CAPITOLO 4.
Riposi la bacchetta nella tasca del mio
giubbotto, poi allungai una mano a Harry per aiutarlo ad alzarsi ma lui
indietreggiò.
“c..come hai fatto? c..cosa
sei ?” disse lui balbettando dalla paura.
“hai mai visto un film di magia?
Bacchette, maghi e oggetti volanti?” risposi io.
“si, ma mi spieghi cosa diavolo
centra adesso?” disse lui incredulo.
“lo so che può sembrare strano
!” -risposi –“ ma io sono una
maga! Di quelle con la bacchetta e le pozioni magiche! Ma tranquillo
non voglio farti del male, voglio solo aiutarti! Forza afferra la mia
mano!”
“m..maghi” disse lui
“ si!” risposi io.
“devo aver sbattuto forte la
testa!” disse in tono sarcastico.
“no, fidati è tutto vero! Ora
afferra la mia mano, ti porto al sicuro!” dissi allungando il
braccio.
Harry lo afferrò e si mise in piedi
con le poche forze che gli rimanevano. Correvo
affannosamente, non sapevo dove andare, sapevo solo che non dovevo
fermarmi, dovevo aiutarlo. Dopo pochi minuti arrivammo a casa mia, per
fare in fretta aprii la porta con un incantesimo e poi lo aiutai a
salire pian piano le scale, fino ad arrivare ad una piccola porticina
bianca.
Forzai leggermente la maniglia ed entrai
richiudendo sonoramente la porta. Davanti a me c’era un enorme
tavolo bianco invaso da vecchie fotografie impolverate e riviste,
impilate l’una sull’altra, e più avanti un armadio
in legno colmo di pantaloni, maglioni e vestiti o, almeno quello che ne
rimaneva. Dietro ad una grande trave di legno si nascondeva un letto
incelofanato di mia nonna, così tolsi la pellicola, sdraiai
delicatamente Harry sul letto e iniziai a cercare
un rimedio magico per tutte quelle ferite.
Subito mi venne in mente che nella borsa
avevo una boccetta di dittamo, utile per rimarginare ferite e ustioni.
Slacciai lentamente i bottoni della
camiciai di Harry e quando vidi il suo petto scolpito pieno di ferite
iniziai a tremare.
“ora ti brucerà un pochino ma
dopo sarai come nuovo!” dissi io balbettando.
Lo sentii sospirare più velocemente,
poi cosparsi il contenuto denso della fiala sulle sue ferite e lui
inizio ad urlare dal dolore.
“scusa, ora passa tutto!” dissi
io con gli occhi lucidi.
Lui mise le sue mani sulle mie ed
iniziò a stringerle sempre più forte poiché il
dolore delle ferite che si stavano rimarginando era insopportabile. Ero
lì che respiravo il suo profumo fresco e intenso; odorava di
biancheria pulita e sapone.
“tutto bene?” mormorai io.
Lui non rispose, ma con un braccio mi tenne
stretta a sé, mentre con le dita dell’altra mano mi
accarezzava dolcemente il viso. Con il pollice mi sfiorò il
labbro inferiore, poi cercò di avvicinarsi a me ma io mi
allontanai. Finsi di guardare altrove, continuando ad incrociare il suo
inflessibile sguardo.
“ho paura!” disse lui cambiando
discorso.
“non devi averne” risposi io.
“non guarirò, vero?”
disse lui preoccupato.
“certo che guarirai!” dissi io
abbassando lo sguardo sul pavimento di marmo.
“mi fido di te” -rispose
prendendomi la mano-“ anche se ti conosco appena!”.
“e io di te!”- dissi -“
ma da questa sera più mi starai lontano e più sarai al
sicuro!”
“non mi sono mai sentito così
sicuro!” rispose lui guardandomi dritta negli occhi.
“potrei ucciderti da un momento
all’altro!” dissi io orgogliosa.
“non lo faresti mai!”-rispose
lui- “altrimenti non mi avresti salvato”.
“questo lo dici tu! Ti ho aiutato
solo per cortesia! E ora dormi, che non ne posso più di sentirti
parlare!” dissi infastidita. Mi mi sdraiai accanto a lui,
raccolsi da terra una coperta,gli augurai la buona notte e mi girai dal
lato opposto.
Il cuore mi batteva all’impazzata,
chiusi gli occhi e feci un respiro profondo,
cercando di recuperare quel che restava del mio equilibrio mentale.
Nessun ragazzo mi aveva mai fatto
l’effetto di Harry Styles, e non riuscivo a comprenderne il
motivo. È il suo aspetto? La sua educazione? La sua
semplicità nei modi di fare? Non mi spiego la mia reazione
irrazionale. Mi lasciai scappare un altro sospiro di sollievo.
Accidenti, cos’è successo ? Che cosa c’è
stato? Scossi la testa cercando di scacciare questi pensieri dalla
mente. Solo dopo qualche minuto, mentre cercavo di addormentarmi,
permisi ai miei pensieri di rivivere quella strana serata. Quella notte
lo sognai. Sognai Harry! Quei capelli castani arruffati, quegli occhi
che racchiudevano in loro ogni tipo di sfumatura del verde, quella
postura leggermente ingobbita, quella schiena che concludeva in un
fondoschiena perfettamente rotondo. Guardandolo pensavo ad una bella
canzone, al rumore del mare in inverno, al profumo delle rose. Era la
risata cristallina di un bambino, una bella frase scritta sul lato di
una pagina di quaderno. Harry era tante cose belle, era il calore di
casa, un gatto sdraiato sul letto, la tua felpa preferita. La
perfezione esisteva, e aveva un nome, Harry Styles.
Ciao ragazze vi piace il nuovo capitolo ??
spero di si! a 10 recensioni continuo il capitolo. Se
non lo aveste capito Harry e Eleanor erano soli a casa poichè
anche i genitori della protagonista erano fuori città.
XoXo vik_mio