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Autore: HelenaLestrange    18/10/2013    1 recensioni
1971
Clara è una ragazza undicenne che ha appena scoperto di essere una strega, e presto andrà a studiare ad Hogwarts, la grande scuola per maghi del Regno Unito.
Lì scoprirà che non potrà pronunciare il cognome di sua madre senza che tutti restino a bocca aperta, che essere una mezzosangue è difficile, e che venir odiati dalla propria nonna per esserlo è ancora più complicato.
*
La magia che era nel sangue di Jane è passata attraverso Rose , senza neanche considerarla , per poi arrivare in Helena e Andrew. Ora , Clara e Gabriel , essendo figli di Helena , per loro fortuna , hanno preso il sangue della madre , e perciò sono magici.-
Silente diede il tempo a John e alla famiglia di guardarsi e poi continuò:
-Ora , a quanto pare , voi , signor Bernat , non volete concedere ai vostri figli di andare a Hogwarts, e perciò noi siamo venuti per convincerla , e se non lo accetterà dovremo assumere estremi rimedi- disse il vecchio come se nulla fosse.
Ci fu un silenzio degno di una tomba e poi arrivò la catastrofe.
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio, I Malandrini, Lily Evans, Minerva McGranitt
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Sono di nuovo qui! Mi dispiace avervi fatto attendere così tanto , ma la febbre si è impossesssata di me e non mi ha lasciata per tutta una settimana.
Però ho rimediato una buona idea per la trama della prima fanfiction (QUESTA).
Va beh , spero vi faccia piacere.
Le reccensioni con critiche o complimenti sono ben accettate. (Ringrazio chi me ne ha lasciata una.)
Buona letturaaaa :)

HelenaLestrange


Agosto 1971
Più nessuno aveva sentito parlare della McGranitt e di Silente dopo quel giorno , John aveva accettato il fatto di dover lasciare andare i figli ad Hogwarts e da allora non si era nemmeno fatto un piccolo accenno all’accaduto o alla rivelazione che aveva procurato uno shock al padre di Clara.
Durante i primi giorni di agosto la famiglia Bernat ebbe però un’altra visita.
Quando Gabriel andò ad aprire la porta vi si trovò davanti un ragazzo non molto più alto di lui  , con un sacco di capelli rossi che andavano da tutte le parti e una grossa tuba ricoperta di pezze cercava di nascondere i capelli troppo lunghi ribelli, indossava una gran bella giacca viola piena di bottoni e dei pantaloni a righe verticali, le scarpe erano verdi.
Aveva una carnagione molto chiara   , era magrolino e aveva due grandi occhi grigi che scrutavano tutto quello che si trovava davanti. Non dimostrava più di 16 anni.
-Buongiorno- fu l’unica cosa che poté dire Gabriel prima  di venir interrotto di colpo dal ragazzo.
-Buongiorno anche a te Gabriel , sto aspettando tua sorella Clara , credo che tu la conosca meglio di me. Potresti chiamarla? Devo portarla a comprare le sue cose a Diagon Alley sai , è l’unico poso in cui possa prendere ciò che le serve , e dubito che sappia dove si trova e come si raggiunga.-
Gabriel lo guardò con gli occhi spalancati e l’unica cosa che riuscì a dire fu:
-Ma la porta già la mamma….-
-Sciocchezze – esclamò il ragazzo – Silente non invia le persone perché poi vengano scacciate ! Tua madre avrà sicuramente qualcos’altro a cui pensare , e tuo padre non può muovere un dito contro la magia. Va’ a chiamare tua sorella e dille che partiamo!-
E così Gabriel corse dalla madre urlando qualcosa su un pazzo rosso che voleva rapire la sorella.
Dopo aver negoziato un trattato di pace con la madre , che dopo averlo visto capì subito cosa ci facesse lì , ma che non voleva che tornassero troppo tardi, partirono.
-Io sono Lucas Withday , mezzosangue , a Hogwarts devo frequentare il 5° anno , tu invece sei Clara Bernat! Piacere di conoscerti.- esclamò il ragazzo.
-Piacere.- rispose semplicemente la bambina.
Arrivarono fuori dal palazzo e Clara vide una cosa che poi ricordò per il resto della sua vita.
Sul marciapiede c’era un’enorme creatura con il corpo  da cavallo ricoperto da piume nere e beige e con la testa d’aquila e con le ali.
La prima cosa che fece fu urlare per lo spavento , e poi esclamare la cosa più banale di questo mondo:
-Wow!- aveva gli occhi spalancati alla vista della meravigliosa creatura e la bocca mostrava tutti i denti.
-Lo dicono in tanti! Lo sai, al primo momento avrei giurato che tu saresti scappata a gambe levate da tua madre.- disse con un sorriso stampato , fiero del suo animale.
-Ma cosa diavolo è? E perché nessuno scappa o urla davanti a lui?- chiese esterrefatta la bambina.
-Incantesimo dell’invisibilità , e anche ben riuscito! Ero convinto che avrei dovuto riformularlo dopo un viaggio così lungo , ma a questo sembra bello resistente. Beh , ringraziamo il “Libro Invisibile dell’Invisibilità” di mia sorella , almeno lei ha avuto la buona idea di mettergli su una bella copertina, in modo da renderlo visibile, io il mio lo devo ancora trovare! A proposito , non dirle niente se la incontri  , altrimenti mi farà una tragedia degna di Mirtilla Malcontenta.-
Clara lo guardava mentre saltava in groppa al cavallo-uccello ancora stupita.
-Su , sali , dobbiamo pur andare in qualche modo a comprare la tua roba- la incitò Lucas.
Lei non se lo fece ripetere due volte e saltò sulla creatura , dietro al ragazzo , e l’animale cominciò a muoversi.
Prima trottò per un paio di metri , poi cominciò a correre e infine iniziò ad aprire le ali , per poi sbatterle e cominciare così a volare.
Clara tenne il respiro e si guardò intorno.
Le case sfilavano velocemente una dietro l’altra , e piano piano si allontanavano dal centro di Londra, fino ad arrivare in un vicolo cieco in una strada vicino ad un ristorante chiamato “ Il Paiolo Magico”.
La cosa su cui volavano si alzò , fino ad arrivare all’estremità del muro.
-Dove ci sta portando questa cosa? Conosco questa strada , non c’è niente qui per un bel paio di metri!-
D’un tratto “la Cosa” si fermò di colpo e spaventò tutti e due i suoi passeggeri.
-Prima cosa – disse Lucas abbastanza stizzito – Questa Cosa , come la chiami tu è un Ippogrifo , ed ha un nome. Seconda cosa , non offendere mai un Ippogrifo : sono molto permalosi ,è già bello che dopo questa tua affermazione non ti abbia scaraventata giù. Terza e ultima cosa , so dove andiamo , e se si parla di magia Londra cambia totalmente!-
-Scusami Ippogrifo- mormorò Clara rossa dalla vergogna per l’insulto non voluto.
-Ippo! Si chiama Ippo!- esclamò fiero Lucas.
Per Clara fu troppo , quel nome ridicolo e il tono fiero e altezzoso del ragazzo erano talmente ridicoli da farla morire dal ridere.
-Perché ridi? Cosa c’è di divertente.-   Withday era effettivamente scocciato da quella risata.
-Ma è un nome … ridicolo! Ippo  è ridicolo già da solo , ma se poi l’animale è un Ippogrifo è peggio!-
Spiegò Clara ridendo.
-Convinta te , ma se poi Ippo ti fa il muso non te la prendere : te la sei cercata- Withday era letteralmente stizzito.
-Su Ippo- continuò lui- non fare caso a questa bambina ignorante , vai avanti.-
Clara fece finta di non aver sentito e continuò a sghignazzare , ma finì ben presto, per via dello spettacolo che vide.
Davanti a loro c’erano centinaia di metri che un babbano avrebbe potuto scambiare come un qualunque quartiere vecchio della città , ma che per un mago non era altro che il posto perfetto per incontrare i propri simili.
Davanti a loro si stendeva la Londra Magica: Diagon Alley e le sue altre stradine.
-Per …. – cominciò Clara.
-… le mutande a pois rossi di Merlino?!- continuò Lucas – Si , Diagon Alley è uno spettacolo la prima volta , poi ti ci abitui. Ora dobbiamo andare a parcheggiare!-
-Parcheggiare?- ripeté Clara sconcertata.
In quel momento Ippo sterzò violentemente verso sinistra e cominciò a planare. Raggiunsero uno spiazzo pieno di scope e altri animali molto strani, scelsero un palo e scesero dall’Ippogrifo.
-Lo so che il collare ti da fastidio – disse Lucas all’animale tirando fuori da una delle sacche che portava un cerchio di cuoi che avrebbe potuto legare due persone un po’ grassottelle insieme , attaccato a una corda lunga si e no dieci metri- ma non possiamo portarti in giro per Diagon Alley come se fossi un gattino. Mi dispiace.-  continuò lui.
Infine gli diede quello che per molti doveva essere il biscotto , ma che per Clara era un impasto della pizza già appiattito, e infine andarono.
-Allora Clara Bernat , cosa ti serve?-
La bambina spiegò la lista e cominciò a leggerla:
-Un calderone in peltro misura standard 2, delle provette in cristallo o in vetro, guanti di pelle di drago, I libri “Guida pratica alla Trasfigurazione per Principianti”, “Storia della Magia”, “Le Forze Oscure : Guida all’Autoprotezione” , “Infusi e Pozioni Magiche “ , “Mille Erbe e Funghi Magici” , “Manuale degli Incantesimi , volume 1” , “ Animali Fantastici:dove trovarli” , “ Teoria della Magia”, la Divisa , e una Bacchetta.-
-Molto bene ragazzina , cominciamo da “ Il Calderone” troveremo tutto quello che ti servirà per fare lezione con il vecchio Luma. Vuoi il mio parere? Pozioni è una delle lezioni più belle, anche Difesa contro le Arti Oscure non è male , ma la mia preferita è Cura delle Creature Magiche!-
Clara marciò diretta verso il negozio con l’insegna dove vi era scritto “Il Calderone” , ma subito Withday la fermò.
-Dove credi di andare?-
-Al Calderone-
-Ma se non hai neanche un soldo. Guarda che non ti regalano niente qui. Prima bisogna andare alla Gringott , per prelevare soldi , o altrimenti non prenderemo nulla. Seguimi.-
Così Lucas cominciò a camminare verso un edificio di marmo bianco che pendeva sul lato sinistro al primo piano , e al secondo a destra. Dava l’impressione che potesse cadere da un momento all’altro.
Withday cominciò a fare conti senza neanche rendersi conto che la bambina faceva fatica a stargli dietro : c’era un sacco di  roba da vedere e così poco tempo.
Una volte entrati dentro all’edificio si trovarono in un lungo spiazzo tutto decorato , con due banconi sui due lati pieno di strane persone che pesavano oro e altre pietre e scrivevano su un foglio i risultati.
Lucas andò diretto e senza preamboli verso il bancone a fondo dello spiazzo, e Clara dovette trotterellare a suo fianco per non stare dietro.
Arrivati , e ci vollero ben cinque minuti di camminata , che non è poco, il ragazzo consegnò una lettera a quello che si poteva definire un ometto abbastanza strano, che la lesse e poi grchiò:
-E così Silente mi chiede di aprire una nuova cassaforte per questa bambina?- chiese accigliato.
-No!- lo corresse Lucas- lui vuole che quella di sua madre prenda il suo nome , visto che lei non usa più il denaro magico da un po’.-
- Quindi la cassaforte a nome di Helena Bell deve andare a Clara Bell?- chiese di nuovo l’ometto.
-Si , ma tecnicamente , si dovrebbe cambiare il cogno…. – ma Lucas venne interrotto di nuovo dall’individuo.
-Perfetto , la cassaforte ora appartiene a Clara Bell. Vi accompagno a prelevare ciò che serve per le vostre spese. Signorina Bell , questa è la sua chiave.- disse l’ometto porgendo una bella chiave dorata a Clara.
Scesero nei sotterranei in cui tenevano le casseforti dentro ad un carretto simile a quello delle miniere su delle rotaie che Lucas decretò , una volta usciti dalla banca, estremamente divertenti ma da far venire una nausea impressionante. Scesero alla camera 1326 , prelevarono ciò che Withday decise che era a sufficienza , per la precisione 60 galeoni , 250 zellini e 750 falci, e poi uscirono con la borsa contente il denaro e che urlava al mondo “ Sono qui, spendete il mio contenuto, sono qui per questo!”
-Ora Clara possiamo andar al Calderone , poi dal Ghirigoro.-
E così fecero.
Al Calderone c’erano , come si può pensare , dei calderoni di tutti i generi , dal più ricco al più povero, provette di ogni misura , guanti fatti con qualsiasi cosa e molto molto di più. Se ci volle un miracolo per far uscire Clara da lì , allora Lucas non sapeva cosa ci sarebbe voluto per farla uscire dal Ghirigoro:
dopo che avevano trovato tutti i libri Clara cominciò a soffermarsi davanti a diversi scaffali per leggere i titoli , scoppiava a ridere e poi ne tirava fuori uno per vedere di cosa parlasse.
Per convincerla a farla uscire da lì Withday dovette prometterle 3 regali.
Quando passarono all’  “Operazione Divisa” , come l’aveva chiamata Lucas , Clara non immaginava che si trattasse veramente di un’operazione.
Passò la bellezza di un’ora a starsene in piedi per farsi prendere le misure e a farsi infilzare con gli aghi  per la divisa e più di mezz’ora a far impazzire la sarta che esclamava ogni due minuti:
-Questa ragazzina è un vero problema- perché , non si sa come , i nastri da sartoria sembravano volersi impiccare da soli o auto mutilarsi, e che quindi impedivano alla donna di prendere le buone misure. (“non controlli ancora bene i tuoi poteri” aveva detto Lucas quando erano usciti più tardi dalla sartoria).
Comunque , dopo quasi due ore che Clara definì –Un vero inferno!- Lucas la portò davanti ad un negozio un po’ più strano.
-E qui cosa mi faranno?- chiese sinceramente preoccupata Clara.
-Assolutamente niente, il signor Olivander ti aiuterà a trovare la bacchetta giusta per te!- rispose tranquillo Withdays.
-E tu?- domandò di nuovo lei.
-Per farti uscire dal Ghirigoro ti ho dovuto promettere tre regali , li dovrò pur trovare- e così dicendo se ne andò.
Clara guardò ancora per un po’ la porta ed entrò con tutti i sacchetti e saccotti nel negozio.
Dentro sembrava tutto vecchio , c’era polvere ovunque e tantissimi scaffali pieni di scatolette rettangolari. C’era un silenzio degno di una tomba.
D’un tratto sentì un cigolio e un uomo sulla cinquantina apparve.
-Buongiorno cara bambina.- disse l’uomo ben educato-sei venuta a prendere la tua bacchetta , giusto?-
Clara che si era incantata rispose sorpresa –Si signor… -
-Olivander , e tu bambina chi sei?- chiese Olivander.
-Clara Bernat.- rispose pronta questa volta.
-Bene! – esclamò Olivander prendendo una scatoletta a caso , aprendola e porgendole un pezzo di legno ben articolato e decorato.- Prova questa.-
La bambina la prese in mano , e la prima cosa che le venne in mente fu quello di agitare la bacchetta.
Non seppe come , ma fu certa che fu contro la sua volontà, ruppe i bicchieri che erano posati sul tavolo.
-Assolutamente no!- esclamò l’uomo.
Mentre la rimetteva a posto e andava a prenderne un’altra aggiunse.
-Tranquila ragazzina , non tutti trovano la propria bacchetta al primo colpo . Sinceramente ne conosco pochi a cui è successo, prima bisogna andare un po’ a caso , e poi pian piano che si scopre con quale  tipo di bacchetta il bambino comincia a trovarsi meglio si trova quella giusta.- Olivander tornò indietro con un’altra scatolina che aprì , dando un’altra bacchetta a Clara.- Ora proviamo con questa.
Clara la riagitò, ma stavolta distrusse il pavimento.
Ci furono altri quattro tentativi , nei quali aveva rotto alcune lampade , appiccato fuoco a delle lettere , sporcato i pavimenti con della vernice uscita da dove solo Merlino può sapere , decorato alcuni muri e eliminato tutta la polvere in quel negozio, che fu l’unica cosa buona che successe.
Al settimo tentativo finalmente Clara trovò la sua bacchetta.
Dopo essersi scusata un centinaio di volte con Olivander per il pasticcio causato , pagò e uscì dal negozio.
Aspettò per alcuni minuti davanti al negozio che Lucas tornasse , ma poi cominciò ad annoiarsi ed ebbe la stupida idea di farsi un giretto da sola.
All’inizio poteva sembrare una cosa facilissima e senza alcun rischio , ma dopo un po’ si perse.
C’era un sacco di gente che andava di qua e di là velocemente , senza fare caso alla bambina sola.
Un caos enorme , stava cominciando a venirle il mal di testa quando una bambina dai capelli rossissimi le venne addosso, buttandola a terra involontariamente.
-Oh scusa ti ho fatto male?- esclamò subito la rossa preoccupatissima porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi.
-No no fa niente.- rispose tranquilla Clara , afferrando la mano che la bimba le tendeva , alzarsi , e poi recuperare tutti i sacchi.
-Mi dispiace , non volevo venirti addosso apposta , te lo giuro. Sai , qui è tutto così grande e bello che dai poca attenzione alle persone che ti stanno attorno , infatti senza volerlo ho disperso la ragazza che mi ha accompagnata a fare spese.- continuò la rossa tutta agitata.
-Tu devi andare ad Hogwarts?- fu la prima cosa che le venne in mente di chiedere a quel tornado rosso.
La bambina smise di girare in tondo e scrutò Clara, che si accorse che aveva dei bellissimi occhi verdi.
-Si , sarà il mio primo anno. – rispose la bambina. – E tu?-
-Anche per me!-  rispose Clara.
In quel momento si ricordò che Lucas le aveva detto che se si fosse persa sarebbe dovuta andare al parcheggio e cercare Ippo, lui se non l’avrebbe trovata nei negozi sarebbe andato a cercarla lì.
-Io dovrei andare al parcheggio , o il ragazzo che mi ha accompagnata non mi troverà più.- mormorò Clara.
-Anch’io !- esclamò la rossa – Potremo andarci insieme.-
E così fecero.
Mentre si diressero verso il parcheggio animali-scope e chi più ne ha più ne metta , si presentarono.
La bambina rossa si chiamava Lily Evans ,  era una nata babbana , e al contrario di quel che si poteva pensare , sapeva più cose lei sul mondo magico che di Clara che era una mezzosangue .
-Merito di Severus .- aveva detto Lily quando Clara le aveva confessato quel particolare.
Sinceramente lei , non aveva la più pallida idea di chi o che cosa fosse un Severus.
Ognuna raccontò un po’ della propria vita all’altra , lasciando esterrefatta l’altra per gli avvenimenti degli ultimi mesi.
Quando arrivarono al parcheggio Clara intravide Lucas chiacchierare animatamente con una ragazza che dava loro le spalle.
-L’ho trovata , sta parlando con quel ragazzo lì con la tuba tappezzata!- Esclamò d’un tratto Lily mostrando con un dito la ragazza di spalle.
-Fantastico Lucas sta parlando proprio con lei!-
Le bambine raggiunsero frettolosamente Lucas e l’altra ragazza , e Clara poté notare che non stavano chiacchierando ma litigando , e sembravano uno arrabbiato con l’altro, e  ne ebbe una conferma quando la ragazza che dava loro le spalle urlò:
-Come hai osato toccare il mio Libro Invisibile dell’Invisibilità!?-
-E tu perché hai preso la mia scopa per  venire a Diagon Alley?! – urlò di rimando lui.
- Forse perché tu avevi preso Ippozucco ?!- gridò lei.
-Si ma perché la mia scopa?!-
-Non è solo tua , sai bene che fino a quando Molly e Arthur non avranno abbastanza soldi per regalarmene  una a Natale , questa rimane di tutte e due!-
-Non è vero , a Hogwarts prendi sempre una delle Scopalinda che ci sono e la lasci a me , quindi è la mia scopa!-
-Aspetta , che con tutto questo abbiamo anche disperso due bambine! Cosa diremo a Silente e alla McGranitt? “Buongiorno professoressa e signor preside , abbiamo perso le due bambine nate babbane mezzosangue  che ci avete affidato e che dovevano venire al primo anno!” ? E cosa diremo ai nostri compagni? Verremo espulsi per perdita di minorenni , a Diagon Alley!! Saremo la vergogna di Hogwarts.- la ragazza sembrava davvero esausta e arrabbiata.
-Tranquilla , tu la vergogna di Hogwarts lo sei già senza neanche avere il bisogno di perdere una bambina di 11 anni!- rispose Lucas.
La ragazza ebbe uno scatto d’ira e le bambine videro che aveva tirato fuori la bacchetta dagli stivali , ee che ora la puntava al collo del ragazzo.
-Tranquillizzati pazza – esclamò lui – la mia è qui , non so se la tua sia la bambina di fianco.-
La ragazza si girò , e dopo che le vide vicine e che la guardavano con due occhi impauriti esclamò , mettendo di nuovo la bacchetta al suo posto:
-Che Merlino sia lodato, almeno voi fate quello che vi viene detto!-
Così prese le cose di Lily dalle sue mani e le appese al manico di scopa su cui saltò , e su cui fece salire pure Lily.
-Ok le abbiamo recuperate , o meglio , …-
-Sono venute da noi.. – continuò Lucas
La ragazza lo fulminò e continuò:
-Ad ogni modo io e te…. – ma venne di nuovo interrotta.
-abbiamo qualcosa su cui parlare – finì Lucas mentre rideva
-Va bene , noi ce ne andiamo- esclamò indignata la ragazza.
-Ma dai non ti presenti nean… - ma venne interrotto.
-Ciao , sono Florence Withday , la sorella gemella di questo caso perso. Ora dovrei riportare Lily a casa e poi fare una bella chiacchierata con mio fratello.- e fu così che fece la linguaccia al fratello , salutò con la mano Clara e poi sfrecciò via sulla scopa con Lily e la spesa.
Lucas rideva ancora a crepapelle quando si rese conto che Clara lo guardava un po’ male, così si ricompose , caricò tutto su Ippozucco , che a quanto per era il nome completo dell’Ippogrifo .
Infine tornarono a casa.
Quando arrivarono era quasi l’ora di cena, scaricarono tutto a casa, baule compreso. (L’aveva preso Lucas quando era andato a prendere i tre regali , ricordandosi che lei di bauli non ne aveva.)
Infine il ragazzo tirò fuori dalle sacche che portava l’Ippogrifo , a cui aveva fatto l’Incantesimo Estensivo Irriconoscibile , due pacchi rettangolari e una gabbia che conteneva una civetta bionda.
Clara fu rapita letteralmente dalla civetta. Non era proprio bionda : le piume erano beige , certe erano molto più chiare , e gli occhi erano grigi. Era innaturale una civetta del genere , ma era anche bellissima.
La bambina ringraziò il ragazzo un milione di volte  per i fantastici regali . (Gli altri due erano due libri “Storia di Hogwarts” e “Mappe dei corridoi , delle sale , delle aule e della biblioteca di Hogwarts”)
-Così non ti perdi!- aveva detto lui.
Infine le diede pure una busta.
-Qui- cominciò solennemente- c’è il biglietto per l’Espresso di Hogwarts. Binario 9 ¾ . Il 1° settembre devi andare a King’s Cross a Londra e prendere il treno al binario 9 ¾ , mi raccomando , non dimenticartene, o altrimenti Hogwarts te la potrai solo sognare. Ora devo andare. Adios Clara!-
E così risalì in groppa a Ippozucco e partì.
Passò un mese , e il 1° settembre Clara si svegliò più felice di nessun’altro nella sua famiglia.
  
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