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Autore: Soul of the Crow    19/10/2013    2 recensioni
Questa long è il sequel de "L'Avvento del Sole Nero".
Ci troviamo nella serie di IE GO CS: l'El Dorado e la Feida stanno distruggendo il Giappone, e come era successo anni prima con il Fifth Sector e la Confraternita del Sole Nero, un'altra forza si dovrà mettere al lavoro per far tornare le cose come dovrebbero essere.
Servirà l'aiuto degli ex Emissari del Sole Nero, e tra viaggi nel tempo e nuovi personaggi, saranno svelate anche nuove notizie riguardanti la Confraternita del Sole Nero: un esperimento avvenuto alla nascita della Confraternita, ma risultato troppo pericoloso da poter essere portato a termine, potrebbe tornare a galla e qualcuno sarà costretto a compiere una scelta...
Per i dettagli, vi aspetto dentro.
Buona lettura.
Genere: Fantasy, Generale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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Di sera… 200 anni nel futuro… In una casa disabitata nella periferia di Tokyo…

Dopo la visita agli ex Guardiani del Sole Nero, Yoru era andata a controllare la situazione di Feida ed El Dorado, poi era tornata allo Spiraglio di Luce delle Ali Nere per controllare Phoenix e dare un’occhiata agli allenamenti degli ex Emissari. Per farla breve, anche per lei era arrivato il momento di riposarsi dopo una lunga giornata, così si era diretta nell’abitazione, stranamente simile a quelle della sua epoca d’origine, dove risiedeva da quando aveva saputo della lotta tra due delle tre organizzazioni che doveva sorvegliare da diverso tempo: aveva due piani, le pareti chiare, il tetto grigio scuro e un terrazzo al secondo piano, ormai quasi completamente ricoperto dall’edera. La casa era circondata da un’inferriata con un cancello di metallo dotato di una serratura elettronica, ma poiché questa era fuori uso da un bel pezzo, alla ragazza bastò forzare il cancello per entrare e così fece anche con la porta d’ingresso dell’abitazione. Si ritrovò così nella sala da pranzo, e per un attimo la sua mente ritornò al giorno del suo arrivo in quella casa: alcuni muri e il giardino erano distrutti, e gli strati di polvere e le ragnatele avevano invaso ogni stanza. Dal momento che avrebbe dovuto rimanere lì per un po’, Yoru aveva dato una ripulita qua e là e aveva usato i suoi poteri per rimettere a posto le pareti, il giardino e alcuni elementi del mobilio, ma aveva aggiunto un tocco personale per evitare che qualcuno si accorgesse dell’improvviso cambiamento d’aspetto della casa: uno scudo d’energia attorno all’abitazione che solo lei poteva superare, e chi si trovava all’esterno della barriera vedeva solo l’edificio ancora distrutto.
- Tutti questi viaggi nel tempo sono davvero stancanti. Spero che solo di non dover continuare così ogni giorno. - si disse lei, per poi salire al piano superiore in quella che al suo arrivo in quella casa le era sembrata una stanza per gli ospiti: le pareti erano bianche, il soffitto blu, erano presenti anche una scrivania, un armadio in legno di ebano e un letto dalle coperte blu notte. C’era una finestra dalla quale entrava la luce rossastra del Sole che stava per tramontare, la quale donava alle pareti tonalità calde, ma quei giochi di colori stridevano fin troppo col resto dell’arredamento della stanza. Anche se poteva sembrare una cosa sciocca, Yoru detestava quel momento della giornata e quei contrasti che riusciva a creare nel cielo… Tutto a causa di un avvenimento verificatosi nella sua epoca d’origine.
- Il Sole che tramonta rispecchia quello che è successo a me: come il Sole, ho raggiunto il massimo livello immaginabile, ma sono giunta al tramonto non per mia scelta, ma perché ho compiuto un passo falso. - pensò la ragazza, mentre posava la falce accanto al letto; poi schioccò le dita e si circondò di un fascio di luce blu, in modo da far apparire degli altri vestiti al posto di quelli che indossava poco prima: un abito bianco senza spalline lungo fino alle ginocchia, sul quale era raffigurata una pianta di amaranto dai fiori viola, una giacca blu a maniche corte aperta sul davanti, delle calze viola e degli stivali a sandalo neri fasciavano ora l’esile figura di Yoru; a completare il tutto vi erano degli orecchini pendenti, entrambi della forma di lancette d’orologio dei minuti nere, una spilla a forma di lancetta d’orologio delle ore bianca con una perla sferica nera, un ciondolo con un piccolo medaglione che ricordava la clessidra collegata alla falce della ragazza e un paio di perle blu a goccia.  
- E ormai sono diventata come il Sole quando è notte: sono comunque presente, ma nessuno può vedermi. - completò a voce alta, per poi dirigersi verso la scrivania e prese uno specchio rimasto nel cassetto del mobile; per pochi attimi, le sembrò di rivedere sé stessa prima di giungere in quell’epoca: una ragazza dalla pelle insanamente pallida, i capelli lunghi e ondulati color viola scuro e gli occhi blu notte… Beh, forse quello era l’unico dettaglio rimasto invariato nei due anni -o forse erano tre- in cui era rimasta bloccata in quell’epoca. Ora, i suoi capelli erano corti fino alle spalle pur essendo rimasti leggermente mossi, e la sua pelle non aveva più lo stesso colorito non dissimile da quello cadaverico.
Se qualcuno la avesse vista, avrebbe sicuramente pensato che ci fosse un’ombra di dispiacere sul viso dell’Oracolo, ma non avrebbe avuto completamente ragione: nonostante quello che le era successo anni prima, non riusciva a pentirsi della sua scelta. Ciò che non le piaceva era quello che era successo dopo il suo arrivo in quel tempo e nella città che rischiava di diventare una landa desolata:
- Uff… E pensare che posso tornare nella mia epoca d’origine quando voglio, ma quel maledetto potere mi ha posto una restrizione: non potrò tornare nel mio tempo e rimanerci finché gli Undici Supremi non torneranno per portare fine a questa guerra. Posso solo sperare che gli ex Emissari mi abbiano sentita durante la partita contro la Squadra B: solo loro possono fare in modo che i Supremi si riuniscano. - si disse, lasciandosi cadere sul letto vicino alla falce, e immediatamente il suo sguardo cadde sull’arma:
- Yoru, l’Oracolo della Notte Eterna… La calma e razionale persona che ero prima di questa storia non si sarebbe mai inventata un’assurdità del genere. -
- Sono cambiate molte cose da quando questa tragedia è cominciata. Questi cambiamenti hanno coinvolto anche te e non mi riferisco solo al tuo aspetto. - le disse dopo un po’ una voce gentile femminile. La viola si alzò di scatto dal letto e afferrò la falce, pronta a difendersi, ma non fu necessario poiché sulla soglia della camera comparve lo spettro che Yoru aveva incontrato da quando era arrivata in quella casa: nonostante si trattasse di una figura quasi diafana, si capiva che si trattava di una donna dai capelli castani leggermente mossi, gli occhi color cielo sereno e la carnagione normale. La ragazza sospirò, in parte sollevata che non si trattasse di un nemico, ma anche scocciata perché molto probabilmente non avrebbe riposato nemmeno quella sera.
- Scusami per averti spaventata. - le disse cordiale la trentenne, ma la quattordicenne si limitò a squadrarla e a sedersi nuovamente sul letto, mentre la donna si diresse fluttuando verso la viola.
- Se è qui per chiedermi se ho tenuto d’occhio la Feida, l’El Dorado e le Ali Nere, mi permetta di rispondere: le prime due stanno ancora combattendo e non si sono accorte delle Ali Nere. Gli ex Emissari devono ancora lavorare su diversi aspetti, ma hanno grandi potenzialità e credo che saranno in grado di affrontare i membri delle altre due organizzazioni a breve. -
La donna sorrise.
- Hai molta fiducia in loro, ma del resto una volta eri una di… -
- Non pronunci più quella frase, anzi, non la pensi nemmeno! Non voglio più che qualcuno nomini quel periodo! - sbottò Yoru, per poi dirigersi verso la finestra per evitare di guardare la sua interlocutrice.
Anche stavolta lo spettro si diresse verso la ragazza:
- Perdonami. Non era mia intenzione ferirti. - si scusò la donna, e la viola si voltò verso di lei, giusto il tempo di vedere la figura diafana dell’altra accennare un inchino in segno di scuse.
Yoru la squadrò nuovamente, notando che sembrava essere diventata più trasparente dal giorno in cui erano arrivati gli ex Emissari, poi si diresse verso il letto e recuperò la falce:
- Prima del mio arrivo in questo periodo storico, eri una semplice illusione nata dalla tristezza di una persona; grazie ad uno dei poteri che ho acquisito quando sono finita qui, sono riuscita a farti diventare uno spettro per farti rimanere qui, ma ti devo ricordare un particolare… - e indicò con lo sguardo la clessidra sulla falce:
- Le perle contenute in quest’oggetto indicano il tempo che ti rimane prima di sparire nuovamente. Più gemme finiranno nella parte inferiore della clessidra, meno tempo ti rimarrà per restare qui e vedere un’ultima volta chi noi sappiamo.
Ora mi serve una risposta da te: hai ancora intenzione di andare avanti? Dopotutto, se qualcosa va storto e perdiamo ancora tempo, tu sparirai e non potrò farti tornare una seconda volta perché subirò dure ripercussioni a causa dei nuovi poteri di cui dispongo. -
La donna fantasma non rispose subito e le due continuarono ad osservarsi per un tempo indefinibile, uno sguardo color notte in apparenza freddo, ma desideroso di ottenere risposte, e uno azzurro normalmente sereno e gentile, ma in quel momento era indecifrabile.
- Ufff… Sembra che tu non mi voglia rispondere. - fu Yoru a rompere il silenzio, avendo capito che non avrebbe ottenuto quella risposta tanto presto. Si diresse verso la finestra, accorgendosi che il cielo si stava tingendo di macchie scure, segno che la notte si stava avvicinando.
- Ora che ci penso… - ricominciò la donna fantasma, e la viola sperò che volesse darle quella risposta:
- Nell’antichità gli Oracoli erano fonti di saggi consigli, profezie o addirittura volontà degli Dei. Anche se in un modo diverso, io ti considero uno di essi: hai aiutato molte persone, me compresa, da quando sei finita qui, anche se hai cercato di farti notare il meno possibile. L’unica cosa che non capisco è lo pseudonimo che hai scelto… “Yoru” significa “notte” se non sbaglio, ma non mi sembri qualcuno che si può paragonare a quel momento della giornata, almeno se si conta come ti sei sempre comportata fino ad… - non fece in tempo a terminare la frase che notò uno sguardo triste e deluso nel volto della ragazza riflesso nel vetro della finestra. Lo spettro allora scomparve, mentre la ragazza tornò a guardare il paesaggio fuori dalla finestra:
- Avevo ragione: non credo che mi darai quella risposta tanto presto.
È bene che tu sappia che non ho fatto mai niente a caso da quando mi trovo in quest’epoca e così vale per la scelta dei nomi con cui mi sono presentata alle poche persone che mi hanno notata.
Yoru, l’Oracolo della Notte Eterna… Hai già capito il motivo per cui ho scelto la definizione di “oracolo”; l’eternità è un riferimento al mio nuovo potere di viaggiare nel tempo e al mio keshin, il signore incontrastato dello scorrere del tempo. Per quel che riguarda la “notte”… Come la notte, per alcuni posso rappresentare un momento per riflettere su ciò che si ha fatto durante il giorno, mentre per altri posso costituire solo un brutto periodo da superare il prima possibile. O almeno, questa è la definizione che mi attribuiva lei. - disse l’Oracolo, non curandosi del fatto che quello spettro potesse sentirla o meno. Dopo un po’, si distese sul letto per cercare di riposarsi, ma conscia del fatto che tutti avevano ancora molta strada da fare prima che la guerra potesse finire.


Alcune ore più tardi… Allo Spiraglio di Luce delle Ali Nere… Nella stanza di Isako…

Ormai il blu della notte aveva preso il suo posto nel cielo e, cosa strana in quel periodo, non si udiva alcun urlo di dolore o boati, forse Feida ed El Dorado avevano deciso di prendersi una pausa dai lunghi scontri che vedevano i loro membri nemici ogni giorno.
Anche alla base delle Ali Nere era tutto a posto, dal momento che tutti erano sprofondati nel mondo dei sogni, o almeno sarebbe stato così ancora per poco: Sho e i due androidi erano rimasti per buona parte del pomeriggio a prendersi cura di Okada, e anche adesso si trovavano lì: Shibuya si era addormentato su una sedia vicino al letto dell’amica, Shadow appollaiato sulla spalla del padrone e Nakagawa sul letto della partner stavano facendo riposare i loro sensori; solo la rossa sembrava essere l’unica che non riusciva a stare tranquilla: non si era ancora svegliata da quando era tornata in quell’epoca e anche in quel momento continuava a lamentarsi nel sonno. Ad un certo punto, un gemito più forte degli altri fece svegliare il castano e fece passare i due androidi dalla modalità riposo a quella operativa.
- P… Perché… Perché ci… Ci… Vuoi cacciare… - la voce di Isako era poco più di un sussurro, ma gli altri riuscirono a sentirla ugualmente.
- E io che avevo appena cominciato a far riposare i miei sensori visivi. - si lamentò l’aquila nera, alzandosi in volo e illuminando la stanza di una luce rossa emessa dagli occhi.
- Sta in silenzio pennuto. Sta dicendo qualcos’altro. - lo zittì il coniglio verde, mentre cercava l’interruttore per la luce facendosi strada con un bagliore arancione proveniente dai suoi occhi.
- No… No, aspetta… Aspetta… Non… Non te ne andare… No! - la rossa aprì, o meglio sgranò, gli occhi nello stesso momento in cui Nakagawa accese la luce e Sho vide una certa paura sul volto dell’amica, probabilmente dovuta all’incubo che stava vivendo poco prima, ma anche un po’ di confusione, forse perché si aspettava di trovarsi ancora nel luogo in cui aveva perso i sensi.
- D- Dove m- mi trovo? - balbettò la ragazza, cercando di mettersi seduta, ma un dolore alla testa la fece sdraiare nuovamente.
- Nella tua camera allo Spiraglio di Luce delle Ali Nere. - le rispose semplicemente Shibuya, mentre osservava una certa delusione prendere il posto della confusione sul volto di Okada.
- Ufff… E adesso che ne sarà delle ricerche? - si chiese lei in un fil di voce, facendo sospirare rassegnato Sho, il quale si chiedeva come facesse l’amica a pensare ancora al loro progetto segreto viste le sue condizioni.
- Beh, credo che per un po’ dovrai lasciarle perdere. - a quelle parole, l’altra sgranò gli occhi e si mise seduta di scatto:
- Cosa? Non posso! -
- Hai ancora qualche linea di febbre e rimarrai qui fino a quando non starai meglio. Non penso che “tu sai chi” ci sfuggirà se entrambi ci prendiamo una pausa, non ti pare? -
Dopo alcuni istanti, la  ragazza annuì, anche se appariva ancora leggermente contrariata e si sdraiò nuovamente:
- Molto bene. Vuoi qualcosa da mangiare? - le chiese il ragazzo alzandosi dalla sedia.
Isako scosse la testa: non aveva fame, ed era abbastanza sicura che il mal di testa non la avrebbe lasciata dormire un attimo di più.
- Piuttosto, è successo qualcosa di particolare mentre dormivo? A proposito, quanto tempo ho dormito? - gli domandò lei, pensando che forse sarebbe stato meglio mettere da parte per un momento l’argomento del loro progetto segreto.
Sho annuì, informandola sull’andamento degli allenamenti degli ex Emissari e che, a detta di Yuki che la aveva riportata in quel periodo storico, dormiva dal giorno precedente.
- Comunque, adesso è meglio che torni in camera mia e ti lasci riposare. - disse ad un certo punto il ragazzo, per poi rivolgersi all’androide di Okada:
- E tu assicurati che non si muova. -
Il coniglio verde annuì, mentre Shibuya e la sua aquila lasciavano la stanza; solo allora la rossa si alzò, e nonostante la stanchezza dovuta alla febbre e ai rimproveri del suo partner androide, si diresse verso la scrivania e prese un peluche bianco a forma di coniglio dalla folta chioma verde e gli occhi rossi:
- Non importa quanto dovrò faticare. Prima o poi io e Sho riusciremo a ritrovarti… Fey. - pensò lei con un sorriso, e quasi senza accorgersene, tornò a dormire senza smettere di sorridere e stringere il morbido peluche.


Angolo di Emy
Ho deciso di darvi qualche altra piccola soddisfazione: la prima riguardante Yoru (Forse lo avrete già capito, ma quello non è il suo vero nome; inoltre, considerando l’aspetto dell’Oracolo, non vi ricorda qualcosa riguardo il prequel di questa long?), la seconda riguardante la persona che cercando Sho e Isako: il nostro Fey Rune, cioè la stessa persona a cui apparteneva il peluche bianco di Okada.
Grazie a chi recensisce e segue.
Baci
Emy
  
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