Late Show, 10.19.2013,
Broadway, New York.
-Buonasera
signore e signori!- salutò cordiale come sempre David Letterman dal suo studio
televisivo sulla Broadway. Lo studio però era stranamente silenzioso, il
pubblico vociante che normalmente lo animava era sparito e non c’erano che i
tecnici ad ascoltare dal vivo le parole del conduttore.
-È una serata
un po’ particolare, sai Paul?- disse Dave. -Non abbiamo pubblico come hai
notato.
-Yes, Dave.-
rispose il maestro dell’orchestra. -E francamente anche io preferirei essere a
casa da mia moglie.-
-Andiamo,
Paul.- lo rimproverò l’altro. -Non ti farai spaventare dal nostro ospite?- poi
tornò a rivolgersi alla telecamera. -Abbiamo in studio stasera un uomo che si è
attirato un sacco di antipatie! Ha ucciso un compagno, già uccidere qualcuno è
grave, ma un compagno poi…
-È tremendo,
spero che stasera sia di buon umore.- si augurò Paul, barricato dietro le
tastiere.
-Dicevo, ha
ucciso un compagno, tradito il suo comandante, rubato il Frutto del Diavolo al
suo padre adottivo, fatto evadere i peggiori criminali dalla prigione… Bin
Laden in confronto è Madre Teresa di Calcutta, insomma! Abbiamo con noi
Marshall D. Teach, per tutti… Barbanera!!-
L’orchestra
di Paul attaccò un pezzo minaccioso, e David si preparò ad accogliere l’ospite.
Figurarsi, aveva intervistato anche dei professori di liceo, chi poteva essere più
cattivo?
Ma non
entrava nessuno. David Letterman si sporse verso il backstage, forse c’era
qualche difficoltà con i microfoni, anche Paul si girò incuriosito verso la
quinta di finti mattoni.
-Non arriva.-
disse il musicista.
-No davvero.-
gli fece eco il conduttore.
-Zeahahahahahaha!!-
una risata sguaiata attraversò tutto lo studio, e Letterman si voltò verso le
poltroncine del pubblico, che credeva vuote. La regia le fece illuminare da un
faro e il conduttore sorrise vedendo una pittoresca e variegata ciurma svaccata
sui seggiolini di velluto.
-La ciurma di
Marshall D. Teach, signori!- presentò David prendendo la palla al balzo.
-Rimanì lì, Capitano?- domandò.
-Torno tra
qualche minuto ragazzi!- si congedò momentaneamente dai suoi il capitano. Salì
sul palco scavalcando tutti i gradini e si accomodò di sbieco sulla poltroncina
riservata agli ospiti.
-Ciao David!-
lo salutò a gran voce tendendo un pugno chiuso a Letterman che a sua volta lo
toccò con il suo.
-Buonasera
Marshall!- rispose gentilmente. -Grazie per essere venuto stasera!-
-Dove diavolo
sono gli ostaggi?
-Gli
ostaggi?- ripetè David.
-Tutti i
pendagli da forca che mi aveva promesso il tizio al lumacofono!
-Il produttore
ti ha chiamato dietro compenso umano?- esplicitò meglio lo showman. -Sistemeremo
questa cosa insieme, Marshall, me ne occuperò io!- promise diplomaticamente.
Ora cominciava a capire perché il pubblico fosse stato lasciato fuori, non per
la sua sicurezza, ma per evitare che quel diavolo ne prendesse cinque o sei in
ostaggio!
BANG!
La mug che David stringeva era andata in
frantumi, e fra le dita dell’uomo era rimasto solo l’anello di ceramica blu.
-Ooger!!!-
rimproverò Teach. -Non adesso! dopo!-
Il cecchino
ridacchiò riponendo un fucile fumante mentre i compagni gli battevano manate di
approvazione sulle spalle.
-Vi conoscete
da molto, tu e la tua ciurma?- domandò gettandosi alle spalle il coccio ed
estraendo due nuove mug da sotto la
scrivania, dandone una piena di liquore a Barbanera.
-Con quelli a
sinistra.- spiegò il pirata indicando il cecchino, il dottore (che era in parte
nascosto da dei paramedici preoccupati), Jesus Burgess e Lafitte. -Da una vita.
Ero in contatto con loro anche quando ero sotto Barbabianca.- rise sguaiato. -Gli
altri invece li ho fatti evadere… erano sprecati in galera, hanno ancora tanto
da razziare.-
-Mentre eri
nella flotta di Edward già gestivi questa?- approfondì il conduttore.
-Nooo! Ci
conoscevamo, tutto qui… e loro erano pronti all’azione per quando avessi
trovato quel benedetto Frutto.- una mano divenne un gorgo nero e le bic sulla scrivania ne furono
risucchiate mentre il pirata rideva, e rideva.
-Perché ci
tenevi tanto ad avere proprio quel Frutto, al punto da tradire la tua
precedente ciurma?
-Non l’ho
tradita.- precisò l’imponente uomo. -L’ho abbandonata. Divergenza d’interessi.-
ghignò. -Se è a Satch che ti riferisci, niente di personale. Aveva quello che
desideravo, ma non voleva consegnarmelo. Tutto qui.-
-E ci
tenevo.- continuò. -Semplicemente perché era il mezzo per realizzare il mio
sogno… diventare il Re dei Pirati! Tu non hai un grande sogno, Dave? Non faresti
di tutto per realizzarlo? Io sono affamato, David… affamato di sogni! E il
mondo è un favoloso, sfavillante banchetto!
-Capo,
perdonami.- li interruppe Lafitte, avvicinandosi in punta di piedi al grande
tavolo. Paul, il maestro dell’orchestra, notò che si muoveva proprio come i
ballerini di tip-tap e fece attaccare all’orchestra “Singing in the rain”, e lo
stravagante pirata improvvisò subito qualche passo sulle famose note.
-Signori,
navigatore Lafitte!- lo presentò David Letterman applaudendo.
Lafitte fece l’inchino
alla platea di amici che batteva le mani, si girò verso Paul e sussurrò gentile
e glaciale. -Non fare mai più uno scherzo del genere, musicista.-
-Che vuoi?-
lo richiamò il suo capitano.
-È ora di
andare.- lo avvertì il ballerino. -Sta per arrivare nella baia.-
-Con chi
avete appuntamento?- s’interessò David.
-Oh, con
nessuno, con nessuno.- minimizzò il corpulento pirata lisciandosi i peli del
petto e della pancia con la mano. -Ragazzi, prendetelo e andiamo.-
Dalla platea
si alzò Jesus Burgess, si avvicinò al presentatore e lo sollevò di peso mentre
questi protesteva. -Oh my God, mettimi giù! Marshall!- invocava, ma la ciurma,
circondatolo, lo stava portando fuori dagli studi televisivi.
-Come
compenso ci prendiamo te! Zeahahaha!- rise Barbanera.
-Signori e
signore, grazie per averci seguito! Appuntamento a domani sera con nuovi ospiti…
-E zitto.- lo
rimbeccò Doc.
E sparirono
tutti quanti nella fresca sera newyorkese.
Dietro le quinte…
Sì. Ne ho partorita un’altra! Non mi fermo, questi
episodi la Letterman mi gasano! Come per la precedente puntata, “Barbabianca da
Letterman”, preciso che questa non è una fanfic intervista, essendo queste
vietate dal regolamento. Si tratta semplicemente di un pirata che va in visita
da un amico, e parlano tra loro. Seppur modesta, c'è una trama.
Nessun personaggio è mio; Marshall D. Teach e
compagnia bella sono di Oda, David Letterman appartiene a se stesso, Barbanera permettendo. Paul invece è proprietà della moglie.
Grazie per averci seguiti,
Yellow Canadair