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Autore: __ferraris_    18/10/2013    3 recensioni
TRAMA:
Giorgia Johnson di certo non è una ragazza facile e calma. Non è ancora riuscita a capire i veri valori della vita, non riesce ad apprezzarla del tutto, ovviamente per ragioni molto plausibili .
Madre morta e Padre semi-assente per colpa del lavoro.
E che lavoro signore e signori..
Però Le ultime persone che le porterà a casa, non saranno come le altre .. .avranno qualcosa di diverso. Cinque ragazzi le cambieranno la vita. Ma uno particolarmente più di tutti. Gli farà assaporare quei piccoli valori della vita Fino a farla rivivere al meglio?
Forse questi cinque ragazzi le faranno ritornare quella gioia di vivere?..
Scopritelo leggendo il racconto
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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***

Harry mi seguì a ruota. Mio padre ci salutò ma nessuno dei due gli rispose. Entriamo di corsa in camera mia.

“Lo faccio prima io il bagno, sono l'ospite!” mi urlò Harry afferrandomi per il braccio mentre correvamo su per le scale “Sei una ragazza, ci stai trent'anni in bagno! Non aspetterò!”
Ospite? Quale ospite? Sei, anzi siete, solo un peso! Occupate questa casa non facendo niente dalla mattina alla sera e rompendomi altamente.
“Veramente se qui c'è uno vanitoso che conta solo sull'aspetto esteriore quello sei tu! Io non ci sto trent'anni. Mollami!” dico strattonando il braccio ed entrando per prima in bagno. “Ah, 'Mr. So Tutto Io' c'è il bagno 'degli ospiti' in fondo al corridoio; tu e la tua Intelligenza barra Educazione non avevate bisogno di correre per questo bagno...avete il vostro” continuo acidamente per poi sbattergli la porta in faccia.
“Fanculo! Dirlo prima no eh!? Certo che no, la gentilezza di sprizza da tutti i pori!” mi urla dietro.
“Hai fatto tutto da solo!” rispondo. Ma questa, per oggi, è l'ultima volta che gli parlo. Non lo voglio nemmeno più vedere fino a domani.

Mi feci un bagno lungo cercando di rilassarmi.
Quella sera non cenai nemmeno. Appena uscii dal bagno, mi infilai un asciugamano bianco e uscii in camera mia. Mi sedetti sul letto, stavo fissando il vuoto; mi ero come ipnotizzata.
Non sapevo nemmeno a cosa stessi pensando, e poi ero stanca morta. Faccio per alzarmi per prendere dei vestiti puliti ma la porta si apre di colpo.

*Louis fischia* esclamando "mh. WOW"

Sobbalzo e come d'istinto porto le mani davanti al petto tenendo su il piccolo asciugamano bianco, che copriva a malapena le parti indispensabili da tenere coperte, per evitare spiacevoli inconvenienti. Tipo: Asciugamano che cade lasciandoti nuda.

“Sexy. Comunque se ti vesti non è che mi dispiaccia” continua squadrandomi dalla testa ai piedi.
“Comunque se sparisci non è che mi dispiaccia” ribatto
“aciduccia stamattina baby”
"Mh. Che nervi, ma va a cagare va"
"Scusa?!"
“B-U-S-S-A prima di entrate in camera MIA!” scatto
Mi fece il verso. “E te non stare mezza nuda con solo un asciugamano che ti copre”
“Senti, in casa mia io giro come voglio. E poi te come esci dalla doccia? Già vestito? Beato te!”
Dopo un occhiataccia esce dalla stanza sbattendosi la porta dietro. “Sbrigati a cambiarti, grazie!” urlò dall'altra parte della porta. “Non vorrei morire qui fuori”

Quella sera con Louis alla fine non parlammo molto, era più nervoso e scorbutico del solito, ma tanto con loro in qualsiasi nostra conversazione c'era quel tono acido e scorbutico.
Appena mi sdraiai a letto caddi in un sonno profondo.

__________

La mattina dopo mi svegliai verso mezzogiorno. Il giorno prima mi aveva letteralmente messo K.O.
Mi vestii e scesi giù al piano di sotto.

“Buongiorno” dice mio padre incrociandomi
“Si, sarà proprio un buon giorno” borbotto pensando alla seconda giornata di punizione.
“Hai dormito,eh?” continua lui
“Siamo in un paese libero fino a prova contraria, ciò significa che posso dormire quanto mi pare; non mi risulta che sia una reato...” continuo entrando in cucina.
“Cosa non è una reato?” chiede Zayn intromettendosi, che stava mangiando qualcosa seduto al tavolo con Niall e Louis.
“Niente” sbuffo andando a prendere un bicchiere d'acqua.
“Ah, alle tre puntuali che vi accompagno a scuola” continua mio padre affacciandosi dalla porta della cucina.

Contai fino a dieci prima di aver l'istinto di tirare qualcosa a mio padre. Mi girai con un finto sorriso

“Lo so! Grazie per avermelo ricordato. Non c'è ne bisogno tranquillo” mi rivolto e mi verso l'acqua nel bicchiere.
“Ok, dillo anche al tuo compagno di merende” conclude sparendo dalla cucina.

Harry? Il mio compagno di merende? Ah ah. Credo che tutti, a parte mio padre, abbiano percepito l'odio tra me e i ragazzi (soprattutto tra me e Harry) ma il mio caro paparino vive nel mondo dei sogni. Lasciamolo sognare.

Erano le tre del pomeriggio, il che vuol dire che saremmo dovuti andare a scuola. Uscii da camera mia chiudendomi la porta alle spalle. Corsi giù per le scale e piombai in salotto a passo veloce.

“Divertitevi e non fate nulla di azzardato ehehe” scherza Liam mentre lo incontro in salotto.
“Spiritoso” gli tiro il cuscino del divano ed esco velocemente di casa.

Corsi lungo il vialetto saltando gli scalini del porticato e mi precipitai dalla macchina.
Entrai in macchina buttandomi dietro.
Harry era già lì.

“Sono le tre e due minuti!” dice mio padre ridendo.
Io e Harry ci guardiamo e lui alzò gli occhi al cielo.
“No” scuoto la testa “No papà, non è momento di fare sarcasmo. Non è divertente” continuo a scuotere la testa.
Mio padre sospira “Volevo solo alleggerire la tensione”

Appoggio la testa al finestrino e mi infilo le cuffie. Come sempre, per me, era meglio ignorarlo quel mondo.
Una mano scosse il mio braccio. Sobbalzai ritrovandomi davanti Harry. Levai una cuffia guardandolo seccata.

“Siamo arrivati. Scendi o vuoi prolungare ancora un po' la situazione?!”

Senza rispondere e senza salutare mio padre scendo dall'auto.
Ci avviamo verso l'ingresso della scuola camminando al lato della strada sotto l'ombra dei grossi alberi.
Suono il campanello e per un attimo ho la voglia di scappare.
'Secondo Round' penso.
Il portone si apre e noi entriamo dirigendoci verso il bidello, che stranamente mangiava di nuovo le sue merendine al cioccolato.
Sono sorpresa del fatto che non sia ancora esploso.

“Salve. Andiamo a prendere l'occorrente” dico passandogli davanti dirigendomi verso l'ascensore.
“Aspetta, aspetta, aspetta! Quale occorrente ragazzina? Nessuno ha il permesso di entrare, i corsi di recupero sono finiti ormai” dice pulendosi le mani sporche di cibo sulla divisa.
Io e Harry ci scambiammo un occhiata. Non capimmo se scherzava o se quel poveretto era davvero stordito così tanto.
“Siamo qui per pulire! Esattamente come ieri.”
“Ahh, che sbadato. Mi sono scordato” dice battendosi una mano sulla fronte per poi infilarsi un altro biscotto in bocca “beh...pulite bene,allora” scoppiò in una risata, una di quelle che sembrerebbe tanto 'la risata malefica' perfetta per un film.

Annuisco lentamente con la testa come per assecondarlo e poi me ne vado seguita da Harry.
Prendiamo tutto quello che ci sarebbe potuto servire come l'altra volta e iniziamo dalle aule più semplici.
Non parlammo per niente nemmeno stavolta; ogni tanto il rumore di qualche sedia o banco spostato rompevano il silenzio, oppure l'acqua nei secchi, i nostri passi, tutto. Tutto ma non le nostre voci. Quelle non le sentimmo per molte ore. Ci ignoravamo come se fossimo soli senza la presenza dell'altro.
Era quasi imbarazzante, o comunque fastidioso, quel tipo di silenzio ma io non sono quel tipo di persona che attacca discorso per prima o che si ritiene amica dopo una chiacchierata. Sono distaccata e ci vuole del tempo perchè si riesca a legare con me. Ho sofferto così tanto che sono diventata come...intoccabile.
Andando avanti nel silenzio più totale avevamo già pulito mezzo piano, e come il giorno prima, mancavano le stanze più grandi: l'aula di musica e la libreria.

“Qua ho finito” Harry getta lo straccio nel secchio facendo uscire molta acqua per poi incamminarsi verso la porta.
'Finito? AVEVI finito...' penso 'adesso, in teoria, dovresti riasciugare il pavimento'. Resto a fissare la macchia d'acqua.
“Aspetta”
“Giuro che ho pulito tutto! Alza le braccia come in segno di difesa “Ora, se non ti dispiace, vado a prendere una boccata d'aria sulla terrazza”
“Vengo anch'io” dico posando lo straccio sul bordo del secchio
“no” scatta insicuro fissandomi.
“Come?” chiedo confusa
“Voglio stare solo”

Noto nel suo sguardo che c'era qualcosa che non andava. Era uno sguardo perso nel vuoto e di solito i suoi occhi verdi erano sempre luminosi, pieni di emozioni seppur la maggior parte delle volte fossero emozioni negative. Esce dalla stanza socchiudendosi la porta alle spalle.
Mi guardo un po' intorno indecisa su cosa fare; aveva detto che voleva stare solo ma credo che avesse bisogno qualcuno con cui parlare.
Quelle scale sembravano non finire mai, rimasi nascosta per 5 minuti dietro la porta della terrazza quando..
___________

Ragazze, avevo pensato di fare il trailer della mia storia quante lo vorrebbero? Commentate qui sotto.
___________

-Continua <3
  
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