

-Ah beh, nel caso tu dovessi venire esiliata, puoi sempre tornare qui-.

-Sì, per essere torturata ancora un po' da tuo padre!- esclamò Lily, che si vedeva ancora davanti agli occhi il sorrisetto ironico del signor Malfoy.

-Ah, dai, ci è andato persino leggero con te! Beh, ora vado a scartare i miei regali: è tutta la mattina che aspetto di poterlo fare!- disse Cassiopea con entusiasmo infantile, e, dopo averla salutata con un bacio schioccante sulla guancia, svanì in una nuvola di capelli biondi e allegria.

Rimasti soli in salotto, Lily e Scorpius rimasero in silenzio per un attimo, ripensando a tutto quello che era accaduto da quando Lily era scivolata giù da quel camino.

-Ho trovato la polvere- disse Scorpius, con una scatola nera in mano.

-Ah...bene. Allora io...vado- replicò Lily, stranamente imbarazzata; poi, mentre prendeva una manciata di polvere, l'occhio le cadde sul braccialetto appena ricevuto, e un lento sorriso le spuntò in volto.

-Grazie...per il regalo. E per non avermi sbattuto fuori dal tuo letto- disse, a metà fra il serio ed il divertito.

-Grazie a te per aver trovato prima la mia camera, e non quella di Cassiopea- replicò Scorpius, sorridendo a sua volta.

-Siamo smielati- realizzò Lily a quel punto con orrore.

-Oddio, sì- concordò Scorpius orripilato a sua volta, per poi scoppiare a ridere, seguito da Lily.

Una volta esaurite le risate, Scorpius si avvicinò a lei per salutarla con un bacio, incurante della presenza dei suoi genitori in casa. Tanto, peggio di così non sarebbe potuta andare...

Lily ricambiò con entusiasmo e fu con dispiacere che si posizionò davanti al camino, pronta a saltarvi dentro.

-Fammi sapere come ti accoglieranno a casa, d'accordo?- si raccomandò Scorpius. Lily annuì, e dopo averlo guardato un'ultima volta, disse chiaro e forte: -La Tana!-


                                                           *****


Il viaggio in Metropolvere non fu affatto piacevole, forse anche perché si trattava del secondo in poche ore; in ogni caso, Lily fu ben contenta di atterrare sul pavimento del salotto della Tana, anche se non sapeva ancora chi avrebbe trovato ad attenderla.

Quando vide chi erano gli occupanti del tavolo della cucina, non seppe esattamente come sentirsi.

C'erano Rose, Albus, James e Hugo intenti a fare colazione; accanto a loro Meredith e Brian stavano allegramente spiaccicando con le manine il loro cibo, ormai ridotto ad una poltiglia, su tutta la superficie del tavolo su cui riuscivano ad arrivare. Considerando che erano solo le nove del mattino, Lily non trovò la scena poi così strana. Almeno non ho incontrato mamma o i nonni, pensò, tirandosi su a sedere per scrollarsi via la cenere.

Tutti si erano accorti dell'arrivo di Lily, ma solo Rose ed Hugo la salutarono con un “buongiorno” piuttosto perplesso; Hugo aveva smesso ormai da tempo di considerare Lily una sua consanguinea, dato il comportamento da lei tenuto negli ultimi anni, perciò non era minimamente interessato a sapere perché la cugina fosse sbucata dal camino la mattina di Natale. Invece Lily leggeva la curiosità sul volto di Rose, ma l'abisso che si era creato fra loro da tempo le impedì di dire alcunché, a parte il saluto appena mormorato.

Gli unici contenta di vederla furono Brian e Meredith, che avevano preso ad agitare le braccia paffutelle verso di lei non appena l'avevano vista. In parte sollevata, Lily li baciò sulle guance e si apprestò a ripulire i loro volti e il disastro che avevano combinato sul tavolo, il tutto in un silenzio carico di tensione. Forse non sopportando quell'atmosfera così poco natalizia, Hugo e Rose decisero saggiamente di dileguarsi, lasciando i cinque fratelli Potter alla loro aria tesa. James era ancora troppo arrabbiato per parlarle, Albus invece avrebbe voluto trovare un punto di contatto con lei. Come la sorella, anche lui aveva passato buona parte della notte a riflettere, ed era giunto alla conclusione che Lily non aveva davvero visto Marìkaa, quando aveva pronunciato quelle parole. Se c'era qualcosa di cui era sicuro sul conto della sorella, era il fatto che non faceva mai nulla senza il suo personale tornaconto, ed in quel frangente non aveva alcun interesse a ferire Marìkaa, o lui.

Così, dopo essersi schiarito la voce disse:

-Noi dopo fra poco andiamo a trovare papà, vuoi venire con noi?-

James sbuffò ironico a quelle parole, mentre Lily alzò gli occhi sul fratello stupita, notando appena che Brian le aveva appena sporcato il maglione con i resti di quello che un tempo era stato un biscotto al cioccolato di nonna Molly.

-Sì, naturalmente. Dove sono i nonni e la mamma?- replicò Lily.

- I nonni sono andati a fare una passeggiata al villaggio, la mamma è di sopra, sta ancora riposando. Stanotte Meredith ha rimesso tutta la cena, così sono rimaste alzate fino a tardi- spiegò Albus, finendo la colazione.

-Oh. Saranno stati tutti quei dolcetti alla melassa che si è mangiata ieri sera- osservò Lily studiando la sorellina, che in effetti era insolitamente mogia.

-Ma dai, hai avuto anche il tempo di far caso a cosa ha mangiato Meredith, ieri?- intervenne a quel punto James velenoso.

Lily non rispose, decidendo di lasciar correre, ma Albus tentò di dire:
-Dai James, non puoi proprio...?-

-No, non posso proprio- replicò il maggiore dei Potter, alzandosi da tavola per poi lasciare la stanza in una scia di risentimento.

Con un sospiro impercettibile, Lily si sedette di fronte ad Albus; gli unici rumori in cucina erano gli allegri borbottii di Meredith e Brian.

-Senti Lily...lo so che ieri non hai detto quella cosa davanti a Marìkaa per ferirla- disse Albus dopo aver riflettuto un attimo.

Lily lo guardo sorpresa, e, pensò Albus, anche un po' riconoscente.

-È così infatti, non sapevo che fosse lì- confermò, sincera.

-Quindi ho fatto un casino, e ora non so come rimediare- ammise Albus, togliendo dalla mani di Brian un coltello decisamente troppo appuntito prima che il piccolo si mutilasse accidentalmente.

-Dovresti semplicemente dirle come stanno le cose. Se è una persona intelligente, cosa di cui onestamente non sono sicura, capirà. Se non lo è, come credo io, allora non avrai perso granché- replicò Lily tentando di consolarlo, anche se in modo decisamente poco gentile. Albus sbuffò, ma apprezzò il gesto.

-Ora toglimi una curiosità: perché sei sbucata dal camino?- le domandò poi, non a torto.

Lily esitò: non si era mai confidata con Albus, e riusciva a fatica a farlo con le sue amiche...ma d'altra parte Albus poteva aiutarla a coprire la sua fuga notturna, in caso di necessità.

-Beh ieri ero talmente arrabbiata con James che non sono riuscita a prendere sonno, così ho pensato che magari parlare con Cassiopea avrebbe potuto aiutarmi...così con la polvere volante sono andata a casa sua- spiegò, cercando di dimenticare la colazione a villa Malfoy.

-Capisco...e ti è servito?-

-In realtà sì- rispose Lily, non ritenendo saggio scendere nei dettagli; poi, prima che il fratello potesse farle altre domande scomode si alzò e disse:

-Vado a cambiarmi il maglione, così andiamo da papà. Ci pensi tu qui?-

-Sì, tengo d'occhio io le due pesti- le assicurò Albus, sorvegliando attentamente i due gemelli.

Un'ora dopo la famiglia Potter era riunita nel giardino innevato della Tana ad aspettare Ron ed Hermione, che si erano offerti di accompagnarli al San Mungo con l'auto di famiglia, ovviamente anche per vedere Harry; James e Lily evitavano accuratamente di guardarsi, Albus teneva saldamente per mano Meredith e Brian e Ginny osservava pensierosa la scena.

-Non ho visto andar via la tua amica ieri sera, Albus...è successo qualcosa?- chiese, curiosa.

-Oh, è dovuta andar via all'improvviso. Si scusa e ringrazia per l'ospitalità- replicò Albus, e Ginny notò che, chissà come mai, le sue parole avevano fatto guadagnare a Lily un'occhiataccia da parte di James. Perplessa, si rivolse al figlio maggiore:

-Ed Elettra si è trovata bene, con noi?-

-A meraviglia, mamma- rispose James pesantemente sarcastico, fulminando ancora una volta Lily, che continuava ostinatamente a far finta di nulla.

Tentando ancora di far conversazione, Ginny chiese:

-Ho visto Bea un po' abbattuta, invece. È tutto a posto?-

-Oh, sta benissimo direi- intervenne a quel punto Lily, e James parve sul punto di dire qualcosa, quando Ron ed Hermione arrivarono a bordo di un'automobile alquanto sgangherata. In un atmosfera decisamente strana i Potter vi salirono; Ginny era perplessa per via del comportamento dei suoi figli, e se i coniugi Weasley si erano accorti di qualcosa, non lo diedero a vedere.

Giunsero al San Mungo relativamente in fretta, considerando il traffico vacanziero, e, dopo aver attraversato la sala d'aspetto colma di vittime di strani incidenti natalizi -c'era un signore abbacchiato con un tacchino strettamente avvolto ad un piede, ed un'anziana che non riusciva a smettere di cantare carole- salirono le scale fino al piano dove si trovava Harry. Era solo in stanza: evidentemente i suoi compagni erano stati dimessi, e forse fu per questo motivo che il medimago di guardia consentì ai visitatori di entrare tutti insieme.

Harry era felicissimo di vederli: lasciò che Brian e Meredith gli si sedessero comodamente sul petto e chiacchierò vivacemente con tutti loro, senza mai lasciare la mano di Ginny, che si era accomodata su una sedia accanto a lui.

-E così Hermione mi ha regalato l'ennesimo paio di guanti in pelle di drago, anche se non capisco perché pensi di doverlo fare ogni anno...- stava raccontando Ron, in seguito allo scambio di regali con Harry, con aria buffa.

-Forse perché ogni anno tendi a far sparire quelli della volta prima...- lo interruppe Hermione seccata ed Harry sorrise, pensando che quei due non sarebbero mai cambiati. Tuttavia si era accorto che fra i suoi figli che qualcosa non andava, e con un'occhiata interrogò Ginny, la quale rispose con un'infinitesimale movimento delle spalle.

-Meredith, Brian, scendete di là su, se no papà soffoca- disse poi ai due bambini, che la ignorarono; spazientita, li sollevò di peso e li mise a terra, ma i due scoppiarono a piangere disperatamente e così Ginny pensò di portarli fuori, anche per lasciare Harry solo con i suoi figli maggiori. Ron ed Hermione la seguirono, cogliendo l'occasione per giocare un po' con i nipotini.

-Allora, com'è andata la cena da nonna Molly, ieri sera?- chiese, credendo che quello fosse un argomento di conversazione neutrale.

Ottenne tre reazioni diverse: Lily sbuffò spazientita, Albus lo guardò con occhi da cane bastonato e James esclamò sarcastico:

-Una meraviglia!-

Perplesso, Harry chiese ancora:

-Cosa mi sono perso?-

-Ah, nulla di che: James ci ha fatto conoscere la sua fidanzata- rispose Lily, che si era seduta al posto di Ginny.

-Oh? Che peccato non esserci stato, allora- replicò Harry, sinceramente dispiaciuto.

-Sì, e poi ti sei perso lo spettacolo di tua figlia che si è divertita a mettere in imbarazzo tutti gli ospiti- ribatté a quel punto James, che proprio non riusciva a calmarsi.

-Ah...avete...ehm, litigato per caso?- fece Harry preso in contropiede dalla risposta rancorosa del figlio; Albus aveva optato per un diplomatico silenzio.

-No!- esclamarono Lily e James all'unisono con troppa veemenza. Ginny, che aveva sentito tutto dal corridoio, decise che era ora di intervenire, prima che la situazione degenerasse. Lasciando Brian e Meredith con Ron ed Hermione, che stavano educatamente fingendo di non aver sentito quanto era stato detto nella stanza, rientrò e disse:

-Ragazzi, ora dovremmo andare. Nonna Molly avrà sicuramente bisogno di aiuto con il pranzo di Natale-.

Contrariati, i tre ragazzi annuirono e fecero per salutare Harry; erano quasi alla porta, quando lui disse:

-Lily, aspetta un attimo, per favore-.

Sorpresa, Lily si fermò, mentre gli altri raggiungevano il resto della famiglia in corridoio.

-Avete davvero litigato la vigilia di Natale?- le chiese, dopo che Lily si fu chiusa la porta della stanza alle spalle.

-Se per litigato intendi che James mi ha chiaramente detto che preferirebbe non avermi come sorella, allora sì- rispose Lily, sedendosi ancora una volta.

Harry tacque un attimo, poi:

-Sono certo che non intendesse...- provò a dire, ma Lily lo interruppe:

-Intendeva proprio, invece-.

-Tu hai...fatto qualcosa per meritarti queste parole?- le domandò a quel punto.

-Potrei...aver tirato un po' troppo la corda- ammise Lily, ed Harry fece un mezzo sorriso.

-Non credo che James mi voglia bene- aggiunse poi, e in quelle parole Harry colse una nota di dispiacere.

-Forse crede che tu non ne voglia a lui- le fece notare, cogliendola alla sprovvista. Lily non disse nulla, ma poi si chinò a baciarlo su una guancia; fu il turno di Harry di rimanere sorpreso.

-A cosa devo questo? Al Natale?- chiese, in un tentativo di nascondere la gioia che quel piccolo gesto gli aveva procurato.

-No, lo devi al fatto di essere...tu- rispose Lily, con un mezzo sorriso. Quel Natale era destinato ad essere memorabile.



Note dell'autrice:


Ebbene eccomi di nuovo qui!!! Sono stupita di me stessa: sono passati appena dieci giorni dall'ultimo capitolo e sono di nuovo qua a rompervi le scatole XD spero ne siate contenti, perchè è grazie alle vostre recensioni che sono riuscita a scrivere il capitolo in così pochi giorni...mi avete ispirata, ecco :) ci tengo a ringraziare ancora una volta le persone che hanno recensito: senza le vostre parole di incoraggiamento probabilmente mi sarei depressa e non avrei scritto più una riga fino a Natale, come minimo :P

Volevo anche ringraziare le 172 persone che hanno la storia fra le preferite, le 40 che la ricordano e le 194 che la seguono: grazie per l'infinita pazienza che avete con me, davvero!!! :)


Venendo al capitolo...beh che dirvi, è ricco di avvenimenti, direi XD spero che quanti attendevano un'apparizione del signor Malfoy non siano rimasti delusi, ma soprattutto che il capitolo sia piaciuto a tutti voi :) tra l'altro è lungo ben 10 pagine di word, un record per me!!! *.*

So che non me lo merito, ma spero di ricevere i vostri pareri sul capitolo e sulla storia in generale: le vostre recensioni sono importantissime per me :)


Credo di avervi detto tutto, a questo punto. Spero a presto, sempre vostra,


Miss Slytherin



  
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