Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: PandoraSutcliff    16/10/2013    2 recensioni
"La bambina cominciò ad urlare a pieni polmoni nel cuore della notte, per la millesima volta.
-Will, vai tu vero?- farfugliò Grell, girandosi dall'altra parte.
-Ma… Ci sono andato sempre io …-venne bruscamente interrotto.
-HO DETTO VAI TU!- strillò l’altro- L’ho partorita due giorni fa, ho dolori ovunque e i punti mi tirano da impazzire. E ora muovi il sedere e vai da lei!-"
Cosa accadrebbe se William e Grell mettessero al mondo una figlia?
E se quest'ultima decidesse di seguire le orme dei genitori? Questa è la storia di Scarlett Spears, figlia di due Shinigami non che giovane promessa del Dipartimento londinese.
Spero che la mia storia riesca a rapirvi e soprattutto, che vi conquisti.
Buona lettura ^^
Uno speciale ringraziamento va alle mie sorelle Neko e Mary. Grazie per il vostro supporto
Genere: Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Mpreg
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CAPITOLO 2

Capitolo 2

 

Cinque anni dopo…

 

Scarlett amava immensamente il week end: i suoi genitori non lavoravano, e lei poteva trascorrere tutta la giornata con loro. Alle nove e mezza esatte, fece irruzione in camera dei suoi, saltandogli addosso e tirandoli praticamente fuori dal letto.

-Buongiorno miei papà! Su svegliatevi! E’ sabato e c’é un bellissimo sole, andiamo al parco?- cinguettò allegra, saltellandogli addosso

William si rigirò borbottando qualcosa in stato confusionale a Grell, il quale fece un lungo sospiro prima di mettersi a sedere.

-Buongiorno pulcino - disse, pigramente, abbracciandola –Andiamo a fare colazione, principessa. Quando tuo padre si sveglierà alle dieci meno mai, ci raggiungerà- fece infine, tirando una manata a William prima di inforcare gli occhiali e spostarsi con Scarlett in braccio verso la cucina.

Malgrado avesse solo cinque anni mostrava un carattere forte, indubbiamente preso da William. I capelli rosso mogano con sfumature nere gli arrivavano alle spalle ed erano sempre raccolti in due graziosi codini rossi che ondeggiavano ad ogni suo passo. Gli occhi verde acido erano già celati dietro due lenti da vista: ogni Shinigami cominciava a perdere diottrie fin da piccolo, diventando progressivamente dipendente dagli occhiali.

I due si sedettero sul divano a guardare i cartoni animati ed a mangiare biscotti finchè William non riemerse dall’oltretomba, con i capelli sconvolti e lo sguardo perso.

-Buongiorno amore- fece Grell, lanciandogli un bacio.

-Buongiorno papà- fece eco Scarlett.

In tutta risposta William sbiascicò quello che sembrava un “buongiorno anche a voi” e preparò la macchinetta per il suo prezioso nettare di caffeina, indispensabile per affrontare la giornata. Non che fosse un tipo particolarmente attaccato al sonno, ma durante il week end sarebbe stato capace di dormire tutto il giorno, cosa che,  per uno che di media trascorre ogni momento libero piegato su cataste e cataste di scartoffie, era decisamente insolito.

Il sole aveva invaso il loro spazioso appartamento/nido d’amore. La grande finestrata della cucina inondava di luce il soggiorno, riflettendosi sul piano in resina bianco della cucina iper moderna, open space con il salotto. Il divano in vellutino rosso a tre piazze con penisola(preso di quel colore per accontentare Grell), spiccava vistosamente dall’arredamento minimalista della casa. Al lato del divano e attaccata al muro vi era una televisione quarantadue pollici ultra piatta, 3D e HD, comprata con i risparmi di un anno per permettere a Grell di seguire meglio Beautifull nel pomeriggio.

Dirimpetto al divano si trovava una graziosa poltroncina rossa, sovrastata da una grande libreria, carica di libri, cornici con foto e futili suppellettili, con i quali Grell adorava ornare la casa. Il tutto corredato da tappeti rossi e tendine che facevano pendant con i tappeti.

Un piccolo corridoio sul lato dava accesso alle camere ed ai due bagni, uno di servizio (ovviamente rifilato al povero Will) ed uno più ampio, con le mensole invase dai cosmetici di Grell. Dando una rapida occhiata ci si poteva accorgere dello scarso potere decisionale che William aveva sulla loro abitazione.

 

Quello era davvero il classico sabato da passare con la famiglia all’aria aperta. William se ne stava sdraiato sulla coperta a leggere un libro, con la testa poggiata sulle gambe di Grell, il quale teneva d’occhio Scarlett che giocava lì vicino.

Improvvisamente, avvertirono alle loro spalle dei passi fruscianti tra l’erba del prato.

-Zio Ron!- strillò tutta contenta Scarlett, saltandogli addosso.

-Good morning cari! Ero passato sotto casa vostra per fare colazione con voi ma non c’eravate e così, ricordandomi che oggi è sabato, istintivamente sono venuto a cercarvi qui- rispose lui, caricandosi la piccola sulle spalle.

Ronald se ne stava li, con in mano una busta di carta unticcia con su scritto “Ciambelle da Robert” a caratteri cubitali, Scarlett sulle spalle ed un’espressione raggiante.

-Buongiorno anche a te, Ron. Tiro ad indovinare, sono ciambelle quelle che hai in mano?- chiese William in tono di ovvietà.

-E ho anche pensato ai vostri gusti: per te l’ho presa vuota, per il senpai Grell ho preso un cornetto integrale senza grassi e per la mia nipotina preferita una al cioccolato, con glassa rosa da principessa- disse fiero, poggiando Scarlett a terra e sedendosi accanto a loro, prima di distribuire a i presenti la ciambella giusta.

-Oh Ron! Quanto sei premuroso- trillò allegro Grell.

Scarlett intanto mangiava la sua ciambella seduta sulle ginocchia di William con un’espressione trionfante. Anche se erano spesso impegnati al lavoro, riuscivano sempre a farsi perdonare nel week end. Appena finirono di fare colazione, il cielo divenne grigio e prima che potessero realizzare l’imminente arrivo di un acquazzone epico, scoppiò il diluvio. In una frazione di secondi ritirarono la coperta e percorsero tutto il parco di corsa, Grell con Scarlett in braccio, rintanandosi infine tutti e quattro nell’utilitaria di William. Per quanto fossero stati tempestivi, erano completamente fradici.

-Perché doveva piovere proprio oggi che è sabato…- piagnucolò Scarlett.

-Dai tesoro, ci inventeremo qualcosa di divertente anche a casa- fece Grell, controllandosi preoccupato i capelli nello specchietto.

-Oh sono fradicio- sbuffò Ronald, spiccicandosi la maglietta bagnata che gli si incollava addosso.

-Ti presto qualcosa di mio, ti andrà un po’ grande ma se non altro sono asciutti- intervenne William, con gli occhiali pieni di goccioline d’acqua.

Arrivati a casa, per prima cosa Grell tolse a Scarlett il suo vestitino rosso con i fiocchetti bianchi completamente bagnato, sostituendolo con dei pantaloncini morbidi di ciniglia azzurri e una maglietta bianca a fiorellini ed asciugandole i capelli con il phon. Ronald si infilò una maglietta che Grell aveva regalato a William per il suo compleanno con sopra scritto “Sono un figo felicemente sposato” per tenergli lontane quelle stupide donnicciole che gli incollavano addosso i loro occhi famelici ed un paio di pantaloni del pigiama, mentre Grell indossò la sua super tuta da casalinga felice, ovviamente rossa con i dettagli neri. William invece infilò un paio di jeans sbiaditi dalla candeggina (quel giorno che Grell sbagliò il lavaggio) e una felpa da casa.

Si sedettero tutti sul divano a  contemplare le nuvole cariche di pioggia abbattersi su Londra.

-Beh, vogliamo restare tutti qui a guardarci in faccia?- chiese Scarlett, rompendo il silenzio.

Così passarono il loro sabato pomeriggio a giocare a stupidi giochi da tavola, ordinare pizza quando la pioggia aumentava per vedersi arrivare il fattorino completamente fracido, e magari rimproverandogli un eventuale ritardo. Alla fine, nonostante la pioggia, riuscirono a passare una bella giornata tutti assieme.

 

Peccato che la sera diventi tutto più spaventoso. Scarlett si rannicchiò facendosi più piccola possibile nel suo lettino, cercando di nascondere la testa sotto il cuscino per non sentire i tuoni.

Anche essendo una bambina forte, rimaneva sempre una bambina. Un tuono più forte degli altri la fece spaventare a morte. Si alzò di corsa dal suo lettino, avventurandosi in camera dei suoi genitori.

-Papà Grell, papà William…P-posso dormire con voi?- chiese la bambina, rimanendo sulla porta.

William accese la luce sul comodino e le sorrise, cosa che accadeva molto raramente e le fece segno di raggiungerlo. Scarlett si precipitò di corsa tra le braccia del suo papà, rannicchiandosi tra di loro. Appena Grell si accorse della sua presenza la strinse a se, accarezzandole i capelli.

William guardò per un po’ le due persone che più amava al mondo, quelle per cui avrebbe dato la sua stessa vita prima di spegnere la luce ed abbracciare entrambi. In poco tempo Scarlett si addormentò, ignorando la moltitudine di tuoni che si susseguivano, sempre più forti e più spaventosi. Lei era al sicuro con i suoi papà e niente faceva più così paura.

 

ANGOLO DELL’AUTRICE

 Ed eccoci al secondo capitolo ^^!

Spero che questa fan fiction vi stia piacendo e che continuiate a seguirla in tanti. Nel prossimo capitolo, sempre salvo imprevisti u.u , allegherò un disegno fatto dalla mia sorellona Neko raffigurante una baby Scarlett ed una Scartell da adulta.

                                                                                                            GRAZIE PER AVER LETTO!

  
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