Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Green 182    18/10/2013    1 recensioni
Dal primo capitolo:
(...)
Mi misi a dar da mangiare alle anatre nel laghetto.
“Dove vanno le anitre d'inverno?” pensai, e mi venne da ridere.
Quel libro era proprio forte.
Probabilmente il mio preferito.
Probabilmente l'unico che avevo letto.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ok, dopo secoli l'ho pubblicato.

Mi sono arresa.

EFP non mi fa pubblicare la storia come voglio ç_ç (penso sia colpa dell'editor) quindi scusate se il carattere e il titolo sono diversi dagli altri, a me scoccia molto DD:

 


 

~NIGHT ON THE BEACH~

 

Me lo ritrovai accanto.

Lo fissai.

Fece per scappare, ma lo strinsi in un abbraccio.

-Dove cerchi di andare?- chiesi dolce.

Sorrisi.

Mi guardò spaventato, sembrava un cucciolo.

-Stai tranquillo- sussurrai.

Si rilassò un pochino.

Gli diedi un bacio sulla fronte.

-Sai che sei il mio migliore amico?- dissi.

Pensavo lo fosse, ma magari non era così.

Si sorprese.

-Sul serio?-

Annuii.

-Ma mi hai trattato di merda per tutto questo tempo...-

-Non me lo ricordare- dissi.

Tacque e mi strinse più forte.

-Grazie- disse.

-Non devi-

Parlammo ancora un po' e poi ci addormentammo.


 

La luce, penetrando dalla finestra, mi svegliò.

Avevo gli occhi ancora mezzi chiusi, ma quando mi accorsi che vicino a me non c'era nessuno, li spalancai.

Dove cazzo era finito?

-Oh, buongiorno Dave- mi disse sua mamma sorridendomi.

-Ehm...buongiorno...Jimmy?-

-È andato a prendere le sigarette, ha detto-

Guardai fuori dalla finestra.

-E gli serve la macchina per andare in tabaccheria?- dissi, notando la mancanza dell'auto e vedendo la tabaccheria a pochi passi.

Sua mamma si avvicinò alla finestra per controllare meglio.

Nessuna traccia della macchina.

-Oh cazzo!- si fece scappare.

Solo allora notai un biglietto sul tavolino.

'Mamma sto bene, prometto che tornerò'

Ma che cazzo?!

Buttai con violenza il pezzo di foglio per terra.

Ero incazzato.

Troppo.

'Sai che sei il mio migliore amico?'

E io ci avevo creduto.


 

Ero scappato.

Il perchè, non lo so.

Dovevo andarmene, solo questo.

Era un bisogno che avevo.

Guardavo il cielo azzurro.

Mi sentivo così bene.

Sulla sdraio, con la musica nelle orecchie.

Quell'arietta che ogni tanto mi salvava dal caldo afoso che c'era.

Si stava bene si.

Sentivo malinconia mista ad infinito.

Era molto rilassante.

Come stare sul balcone di sera a scrivere.

Ero al 3° piano, vedevo luci di hotel in lontananza.

Gli scooter squarciavano il silenzio creatosi.

Lo immaginavo, io non lo potevo sentire con la musica.

Ero solo, sul balcone della mia camera d'albergo.

Avrei voluto fumare, ma avevo finito il pacchetto.

Mi sentivo solo, oltre ad esserlo.

Non riuscivo a bastarmi in quel momento.

E certe persone devi fartele mancare e basta.

Senza far niente.

Insegne blu e insegne verdi spuntavano tra le case.

Alberghi, hotel ovunque.

Ero al mare, signori e signore.

E mi sembrava di essere su un altro pianeta.

Di avere un'altra vita.

Ma probabilmente la mia non era lì.

Avevo nostalgia.

Mi mancava la mia città di merda, gli amici (che non avevo) e lui.

Lui, proprio lui.

Strano da dire, no?

Mi ero abbandonato ad una sedia che scricchiolava come non so che cosa.

Sembrava che da un momento all'altro saresti potuto cadere e ritrovarti a culo in su.

Avevo spento la musica e mi ero ritrovato nella realtà, ero ritornato, più che altro.

Ero stato via molto tempo in un altro mondo.

Nella mia solitudine, nella mia fantasia.

Mi ero allontanato dal mondo per un po' con la musica.

Ero ritornato in casa, stanco di stare su quel balcone, stanco di sentirmi solo.

Avevo deciso di scendere e fare un giro.

Avevo messo giù la chiave e mi ero diretto fuori, con nessuna meta.

Le strade erano deserte, tranne per i soliti scooter che passavano, lasciandosi dietro una scia di rumore fastidioso.

Truccati, come minimo.

Mi ero messo le mani in tasca e avevo iniziato a camminare a testa bassa.

Mi sentivo male dentro.

Avevo voluto allontanarmi da lui, per cercare di dimenticarlo.

E il risultato era che mi mancava, più di prima.

Ma io non potevo.

Ero così stupido che non volevo accettarlo.

Io non volevo essere gay.

Me n'ero andato anche per far si che lui si togliesse me dalla testa.

 

~Night On The Beach~


 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Green 182