Compagni di scuola
3.
Colazione a letto
Le poggiò sulle ginocchia un vassoio con sopra una tazza di caffellatte, un fazzoletto, un piccolo vaso con tre rose rosse ("Appena raccolte!") e cinque fette biscottate coperte di marmellata alle more -la sua preferita.
"Ve, non sei contenta?". Aveva un'aria preoccupata.
"Eh? No, sono contenta. E' che...". Elke si passò una mano tra i capelli spettinati. "Non lo so...".
"Vee, cos'ho sbagliato?!".
"Niente, Feliciano. Tranquillo, non hai sbagliato niente.".
Quelli che gestivano l'interscambio scolastico le avevano detto: "La famiglia che si è offerta di ospitarti abita a Roma e ha due figli della tua età", ma nessuno le aveva detto: "Il minore dei ragazzi, che si chiama Feliciano, dopo due settimane inizierà a farti la corte regalandoti mazzi di rose rosse e portandoti la colazione a letto la domenica mattina.".
Ora le rose le avevano invaso la camera occupando tutti gli spazi liberi (ma avevano un profumo dolcissimo e un colore stupendo) e Feliciano era entrato senza nemmeno bussare (portandole a letto la colazione che aveva fatto lui stesso), quello svampito pigro e sempre con la testa per aria (ma dolce, buono e gioioso come nessun altro ragazzo che Elke avesse mai conosciuto).
"Ah...". Feliciano ridacchiò nervosamente. "V-ve, allora... Io esco... così ti vesti...".
Fece per allontanarsi ma Elke gli afferrò il polso.
"No. Non uscire.". Arrossì lievemente. "Resta a farmi compagnia.".
Finalmente
sono riuscita a scrivere questa flash, anche questa come vedete molto
dolce. Devo dire che questa particolare versione della GerIta mi
intriga parecchio e magari ci scriverò su qualcosa di
più lungo,
chi lo sa.
A
presto con la prossima e ultima flash della raccolta!