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Autore: Lux___    17/10/2013    12 recensioni
Non mi sono mai piaciuti i ragazzi.
Non fraintendetemi, non sono dell'altra sponda, solo che ho sempre pensato che il genere maschile fosse ancora troppo sottosvillupato perchè io uscissi con uno di loro, perchè si sa...i ragazzi di questi tempi vogliono solo una cosa, e non è il tuo AMORE!
Dopo pochi anni dalla morte di mia madre, mia sorella aveva deciso di andarsene, stanca delle regole di un padre troppo apprensivo.
Io? Io non mi sono mai opposta a tutto ciò che mi veniva imposto perchè in parte ero d'accordo, è quando però incontri l'amore vero, quello sì che ti mette nei casini proprio come è successo a me.
***
“Io non ho paura di niente” dissi quasi incerta.
“Sì che hai paura….” Mi disse con quella voce roca così fastidiosa, ma dannatamente sexy.
Rabbrividii al suo tocco caldo sopra lo zigomo e si avvicinò al mio collo, poi verso l’orecchio “..ad esempio ora tu hai una paura fottuta che io possa baciarti”.
sentì un brivido salirmi per tutta la schiena.
“…hai paura perché sai che non ti opporresti al bacio” si staccò dal mio orecchio con quel sorriso storto.
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 12

“Guarda che cosa hai fatto! Per litigare con te ci siamo persi Katniss!” sbraitai contro il biondo.

“Ah, quindi sarebbe colpa mia?” si fece più avanti, ma Louis ci separò prima ancora che potessimo solo sfiorarci.

“Ragazzi state rilitigando di nuovo, basta” tentò e riuscì a frenarci.

Mi diedi un’occhiata in giro “Ma dov’è Zayn?”

Anche gli altri si girarono per poi scoprire che il moro se ne era già andato alla ricerca della ragazza che, non essendo dentro il supermercato, era sicuramente tornata a casa.

Senza aggiungere altro ci catapultammo tutti e tre verso l’uscita, spintonandoci a vicenda, fino a quando Niall mi diede una gomitata che mi fece sbattere contro una signora e quindi mi superò correndo verso la porta automatica, correndo girato verso di me per deridermi, ma non avendo lo sguardo avanti non si accorse che le porte non si erano ancora aperte e andò a spiaccicarsi dolorosamente sul vetro.

Lo sorpassai senza preoccuparmi di contenere le risate e attraversai la strada con Louis, diretto verso il parcheggio;
stavo, infatti, giusto per entrare quando mi accorsi di qualcosa di strano sullo sportello del mio Range Rover.

“Porca puttana, mi hanno bozzato la macchina!” 

La risata di Niall si fece sentire; aveva di già attraversato e raggiunto quel catorcio di motorino che si ritrovava.
Entrai in macchina e partii a tutto gas, verso casa di Katniss, naturalmente come Louis e quel frocio di Niall che mi stava proprio davanti e andava a trenta all’ora e che, quindi, superai senza difficoltà.

In pochi minuti, data la mia velocità, arrivai davanti al vialetto di casa Billington praticamento nello stesso momento in cui Louis stava parcheggiando.
scendemmo dalla macchina e notammo insieme la presenza di Zayn, che stava giusto facendo gli scalini per andare a suonare alla porta.

Louis lo stava raggiungendo, ma quando notò la presenza di una macchina, mai vista d’altronde, davanti al garage gli urlò di non suonare, ma ormai era troppo tardi..

Non capii perché Louis lo avesse voluto frenare, fino a quando un uomo di alta statura spalancò la porta;
immaginai subito chi fosse, ma non capivo ancora il motivo per cui non potesse vedere Zayn, dato che Louis lo aveva richiamato per stopparlo prima che suonasse il campanello.

“Ehm tu chi sei?” sentii chiedere dall’uomo a Zayn, che era rimasto stranamente spiazzato, probabilmente era quasi sicuro di trovarsi la ragazza a farsi aprire la porta.

Il ragazzo rimase paralizzato davanti alla figura alta dell’uomo , farfugliando qualcosa di incomprensibile, e subito Louis corse in suo aiuto, così mi avvicinai anche io per sentire la conversazione.

“Oh salve.. signor Billington"
Al pronunciare del nome il moro sussultò e di scatto sbarrò gli occhi, probabilmente non gli era passata minimamente l'idea che quello potesse essere il padre della sua ragazza, ma comunque non si mosse dalla sua posizione.

"Lui è Zayn, è un mio amico e dato che abito qui per ora pensava di trovarmi in casa ma ero nella porta del garage nel retro per…prendere la cassa degli attrezzi per una tubatura..ehm del bagno!” 

L’uomo restò impassibile, ma poi allargò un sorriso “Ah certo, non preoccuparti! Io sono tornato per un giorno perché poi devo ripartire per Chicago, la cena è quasi pronta, ha cucinato tutto Katniss perché oggi Rosita non c’è”

Ora tutto era chiaro..

“Beh..ora torno dentro ti lascio la porta socchiusa, ciao Zayn..e tu sei?”

Mi accorsi solo dopo che si stava riferendo a me “Io? I-io sono Harry, Styles....Harry Styles”

L’uomo rise, sicuramente per aver notato il mio inspiegabile nervosismo.

 “Ah, piacere Harry, torno dentro allora”

Tutti quanti lo salutammo e quando chiuse la porta non dicemmo niente, ancora troppo sconvolti.

“Perché gli hai mentito?” chiese Zayn a Louis.

“Tu non lo conosci, Zayn, non deve sapere che la figlia vi conosce così bene, né tantomeno che voi due state insieme” disse mettendosi una mano sulla fronte e una sul fianco destro.

“Ma perché?” 

“Te lo dirà Katniss, ora sono stanco..è una storia lunga” cercò di tagliare corto.

Quasi mi dispiacque di aver pensato male su Katniss;  che stesse preparando tutto questo per Kyle e che stesse quindi tradendo Zayn.

Sentii un ragazzo affannare dietro di me “Allora….che avete scoperto?” riuscì a dire tra un affanno e l’altro.

“Non sentite anche voi puzza di cacca di cane?” chiesi tappandomi il naso.

Niall stranamente si irrigidii.


KATNISS’ POV

Stavo pulendo gli ultimi pomodori rimasti per l’insalata;
volevo comperare anche delle carote per Louis, ma quando ero arrivato al bancone della frutta non ce ne era rimasta neanche una: avevo sentito dire che un pazzo si era messo a mangiarle dentro il supermercato.

La telefonata di papà mi aveva al quanto sorpresa e anche innervosita;
come avevo già detto se mio padre aveva chiamato Louis per venire a stare da me voleva dire che doveva stare fuori per un bel po’, come spesso era capitato, ma mai era successo che spezzasse il suo lavoro per venire per una stupida cena dall’America in Inghilterra, o almeno non dopo neanche una settimana che era partito.

Inoltre c’era il fatto che avevo detto a Rosita di prendersi qualche giorno di ferie, dal momento che avevo pensato che uscendo con i miei amici non sarei stata molto a casa a mangiare, perciò mi era toccato andare a fare la spesa e comprare le cose che mi ero fatta dettare da Rosita al telefono ed era stata più dura di quanto pensassi dal momento che era la prima volta in un supermercato da sola:
avevamo sempre avuto una governante che si occupava di queste cose, da piccola accompagnavo molto spesso mia madre, ma erano passati anni dall’ultima volta.

Stavo preparando tutto alla perfezione, o almeno cercando;
all’inizio avevo progettato di comprare del pollo ma poi mi ero arresa e decisi di fare dei bei cheesburger.

Fortunatamente papà non aveva fatto molte domande, e anche questo in parte mi preoccupava dato che era solito farmi l’interrogatorio. 

Lo vedevo strano, felice.

Mi ero naturalmente messa una di quelle mie felpe larghissime, non che avessi in effetti cambiato totalmente look quando lui non c’era.
Superato quel mio lato ‘leggins e maglietta stretta’, diciamo che ero passata da una XL a una L, però era già un passo avanti.

Il campanello suonò, così mi asciugai le mani bagnate e feci per andare ad aprire ma mio padre mi stoppò dicendo che ci avrebbe pensato lui dato che ero indaffarata con la cena.

Ci vollero almeno cinque minuti prima che tornasse e questa cosa mi incuriosii molto.

“Chi era alla porta?” gli urlai dalla cucina.

“Oh, niente era Louis con dei suoi amici…un certo Zayn”

Raggelai al pensiero che mio padre aveva incontrato il mio ragazzo.
Merda, ma che cazzo ci facevano di fuori?

Nonostante avessi una voglia matta di uscire per picchiarli uno ad uno, rimasi calma a lavare la verdura per non destare sospetti, perchè se fossi uscita di fretta e furia l'uomo in casa avrebbe potuto pensare male.

“…Ah sì e anche uno riccioluto..Harry!

Spalancai gli occhi.
Lasciai tutto quello che avevo mano, mi tolsi di dosso il grembiule da cucina, mi misi le scarpe senza neanche infilarmele del tutto.

“Vado….a chiedere a Louis se gli vanno bene i cheesburger per cena” gli urlai.

“Ma lo sai che li adora” mi sentii rispondere dal suo ufficio di sopra.

“Ma..non si sa mai! Avesse cambiato gusti in questi anni..”

Appena aprii la porta trovai a qualche metro di distanza Louis, Zayn, Harry…e anche Niall!
Nessuno mi aveva però ancora notata perciò incominciai ad avviarmi per raggiungerli, ma una delle scarpe non messe bene mi fece inciampare sui gradini e caddi rovinosamente a bocca in avanti, attirando l’attenzione di tutti i presenti.

Mi sentii tirare su da terra da Zayn che protese le labbra in avanti per baciarmi ma lo scansai furiosa.

“Mi sapete dire che cazzo fate qui?!” sbraitai il più piano possibile per non farmi sentire da mio padre.

Prima di proferire parola si misero in cerchio chiuso e si bisbigliarono delle cose, quasi a volersi mettere d’accordo su come rispondermi.

Sentii dei ‘non diciamole niente’ e dei ‘per me s’incazza’.

Finalmente si sciolsero e Niall partì balbettano “Beh noi……”

“Ti abbiamo seguita” finì diretto Louis che si subì le occhiatacce degli altri: evidentemente non era secondo i piani dirmelo.

“Voi cosa?!” chiesi allibita, anche per non essermene resa conto.

“Dopo quella chiamata strana ti abbiamo voluta seguire…” si fece avanti Niall.

Avrei voluto spezzare le ossa a tutti, meno che a lui.
Aveva quel potere di sembrare così dolce anche in momenti come questi.

“E poi dalla chiamata si era capito che parlavi con un lui” sottolineò Zayn infastidito.

“No, aspetta, frena” iniziai a ragionare “mi hai seguito perché pensavi che andassi da un altro?” cercai di non scoppiare a ridere.

Zayn annuii abbassando la testa, imbarazzato.

“Zayn, non sono il tipo” gli accarezzai una guancia.

Sollevò il viso per vedere se ero seria e mi guardò dolcemente per poi riprovare a baciarmi ma lo bloccai prima che potesse arrivare alle mie labbra.

“Non è sicuro qui” indicai con la testa casa mia, per sottintendere la persona che non avrebbe dobuto vederci.

“A proposito…mi devi spiegare questa storia di tuo padre eh” 

Annuii sorridendo: non era un problema raccontargli tutta la storia e quindi metterlo al corrente della mia attuale situazione, in fondo gli dovevo delle spiegazioni!
Inoltre dovevamo anche finire il discorso che avevamo interrotto a causa della telefonata.

“E voi tre, che facevate al supermercato?”

“Zayn ci ha chiesto di aiutarlo” esordì Louis.

“Non è vero” 

Tutti e tre gli lanciarono delle frecciatine odiose.

“Io sono il tuo migliore amico e avevo il diritto di sapere” mi disse allora.

Ci riflettei: non potevo biasimarlo, ero stata abbastanza misteriosa dopo quella telefonata e lui, come aveva detto, era il mio migliore amico e io avrei fatto la stessa cosa al posto suo.

“Okay, sei giustificato. E voi?”

“Io, anche se ti conosco da poco, ho pensato che forse ti eri messa nei guai e ti servisse aiuto..” si fece avanti il biondino, al quale scompigliai i capelli per fargli capire che era tutto ok, era facile passarci sopra con un visino dolce come quello di Niall.

Poi passai a lui.
Ero molto curiosa di sapere la sua, dal momento che non poteva di certo dire 
‘ero preoccupato per te perché ti voglio bene’
Anzi, scoppiai a ridere mentalmente solo per essermelo immaginato.

 “Non avevo di  meglio da fare” Fece spallucce “E se poi Zayn ti avesse colta in flagrante con uno, non mi sarei di certo voluto perdere la scena, anche se non so chi a parte lui ti vorrebbe”

Il mio ghigno scomparì “cazzo quanto ti odio”

“Aw, anche io Katty” mimò una voce più acuta.

“Katty?! Preparai un pugno, che Zayn mi fece trattenere mettendoci una mano sopra, sapevo che avrei potuto scansarlo e compiere ciò che volevo fare, ma per quella volta volevo provare ad essere ‘pacifista’.

“Lou, noi dobbiamo rientrare” cambiai discorso, ricordandomi della cena ancora da finire di preparare.

“Ci vediamo domani mattina che non c’è scuola?” mi richiamò Zayn da dietro le spalle.

“Oh, non posso, ho danza…con Kayla” mentii spudoratamente, notando il sorriso beffardo del riccioluto dietro il mio ragazzo.

“Ok ci sentiamo ragazzi” disse Lou prima di entrare dentro.

La cena andò molto bene: a papà fece piacere che io avessi fatto l’hamburger, era da tanto che non lo mangiavamo con la cucina salutare di Rosita.
Parlammo del più e del meno, ma soprattutto di scuola e naturalmente di medicina e vari interventi di papà.
Io capivo i suoi passaggi, mentre Louis lo guardava come si guarda un extra terrestre dal momento che lui non sapeva nulla a riguardo.

Come spesso capitava quando ritornava per qualche giorno a casa da i suoi lunghi viaggi, ricevette 'una chiamata importante' o almeno così la definiva quando si alzava ogni volta da tavola per poi allontanarsi.
Louis mi aiutò a sparecchiare;

"Sono io o lo hai notato anche tu?" gli chiesi subito dopo avergli passato un bicchiere bagnato.

"Mh?" fece lui, troppo preso ad asciugare il fondo di vetro.

"Mio padre"

"Tuo padre cosa?" chiese ancora distratto.

"...Non so..lo vedo felice?" 

"Felice?" alzò finalmente lo sguardo posando il bicchiere "perchè prima lo vedevi triste?"

"Sì...cioè no! Però è strano" ripresi a sciacquare un piatto insaponato.

"Per me ti fai troppi complessi Katniss" concluse infine, ritornando al lavoro di prima.

Stavo giusto rimettendo l'ultimo piatto a posto che mio padre entra in cucina con una faccia al quanto sorpresa.

"Ma avete sparecchiato?!" 

Io e Louis ci guardammo:

"Beh, abbiamo aspettato quasi mezz'ora alla fine abbiamo deciso di mettere a posto" sputai facendo notare un pelo del mio fastidio.

"Dai, tirate fuori quel gelato, vi aspetto in giardino" ammiccò ed uscì senza che noi potessimo dire niente, ma in effetti eravamo troppo stupiti per dire qualsiasi cosa.

"Ma-ma?" riuscii a farfugliare.

"Qui c'è puzza di bruciato"

"Sì! Pure per me, c'è qualcosa che non va"

"No io parlavo sul serio, puzza di bruciato!" 

"Oh merda" mi schiaffeggiai la fronte e tirai fuori il pollo che mi ero dimenticata in forno dopo il cambio del menù per la cena.
Lo buttai semplicemente via e ritornai da Louis.

"Louis, parlo sul serio" mi sedetti accanto a lui, mentre posava le palline di gelato al caramello in delle coppette di vetro "secondo me papà sa qualcosa..."

"Aspetta, che cosa intendi con 'qualcosa'?"

"Sì, beh ci sono varie cose: me e Zayn, o che continuo a fare danza, o di come mi sono vestita per un giorno, o che sono semplicemente andata alla festa oppure che ho baciato ben due ragazz..."

"No frena, tu cosa?!" mi lasciò neanche finire.

Solo dopo mi resi conto che per la fretta di parlare non mi ero nemmeno accorta di aver detto di aver baciato un altro ragazzo a parte Zayn.4

"Ehm cosa? io cosa?" cercai di fare la finta tonta cercando di tenermi pccupata con il gelato, ma mi blocco la mano con la vaschetta in mano e mi giro con uno sguardo furbo e un sorrisetto stampato in faccia.

"Ho sentito ciò che mi hai detto. Okay, di Zayn lo so, spara il nome dell'altro"

"Dai Louis, lasciami stare" scrollai il braccio dalla sua presa, ma invano, perchè le sue dita non si mossero di un millimetro.

"Dimmi solo che ha i ricci e due occhi verdi e ti lascio andare" sembrava stranamente serio, ma una parte di lui era come divertito, compiaciuto.

Alzai gli occhi in cielo.

"Okay è lui" mi lasciò.

"Come fai a sapere che era Harry?" chiesi scioccata.

"Non lo sapevo infatti" scoppio a ridere "fino ad ora!"

Gli diedi un pugno sulla spalla dandogli del 'cretino' ma allo stesso tempo mi resi conto di essere diventata di un colore tendente al fucsia e rosso.

In quel minuto di silenzio io cercavo di guardarlo il più sera possibile e lui si ostinava a ridere beffardo o ad alzare e abbassare le sopracciglia.

"Oh andiamo smettila! è stato un incidente, non sapevo cosa facevo è stato l'istinto e mi sono catpultata su di lui..saranno stati gli orm.."

"No aspetta" mi zittii sconvolto "sei stata tu a baciare lui?!"

Di primo impatto arrossii e incominciai a mordermi incessantemente il labbro inferiore, quasi fino a farmelo sanguinare.
Lui, dal suo canto, era rimasto impalato a bocca aperta e così rimanemmo fino a quando non sentimmo le lamentele di mio padre per il gelato che non arrivava e io ne approfittai per prendere il vassoio con le coppette e svignarmela.
Prima che ,però, potessi uscire dalla cucina Louis ebbe il tempo di farmi capire a gesti che poi avremmo parlato.

Durante quei dieci minuti eravamo stati pressoche in silenzio e questo era strano da parte di mio padre dal momento che era un tipo molto logorroico dato che era assente e quindi mi riempiva di domande, ma anche quando avevamo finito il gelato ci eravamo messi a guardare le stelle in totale silenzio.

"Katniss" mi chiamò lui girando la testa dalla sedia alla quale avevamo tutti e tre abbassato lo schienale per vedere meglio il cielo.

"Mh" mi girai, in mezzo tra i due.

"Ti sei mai innamorata?"

Mi ci vollero cinque minuti prima di capire di aver sentito bene;
mio padre mi stava realmente chiedendo se mi sarebbe piaciuto un ragazzo quando mi vietava anche solo di respirare lo stesso ossigeno con degli esseri umani del sesso opposto?

Due erano le opzioni:
1) un alieno aveva rapito mio padre e lo aveva sostituito con un'altro esteriormente identico 
2) lui sapeva

I brividi vennero immediatamente al pensiero di quella seconda possibilità, ma stranamente tutto coincideva.

il suo comportamento strano.
quel ritorno improvviso.

“Devo dirvi una cosa” disse lui in mancanza di una mia risposta.
Si era tirato du in piedi e spostato di qualche passo così da starci direttamente di fronte e immediatamente io e Louis ci drizzamo da seduti.
Prima che potesse continuare io e il ragazzo ci scambiammo un'occhiata altamente preoccupata e ritornammo a posare gli occhi sulla figura al buio di mio padre che intanto guardava in basso mentre giocava con un piede tra l'erba del giardino 

Un nodo alla gola mi si formò;
avevo saputo fin dall'inizio, fin da quella stessa chiamata che c'era qualcosa sotto quel suo momentaneo e improvviso ritorno a casa, ma non dovemmo ancora per molto patire quella curiosità/paura di sapere perchè ben presto continuò e terminò la frase.

“Mi sto vedendo..con una persona” sussurrò, ma comprensibilmente.

Il cuore mi si alleggerì nel sapere che non era ciò che sospettavo ma in compenso i muscoli mi si indurirono così tanto che incominciai a sentirli formicolare.
I denti, per quanto essi stessero stringendo, mi scricchiolavano e con una mano avevo incominciato a stringere forte il bracciolo di legno della mia sedia.
Giurai di aver sentito anche Louis sussultare, ma in quel momento il mio sguardo era dritto negli occhi di mio padre che cercava di tenere lo sguardo basso.

“Dimmi che stai scherzando, papà” dissi in preda all’agitazione.

Scosse la testa dopo un lungo intervallo.

Restammo qualche minuto in silenzio, loro a fissarmi e io a riflettere e a sforzarmi di non scoppiare a piangere, o almeno non fino a quando sarei salita in camera mia.
Il mio sguardo era fisso sul nulla, troppo presa a ricordare qualcosa che confermava ciò che mio padre aveva appena detto:

‘ ..“Stasera do una festa…” si fermò aspettando che io dicessi qualcosa ma non lo feci, in verità fisicamente mi stavo comportando come se non esistesse.
 
“Sai.. poi abiti davanti a casa mia e quindi se ti va di venire sai anche dove sto, no?” mi disse con un tono insicuro, quasi come se avesse avuto paura di come gli avrei potuto rispondere, ma prima che io potessi farlo lui continuò.
 
“So che tuo padre non ti lascia andare fuori, ma magari dato che sono il figlio della sua fidanzata magari….”
 
Nonostante non prestassi così tanta attenzione al ragazzo, riavvolsi il nastro e mi ripetei ciò che mi aveva appena detto.
 
1)      COME CAVOLO SA QUESTE INFORMAZIONI RIGUARDO LA MIA VITA?
2)      MIO PADRE COSA?!
 
Mi bloccai di fronte a lui, che mi guardava con una faccia del tipo okkei,adesso questa mi picchia a sangue.
 
“Non è vero che mio padre non mi lascia andare fuori, sono io che preferisco restare a casa piuttosto che andare a fare la deficiente come fanno le vostre amichette! Comunque sia penso che tu ti stia sbagliando con qualcun altro, mio padre è SINGLE, al cento percento!” gli risposi a tono.’

“Dai Katniss, non prenderl..” provò mio padre.

“è la vicina che abita qua davanti vero?” lo interruppi, alludendo alla madre di Liam.

Spalancò gli occhi sorpreso; sicuramente si stava chiedendo come io lo facessi a sapere, dato che poi nemmeno sapeva che conoscessi Liam, dal momento che avrei potuto avere amici maschi secondo lui.

“Pensa mamma cosa penserebbe, che ci guarda” mi alzai di scatto dalla sedia iniziando a sbraitare contro la figura allibita di mio padre “Lei vive ancora in questa casa, tu non la senti, forse perché sei troppo occupato a spassartela con quella lì, ma lei è ancora qui, non ci ha mai lasciati veramente” 

Mi ero promessa di non piangere, ma in quel momento era più forte di me resistere e quindi mi si inumidirono presto gli occhi.

“Pretendi che mi vesta in un certo modo? E io lo faccio. Pretendi che io vada più che bene a scuola? E io lo faccio” iniziai ad elencare con le dita della mano “Mi lasci segregata a casa? E io lo accetto. Mi imponi tutte queste cose e tu invece puoi tranquillamente fare quello che vuoi perché sei ‘grande’”

Louis in quel momento fece per alzarsi per intervenire ma lo stoppai immediatamente.

“Vuoi tradirla? Tradiscila pure ma da ora a te le tue regole, e a me le mie”

Restai per altri pochi secondi immobile davanti agli altri due, seduti.
Mio padre aveva gli occhi lucidi, probabilmente lo avevo colpito in pieno, e Louis mi guardava in un modo indecifrabile, non so se era uno sguardo rimproveratorio o semplicemente gli facevo pena.

Stranamente mio padre non si era obbiettato, ero quasi sicura che avrebbe detto qualcosa, perché in effetti quando parlavo delle ‘mie regole’ non ero seria dato che ero certa che si avrebbe alzato la voce e avrebbe fatto una scenata al solo pensiero che io non lo sarei più stato a sentire, ma evidentemente quella volta era diverso.

Anche se quella ad essere stata teoricamente tradita era mia madre, ero io a sentirmi così, tradita, da mio padre.
Mille domande mi frullavano in testa.
Ad esempio, da quanto tempo andava avanti questa menzogna o perchè aveva scelto di mentirmi.

Mi resi conto che ero sul punto di scoppiare perciò corsi subito via, entrando in casa:
non mi era mai piaciuto che la gente mi vedesse piangere, forse per Louis a volte facendo qualche eccezione, ma piangere in pubblico per me significava farmi vedere debole e vulnerabile, e quella Katniss non voleva essere così, ci era stata per troppo tempo.

                                                                          ***
Mi svegliai tra le braccia di Louis che mi stava portando fuori da una stanza.

“Che è successo?” chiesi con la voce ancora impastata nel sonno.

“Dopo la tua sfuriata ti sei chiusa in camera di tua madre e ti sei addormentata, dato che tuo padre doveva andare a dormire ti ho preso e ti sto portando nel tuo letto”

“Mh okay” risposi, anche se in verità non ci avevo capito molto.

Mi adagiò delicatamente sul letto, mi infilò sotto le lenzuola, ma non lo sentii andare via perciò capii che voleva parlare e mi misi seduta con la schiena appoggiata al letto.

“Ha sbagliato lui e hai sbagliato tu” partì subito.

“No!” strillai.
 Louis mi fece segno con la mano di abbassare la voce, ma non gli diedi di certo retta:
“Non doveva, non poteva. Ed è per questo che me l’ha tenuto nascosto, perché sapeva che era nel torto”

“Okay, hai ragione su un certo punto di vista, ma tu non dovevi dirglielo così” e continuò vedendo che io lo stavo ad ascoltare attenta “tuo padre ha vissuto con te e Casey  da anni, da solo ad allevare due figlie. Penso che dopo tutto questo tempo abbia bisogno anche lui di qualcuno”

Le sue parole erano così giuste che non sapevo neanche come contrabbattere.

“Intendi bisogno di qualcuno come io con..Zayn?” 

Louis rise divertito “Certo, come tu e Zayn” riattaccò.

“Cosa ci trovi di divertente?” 

“Niente. Ho solo due migliori amici ciechi”

Non capii di cosa stesse parlando, o magari non volevo capire, chissà. Si rialzò e fece per uscire, così convinta che se ne andasse mi misi sotto le coperte girandomi dall’altro lato.

“Ah a proposito di Harry” gli sentii dire “dovreste provare ad andare più d’accordo voi due”

“Che?! Ma hai visto come mi istiga quello? mi ha seguito come tutti voi solo per compiacersi alla visuale di me e Zayn che litigavamo, stronzo” 

“A parte il fatto che il più delle volte sei tu che istighi al litigio, e poi hai mai pensato che può essere venuto perchè era geloso?”

Lo guardai serio, ma poi scoppiai a ridere come una pazza “Geloso? Harry? Di me? Sparati Louis”

“Trattalo bene Katniss, ha sofferto quanto lo hai fatto tu, siete più simili di quanto pensiate”

“Pff” alzai le spalle.

Si avvicinò per darmi un bacio tra i capelli e ci scambiammo la buona notte.

Forse Louis aveva ragione.
Harry lo trattavo proprio male..avremmo potuto provare ad essere..amici?
Pff, ma chi prendo in giro, al massimo avremmo potuto non litigare, o almeno meno frequentemente.

Il sonno prese il sopravvento e caddi in trance in men che non si dica.

                                                                     ***
Lasciai una brioche sopra il tavolo per Louis.
Quella mattina ero stranamente di buon umore, o almeno meglio rispetto alla sera precedente.
Mio padre se ne era andato quella stessa mattina, come aveva detto aveva l’aereo sul presto e non lo avevo neanche sentito uscire nonostante mi fossi alzata prestissimo.

Mi ricontrollai lo chignon allo specchio dell’ingresso e partii, ma prima ancora di chiudere la porta mi ricordai del cellullare, che trovai in cucina, rigorosamente spento e non mi ricordai neanche del perché.
So solo che lo accesi e trovai una ventina di chiamate perse, quasi tutte di Cece e qualche messaggio.
Incominciai a leggerli mentre mi avviavo a piedi e incominciai a cancellare i vari:

‘Dove seeeeeei?!’
‘è vero che stai tradendo Zayn?’
‘Attenta che quei quattro ti stanno seguendo’
‘Dove seeeei?’

Risi per ogni messaggio, stavo prendendo sull’icona del cestino per eliminare l’ennesimo sms quando notai che il mittente era Kyle.

‘Ciao Katniss, senti mi dispiace dirtelo via sms ma hai il telefono irraggiungibile. Purtroppo mi sono slogato una caviglia e non posso farti lezione, ho avvertito la tua professoressa che ho però già trovato un momentaneo sostituto, se la cava con hip hop.
Ci sentiamo, Kyle xx’

Cazzo.

Buttai la testa indietro.
Non era possibile: mi ci erano volute lezione su lezioni per abituarmi a Kyle e ora dovevo cambiare partner e insegnante di uno stile di danza che nemmeno sapevo fare.

Sollevai gli occhi e mi ritrovai a destinazione;
entrai, salutai come sempre il custode e mi diressi di sopra a cambiarmi.

Ero arrivata con un notevole anticipo e, restando a fissarmi ancora allo specchio, decisi alla fine di sciogliere quello chignon e di lasciare i capelli sciolti per togliere quel che 'classico' .

Mi diressi verso la sala e, dato che ancora non era arrivato nessuno, iniziai a sciogliermi i muscoli mettendo su una canzone il più rilassante possibile.
L’entrata della Twain mi prese alla sprovvista, ma riuscii comunque a stoppare quasi subito la musica.

“Ciao Katniss, come ti avrà avvertito Kyle si è infortunato, il tuo nuovo insegnante si sta finendo di cambiare in spogliatoio arriverà a minuti” mi fece l’occhiolino e se ne andò.

Mi venne la pelle d’oca dall’agitazione e i muscoli mi si ritesero all’improvviso, perciò ripremetti subito play e incominciai a prendere una gamba e portarla con le mano verso l’alto; mi tiravano tutti i muscoli di un fianco ma allo stesso tempo quella sensazione mi dava piacere.

Ero così rilassata che mi ci volle un po’ prima di sentire due mani sopra i miei fianchi e le labbra morbide in un punto dietro il mio orecchio.
Le vibrazioni che scatenò quel bacio erano estasi per il mio corpo.

“Ciao Katty” 

A quel soprannome spalancai gli occhi di soprassalto e mi girai trovando la persona che avevo immaginato subito di trovare.

“Oh cazzo che ci fai qui?” chiesi sconcertata togliendo le sue mani sopra la mia pancia.

“Sono il tuo nuove insegnante…Kayla sta male” disse enfatizzando sul nome.

Mi diressi verso la porta di uscita, convinta ad andarmene.

“Eh eh eh dove credi di andare?!” mi sentii tirata da dietro, dove c’era Harry che mi bloccava saldamente la schiena contro il suo petto.

“Ricordi? Tu mi dovevi un favore…” sentii la sua voce roca penetrarmi sussurrante nel mio orecchio “oppure vuoi che Zaynuccio venga a sapere della storia di Kayla?”

Sentii il suo ghigno senza neanche bisogno di vederlo direttamente in faccia.

Quello stronzo mi aveva in pugno, di nuovo.






AHEIA!
Bene come vi avevo promesso ecco il 12esimo capitolo a 10 recensioni.
L'ho corretto tutta questa sera invece che vedere x-factor (che ho registrato) perciò rigraziatemi eh! ahahaha
Scusate se trovate errori ma sono con un nuovo computer e non ho il programma che uso di solito per
scrivere e non sono abituata.
***
Cosa succede quindi in questo 12?
Scopre che quello che nei primi capitoli Liam le aveva detto era perciò vero:
che il padre si stava frequentendo con la madre e lei si sente tradita e non accetta la cosa.


'
“Vuoi tradirla? Tradiscila pure ma da ora a te le tue regole, e a me le mie”'

Quindi secondo voi cosa succederà ora?
Se d'ora in poi Katniss vorrà seguire le proprie regole, ci sarà qualche cambiamento nella sua vita? Che ne pensate?
Il pezzo clou è il finale belle mie: Harry come insegnante di Hip Hop, questo significa
Harry + Katniss da soli, credo che le Harriss shippers staranno tipo sclerando ahahah.

Nuovi colpi di scena per il prossimo capitolo (ancora da scrivere)

Ma come semore ci vogliono ALMENO 10

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