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Autore: LittleMissMaddy    10/04/2008    4 recensioni
Harry Potter ha occhi solo per Ginny Weasley, la sua attuale e fedelissima ragazza.
Qualcun altro ha occhi solo per Harry Potter, e questo qualcun altro ha tutta l'intenzione di intromettersi e scombinare un po' le carte giocate dal destino, servendosi di un gioco che tanto gioco più non è.
Pansy Parkinson ha solo sette giorni per far sì che i due si lascino .. Seguendo ovviamente il motto de “Il fine giustifica i mezzi”.
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Daphne Greengrass, Ginny Weasley, Pansy Parkinson | Coppie: Ginny/Pansy
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Nota: Immagino che molti di Voi abbiano provato certi impulsi omicidi nei miei confronti, in questi mesi, ma Giuro che è stata un'assenza motivatissima XD infatti, la signorina Ispirazione si è decisa a tornare giusto ieri sera, e quindi eccomi qua con l'ultimo capitolo, sperando di poter soddisfare i miei cari lettori *_* !
Vi anticipo soltanto che stavolta si intrometterà anche la signorina Pel di Carota dandoci il suo punto di vista sulla situazione v.v
Grazie a chiunque abbia seguito questa Fan Fiction, e soprattutto a coloro che mi hanno incitata con così tante recensioni ç_ç sono commossa. Un bacio *O*


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(( I don't see what anyone can see in anyone else but you ))




G i n n y




Harry! Ti prego, fermati un attimo!”
“Non ora, Gin - ci siamo quasi”
So che è ingiusto da parte mia, ma, davvero, avrei bisogno di dormire.
E' da quando ha scoperto della storia con la Parkinson che sembra essere impazzito: Non è geloso, perché ormai siamo troppo amici per pensare di tornare insieme, e perché in fin dei conti c'è già qualcun altro nella sua vita. Però è .. Come partito in quarta. Sta cercando in tutti i modi di infondermi un po' di allegria, ma non vedo come possa fare, dato che sono la prima a non voler dimenticare.
Come diamine ha fatto?
Perché, soprattutto? Oh, che stupida. Povera, illusa Ginny. E' lampante!
Lo ha fatto per Gioco!
Non sono neanche passate ventiquattro ore e mi sembra tutto già così lontano, e sbiadito.
Dev'essere stato lo shock.
Scoprire che per l'ennesima volta mi sono scoperta, e con la persona più sbagliata al mondo, mi ha stravolta; E vedere la Greengrass aggrappata al suo braccio, quasi fosse stata la sua fidanzatina, non ha fatto altro che peggiorare la situazione.
Sospiro, ed alzo lo sguardo, puntando gli occhi sulla schiena di Harry che mi tiene incatenata per un braccio, trascinandomi per il parco sotto il suo mantello dell'invisibilità. Di tanto in tanto vedo che tira fuori una specie di pergamena, e la consulta con aria agitata.
Il parco è deserto, naturalmente. A chi passerebbe per la testa di uscire alle due di una Domenica mattina, con la Umbridge che non aspetta altro che mettere in punizione chiunque, e per qualsiasi sciocchezza?
Poco lontano si staglia l'ombra dell'enorme edificio che a naso riconosco come lo stadio di Quidditch. Mi mette quasi i brividi, vederlo così, in piena notte. E' lugubre.
Tutto attorno, il silenzio, non fosse per il rumore dei nostri passi, soffocato in parte dall'erba verde che calpestiamo, Harry alla ricerca di chissà cosa, ed io nel tentativo di non scivolare per tutta la fretta che ci sta mettendo. Sembra che abbia il Diavolo alle calcagna.
O peggio, Voldemort.
Ma non credo sia questo. E' ansioso. Dovrà farmi vedere qualcosa.
Non capisco però tutto questo alone di mistero; Se deve parlarmi di una cosa importante, c'è davvero bisogno di portarmi fino al Campo?
Bah, chi lo capisce?
“Eccoci” dice, finalmente.
“Non ti sembra un po' presto per indire un allenamento straordinario?” ironizzo, guardandomi attorno mentre mi addentro all'interno del Campo di Quidditch.
“Più che altro, è una riunione lampo. Niente di preoccupante.” risponde lui lapidario.
Dev'essere successo qualcosa di grave ..
Perfetto!
Così mi toglierò dalla mente quella .. Quella.
Ma, qui nei dintorni non vedo nessuno .. Il campo è deserto. E lo stiamo attraversando a grandi passi - o meglio, lui lo attraversa a grandi passi, io gli arranco dietro.
Vi presento il Ragazzo-Che-Sopravvisse, e la Ragazza-Che-Non-Riuscì-A-Stargli-Dietro.
Mi ricorderanno nei libri di Storia?
Scriveranno che ero carina, simpatica, Grifondoro. Una coraggiosa Grifondoro. Una coraggiosissima e bellissima Grifondoro.
E sulla mia lapide incideranno: « Qui giace Ginevra Molly Weasley, morta nel tentativo di salvare la vita ai suoi piedi. La ricorderemo tutti come un'eroina dei tempi andati. »
Cazzo, che audacia!
“Gin, siamo arrivati”
“Eh?” sì, infatti. Eh?
Mi vedo spogliata del Manto dell'invisibilità in quattro e quattrotto. Neanche il tempo di realizzare la mia posizione che Harry mi ha già trascinata all'interno degli Spogliatoi Femminili.


P a n s y




Da quanto siamo qui?
Una mezz'ora? Eppure mi sembra un'eternità.
E credo che lo sembri anche per Draco, che, seduto su una panca addossata alla parete, continua a roteare gli occhi nelle orbite, come per chiedere di essere assistito da qualche arcana Divinità.
Storce le labbra, e di tanto in tanto mi lancia un'occhiatina truce senza scomporsi più di tanto.
“Smettila di fare su e giù, potresti consumare il pavimento” mormora sarcastico e languido, indicando con un impercettibile cenno del mento il pavimento di legno che sto calpestando ripetutamente nel mio andare su e giù per la "stanza".
“Ah-ha, spiritoso” faccio io senza neanche fermarmi.
Non so come ho fatto a convincerlo, ma ce l'ho fatta. Oggi. Appena tornata da Hogsmeade, mi sono buttata sul primo divanetto che ho trovato in Sala Comune e ho represso la mia frustrazione spaventando un gruppetto di oche del Secondo.
Sono scappate non appena Draco ci ha raggiunte. Si è seduto accanto a me, mi ha guardato con quei suoi occhi grigi, e mi ha scompigliato i capelli.
Dovete sapere che Draco non lo fa mai.
“Allora?”
“Cosa? Allora Cosa?”
“Usciamo. Ho bisogno di parlarti.”
“Draco, non ho voglia di parlare, oggi”
“E invece direi che è proprio il caso, amore

Va da sè, quindi, che mi sia fatta trascinare fuori dalla Comune, seguita dagli occhi invidiosi di quasi tutti i presenti.
Ci siamo appartati in un'Aula vuota, e ha iniziato a sbraitarmi contro.
Ovviamente Blaise gli aveva spifferato tutto.
Quel ragazzo è una terribile pettegola. Non li ho lasciati da soli che quando sono andati a contrattare per il Whiskey Incendiario, e ha trovato il tempo di spiattellargli tutto. Dovrò farmi dare ripetizioni da parte sua in materia.
Mi sento davvero inferiore a lui, in questo.
Comunque.
Ha insistito per aiutarmi. Lo so, sì. Vedere Draco Malfoy che presta i suoi favori è come vedere nascere un Unicorno.
Raro e sbalorditivo.
Però è successo, e io ne ho approfittato al volo, anche se inizialmente ero scettica, di fronte al suo “Non ti preoccupare, penserò a tutto io.
Mi spiego.
Io e Draco siamo ancora ufficialmente promessi sposi, nonché fidanzati.
Ma prima di essere promessi sposi - e tutto il resto - noi siamo grandi amici. E' improbabile, ma è così.
In qualche modo, quando mi è passata la cotta stratosferica che covavo per lui, il nostro rapporto è migliorato. Non ero più gelosa, nè tantomeno lo era lui. Abbiamo iniziato a parlare come persone civili, a progettare agguati ai Gryffindiots e a fare le cose che di solito lui faceva solo con Blaise e Theo, in principio.
Così, sono diventata una sottospecie di sua migliore amica, sotto tacito contratto, naturalmente.
Ogni Natale che abbiamo passato da allora è stato meno spiacevole: Fingevamo, sì, di stare ancora insieme, e di adorarci come due colombi, ma appena ci lasciavano da soli dicendo “Andiamo, lasciamo soli i nostri giovani rampolli”, finivamo, al contrario delle speranze dei nostri genitori e di tutti i loro amici, a giocare a carte o a occupare il tempo in una maniera del tutto discostante da quella che si richiede da due futuri sposi.
Niente dichiarazioni, baci infiammati e mani strette.
“Dovrebbero essere qui a momenti” mi avverte.
“Sì .. E se non vuole ascoltarmi?” mi volto a guardarlo, preoccupata.
Draco inarca le sopracciglia.
“Allora farai bene a coglierla di sorpresa, Parkinson” borbotta di rimando.
Lo osservo, e tutto mi sembra buffo, in un attimo.
Mi avvicino e gli crollo accanto, ridacchiando nervosamente come una scema.
“E' strano essere consigliati da te. Non lo hai mai fatto prima ..” lo guardo mentre scuote la testa ed elude il mio sguardo. “Già.” risponde semplicemente.
Smetto di ridere. Ho sentito dei passi, fuori.
Non ho il tempo di realizzare, e sono già in piedi, di fronte ad un Harry Potter tutto un sorriso, ed una Ginny che sbianca.



G i n n y




“Che cazzo ..”
“Weasley, non essere volgare” è Malfoy!
Mi volto verso Harry che fa spallucce, e l'istinto è quello di tirar fuori la Bacchetta.
Regola numero uno della Perfetta Weasley: Mai cedere all'istinto senza un motivo valido e giusto.
Guardo Pansy che si torce le mani.
“Gin .. Ginny, dobbiamo parlare. Io .. Ecco, Daphne ..”
Okay.
E' abbastanza.
Stupe ..!”
Expelliarmus.”
Perfetto. Chi ha invitato Malfoy?
“Non potete costringermi ad ascoltarla.” sbraito verso Harry dopo aver richiamato con un Accio la bacchetta.
Harry si scompiglia i capelli, tra il pentito e l'imbarazzato.
“Non puoi almeno provare?” propone.
Guardo nuovamente in direzione di quella Canaglia, e scuoto la testa, irritata.
Ancora?
“Solo cinque minuti. Avanti, parla.” certo non le darò la possibilità di trascinarmi in un posto appartato dove possa fare i suoi comodi.
“Ecco .. Stavo dicendo; Non dovresti essere arrabbiata, perché ..”
“NON dovrei prendermela? No. Hai ragione!” la interrompo senza neanche rendermene conto.
“Ginny, aspetta, dammi un minuto”
“Ho già sprecato troppo tempo con te, Parkinson”
“Vuoi stare zitta per un attimo?”
Stupeficium!”
Protego” urla.



P a n s y




“Magnifico. Era questa la tua idea per ' far pace '? Non avrei dovuto portarla qui. Gin, stai bene?”
ORA LO AMMAZZO.
No, prima mi ammazzo. E poi ammazzo lui, da Fantasma.
Dio, dio, dio.
“Ginny, tutto bene?”
Sono china su di lei, e le sfioro una mano inerme con qualche carezzina rassicurante.
L'ho fatta grossa.
“L'hai fatta grossa!” tipico da Potter.
“Senti un po', Sfregiato, perché non la lasci a ..”
Draco mi ticchetta su una spalla con la bacchetta, “Non chiamarlo Sfregiato.” ed è piuttosto seccato, si direbbe. “Sfregiato, lascia che si occupi lei del casino. Direi che quel che dovevamo fare l'abbiamo fatto” aggiunge poco dopo.
Questo è il colmo. Scoppierei a ridere, se non avessi tra le braccia il corpicino privo di sensi della mia Ginny. Dovevo usare proprio il Protego?
Sono una deficiente, è assodato.
Aspetto ancora un po', ed ecco che vedo sfarfallare le sue palpebre.
Neanche a dirlo, appena sembra mettere a fuoco la mia immagine è lì che storce le labbra, irritata.
“E' stata solo fortuna, sà.”
“La fortuna del dilettante, magari?”
Cerca di annuire, ma la fermo in tempo, stringendomela addosso come si fa con un povero peluche nelle serate di frustrazione.
“Dobbiamo parlare ..”
“Beh, allora smettila di strangolarmi!”
“Siamo d'accordo, allora. Via le bacchette. Draco, ecco.” e gliele passo. Lui le soppesa con lo sguardo, e poi scrolla le spalle.
La aiuto a rimettersi in piedi, e dopo due minuti sembra essersi già ripresa alla grande.
E' forte, la mia piccolina.
“Andate, dài. Non possiamo star qui tutta la notte. Là dentro.” e Harry indica una porticina di legno. Ci avviciniamo.
Non ci danno il tempo di accorgerci che lì dietro la porta c'è solo un misero sgabuzzino buio, un rifugio per le scope scolastiche, che già siamo chiuse dentro.
Ahm.
Tossicchio, e mi guardo attorno, per quanto mi riesce. Non abbiamo neanche le bacchette per illuminare un bel niente.
“Allora?” borbotta.
“Mi dispiace .. Non era questa la mia idea di riappacificazione.”
“Fa niente” replica lapidaria.
Bene.
Ora che le sono di fronte, ad una distanza irrisoria, ogni parolone pensato nell'aspettarla lì negli Spogliatoi si volatilizza dalla mia mente. Frasi di grande ardore affievoliscono di fronte alla sua presenza palpabile. E non è esattamente la Ginny dei miei sogni vittoriosi, questa. E' imbronciata, e ammaccata per la caduta.
“Non vedo niente di più bello di Te” dico, impacciata.
“Sfido io: Siamo in uno sgabuzzino delle Scope!” beh, in effetti.
Non è possibile. Non riesco a spiccicare una sola parola sensata.
Aspetto qualche istante, alzando gli occhi verso il soffitto basso dello stanzino.
“E' vero che hai una cotta per me da tempo?” domanda stupida, ma è l'unica cosa che mi sia venuta in mente.
“Da quando hai difeso Zabini contro mio fratello Ron, l'anno scorso” dice.
Oh, Dio. Ho detto cose cattivissime a Pel di Carota, e ho ricevuto in cambio il Cuore di sua sorella.
Me lo ricordo come fosse ieri. Mi fissava, abbracciata ad una colonna, e taceva nonostante stessi martellando di insulti il fratello.
Tutto questo mi fa sentire davvero una stronza.
“Ascoltami attentamente, Ginny Weasley”, l'ho detto? “tutto è cominciato come un gioco. Daphne ha .. Voleva .. Non importa. Credevo di essere immune a certe cose, ma quando ho iniziato a pedinarti, e a leggere le tue lettere, qualcosa mi ha cambiata. No, non proprio cambiata. Alterata. Ecco, sì. E quando mi hai chiesto di vederci, io avevo scongiurato Blaise per andare al mio posto, per non rovinarmi la copertura. Ma quando ho insistito per assistere - non sapendo che mi avrebbe fregata così - l'ho fatto perché non sopportavo di sapere che sarebbe stato lui al mio posto.”
Tendo una mano, finalmente. E vibra così tanto che ho quasi paura a toccarla.
Ma il suo volto è così vicino, anche se oscurato, che non riesco a trattenermi; le mie dita ossute trovano la sua guancia, seguite subito dalle gemelle dell'altro arto, che corre ad pregustare i suoi tratti delicati. Il mento, il naso, gli occhi chiusi, gli zigomi perfetti, la fronte. La bocca. Tutto.
“Non so che cosa significa, e che cosa porterà, ma Voglio Te.”
“Desiderare non significa amare, Pansy. Puoi desiderare anche un cane.” bisbiglia, affranta.
Anche se non riesco a vederla, sento sotto le mani una smorfia sofferente. Le accarezzo nuovamente il viso, e mi faccio più vicina.
“Allora non dovrei essere qui, a pregarti di darmi il tuo Amore. Non credi, zucchina?”
“Non ferirmi più. Ti prego.”
E' troppo anche per Me.
Il mio volto si scontra dolcemente con il suo, ed è silenzio, mentre la mia bocca trova la sua, e la apre con tenerezza. La bacio come non ho mai baciato nessun altro.
Toc Toc.
Bussano?
“Sì?” rido, abbracciandola e appoggiando la fronte contro la sua.
“Avete finito laggiù?” è Draco.
“Mmmh. Quasi.” rispondo io.
Le prendo le labbra in un ultimo bacio casto, e poi stendo il braccio libero per aprire la porta. Dopo vari tentativi di localizzare la maniglia, riesco nell'intento, e veniamo entrambe investite dalle occhiataccie di Draco, i sorrisini di Potter e la luce della Luna che filtra dalle finestre dello Spogliatoio.
“Finalmente, ce ne avete messo di tempo” dice Potter.
Draco storce la bocca e alza gli occhi al cielo, mantenendo le braccia incrociate al petto.
“Abbiamo avuto qualche contrattempo” risponde il mio amor pudico.
La avvolgo con un braccio, e non ho nessuna intenzione di mollar la presa, alla faccia di Draco che si sta esibendo nelle peggiori smorfie di cui è capace.
“Beh, direi che possiamo anche andare, adesso” è di nuovo Potter. Quanto sarà noioso?
“Sì .. Ehr .. Vi .. Insomma, avete capito. No?”
“Sì, ci ringrazi e riprometti che non hai nessuna intenzione di farci fare più cose stomachevoli come queste di stasera” azzarda Draco.
Annuisco, ridendo.
Saluta Ginny con un cenno della testa altera, e si volta, prendendo per mano Harry.
Oddèi. Abbasso lo sguardo verso Ginny, e vedo che mi sta fissando.
“Come diavolo faremo a tornare tutti quanti al Castello, ora?” bisbiglio al suo orecchio, e l'unica risposta che ricevo in cambio è una risatina deliziata.
Ma perché devo sempre cacciarmi nei guai?



E p i l o g o


La scuola fa SCHIFO.
Potter è - Draco, perdonami - stupido. Devo ricordarmi di non ascoltare più i suoi consigli, soprattutto in classe.
Ho appena fatto saltare il mio Calderone.
Piton mi sta guardando piuttosto male.
Bah, che vuoi che sia? Gli sorrido, e lui distoglie l'attenzione. Mi volto verso Draco che è al mio fianco e arriccio il naso, irritata.
“Sbaglio o il tuo .. Coso .. è incapace in Pozioni?”
“Io te l'avevo detto, però” ribatte lui, stranamente divertito.
“Pans, la Signorina Greengrass ti chiede cortesemente di renderle il suo libro di Pozioni” si intromette Blaise, scocciato, scimmiottando la vocina di Daphne che è alla sua sinistra, quasi immersa nel suo calderone.
“Dì a Daphne che, finché non mi parlerà come la gente civile, probabilmente non lo riavrà mai in dietro” sussurro io, sporgendomi un poco alla mia sinistra, stendendo il busto di fronte a Draco che si trova a sbuffare, infastidito.
“Dille che può anche scordarselo, se fa la bambina” traduce per me il Biondo.
Dev'essere ancora offesa per la faccenda della Scommessa .. Beh, in effetti forse avrei dovuto fermare Ginny prima che le incendiasse i capelli, ma Davvero non ho potuto farci niente.
Quella ragazza è un vulcano. E' più possessiva di me.
E quando Daphne ha provato a mettere zizzania tra di noi, durante il mio 'scontare la pena', è saltata direttamente all'attacco.
Beh .. Le passerà!
“Sembra che Potter abbia fatto cadere l'astuccio della Granger nel suo Calderone, guardate ..” Theo si è appena voltato, sfuggendo alla fila di fronte a noi per abbassare la voce in quell'osservazione puramente divertita. Io, Draco e Blaise ci voltiamo quasi all'unisono verso il gruppetto di Harry: La Secchiona ( “Si chiama Her-mio-ne, ed è la mia migliore amica!” mi ha rimbrottato un giorno la mia dolce metà ) ha tuffato la bacchetta nell'intruglio, Pel di Carota sta ridendo come un matto e Harry sta subendo le sgridate di Piton, con la testa piegata appena di lato a mò di cane bastonato.
“Già .. Che imbranato” borbotta Draco, facendo il vago.
Sorrido.
E non tanto per i punti che Piton sta sottraendo ai Gryffindiots, quanto per la bravura che ci distingue per quanto riguarda le bugie.
Siamo così bravi che anch'io dubiterei di me stessa, alle volte.
Mi butto di lato, e mi abbarbico al braccio di Draco con fare innocente.

Weasley 1 - Parkinson 0
Palla al centro.
La migliore sconfitta di tutta la mia vita.

  
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