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Autore: TheElektra    17/10/2013    3 recensioni
Seguito della one-shot "Dimmi Harry, come vuoi morire".
Quella stanza totalmente grigia era un dolore per la sua vista, come anche quel letto di ospedale, bianco acceso, lo uccideva ogni giorno che passava.
E lui li, quello che rimaneva di Draco Malfoy, immobile davanti ad un muro pieno di graffiti scritti col proprio sangue. Le braccia segnate da tagli vecchi e nuovi ricordavano il suo delitto. Draco Malfoy aveva ucciso degli Occhi Verdi.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Dedicato alle scelte personali, alla caparbietà e al compimento delle proprie missioni.
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Harry passò il pomeriggio intero con Draco. Era stato stressante, estenuante ma al ritorno a Grimmauld Place Harry si era sentito il cuore caldo come mai in vita sua.
Doveva solo abituarsi all'idea di non poter portare via Draco da quel posto, non per ora.
Merlino solo sapeva quanto Harry avrebbe voluto far sparire entrambi e occuparsi solo ed esclusivamente lui del Biondino.
Il ricordo di quelle ore passate insieme lo accompagnarono nella strada del ritorno.
Si fermò nel negozio infondo alla via per prendere qualcosa che fosse commestibile. Non ci aveva pensato ma...Non aveva ancora mangiato da quanto era uscito dal coma.
Il suo arrivo alla porta di casa coincise con l'arrivo di un gufo e posta. Harry prese la lettera, diede una mollica di pane al rapace e rientrò in casa. Una volta in casa si fiondò in cucina, pulita e impolverata, si sedette al tavolo e aprì la lettera.
Era da parte di Ron ed Hermione.


Harry! Verremo a trovarti questa sera dopo cena, fatti trovare a casa!
Ron


“Certo e dove potrei andare?” disse parlando da solo.
Vediamo cosa c'è qui di mangiabile, pensò tra sé mentre trafficava tra le ante della cucina.
Doveva far pulizia o prendere un elfo domestico.
In casa non c'era nulla di buono, si sarebbe accontentato del pane e focacce che aveva comprato poco prima.
Prima che arrivassero Ron ed Hermione, si mise di buon volontà e richiamò a sé tutta la sua capacità casalinga. Hermione gli aveva insegnato qualche incantesimo per rendere una casa almeno presentabile. Nel mentre si avviò per pronunciare l'incantesimo ma si accorse di una grande verità, la più importante tra tutte le verità a cui non aveva ancora pensato: non aveva più la bacchetta. Era andata distrutta durante lo scontro con Voldemort.
Addio alla sua voglia di fare pulizie.
Un nuovo pensiero lo colse di conseguenza, avrebbe dovuto procurarsi una nuova bacchetta. E ora che Ollivander era chiuso, dove sarebbe andato?
L'idea di un nuovo inizio in quel mondo vecchio e radicato in antiche abitudini...
Un rumore al piano superiore lo fece sobbalzare. Chi, cosa e come era arrivato lassù?
Perché doveva andare a controllare?
Perchè Harry, ricordi le parole di Silente. La prudenza non è mai troppa. Gli ricordò la sua mente con uno schiocco di dita immaginario.
Le scale erano rimaste sempre le stesse, anche i quadri....I quadri. La Signora Black non si trovava al suo posto. Harry non se ne fece un problema, anzi, meno disturbo in casa e meno insulti ricevuti.
Il rumore persisteva in direzione della stanza occupata ai tempi di Hogwarts da lui e Ron.
A passi lenti, il Grifone si avvicinò. Appoggiò l'orecchio alla porta. Il rumore proveniva proprio dall'interno della stanza.
Stette immobile e cercando di fare il minimo rumore si armò del candelabro spento sul mobile a fianco. Al suo 'Tre' mentale aprì la porta.
L'interno della stanza era vuoto, il rumore proveniva dalla finestra aperta.
“Sei proprio un'idiota Potter” si disse entrando e chiudendo la finestra. Poi osservò i letti, ancora fatti dall'ultima volta che L'Ordine ne aveva fatto la sua base segreta.
Il Moretto sorrise. Anche l'album regalatogli da Hagrid al primo anno, si trovava ancora al suo posto impolverato.
Si sedette sul letto e una nuvola di polvere si alzò a farlo tossire. Ripresosi fissò il soffitto della stanza rivedendosi con Ron a chiacchierare, sfogliare le riviste di Quidditch e lanciarsi i cuscini.
Erano solo ricordi.
Dal nulla, il sibilare di un serpente prese possesso della sua mente facendo sembrare il tutto solo un brutto sogno.
No, non voleva. Scosse la testa ma il sibilò continuava a ronzare senza fermarsi.
Harry. Sentì sibilare.
Harry...
“Harry?” la voce divenne maschile e conosciuta. Ron ed Hermione dovevano essere arrivati.
Harry scosse di nuovo la testa e di corsa uscì dalla stanza.
“Harry!” esclamò la ragazza correndo ad abbracciarlo.
“Hermione...Che bello vedervi” disse il Moretto abbracciando la ragazza.
“Ciao Harry, è bello riaverti con noi” continuò Ron abbracciando il suo migliore amico dopo qualche attimo.
Hermione sorrise “Silente ci ha avvisato e appena abbiamo ricevuto il gufo siamo corsi subito”
“Eccomi qui” aprì appena le braccia Potter con un lieve sorriso.
Si avviarono tutti nella stanza dal tavolo lungo lì a fianco. Harry aveva lasciato la propria cena ancora sul tavolo.
“Hai mangiato solo questo?“ chiese Hermione apprensiva.
“Si Herm, non ho avuto molto tempo per pensare alla cena”
“Come stai?” domandò Ron cambiando argomento.
“Bene” proferì alzando appena le spalle.
“Bene nel senso di bene? O bene nel senso di non va bene ma potrebbe andare peggio?”
“Ron! Non hai tatto! “ lo sgridò Hermione.
Harry sorrise. Erano loro, i suoi amici. Sempre gli stessi.
“Era una domanda Herm!” sbuffò il Rosso “Scusa Harry”
“Tranquilli, non c'è problema. Sto bene fisicamente, ho solo un po' di confusione nel capire cosa è successo mentre ero addormentato e...Cosa è successo a voi altri” concluse la frase con lo sguardo pensieroso.
“Hai...visto Malfoy?” cercò di chiedere Hermione sapendo bene che alla fine sarebbe finiti a parare proprio in quel punto. Nessuno di loro era stupido.
Fu Ron a guardarla male stavolta.
“Sì. L'ho visto”
Harry parve incupirsi e nessuno degli altri due disse altro. Erano tutti in cerca delle parole giuste.
“Sai cosa–”
“Stavo per portarlo via” disse Harry precedendola “Non me l'hanno permesso”.
Ron e Hermione si guardarono tra loro e poi Harry.
“Harry, Draco non può uscire da lì, non sta mentalmente bene. Non è un peso di cui puoi prenderti carico. Non adesso” disse cercando di avere quel tatto di cui Ron aveva dimostrato mancare.
“Un peso?” chiese non capendo e ritrovandosi stupido di un'affermazione del genere da parte di Hermione.
“Si...Forse mi sono espressa male. Intendo dire che Draco non possiede le capacità mentali di stare in mezzo alle persone, ancora meno di stare con te”
Harry la guardò assimilando il peso delle sue parole.
Stette in silenzio e spostò lo sguardo altrove.
“Siete mai andati da lui?” fece tornando a guardarli.
“Noi–“
“Solo una volta. Quando ti hanno portato al San Mungo spacciandoti per morto” prese parola Ronald interrompendo Hermione.
“Se lo aveste visto di recente, non direste quello che aveva appena detto” concluse Harry.
“Non cambia il fatto che lui non sia mentalmente a posto da poter uscire e stare con te che gli fai da balia. L'ultima volta ti ha quasi ammazzato.”
“Draco non sta bene per via di quel posto. E' quella stanza che lo ha fatto impazzire” sospirò “Voi non capite”
Hermione allungò un mano sul suo braccio e gli mostro uno dei suoi sorrisi di speranza.
“Siamo tuoi amici Harry. Siamo felici che tu ti sia risvegliato. Sei mancato a tutti”
“E ti sei perso per un bel po' di cose fiche amico” Ron gli fece l'occhiolino.
“Saremo con te quando ne avrai bisogno. Come sempre” aggiunse la ragazza.
I suoi amici, cosa avrebbe fatto senza di loro...sarebbe sicuramente finito in pasto davvero a Voldemort e non nel modo in cui era successo.
“Ragazzi, dovete raccontarmi cosa mi sono perso. Sono tutto orecchi”
Chissà se Harry davvero sarebbe riuscito a immagazzinare così tante informazioni e così tante novità.
L'operazione Aggiornamento Potter stava richiedendo tutti gli sforzi di Harry e soprattutto tutto il suo sgomento su alcune vicissitudini post Voldemort. Ron iniziò a parlargli di come la Gazzetta del Profeta era diventata uno strumento di diffusione imparziale e neutrale senza nessun personaggio a controllarne bravamente il contenuto.
Lo sgomento di Harry si manifestò quando venne a sapere che Hermione era tornata a Hogwarts per l'ultimo anno, perso a causa della Guerra Magica e che stava per intraprendere una carriera al Dipartimento della Regolazione e Controllo delle Creature Magiche presso il Ministero della Magia. Oltretutto Ron gli svelò che si erano sposati e volevano iniziare a mettere su famiglia.
Iniziarono a parlare di chi era rimasto dei seguaci di Voldemort e del dove potesse essere.
Nessuno lo sapeva. Con la caduta di Voldemort, il suo esercito si era disintegrato come sabbia con vento.
Harry ripensò al sibilo di poco prima nella sua vecchia stanza.
Il momento pomposo di Ron arrivò in seguito. Raccontò a Harry di come aveva e stava lavorando con George ai Tiri Vispi Weasley e al progetto imminente di diventare Auror.
Harry si sentì davvero orgoglioso dei suoi due amici. Erano riusciti a crearsi una stabilità nella vita dopo la guerra.
“Sono fiero di voi ragazzi. Ce l'avete fatta”
“Tu Harry, sai cosa vorresti fare?” domandò Hermione curiosa in effetti quanto Ron.
“Voglio aiutare Draco a stare meglio. Forse potrà tornare sé stesso”
Lo stava dicendo a sé stesso più che agli altri due e ne era completamente certo. Sia Ron che Hermione gli sorrisero. Non potevano fare molto altro per lui, in cuor loro sapevano che Harry non avrebbe lasciato Draco solo.
“Ho bisogno di voi. Devo sapere dove posso comprarmi una nuova bacchetta”
Entrambi i ragazzi lo guardarono un po' basiti ma col sorriso di chi sapeva.
“Harry...” Hermione estrasse la propria bacchetta, lanciò un incantesimo e una scatola marroncina comparve sul tavolo davanti a loro.
Harry la osservò riconoscendola subito. L'avrebbe riconosciuta tra molte.
“Abbiamo pensato che l'avresti voluta indietro una volta sveglio” disse Ron godendosi il sorriso dell'amico.
Harry aprì la scatola ed eccola lì, avvolta nel velluto rosso e ricoperta da uno strato di raso col piume di fenice. La prese in mano. Era ancora lei, la sua bacchetta, colei che l'aveva scelto quel giorno da Ollivander.
“Grazie amici. Davvero” li abbracciò entrambi.












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Angolo del Criceto Smemorato

Un breve intermezzo ed un ritrovo familiare per Harry. Draco tornerà nel prossimo capitolo! ;)
THE e il Criceto
   
 
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